22
febbraio

ANNOZERO: CONDANNATI PER DIFFAMAZIONE FORMIGLI E LA RAI, CHE FA RICORSO. SANTORO ASSOLTO

Corrado Formigli

Il tribunale civile di Torino ha condannato la Rai e Corrado Formigli a risarcire 5 milioni di euro alla Fiat Group Automobiles per un servizio ‘denigratorio’ trasmesso ad Annozero il 2 dicembre 2010. Una bella botta, soprattutto per l’ex giornalista di Rai 2, reo di aver mandato in onda un confronto tra vetture di diverse case automobilistiche e di averne dedotto che le prestazioni dell’Alfa MiTo fossero deludenti.

I giudici non hanno fatto sconti e la Rai ha incassato il colpo. La tv pubblica, tuttavia, ha annunciato l’intenzione di fare ricorso contro la condanna per diffamazione emessa da Maura Sabbione del tribunale di Torino.

In merito alla sentenza del Tribunale di Torino sulla vicenda Fiat-Rai-Annozero, ogni commento sarà articolato nell’atto di impugnazione in corso di predisposizione” si legge in una  nota di Viale Mazzini.

Intanto Formigli, oggi alla guida di Piazza Pulita su La7, si è dichiarato sconvolto per la sentenza, che avrebbe sortito lo stesso effetto di un’intimidazione.

“Io ho espresso un diritto di critica. Ma come può un giornalista essere gravato di una cifra simile? La Fiat poi neanche contesta il fatto. La Mito è davvero meno veloce, quello che contesta l’azienda è un danno morale (…) La verità resta nel fatto che esprimi una critica e vieni massacrato dalla sentenza si è lamentato il giornalista, come riporta Repubblica.




31
agosto

RAI, IL PUBBLICO VOTA LA QUALITA’: PREMIATI REPORT, DANDINI E VESPA. KO SGARBI E L’ISOLA

Vittorio Sgarbi

I promossi li conti sulle dita di una mano. E già ti sembrano tanti. Per il resto, non ce n’è uno che si salvi dal severo giudizio del pubblico. Da Simona Ventura a Gene Gnocchi, fino a Giuliano Ferrara e Vittorio Sgarbi: tutti dietro alla lavagna, raus. Sorprendono e fanno riflettere i dati di un sondaggio realizzato dalla società Pragma, e segnalato sulle pagine web de La Repubblica, con l’obiettivo di monitorare il gradimento dei telespettatori rispetto ai programmi del servizio pubblico. La ricerca, commissionata dalla Rai, si è basa su un campione di 7 mila 558 interviste “in salotto” ed ha riguardato le trasmissioni andate in onda nella primavera 2011. Il pubblico, che è stato chiamato ad esprimersi sull’interesse e la qualità delle varie proposte televisive, non ha risparmiato valutazioni tranchant, sparando una raffica di voti a perdere.

Nell’analisi dei dati, che andiamo ora a scodellarvi, va tenuto presente che la sufficienza si attesta a quota 56 e che quindi solo i programmi al di sopra della suddetta cifra sarebbero da considerarsi ‘promossi’. Di conseguenza, balza subito all’occhio la nutrita schiera di trasmissioni (anche eccellenti) che secondo le stime Pragma gnaa’ fanno. L’Isola dei Famosi di Simona Ventura, ad esempio, viene impallinata da un modesto 40. Un’ingenerosa bocciatura del genere reality oppure no? La qualità del programma satirico L’almanacco del Gene Gnocco ristagna a 53, mentre ottengono consensi Blob (61) e Parla con me (66). Sorrideranno a La7, dove attendono a braccia aperte l’arrivo della conduttrice Serena Dandini.

Sul fronte dell’infotainment, fischi al fiasco di Ci tocca anche Vittorio Sgarbi (qualità 39) e ai monologhi del salottino colto di Qui Radio Londra (43). Ce la fa il Maurizio Costanzo Talk, con un giudizio di qualità pari a 58, mentre tengono botta L’ultima parola di Gianluigi Paragone (57) e Porta a Porta (61). Il programma di Bruno Vespa, schizza a quota 69 nella serata speciale dedicata a Giovanni Paolo II. Bene Ballarò e Annozero, rispettivamente 64 e 60 punti.


