Sport, calcio, cucina, desideri. Nella sua carriera professionale non è mancato proprio nulla. La vera consacrazione, però, l’ha ottenuta con la conduzione dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, con la quale, in barba a tutti i detrattori, è riuscita a far meglio persino del collega dei record Paolo Bonolis. Un successo inaspettato, e proprio per questo clamoroso, che ha trasformato uno dei volti più noti dell’ammiraglia della TV di Stato in un vero e proprio cavallo di razza. Tornata da poco in video con la terza edizione di Ti Lascio una Canzone, l’abbiamo intervistata in una di quelle “gite scolastiche“, come le definisce la stessa conduttrice, che la portano, insieme al suo staff, in quel di Napoli dove viene realizzato il suo baby-show. Dalle polemiche con Gerry Scotti al ritorno a La Prova del Cuoco, dalla stima per alcune colleghe al “duello” culinario con Elisa Isoardi, dalla “raccomandazione” di Francesco Facchinetti al temuto TeleRatto che, in realtà, non le dispiacerebbe ricevere. Antonella Clerici si racconta a DavideMaggio.it in un’intervista con la quale, messa da parte ogni polemica, mostra quella sensibilità e quella genuinità, veri ingredienti di un successo meritato. Riservando, naturalmente, alcune chicche ai lettori di DM. Partiamo da Ti Lascio una Canzone…
Verrebbe da dire… alla faccia di Gerry Scotti!
Ho letto tante cose in questi giorni e ognuno può pensarla come vuole. Ti Lascio una canzone è un programma che ha debuttato tre anni fa ma non invecchia. E il rischio di usura era forte: dopo nove puntate di bambini che cantavano, iniziare la settimana dopo a farli cantare nuovamente era rischioso.
A proposito di identità, è stato lo stesso Scotti a dire che si trattava dello stesso identico programma…
E’ esattamente così, non poteva dire altrimenti. Il fatto di non nascondersi dietro un dito l’ho apprezzato. Poi il fatto di farlo o meno è frutto di scelte personali e/o aziendali dove spesso il conduttore conta in minima parte.
Infatti volevo proprio chiederti se secondo te proporre un programma identico diventa questione di buon gusto o galanteria…
Non so come sia andata realmente la cosa e sinceramente non mi interessa. Ognuno agisce come vuole, può esser successo che lui non abbia potuto rifiutarsi o che, invece, gli abbia fatto immensamente piacere. Penso che l’ideatore di questo programma abbia preso una decisione di vita facendo un contratto con Mediaset portando quella che era la sua idea dall’altra parte. Ma è stata un’idea andata in onda sugli schermi RAI e noi l’abbiamo comunque riproposta. Davide, in realtà è una matassa molto complicata. Ormai diciamo che fa parte del passato. Noi andiamo bene, loro pure…
La mancanza di Cenci la senti?
No, perché sarebbe irriverente nei confronti delle persone con cui lavoro. Certamente è un grande artista ed è stato bravissimo.
Cosa piace al pubblico di Antonella?
Non lo so. Se mi conosci, sai che io nella vita sono esattamente come appaio in video e dunque, forse, piace la mia normalità. Sono una persona molto tranquilla, con una vita decisamente normale. L’unica trasgressione è andare in video. Non sono una persona che finge e forse la verità “passa”. Poi non può piacere il genere, qualcuno può non gradire la mia normalità, ma l’importante è che piaccia ai più.
Qualcuno dice che Antonella dietro le quinte non sia così dolce.
E sbagliano invece. Ogni tanto sono fumantina, prendo posizione e metto i puntini sulle “i”. Ma accade raramente, tutti vogliono lavorare con me. Prendi Sanremo, il mio è stato uno dei Festival più sereni degli ultimi 10 anni. Abbiamo lavorato in un clima straordinario. Se vedessi, invece, quello che succede con gli altri conduttori… E poi io me la prendo sempre con le persone che contano e mai con i miei sottoposti.
