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luglio

IL FATTO QUOTIDIANO PRONTO A SBARCARE IN TV: AL VAGLIO 6-7 PROPOSTE. E SE ARRIVASSE SANTORO?

Marco Travaglio, Michele Santoro

Immaginate una tv plasmata ad immagine e soglianza del Fatto Quotidiano, l’organo di stampa della vulgata anti-Silvio brillantemente diretto da Antonio Padellaro. Un’emittente televisiva in grado di sparare controinformazione a raffica, con le analisi irriverenti di Marco Travaglio e le inchieste scottanti che gli altri canali (quelli “diversamente liberi” per definizione) non oserebbero mai mostrarvi. Per molti sarebbe un sogno. Un desiderio covato da tempo che – leggete bene – potrebbe presto trasformarsi in realtà. A quasi due anni dalla sua fondazione, infatti, il giornale in questione registra una continua crescita di vendite e di ricavi, ed ora l’intenzione del suo editore sembrerebbe quella di espandersi in ambito televisivo.

La voce che circola, in particolare, riguarda l’idea di costituire un’emittente che si occupi di approfondimento giornalistico, di informazione, dibattiti e reportage in presa diretta, magari realizzati anche solo con una semplice videocamera. Il piano è tutt’altro che astratto e infatti, come riporta Milano Finanza, l’argomento sarebbe già stato affrontato nel Cda del Fatto tenutosi ieri. I vertici del giornale avrebbero però deciso di deliberare definitivamente sulla questione nel prossimo Consiglio, fissato per la fine di settembre. Allora sapremo se l’ambizioso progetto di espandere il Fatto al piccolo schermo si concretizzerà.

Sicuramente ci interessa ampliare la nostra offerta puntando sul video. Questo almeno chiedono i lettori del giornale” ha dichiarato a Milano Finanza l’Amministratore Delegato del Fatto Giorgio Poidomani, rivelando: “al momento stiamo valutando 5-6 proposte avanzate da operatori del settore tv. Ci propongono soluzioni sia per il satellite che per il digitale“. Il problema della collocazione, dunque, sarebbe quasi risolto. Il nuovo approfondimento giornalistico di Travaglio & C. potrebbe perciò essere trasmesso da emittenti locali o da intraprendenti network a base regionale.

Ancora top secret, invece, possibili contenuti o eventuali idee sui programmi. Ma, senza particolari sforzi, potremmo immaginarci un mix giornalistico che spazi da Passaparola, l’appuntamento settimanale che Marco Travaglio tiene sul web, ai video in presa diretta pubblicati. Dal 20 luglio scorso, inoltre, il giornale di Padellaro ha inaugurato una web-tv che trasmette dibattiti e confronti registrati direttamente in redazione. Che sia una sorta di prova tecnica in vista del trasferimento sul piccolo schermo?

E chissà che l’emittente del Fatto non possa diventare la nuova dimora professionale di Michele Santoro, attualmente disoccupato ed estromesso dalla Rai. In fondo il giornalista ha più volte dichiarato l’intenzione di voler trasmettere da una piattaforma indipendente ed ora sarebbe seriamente intenzionato a replicare i format di Rai per una notte e di Tutti in piedi… entra il lavoro, le serate evento trasmesse sul web e rilanciate con successo da diverse tv locali. A riguardo, secondo la Gazzetta del Mezzogiorno, il conduttore avrebbe già commissionato delle ricerche di mercato per carpire l’interesse del pubblico e avrebbe chiesto un appoggio concreto agli amici del Fatto, pronti a tendergli la mano con il loro progetto di una nuova emittente libera.

Entro il prossimo autunno il grande sogno, che a questo punto interessa direttamente Santoro, potrebbe concretizzarsi. Se tutto questo dovesse mai accadere ci troveremmo di fronte al più grande Fatto (televisivo) dopo il Big Bang.



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10 Commenti dei lettori »

1. pig ha scritto:

22 luglio 2011 alle 18:52

Ah beh sarà sicuramente un canale dove l’informazione sarà imparziale.Oltre il giornale vogliano sparare fango al nemico pure in tv,proprio senza vergogna



2. Giuseppe ha scritto:

22 luglio 2011 alle 19:02

Un canale televisivo di controinformazione figliato dal Fatto Quotidiano sarebbe molto interessante, nella speranza che sia in chiaro: così tra sito internet e televisione qualcuno risparmierebbe l’acquisto del quotidiano. Ma non credo che Padellaro & Co. ne sarebbero felici.



3. Antonio ha scritto:

22 luglio 2011 alle 19:39

Magari.. sarebbe fantastico! Abbiamo bisogno di VERA INFORMAZIONE che non si piega ai voleri dei vari padroni ! W TRAVAGLIO E SANTORO !



4. pig ha scritto:

22 luglio 2011 alle 19:49

VERA INFORMAZIONE??Si quella di abbattere il nemico pubblicando delle intercettazioni che non vanno per niente contro il codice penale,ma solo contro l’avversario polito



5. shameboy ha scritto:

22 luglio 2011 alle 20:23

Antonio

Vera informazione?
La vera informazione deve essere di parte, è Santoro mi sembra non lo sia. Il vero programma di informazione è il TG LA 7



6. ANTONIO1972 ha scritto:

22 luglio 2011 alle 20:46

non vedo perchè, se abbiamo 2 canali rai e 3 mediaset che fanno controinformazione di destra,perchè farsi problemi per un canale orientato diversamente



7. WHITE-difensore-di-vieniviaconme ha scritto:

22 luglio 2011 alle 21:31

l’unico giornale che non ruba soldi pubblici



8. ventiore ha scritto:

22 luglio 2011 alle 22:10

Sarebbe una buona soluzione, il FATTO è un giornale che basa il suo successo sulla fiducia che gli attestano i suoi lettori, potrebbe garantire la libertà che ogni giornalista libero vorrebbe per il suo lavoro.
Non una libertà assoluta, ma la libertà che serve per proporre un prodotto AUTONOMO rispetto a ingerenze politiche e gruppi d’interesse vari. La mia soluzione preferita rimane quella con Sandro Parenzo. L’importante è che, se il servizio pubblico se lo lasciasse scappare come palesemente pare, continui a non accettare compromessi: il pubblico è con lui, non ha bisogno di paracaduti, non ha bisogno del cerchiobottismo, non deve tirare a campare.



9. tammaro ha scritto:

22 luglio 2011 alle 23:48

speriamo almeno non ci sono servi come i tg di rete4 e studioaperto



10. Giuseppe ha scritto:

23 luglio 2011 alle 05:42

Le speranze sono due: 1) che Il Fatto Quotidiano riesca ancora ad andare avanti, in qualsiasi forma voglia apparire, grazie ai soli proventi delle vendite, senza coprirsi di debiti che costringerebbero a cercare finzanziamenti pubblici e padroni dalla carità pelosa; 2) che, una volta uscito di scena Berlusconi e attenuato il Berlusconismo (processo lunghissimo e non tanto scontato) mantenga la sua verve contro chiunque altro voglia tenere in auge le belle abitudini della classe dirigente italiana. Detto questo, per quanto riguarda la televisione ci si augura che vogliano fare qualcosa di più rispetto a quanto visto sul talk show “E’ la stampa, bellezza!” in streaming sul sito del quotidiano.



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