10
agosto

MICHELE SANTORO A CIELO? SKY CADE DALLE NUVOLE. COSI’ SI INFITTISCE IL NUOVO GIALLO ESTIVO

Michele Santoro

L’ascesa al Cielo di Michele Santoro è diventata un giallo che neanche l’ispettore Derrick. Tra indiscrezioni, colpi di scena, smentite sussurrate e poi rilanciate con voce scandita, la presunta trattativa tra il mattatore di Annozero e Sky sta tenendo tutti col fiato sospeso. Esiste davvero la possibilità che il giornalista approdi alla corte di Murdoch oppure siamo solo di fronte a ”voci infondate“, come hanno riferito direttamente da News Corp? Già, perchè ai vertici dell’emittente satellitare affermano di non saperne nulla. Di fronte ai rumors che il teletribuno avrebbe preso contatti per trasmettere dal canale Cielo, cadono dalle… nuvole.

E allora da dove salta fuori la clamorosa indiscrezione lanciata stamane dal quotidiano Libero? Se il giornale diretto da Maurizio Belpietro ha sparato la notizia a tutta pagina, la faccenda avrà anche un fondo di verità. No?! A questo punto, però, non si capisce come mai l’emittente di Murdoch si sia affrettata a dichiarare che il trasferimento di Santoro a Sky non avrebbe alcun fondamento. Santo Cielo, la questione si fa intricata!

Così ha preso forma un nuovo thriller estivo, tanto bizzarro quanto appassionante perchè riguarda uno dei giornalisti più seguiti dai telespettatori. Tra le possibili soluzioni al cluedo santoriano, rimaniamo incuriositi da quella offerta da Dagospia. Allora: la notizia sparata da Libero sarebbe da leggersi come un “segnale” rivolto a La7 ed in particolare al suo Amministratore Delegato.  Secondo il sito di D’Agostino, il messaggio in codice potrebbe essere più o meno questo: “Stella in campana! Michelone potrebbe salire in ‘Cielo’. Perchè non tentare di riallacciare un rapporto?“.





10
agosto

OH, CIELO! MICHELE SANTORO VICINO ALLA FIRMA CON SKY

Michele Santoro

Grazie al Cielo, Michele Santoro tornerà presto in tv. Dopo mesi vissuti da precario, il Sommo Sacerdote della libera informazione si prepara nuovamente a presiedere il rito della  messa in onda (vedi foto). Secondo quanto riporta il quotidiano Libero, infatti, il giornalista starebbe trattando con Sky per trasmettere direttamente da Cielo, il canale della piattaforma satellitare visibile anche sul digitale terrestre. L’accordo con l’emittente di Rupert Murdoch potrebbe essere siglato a breve, in vista della prossima stagione televisiva. Abbadonata la Rai (con una profumata buonuscita) ed archiviata La7, l’ex conduttore di Annozero starebbe quindi plasmando il suo futuro professionale in modo sempre più concreto.

L’intenzione di andare in onda da una piattaforma televisiva (e web) da tempo balenava nella testa di Santoro, dunque non dovremmo stupirci se il giornalista scegliesse davvero di approdare a Cielo. Su Sky avrebbe la possibilità e le risorse per sperimentare diverse forme di giornalismo, come ha sempre desiderato fare. In prospettiva, il teletribuno potrebbe infatti scegliere se tornare a condurre un talk show in stile Annozero, o se percorrere la strada delle docu-fiction. Nella seconda ipotesi, la produzione dei documentari sarebbe affidata alla società Zerostudio’s, di proprietà dello stesso Santoro. Ciò significa che il giornalista godrebbe di un’ampia libertà d’azione.

L’arcangelo Michele, poliedrico come non mai, potrebbe anche ideare un nuovo format televisivo ispirato al successo delle serate-evento Raiperunanotte e Tutti in piedi, entra il lavoro. In ogno caso, sarà affiancato dal suo storico gruppo di lavoro composto, tra gli altri, da Marco Travaglio, da Sandro Ruotolo e dal vignettista Vauro. All’appello stavolta mancherà Corrado Formigli, che ha disertato il battaglione per condurre un nuovo programma nel prime time di La7.


9
agosto

MAURO MASI CI RIPENSA: SANTORO E’ UN GRANDE PROFESSIONISTA. LASCIARE LA RAI? UNA LIBERAZIONE

Mauro Masi

Scusa ma ti chiamo amore. A sentire le parole gentili di Mauro Masi uno rimane spiazziato: da quando ha abbandonato Viale Mazzini, l’ex DG Rai non sembra più lo stesso. Il ’Don Chisciotte’ della tv pubblica (oggi Amministratore Delegato della Consap), è rimasto talmente folgorato da rivalutare nientemeno che la figura del suo mulino a vento preferito. Alias, Michele Santoro. In un’intervista rilasciata al settimanale Chi, l’ex dirigente televisivo ha parlato del giornalista con toni che sarebbero stati impensabili solo pochi mesi fa, quando tentava invano di domare le scorribande a tutto share di Annozero.