Per esempio?
Ad esempio i miei autori, ma più in generale con tutti coloro che, come me, hanno delle responsabilità. Ci “cazziamo” a condizione di reciprocità. Poi è naturale che in un gruppo di lavoro ci siano simpatie e antipatie. Caratteri forti che interagiscono, insomma. A me poi non piace circondarmi di yes men o yes women ma di gente che ha personalità. I battibecchi, quindi, è inevitabile che ogni tanto ci siano.
Dopo i successi del Festival, sembra che Antonellina abbia tirato fuori le unghie avanzando “proposte e richieste”: Sanremo ha cambiato la tua carriera?
Sicuramente. Nel mio Festival ci credevano veramente in pochi. Molti avevano già cantato il de profundis vista la chiusura di Tutti Pazzi per la Tele dopo due puntate e per il fatto che non facessi più la Prova del Cuoco. Ma c’era una cosa che mi faceva andare ai matti…
Spara…
Quando mi chiedevano “con chi conduci Sanremo”. Quando c’è una donna, chissà perché, ci deve sempre essere un affiancamento.
Ti sentivi sminuita?
Si. E’ una domanda che ad altri non avrebbero fatto. Agli uomini si chiede “che vallette ci saranno?”, non capisco perché ad una donna si debba chiedere “con chi conduci”. Non è giusto, sono 25 anni che faccio questo mestiere, non mi sembra d’essere una parvenue del video. Poi ad un certo punto ho smesso di leggere tutto e ho deciso di andare avanti per la mia strada. Potevo farcela da sola ed anche i “no” che avevo incassato potevano essere delle opportunità. Mi sono detta “Faccio il mio Festival, ho delle belle canzoni e dei bei personaggi di cui sono convinta e che danno una buona energia”. Sanremo fa paura anche ai big, io ho scelto di affrontarlo con la mia normalità, come fosse una qualsiasi altra trasmissione. Forse è stata l’arma vincente. Per fortuna i risultati si sono visti.
Secondo te il fatto che sul palco dell’Ariston abbia vinto la normalità può voler dire che alcuni meccanismi televisivi debbano essere rivisitati?
Forse ognuno deve avere il proprio stile ma sicuramente la gente si è impossessata del mezzo televisivo. Attraverso i reality conosce bene il meccanismo della televisione e quindi non passa più la falsità, non passa più l’impostazione, non passa più una conduzione molto strutturata. I conduttori di oggi hanno capito che la chiave non è più quella dell’impostazione o dell’improvvisazione a tutti i costi.
Qualche esempio?
Penso alle conduttrici che “giocano in serie A”.
Le colleghe che stimi maggiormente?
Io trovo che tutte quelle che sono arrivate hanno dei meriti. Tu non giochi in serie A per tanti anni se non hai talento. Penso a Maria (De Filippi, ndDM) che ha fatto di “uno stile a togliere” la sua caratteristica, oppure Simona (Ventura, ndDM) col suo stile peperino e per alcuni versi tagliente… Ognuna di noi ha impresso il proprio carattere.
Anche Elisa Isoardi?
Lei è ancora giovane, dovrà farsi. Io le auguro tanta fortuna, perché no. E’ giovane, deve naturalmente formarsi. Le cose non sono immediate, bisogna capire qual è la propria strada. Io che ho iniziato a 20 anni, piano piano attraverso lo sport, Uno Mattina e il mezzogiorno sono arrivata a capire qual è il mio stile. La tua personalità coincide poi con la tua crescita professionale.
