Sant’Oro martire, patrono dei censurati. Lo invochino conduttori e giornalisti a rischio bavaglio, e lui apparirà come d’incanto per prestare loro aiuto. L’arcangelo Michele combatte per la buona causa, ai suoi fedeli più bisognosi concede pure un’ospitata nell’empireo di Annozero. Stavolta la grazia l’ha ricevuta Roberto Saviano, da qualche giorno dolente a causa degli ostacoli che la Direzione Generale della Rai starebbe ponendo alla messa in onda di Vieni via con me, programma che lo scrittore condurrà con Fabio Fazio su Raitre, a partire dall’8 novembre (i dettagli sulla vicenda, qui).
Stasera l’autore di Gomorra parteciperà, in collegamento da Berlino, alla puntata di Annozero intitolata “Il sasso in bocca” (già si intuisce di cosa si parlerà: mafia). La trasmissione andrà in onda regolarmente: con il ricorso all’arbitrato interno Santoro ha congelato il provvedimento di sospensione notificatogli dal DG Mauro Masi settimana scorsa. La presenza di Saviano non è certo casuale, lo scrittore parlerà delle sue inchieste sulla criminalità organizzata ma si attendono anche dichiarazioni sull’avvio burrascoso del suo programma con Fazio. “Sono i contenuti delle trasmissioni a fare paura. Ma su questi non siamo disposti a trattare, sono la nostra libertà’. Ma chi dovrebbe avere paura dei contenuti di questi programmi?” commenta Saviano in una nota diffusa in rete.
Nei giorni scorsi lo scrittore aveva già contribuito ad alimentare le polemiche su Vieni via con me e aveva riservato dichiarazioni di critica nei confronti della Rai, prima in un intervento su Radio Capital, poi con un’intervista al Tg La7 e un’ospitata a Ballarò. All’urlo di Saviano ha risposto il Presidente della tv pubblica Paolo Garimberti, dichiarando: “Io sulla libertà non tratto. Di questa libertà mi faccio garante e per questo confido che, superati i problemi, Lei e Fabio Fazio saprete liberamente confezionare un programma di qualità rispettoso dei principi cardine del Servizio Pubblico che sono, tra gli altri, imparzialità, pluralismo e rispetto della persona“. Garimberti ha dedicato alla vicenda anche altre riflessioni che sono state pubblicate integralmente oggi in una sua lettera indirizzata a Repubblica.