7
luglio

MICHELE SANTORO E’ FUORI DALLA RAI. MA RESTA L’IPOTESI DELLA COLLABORAZIONE ESTERNA

Michele Santoro

Ufficialmente Michele Santoro è fuori dalla Rai. Ma attenzione, il portone di Viale Mazzini rimane ancora socchiuso. Con il voto odierno del Collegio dei Sindaci, è stato riconosciuto come valido l’accordo stipulato tra l’emittente pubblica ed il conduttore di Annozero. Il Cda ha confermato dunque l’intesa raggiunta dal giornalista con il DG Lorenza Lei per il suo addio alla tv di Stato con una buonuscita di 2,3 milioni di euro. Il paladino della libera informazione, quindi, non fa più parte della scuderia Rai ma non è esclusa la possibilità che egli possa tornavi collaborare da esterno (come peraltro previsto e consentito dal patto siglato).

La validità e la competenza del contratto sono state poste oggi all’attenzione del Cda. In particolare, l’ordine del giorno prevedeva la votazione della proposta di impegnare il Dg a tenere Santoro in Rai, come richiesto dal consigliere di minoranza De Laurentiis. La richiesta è stata respinta. Hanno votato contro i cinque consiglieri di maggioranza di centrodestra mentre il Presidente Paolo Garimberti si è astenuto.

Si pone ora, più insistente di prima, la questione del futuro professionale di Santoro. Dove lavorerà il conduttore nella prossima stagione televisiva? L’approdo a La7 sembra ormai sfumato, dopo l’interruzione repentina delle trattative con l’emittente e la denuncia, da parte del giornalista, di pressioni e conflitti di interessi che avrebbero ostacolato la contrattazione. C’è poi la possibilità che l’arcangelo Michele costituisca una nuova Telesogno, una tv a sua immagine e somiglianza per diffondere libera informazione in piena autonomia.

Il progetto, ambizioso e più volte annunciato, potrebbe essere realizzato anche su una piattaforma satellitare-web, magari con l’aiuto dell’amico Carlo Freccero che nei giorni scorsi gli aveva teso la mano dichiarandosi pronto a lasciare la Rai per fondare una nuova tv con lo stesso Santoro (maggiori info qui).

La possibilità più clamorosa, tuttavia, resta quella di un eventuale ritorno di Santoro a Viale Mazzini come collaboratore esterno. In molti sembrano crederci ancora, anche perchè l’accordo con il DG Lei non lo esclude. Sarebbe il prosieguo più paradossale di un kolossal che in questi anni ha sempre regalato grandi colpi di scena.



Articoli che potrebbero interessarti


pasquale d'alessandro
TOTO-NOMINE RAI: D’ALESSANDRO IN POLE PER RAI 2 CON LIOFREDI A RAI RAGAZZI. FRECCERO CONFERMATO A RAI 4


Lorenza Lei
STRUTTURA DELTA: LORENZA LEI ANNUNCIA TOLLERANZA ZERO. MA QUALCUNO PENSA AL RIBALTONE (SOGNANDO IL RITORNO DI SANTORO)


Michele-Santoro
SANTORO PROPONE LA SUA RAI: GUGLIALMI, FRECCERO E GORI DIRETTORI DI RETE. SI ALL’ISOLA DEI FAMOSI. CHI PAGA IL CANONE ELEGGA IL CdA.


Michele Santoro
CASO SANTORO, LIOFREDI CHIEDE ALLA RAI DI RIPENSARCI. MA MICHELE SBATTE LA PORTA: ORA NON DIALOGO PIU’

12 Commenti dei lettori »

1. Giuseppe ha scritto:

7 luglio 2011 alle 17:26

Esito scontato. Non credo che il progetto della piattaforma satellitare-web possa essere considerato fondamentale da Santoro. Punta ai grandi ascolti e fuori dalla Rai gli risulteranno difficili da raggiungere. Se comunque da questa situazione scaturisse qualcosa di nuovo, ben venga. Anche Santoro stava diventando noioso.



2. elenoireurgot ha scritto:

7 luglio 2011 alle 17:37

che palle però. La rai fa schifo..xò tutta questa importanza ad un tizio che sa solo polemizzare, La rai non è, attualmente, servizio pubblico, Santoro nemmeno.



3. Davide Maggio ha scritto:

7 luglio 2011 alle 17:38

Giuseppe: quoto. Peccato che risulti noioso adesso per l’evolversi di alcune situazioni, ma la sostanza e’ stata sempre quella solo che non veniva interpretata cosi’ da tutti. Se al posto de La7, ad esempio, ci fosse stato un canale vicino alla destra, sarebbe successo il finimondo.



4. Giuseppe ha scritto:

7 luglio 2011 alle 18:02

@Davide Maggio
Intendevo dire noioso dal punto di vista televisivo, anche se ho dubbi sul fatto che si possano scindere forma e sostanza. Politicamente (non partiticamente) anche questa non è una bella vicenda. Santoro ha evidenziato cose importanti, anche se non credo così destabilizzanti come “Qualcuno” strombazza. Personalmente credo che sia necessaria un’informazione televisiva onesta e concreta (e meno retorica) che faccia da guida in una situazione generale che, temo da qui a poco, si farà più drammatica.