Santoro è sicuramente un grande professionista e si vedrà che, nella realtà, è molto meglio di come si sforza di apparire, a beneficio del suo pubblico, che lo vuole a tutti i costi nel ruolo del provocatore. Sarà un’autentica sorpresa” ha dichiarato Masi.

L’ex DG Rai ha così lasciato intendere di conoscere un lato nascosto del teletribuno, che nemmeno i telespettatori più zelanti avrebbero mai colto. ”Sto scrivendo un libro, che si chiamerà ‘Viale Mazzini’  (stesso titolo – Viale Mazzini e dintorni - di un altro libro sulla Rai, a breve in uscita, quello della “nemica” Monica Setta, ndDm) che uscirà in autunno, da cui credo emergerà un rapporto inedito e inaspettato tra me e lui” ha poi aggiunto. In realtà si fatica ad immaginare a cosa si riferisca esattamente Masi, anche perché i contatti diretti tra i due sarebbero stati rari. Almeno stando a quanto Santoro ha sempre testimoniato.

Piuttosto, il pubblico ricorda il braccio di ferro tra il conduttore di Annozero e l’ex DG, culminato con una telefonata in diretta tv da parte di quest’ultimo. Ancora oggi Masi non rinnega quell’intervento, “ma sarebbe stato meglio andare in trasmissione di persona” valuta. Poi parla del suo rapporto col faccendiere Luigi Bisignani: “un amico da trent’anni. Con cui parlavo di tutto, tipo quattro amici al bar. Ascolto tutti, ma poi decido sempre con la mia testa” spiega.





3
agosto

GAD LERNER CI CREDE ANCORA: TRA UN ANNO SANTORO VERRA’ A LA7

Michele Santoro

Altro che infedele, Gad Lerner ci crede ancora. E parecchio. In un’intervista rilasciata al settimanale Oggi, il giornalista - in versione mago Oronzo – pronostica un ricongiungimento tra Michele Santoro e La7. Spera nel miracolo, anche se di mezzo ci sono ancora le polemiche scottanti e l’interruzione delle trattative che avrebbero dovuto portare l’ex mattatore di Annozero sulla rete terzopolista. I tempi di realizzazione del prodigio potrebbero riverlarsi lunghi: forse un annetto. Ma alla fine - secondo Lerner – il matrimonio televisivo del secolo avverrà. E amen. L’anchorman dell’Infedele si è anche dichiarato sicuro che il recente strappo tra il paladino della libera informazione ed Enrico Mentana si risanerà presto.

Come ci hanno messo un anno e mezzo a capire che potevano prendere Mentana, io sono convinto che cambieranno idea su Santoro

ha affermato Gad Lerner, rivelandosi così fiducioso del fatto che l’emittente di Telecom faccia marcia indietro e tenda nuovamente la mano al teletribuno. Il conduttore de L’Infedele, che era stato uno dei primi sostenitori dell’operazione ‘Santoro a La7′, ora prova a motivare l’improvvisa fine dei negoziati.

La7 è della Telecom, e alla Telecom è successo che le crescesse in casa il fenomeno. E’ stato così inaspettato che non c’è stata la pianificazione, non si immaginavano che succedesse quello che è successo con Mentana…“.

Il riferimento è ai recenti screzi tra il direttore del Tg La7 e lo stesso Santoro. L’ex conduttore di Annozero aveva infatti preso le distanze da Mentana dopo che questi lo aveva aiutato ad abbordare La7. “Enrico nasconde il conflitto di interessi (…) Siamo diversamente liberi” aveva accusato l’arcangelo Michele, forse per punire il Mitraglietta di lesa maestà. Quel colpo basso segnò il definitivo allontamento di Santoro dal terzo polo tv.

In questa situazione purtroppo si sviluppano forme di celodurismo, quasi dovessimo fare una gara per stabilire chi di noi è più coraggioso e più forte

commenta Lerner, cercando di archiviare l’episodio con un’eloquente metafora pelvica.


22
luglio

IL FATTO QUOTIDIANO PRONTO A SBARCARE IN TV: AL VAGLIO 6-7 PROPOSTE. E SE ARRIVASSE SANTORO?

