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MAURIZIO COSTANZO A DM: SONO AL FESTIVAL DI SANREMO GRAZIE A LUCIO PRESTA E MARIA.

di Davide Maggio

18/02/2010 - 14:45

MAURIZIO COSTANZO A DM: SONO AL FESTIVAL DI SANREMO GRAZIE A LUCIO PRESTA E MARIA.

Mai premessa fu tanto necessaria. Nella mia carriera di blogger, infatti, non mi aveva nemmeno sfiorato il sol pensiero che un giorno mi sarei ritrovato faccia a faccia col numero uno del talk show nostrano. Figuriamoci, poi, se avessi immaginato di intervistarlo. E’ servito un suo input affinchè “osassi” farmi avanti. E certamente sarà difficile, se non impossibile, trasmettere tutto ciò che ho potuto – e continuo a – imparare da Maurizio Costanzo nei nostri incontri al Parioli. Ciò che cercherò di fare, invece, è farvi conoscere l’altro lato di una stessa medaglia, puntando l’accento su quell’aspetto intimistico ed interiore – sempre parecchio nascosto – che negli ultimi tempi si affaccia prepotentemente in ogni manifestazione ”costanziana”. L’ho incontrato per voi proprio in quel Teatro Parioli in Roma che ha fatto la storia della TV e, carico e sorridente, si è raccontato in un’intervista monografica in cui – forse per la prima volta – parla in qualità di marito, papà e nonno. Senza trascurare, ovviamente, tutti i nuovi impegni professionali per i quali è palesemente entusiasta e che gli stanno regalando una seconda giovinezza all’interno di una carriera straordiaria. Maria De Filippi, Uomini e Donne, l’amore, i figli, i nipoti, il Grande Fratello, i big del giornalismo italiano e ancora aneddotti, tartarughe, la sua dieta personalmente ideata, lo smoking che indosserà sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo e il suo disegno che vorrebbe vederlo protagonista dell’ammiraglia della RAI nella prossima stagione tv. Tutto questo e tanto altro, in una delle interviste più ricche mai apparse su questo blog.

II Parte (per la prima parte clicca qui)

Lei si ricorda sempre tutto. Che valore dà alla memoria?

Enorme, a patto che non sia dominante e se non mi ricordo diventa una tragedia. Pensi che Vaime ed io quando lavoriamo, se non ci ricordiamo qualcosa, possiamo perdere anche ore per far tornare alla mente ciò che non ci ricordiamo.

Cos’è per lei la diversità?

Cultura. Una cultura acquisita. Ho sempre difeso i diversi; diversità sessuale, di pelle, di religione. Quando arrivarono gli albanesi a Bari riempii tre pullman e feci una puntata del Costanzo Show con la platea piena di albanesi.  La diversità è la cultura, l’accrescimento. Sono furibondo per Rosarno.

C’è una diversità che non le piace?

La stupidità. Woody Allen disse: “Una persona intelligente può sempre fare l’imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile”.

Questa visione intimistica delle cose la influenzerà anche per i futuri impegni professionali?

Si. Non a caso il mio primo impegno, partito sabato 30 gennaio, dopo Ballando con le Stelle, si chiama Memorie da Bianco e Nero. Io sarò autore, la conduzione sarà di Enrico Vaime. Tutte le puntate, 40 minuti, andranno anche su Rai International e sto trattando con Rai Trade per farne un DVD e con Rai Eri per farne un libro.

Trarre il massimo profitto da quello che fa…

Ottimizzazione delle cose direi.

In Rai come si trova?

Ho trovato ai livelli intermedi una RAI meravigliosa.

Per livelli intermedi intende anche un direttore di Rete?

Si, anche. Ma soprattutto quelli sotto. C’e’ un entusiasmo straordinario. I tecnici mi hanno detto “grazie di essere tornato”.

Dopo Memorie da Bianco e Nero, quali sono i progetti? Un settimanale (Di Più TV) parla di una co-conduzione con la Clerici di Tutti pazzi per la Tele.

Mai saputo. Visto che Presta è il mio agente l’avrei saputo. Sto facendo un contratto globale, ecco perché non c’e’ ancora nulla di definitivo.

Sorrisi, invece, parla sempre di co-conduzione ma del talk al femminile della Setta.

Si dice, si dice molto, ma non lo voglio fare. Sto mirando a mettere tutto dentro Raiuno. Questo quanto meno è il mio disegno.  Mi trovo bene con Mazza, bene con Bovi.

Perché le piace Mazza?

L’ho conosciuto quando facevo il Diario Quotidiano su RDS e lui faceva le news. Poi lui e’ andato al Secolo. Ci siamo persi di vista ma ci siamo ritrovati. E’ una persona seria. Anche diffidente in realtà, ma se supera la diffidenza…

Lei ha sempre una risposta per tutto. L’ha sempre avuta oppure ha imparato ad averla?

Io ho avuto una gran fortuna. Da giovane ero il più giovane dei grandi. A vent’anni divento amico di Curzio Malaparte, ne avevo quattordici quando ho conosciuto Montanelli, mi sono abbeverato da Zavattini e da persone di questo calibro. Devo a loro l’aver imparato tutto questo. E’ come se avessi rubato loro l’esperienza.