5. jaggy90 ha scritto:

7 luglio 2011 alle 18:31

VERGOGNA!!!!! COME SI FA’ A LASCIARE ANDARE VIA SANTORO CHE PORTA ASCOLTI E SOLDI ALLA RAI?? DOVREBBERO ANDARE TUTTI IN QUEL POSTO. NON SONO DEGNI DI STARE SEDUTI SU QUELLE POLTRONE E A ESSERE PAGATI CON I NOSTRI SOLDI PER FARE GLI INTERESSI DELLA CONCORRENZA E DI B.
FUORI I PARTITI DALLA RAI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



6. PeregoLibri ha scritto:

7 luglio 2011 alle 18:53

Dai, che strano, la maggioranza di centrodestra ha votato contro?

Fino al 2013 non cambierà niente di niente, poi forse eventualmente potrebbe magari darsi possibilmente che con le nuove elezioni la Rai potrebbe diventare un po’ più libera. Ma proprio forse ipoteticamente magari eventualmente e possibilmente.



7. lele ha scritto:

7 luglio 2011 alle 19:42

@PeregoLibri
più libera con le prossime elezioni? no, diventerà schiava della sinistra.



8. Marco Leardi ha scritto:

7 luglio 2011 alle 19:47

@PeregoLibri. forse ipoteticamente magari eventualmente.. credo sia difficile cambi qualcosa. Gli interessi della politica in Rai non li ha certo inventati Berlusconi (che, semmai, è solo l’ultimo arrivato).
O i partiti escono dalla Rai o non cambierà mai nulla.



9. Pietro ha scritto:

7 luglio 2011 alle 20:51

@ Marco Leardi:
non li avrà inventati Berlusconi, ma solo lui ha Mediaset e quindi un ulteriore (enorme!) interesse personale nel campo televisivo. Il “conflitto d’interessi” in casa Prodi ha tutt’un’altra dimensione…



10. Marco Leardi ha scritto:

7 luglio 2011 alle 21:04

@Pietro. E quindi? Vuol dire che la sinistra ha meno interessi in Rai??! Che Berlusconi sia un (anche) un grosso imprenditore televisivo lo sappiamo dai primi anni ‘90, con tutte le evidenti anomalie del caso. Ma finchè continueremo a ragionare con Berlusconi e Prodi non andremo da nessuna parte, e probabilmente questa è la Rai che ci meritiamo.



11. Giuseppe ha scritto:

7 luglio 2011 alle 22:20

Il problema è proprio questo: ragionando in termini di Berlusconi o Prodi non cambierebbe un granché. Stiamo commentando i risultati di una spartizione partitica (fatta male) della Rai. Dico fatta male perchè la spartizione pre-Berlusconi che aveva visto come Gran Sacerdoti i vari Bernabei e Agnes viene oggi rimpianta perchè qualcosa di buono la Rai allora lo combinava. Ma la politica di allora vedeva in campo figure del calibro di Aldo Moro, Fanfani, Andreotti e Berlinguer. E la televisione commerciale, parzialmente inventata da Berlusconi, non aveva preso il sopravvento con i suoi stilemi culturali. Per uscire da questa impasse occorrerà un mutamento culturale profondo. Questi mutamenti non sempre avvengono in maniera indolore e nascono da situazioni o di grande sviluppo o di grande crisi della società, e qui ci siamo. Ma propugnare l’allontanamento dei partiti dalla gestione della Rai ora come ora implica solo la privatizzazione di un servizio pubblico e questo, secondo me, farebbe peggiorare le cose. Urgono altre proposte.



12. PeregoLibri ha scritto:

8 luglio 2011 alle 08:53

@lele e Marco Leardi

Bè, su questo non ci piove: finchè i partiti avranno le mani in pasta sarà sempre un disastro comunque la metti. Però, non è per andare sempre contro di lui, ma un conto è mettere Berlusconi che al momento attuale possiede circa il 40% delle tv nazionali terrestri, controlla direttamente un altro 40% e il resto “che male vuoi che faccia?”; un altro conto ben diverso è mettere, che ne so, un Bersani che di tv non ne possiede (YouDem non la considero) o anche un Casini, che comunque non ha un conflitto d’interesse così immenso come Berlusconi. È ovvio che Berlusconi cerca di tirare l’acqua al suo mulino: Mediaset è sua, se domani il governo cade o il mandato finisce o lui si ritira o quello che vuoi, Mediaset resta comunque sua… la Rai è sua finché lui è su quella poltrona… ergo: se non danneggi il tuo concorrente adesso che puoi, non lo danneggi più.

Quando cambierà il governo le polemiche ci saranno sempre e comunque, come forse è anche giusto che sia, ma di certo il conflitto d’interesse non sarà più così esagerato, e non mi riferisco solo al mondo della televisione, perchè si sa che Berlusconi possiede anche supermercati, case di produzione cinematografica, squadre di calcio, banche, assicurazioni, compagnie edilizie… in qualsiasi campo fa qualcosa, per forza di cose lo fa nel suo interesse. E quindi anche in campo televisivo. Mettere al governo uno che non ha interessi televisivi, forse vorrebbe dire che questo inizierebbe a fare un po’ di più l’interesse dell’azienda Rai e a farla tornare competitiva: la Rai non deve essere seconda a nessuno, ma se così deve essere, non deve essere a causa di uno che l’ha affossata per favorire una concorrente.



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.