Marco Travaglio, Michele Santoro

Immaginate una tv plasmata ad immagine e soglianza del Fatto Quotidiano, l’organo di stampa della vulgata anti-Silvio brillantemente diretto da Antonio Padellaro. Un’emittente televisiva in grado di sparare controinformazione a raffica, con le analisi irriverenti di Marco Travaglio e le inchieste scottanti che gli altri canali (quelli “diversamente liberi” per definizione) non oserebbero mai mostrarvi. Per molti sarebbe un sogno. Un desiderio covato da tempo che – leggete bene – potrebbe presto trasformarsi in realtà. A quasi due anni dalla sua fondazione, infatti, il giornale in questione registra una continua crescita di vendite e di ricavi, ed ora l’intenzione del suo editore sembrerebbe quella di espandersi in ambito televisivo.

La voce che circola, in particolare, riguarda l’idea di costituire un’emittente che si occupi di approfondimento giornalistico, di informazione, dibattiti e reportage in presa diretta, magari realizzati anche solo con una semplice videocamera. Il piano è tutt’altro che astratto e infatti, come riporta Milano Finanza, l’argomento sarebbe già stato affrontato nel Cda del Fatto tenutosi ieri. I vertici del giornale avrebbero però deciso di deliberare definitivamente sulla questione nel prossimo Consiglio, fissato per la fine di settembre. Allora sapremo se l’ambizioso progetto di espandere il Fatto al piccolo schermo si concretizzerà.

Sicuramente ci interessa ampliare la nostra offerta puntando sul video. Questo almeno chiedono i lettori del giornale” ha dichiarato a Milano Finanza l’Amministratore Delegato del Fatto Giorgio Poidomani, rivelando: “al momento stiamo valutando 5-6 proposte avanzate da operatori del settore tv. Ci propongono soluzioni sia per il satellite che per il digitale“. Il problema della collocazione, dunque, sarebbe quasi risolto. Il nuovo approfondimento giornalistico di Travaglio & C. potrebbe perciò essere trasmesso da emittenti locali o da intraprendenti network a base regionale.


20
luglio

PRESSIONI IN RAI CONTRO ANNOZERO: BERLUSCONI INDAGATO PER ABUSO D’UFFICIO

Silvio Berlusconi

Addestrerà un piccione viaggiatore, o spedirà messaggi chiusi in bottiglia. Alla peggio proverà coi segnali di fumo, che fare l’indiano gli esce pure bene. In un modo o nell’altro Silvio Berlusconi dovrà imparare a comunicare senza usare il telefono: ogni volta che alza la cornetta, infatti, succede un casino che la metà basta. Dalle conversazioni con l’ex direttore di Rai Fiction Saccà alle recenti intercettazioni sul caso Ruby, le telefonate hanno sempre cacciato nei guai il Cavaliere. E, nel suo caso, una rogna tira sempre l’altra. E’ infatti di ieri la notizia che il premier è indagato per abuso d’ufficio assieme all’ex commissario Agcom Giancarlo Innocenzi e l’ex DG Rai Mauro Masi in merito alle pressioni che nel 2009 avrebbe esercitato per sospendere la trasmissione Annozero.

All’attenzione della Procura di Roma ci sono, in particolare, le intercettazioni delle 18 chiamate che Berlusconi inoltrò ad Innocenzi e Masi lamentandosi per la faziosità del programma condotto da Michele Santoro. Secondo i pm, Silviuccio avrebbe alzato la cornetta non nelle vesti di Presidente del Consiglio, bensì in quelle di privato cittadino e dunque l’ipotesi di reato ravvisata è quella di abuso d’ufficio. Stando all’accusa, lo scopo di quelle conversazioni sarebbe stato quello di ottenere una sospensione coatta dello ’scomodo’ talk show di Rai2.

I giudici hanno iscritto Berlusconi, Masi e Innocenzi nel registro degli indagati, ma hanno anche preso atto di una decisione (non vincolante) del Tribunale dei Ministri, secondo cui non sussiste l’accusa di concussione ai danni di Innocenzi e di minacce all’Agcom ipotizzata inizialmente dalla Procura di Trani. Visto il ’precedente’, l’avvocato del premier Niccolò Ghedini si è detto sicuro che anche le nuove accuse verranno presto archiviate. Già nei prossimi giorni i magistrati si riuniranno per stabilire se depositare gli atti, chiedendo così il rinvio a giudizio, o se demandare l’archiviazione al GIP.