Ultimamente si è abbeverato da qualcun altro?

No.

Dai giovani impara qualcosa?

Da alcuni si. Soprattutto quelli che mi danno retta quando dico “siate umili e veraci”.

Lei è umile?

Sempre.

Non trova che sia facile essere umili quando si è potenti?

Io lo sono sempre stato.

Umile o potente?

Alberto Abruzzese, in una bellissima mezz’ora che mi ha dedicato Marzullo, con Calabrò e Preziosi, direttore della Radio, ha detto “Costanzo è un uomo di potere ma non del potere”. Ed è il più bel complimento che mi abbiano mai fatto.

Ha intervistato tante persone, ma qual è, invece, la domanda più bella che le hanno fatto?

Oh, tante.

No, una sola.

Adesso. Quando mi ha chiesto quali sono i 3 rapporti più importanti della sua vita. (nella prima parte dell’intervista, ndDM)

La prego, cambiamo argomento che già mi dicono di essere autoreferenziale. Qual è invece la domanda che vorrebbe fare ora e a chi.

Al Presidente della Regione Calabria. Gli chiederei: “scusi, ma dove stava quando c’erano queste mille persone in difficoltà (riferimento ai fatti di Rosarno, ndDM)? Ecco, io non sopporto più le tre scimmiette “non vedo, non sento, non parlo”.

Le Tre Scimmiette… come uno degli esperimenti di Simona Ventura su Raiuno.

Guardi, io per il momento spero solo che non mi mandino nelle case degli abbonati. E se mi dovessero mandare, ci andrei solo per chiedere scusa.

I prossimi impegni?

Dovrebbe esserci a marzo uno Speciale in prima serata su Raiuno dal Teatro San Carlo di Napoli, e da lunedi prossimo “Bontà Sua” alle 14.10 su Raiuno. 

In relazione alla Sua partecipazione a Sanremo, dice che si tratta di un impegno arrivato del tutto inaspettatamente…

E’ nato un paio di mesi fa da una chiacchierata tra me e Presta (che deve aver parlato con Maria) e poi mi è arrivata la proposta.

Quanto incide Maria nelle sue scelte e quanto incide lei in quelle di Maria?

Io le chiedo spesso di cose mie e lei idem.

L’ultima cosa sulla quale Maria le ha chiesto un parere?

I vecchi.

Ah, è un’idea sua?

Idea comune. Insieme.

Quando trova il tempo di parlare con Maria?

 La sera quando ci troviamo a casa e la domenica mattina. E ovviamente l’estate. Siamo insieme tutto il mese di agosto ad Ansedonia.

La sua serata tipica a casa?

Arrivo a casa intorno alle 22, guardo un po’ di televisione, aspetto che ritorni Maria (torna quasi sempre più tardi lei) e chiacchieriamo con nostro figlio.

Dedica al suo lavoro una giornata che non e’ certamente quella tipica di un lavoratore tradizionale. Diciamo che va ben al di là delle classiche 8 ore. Da cosa nasce la voglia di dedicare una vita alla propria professione?

Se la ami… ti viene naturale.

Ma lei ama anche la sua famiglia alla stessa maniera.

Se la famiglia e’ fatta da una persona che fa il tuo stesso lavoro e lo ama, è un colpo di fortuna inimmaginabile. L’unico non interessato allo spettacolo e’ Gabriele.

La prevedibilità è la morte della TV. Nel suo ufficio campeggia una targa con questa scritta. Chi e cosa è prevedibile in questo momento in tv.

Tante cose. La serialità ad esempio.

In che senso?

Nel senso che ci sono programmi seriali nella banalità o nella ripetitività volgare. Noto con piacere che, adesso, il Grande Fratello avendo preso la strada dei sentimenti forti, quasi verso la soap opera, acquista un suo valore. E’ diventato meno prevedibile. Ho conosciuto 10 anni fa John De Mol. Sono andato in Olanda per conoscerlo perché non c’e’ dubbio che fossi curioso. Il primo Grande Fratello l’ho seguito con molta attenzione. Poi, quando la gente che vi partecipava ha iniziato a diventare tarocca e i concorrenti sono diventati fenomeni, ho smesso di seguirlo; mi annoiavo molto.  Quest’anno, invece, è diverso. E’ molto più lungo e questi ragazzi e queste ragazze si sono innamorati con tutto quello che consegue: gelosie, incazzature, tradimenti. E così diventa un pezzo di vita.

Già, un pezzo di vita. Quella “commedia della vita” che le è tanto cara e che per 25 anni ha animato il palco del più longevo talk show della tv italiana.

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3 commenti su "MAURIZIO COSTANZO A DM: SONO AL FESTIVAL DI SANREMO GRAZIE A LUCIO PRESTA E MARIA."

  1. "Mi trovo bene con Mazza," Ci credo: vuole trasformare RaiUno in un mummificio.

  2. Non ti nascondo che mi stavano iniziando a uscire le lacrimucce...chapeau

  3. che bella intervista davide! Complimenti davvero!!