
Giorgio Gori
9
settembre
DM LIVE24: 9 SETTEMBRE 2014. MARA VENIER A S’E’ FATTA NOTTE E VERISSIMO – FLAVIA FRAZZI STRAMAZZA AL SUOLO – GIORGIO GORI UNISCE IN MATRIMONIO HUNZIKER E TRUSSARDI
settembre 9th, 2014 00:36 Davide Maggio

Flavia Frazzi
Flavia Frazzi: da La Vita in Diretta a La Morte in Diretta
Gli addetti ai lavori la conoscono bene. Flavia Frazzi, storica casting de La Vita in Diretta dei tempi d’oro, un paio di sere fa al Momò di Roma è letteralmente stramazzata al suolo. I colleghi più maligni hanno attribuito il malore alla nuova condizione da ‘esodata‘ della Frazzi: alla simpatica casting, infatti, dopo oltre 30 anni di Rai, non è stato ancora proposto alcun programma per la stagione in corso. Gli amici dicono sia molto ferita ma pronta a combattere con le unghie e con i denti per difendere il proprio posto di lavoro. Ripresasi dopo alcuni minuti, sotto gli occhi degli astanti preoccupati, ha commentato l’accaduto con il solito brio: “Sto ‘n fiore, solo na gran figura de m…“. Fortunatamente, si è trattato solo di una sindrome vagale.
Mara Venier registra S’e’ Fatta Notte
Ci risulta – e ve lo sveliamo in anteprima – che Mara Venier abbia registrato alcuni giorni fa una puntata di S’è Fatta Notte con Maurizio Costanzo che torna in onda sabato prossimo alle 23.45 su Rai 1. Non solo possiamo anche svelarvi che la Signora della Domenica sarà ospite il prossimo 18 settembre a Cologno Monzese per registrare una puntata di Verissimo (tx. 20 settembre).
Giorgio Gori unirà in matrimonio Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi




2
gennaio
LE PAGELLE DEL 2012, GLI ADDETTI AI LAVORI. PROMOSSI CARAFOLI E MIELI, BOCCIATI CASCHETTO E RUFFINI

Laura Carafoli
10 a Laura Carafoli (Vice President Content and Programming di Discovery Italia). Nel 2012 al rinnovato successo di Real Time – che si è aperta a nuovi azzeccati volti -, si è affiancato quello di DMAX; eccellenti performance che hanno fatto rumore mettendo anche in evidenza le pecche dei competitor (citofonare in casa Sky/Cielo).
9 a Fabrizio Salini (Direttore Canali Intrattenimento e Factual Switchover Media). Il dopo Sky poteva essere tutto in salita, ma il manager ha saputo imporsi anche nella meno blasonata e opulenta Switchover Media dove i lanci di Giallo e di Focus sono risultati più fortunati del previsto.
8 Lorenzo Mieli (Managing Director Fremantle Media Italia). Con il suo arrivo, Fremantle – forte di una library forse unica al mondo – è tornata prepotentemente sul mercato. Merito di programmi ad alto impatto come Italia’s got talent e X Factor (in tandem rispettivamente con Fascino e Magnolia), The Apprentice e Ginnaste. E anche il flop di Per Tutta la vita ha comunque riaperto un dialogo, interrotto da tempo, con la Rai che conta.
8 a Lucio Presta (Fondatore di Arcobaleno Tre). Sanremo, Celentano, Benigni e persino Amici di Maria de Filippi: dove mette il suo zampino c’è odore di successo. Dovrebbe, però, imparare ad incassare meglio le critiche anche quando – come spesso accade – sono ingiuste ed eccessive.
7 ad Andrea Scrosati (Executive Vice President, Cinema Entertainment & Third Party Channels di Sky Italia). Mago della comunicazione, sa come far sembrare oro tutto ciò che Sky tocca. Chissà cosa succederà quando pubblico e critica impareranno a leggere i dati auditel del satellite e a valutare il peso dei social network nella maniera giusta.
6 al duo composto da Annamaria Tarantola e Luigi Gubitosi (rispettivamente Presidente e Direttore Generale Rai). La loro mission è nobile ma al momento, a parte qualche taglio e tante, troppe, parole retoriche abbiamo visto ben poco. Che poi ci spiegassero perchè dei manager, che devono guardare in primis al bilancio, appoggiano la chiusura dell’Isola dei Famosi.


9
ottobre
SIMONA ERCOLANI SPIN DOCTOR DI BERSANI? RENZI SI AFFIDA A GORI. LA POLITICA NELLE MANI DELLA TV.