A proposito di mezzogiorno, si torna al primo amore: la Prova del Cuoco…
Vedremo. Non voglio mettere in difficoltà le persone che la stanno facendo e il mio direttore. Mi sembra di turbare il lavoro di una conduttrice che sta facendo il suo lavoro ed anche dell’azienda che sta decidendo il rinnovo del mio contratto. Ci sono anche voci su dei serali che stiamo preparando per l’autunno e la prossima primavera. Devo incastrare una serie di cose e poi decidere insieme all’azienda RAI. Da questo punto di vista sono serena e ci tengo a precisare che io non farò mai fuori nessuno e non sono una che taglia le gambe agli altri. Mi preoccuperò molto del futuro di chi, eventualmente, andrò a prendere il posto. Non mi piacciono le epurazioni, non mi sono mai piaciute. Quando le ho subite ci ho sofferto e quindi mai farei del male ad Elisa.
Se Antonella potesse, chi raccomanderebbe?
In questo momento tra i giovani conduttori (per non parlare delle donne, altrimenti…) uno che mi piace molto e che raccomanderei è Francesco Facchinetti.
Ora che si parla del cambio del Direttore di Raidue, proveresti a portartelo a Raiuno?
Penso che lui, al di là del cambio di direttore che sono cose RAI che non mi interessano, sia un conduttore molto forte che ha tante doti: fa musica, sa cantare, è uno showman, ha una bella personalità, un bel viso, è simpatico. Credo molto in lui…
All’inizio non c’erano su di lui tutte queste voci positive…
Ma perché anche lui ha avuto bisogno di tempo. Anche se aveva già un background perché era un uomo da palcoscenico, la prima conduzione di XFactor non era bella come la terza. E’ cresciuto, è maturato. Mentre il primo anno aveva Simona in giuria, che comunque era molto utile per lui, quest’anno s’è preso delle responsabilità con un cast di giurati non semplice.
Un tempo la palestra non si faceva in prima serata…
Questo invece e’ un errore. Lui viene da un mondo che l’ha privilegiato, è stato molto protetto da Simona che è stata molto brava a farlo crescere. Io credo che sia molto importante il lavoro che c’è prima di arrivare al prime time (io sono arrivata a fare il prime time a 37 anni). Il day time ti aiuta ad essere quello che sei: io non avrei fatto il Sanremo che ho fatto se non avessi avuto 9 anni di Prova del Cuoco.
A proposito di programmi passati, che fine ha fatto il Treno dei Desideri?
E’ un format che magari riesumeremo prima o poi. Era molto carino ed oggi quegli ascolti che feci contro la corazzata di Maria sarebbe ascolti da leccarsi i baffi. Sono stati anni meravigliosi, abbiamo battuto la Corrida.
Continua queste frasi.
Rifarei Sanremo se…
…Passassero almeno cinque anni.
Anche se ti offrissero un cachet milionario?
Assolutamente. Il cachet non è mai stato purtroppo il mio modo di scegliere.
Il programma che ti ha reso di più?
In termini monetari sono sempre stata una poveraccia perché ho sempre lavorato per la RAI e non ho mai fatto salti RAI – Mediaset.
Passerei a Mediaset se…
… se qui non ci fossero più i miei programmi.
Anche la Prova del Cuoco?
No, in generale. Mi affeziono molto ai miei programmi.
Sai che stanno per tornare i TeleRatti?
Si, ti leggo sempre. Clicco…zac… e vado a vedere tutto. Sono molto informata.
Se vincessi il teleratto…
Un po’ mi dispiacerebbe perché vuol dire che ho fatto un programma del cavolo, però la prenderei a ridere. Capita a tutti nella carriera di avere un TeleRatto, un programma che non ha avuto il successo sperato. In una lunga carriera ci sta un TeleRatto. Non mi sento una regina quando sono sulle sulle stelle, e non mi sento un topo quando sono nella stalla.
Se, invece, potesse assegnarne uno Antonella Clerici, a chi lo darebbe?
No no, visto che “Chi la fa l’aspetti”, preferisco non esprimermi e lasciare la parola ai lettori!
1. paolo5577 ha scritto:
13 aprile 2010 alle 10:57