Simona Ercolani
Simona Ercolani progetta grandi Sfide, non soltanto in tv. Pare infatti che l’ideatrice del noto programma di Rai3 sia stata contattata per dare il proprio contributo al duello politico e dialettico che condizionerà le sorti del centrosinistra, quello tra Matteo Renzi e Pierluigi Bersani alle primarie di partito (o di coalizione, si vedrà).
Secondo quanto riporta Pubblico, il Segretario del Pd avrebbe chiesto alla Ercolani di dargli una mano per svecchiare la propria immagine (più di quanto abbia già fatto Crozza con le sue imitazioni) e mettere così in difficoltà il sindaco di Firenze. L’autrice e produttrice televisiva, insomma, avrebbe ricevuto la proposta di occuparsi della comunicazione di Bersani, in qualità di responsabile. Un incarico simile lo svolse già a fianco di Massimo D’Alema, come sua portavoce a Palazzo Chigi. Ricordate il ‘diabolico’ video nel quale Baffino appariva ai fornelli mentre preparava il risotto? Opera sua.
Oggi, qualora accettasse la mission bersaniana, la Ercolani dovrebbe mettere le sue doti al servizio del Segretario del Pd, che attualmente è in testa ai sondaggi sulle primarie, ma con il competitor fiorentino alle calcagna e sempre più agguerrito. Il suo principale sfidante sarebbe quel Giorgio Gori che in tempi non sospetti ha lasciato Magnolia per dedicarsi a tempo pieno all’attività di spin doctor di Matteo Renzi.


12
settembre
GIORGIO GORI ESCE DAL CDA DI ZODIAK MEDIA E CEDE A DE AGOSTINI LA QUOTA AZIONARIA

Giorgio Gori
Giorgio Gori ha rassegnato oggi le proprie dimissioni da Consigliere di amministrazione di Zodiak Media e contestualmente ha negoziato la cessione a De Agostini dell’intera quota azionaria che egli stesso deteneva all’interno della società. L’imprenditore, dunque, ha cambiato lavoro nella prospettiva di cambiare l’Italia: Gori, infatti, è attualmente impegnato a fianco di del sindaco di Firenze Matteo Renzi nella gara per le elezioni primarie del centrosinistra.
Non a caso, la decisione di uscire anche dal board e dall’azionariato della società – di cui deteneva circa il 3 % – è stata motivata proprio dal desiderio di dedicarsi totalmente ai suoi nuovi progetti in ambiti diversi da quello dei “Media”. In altre parole, ora Gori si occuperà a tempo pieno all’attività di spin doctor del rottamatore Renzi, che in queste settimane ha ufficializzato la sua discesa in campo a livello nazionale.
Nel prendere atto delle decisioni assunte da Gori – che hanno implicato il venir meno di ogni relazione professionale e di partecipazione azionaria con società controllate dal Gruppo De Agostini – quest’ultimo esprime un particolare ringraziamento a Giorgio Gori per l’impegno e il contributo profusi in questi anni di intensa collaborazione. Così si legge in una nota del gruppo novarese.


24
gennaio
GIORGIO GORI PROPONE “DUE” RAI, NOI NON SIAMO D’ACCORDO.

Giorgio Gori
L’influenza dei partiti che condiziona le scelte editoriali, l’alto tasso di turnover ai vertici e una doppia mission: l’obbligo di fare servizio pubblico e la necessità di competere sul mercato. Di gatte da pelare la Rai ne ha da vendere, soprattutto in un periodo più che mai complicato per gli epocali cambiamenti che stanno investendo il settore radiotelevisivo.
Pochi giorni fa sul Corriere della sera Giorgio Gori ha proposto di “biforcare” l’azienda, distinguendo nettamente i canali destinati ad assecondare logiche commerciali (l’ex numero 1 di Magnolia indica provvisoriamente Rai1, Rai2, Rai4, Rai Premium, Rai Movie, Rai HD) – da finanziare esclusivamente con la pubblicità a valori di affollamento analoghi a quello delle reti private – da quelli di servizio pubblico finanziati totalmente dal canone, a fronte di una completa rinuncia alla pubblicità. Una proposta che non ha trovato d’accordo Agostino Saccà che, intervenuto sullo stesso quotidiano, nega l’esistenza di un problema di governance, citando a supporto della sua tesi gli ascolti registrati dalla televisione di Stato negli ultimi anni.
Posizioni opposte tra le quali DM non si sente di scegliere, optando per una terza via mediana. Non crediamo, innanzitutto, in una Rai dicotomizzata. Eliminare completamente la pubblicità da alcuni canali potrebbe equivalere a rinunciare a ghiotte occasioni di profitto (vedi i canali per bambini o Rai3). Allo stesso modo risulterebbe paradossale imbattersi in format simili su Rai1 e Rai3 ma con un diverso trattamento, cosa che peraltro nel lungo periodo spingerebbe inevitabilmente la rete ammiraglia a limitare la produzione di “generi alti” che per questioni di identità della rete e di economie di palinsesto non possono comunque mancare. Sarebbe complicata anche la scelta dei canali da destinare al servizio pubblico in quanto molti di essi hanno insite le due anime. E’ il caso di Rai Movie – provvisoriamente escluso da Gori – che propone commedie ma anche film d’autore.


7
novembre
TRAVAGLIO BACCHETTA GIORGIO GORI: E’ UN EX BERLUSCHINO. MA SE A SFRUTTARLO IN TV FOSSE LA SINISTRA?

Giorgio Gori
Neanche il tempo di archiviare Berlusconi che già qualcuno ne intravede un sosia all’orizzonte. Per di più orientato a sinistra: che incubo. La decisione di Giorgio Gori di “scendere in campo” a sostegno di Matteo Renzi ha gettato scompiglio nel mondo della politica e in quello del giornalismo. All’indomani della convention programmatica tenuta dal sindaco di Firenze alla Leopolda, Marco Travaglio ha sparato un editoriale critico nei confronti del rottamatore del Pd e soprattutto del suo consigliere Gori. Secondo il vicedirettore del Fatto Quotidiano, quest’ultimo avrebbe una colpa imperdonabile: quella di essere stato un “ex berluschino”, che nel linguaggio travagliesco vuol dire un ex collaboratore del Cavaliere.
La storia del capo di Magnolia ora convertitosi alla politica, infatti, si intreccia con quella di Silvio Berlusconi, che nel 1989 (a 29 anni) lo nominò capo dei palinsesti di tutte e tre le reti Fininvest. Figurarsi, una simile biografia non poteva che attizzare la verve polemica di Marco Travaglio, che sul Fatto Quotidiano ha connotato politicamente l’intera carriera dell’ex produttore televisivo nato e cresciuto all’ombra del Biscione.
“Nel ‘94, mentre B. entra in politica cacciando subito Montanelli dal Giornale, è lui il comandante della portaerei Fininvest che in tre mesi lancia Forza Italia nel firmamento della telepolitica (ricordate gli spottini di Mike, Vianello, Zanicchi & C.?) e fa vincere le elezioni al padrone. Ed è ancora lui a mettere la sua faccina efebica e la sua firma su programmi-manganello come Sgarbi quotidiani e Fatti e Misfatti di Liguori, specializzati nel killeraggio dei “nemici” del padrone (…) Ora, al fianco di Renzi, Gori dice di voler liberare la Rai dai partiti…”
A stretto giro, l’ex responsabile di Magnolia ha replicato a Travaglio spiegando che negli anni in cui egli avrebbe fatto “il berluschino” da Fininvest passarono pure Michele Santoro e Daniele Luttazzi.


2
novembre
GIORGIO GORI LASCIA LE CARICHE OPERATIVE IN ZODIAK MEDIA GROUP (MAGNOLIA INCLUSA)

Giorgio Gori
Giorgio Gori ha lasciato con decorrenza odierna la carica di CEO di Zodiak South Europe & America Latina nell’ambito di Zodiak Media Group (ZMG), società leader internazionale nella produzione e distribuzione di contenuti per la televisione e i nuovi media, e le cariche di Presidente di Magnolia e di Zodiak Active.
La decisione di lasciare gli incarichi di cui sopra è stata motivata da Giorgio Gori dal desiderio di intraprendere nuove sfide professionali in ambiti diversi dal settore “Media“, attività che lo ha visto protagonista e top manager per tanti anni.
“Lascio gli incarichi esecutivi - ha dichiarato Gori – con il completamento di questa fase di sviluppo del Gruppo per intraprendere nuovi percorsi professionali. Ringrazio sia il Gruppo De Agostini per la fiducia cha mi ha accordato in questi anni e per l’opportunità avuta di partecipare attivamente ad un progetto strategico stimolante quale la costruzione di Zodiak Media, sia David Frank per il lavoro svolto assieme in questo ambito. Vorrei ringraziare anche tutti i miei collaboratori che hanno vissuto con me l’entusiasmante esperienza di questi anni. Resterò comunque vicino a questo Gruppo, assicurando il mio contributo nel ruolo di Consigliere del Board di Zodiak Media.”
Giorgio Gori rimarrà nel board di Zodiak Media Group come consigliere e resterà azionista della società.

