3
novembre

FRANCESCA SENETTE IN ESCLUSIVA A DM: “DEVO DIVENTARE UNA CONDUTTRICE PER UN TARGET ELITARIO CHE PIACE TANTO AI MIEI BLOGGER OPPURE UNA CHE PIACE ALLA “SIGNORA MARIA”?

Francesca Senette (Italia allo Specchio) @ Davide Maggio .it 

Ore 12. Corso Sempione. Milano. Ci accoglie nel suo camerino quando mancano soltanto due ore alla diretta del programma che quotidianamente conduce su Raidue. Tra una tutina Starchic (regalo della Ventura, ndDM) appoggiata su un divano, coppe di frutta fresca, barrette ipocaloriche, l’immancabile macbook e sorseggiando un irrinunciabile caffè americano da una rossissima tazza della CNN, ha accettato di fare quattro chiacchiere con noi.

Al timone dell’Italia allo Specchio dallo scorso 8 settembre, dopo un passato come telegiornalista al Tg4 di Emilio Fede è pronta a conquistare il pubblico della seconda rete della tv di Stato che la vede protagonista ogni pomeriggio dalle 14.40 alle 16.20.

Si definisce sognatrice, idealista, insicura, sportiva, gelosa, perfezionista, rompiscatole, permalosa, ipercritica, melanconica, bongustaia, puntuale, camminatrice, coccolona, esigente, scostante, generosa, lettrice, scrittrice, esteta, fashion victim, bambina, inquieta, apprensiva, disordinata, rapida, fedele, impulsiva, sincera, ansiosa, pignola, romantica, affettuosa, egoista, viziata. Non dichiara, però, quella che dopo due ore di intervista è sicuramente la qualità che balza più agli occhi: un’acutissima e vivacissima intelligenza che le consente di essere ben consapevole dei propri obiettivi e le dona quegli strumenti necessari per raggiungerli.

Tutto questo e molto altro è Francesca Senette che si racconta ai lettori di davidemaggio.it nell’intervista che state per leggere.

  • Una curiosità devi togliermela in partenza: “Quanto ti manca Emilio Fede?”

Non mi manca perché periodicamente lo sento o ho sue notizie da miei colleghi con i quali sono rimasta in ottimi rapporti e mi informano di ciò che accade in redazione. Un contatto c’è sempre ed è sufficiente perché non si senta eccessivamente la mancanza.

  • I rapporti sono sempre buoni col tuo direttore?

Sicuramente vado più d’accordo con lui adesso rispetto a quando lavoravo in redazione. Non ci sono più problemi né professionali né personali. Adesso gli devo solo quella riconoscenza che soltanto una persona non realista non può avere nei confronti di una persona che comunque, in maniera più o meno apprezzabile, più o meno condivisibile, è un maestro del giornalismo italiano. Se non avessi avuto Emilio Fede magari adesso non sarei all’Italia allo Specchio.

  • Che tipo di problemi personali e professionali hai avuto con lui?

E’ una persona molto difficile. Decisamente impulsiva. Come ogni cancro cambia umore in maniera imbarazzante. Magari entri a portargli un’agenzia e lo trovi felice e sorridente ma dopo poco ti urla dietro. Non è una cosa che ti mette di buon’umore. Ti fa snervare.

E professionali perchè non aveva una coerenza rispetto al mio progetto di crescita. In alcune fasi puntava molto su di me facendomi portare avanti progetti che mi gratificavano, in altri momenti dimenticava che fossi in redazione. Succedeva spesso che uno stesso servizio venisse valutato un giorno come un servizio di un genio del giornalismo, ma il giorno successivo diventava l’editoriale di una montata di testa. C’erano sempre questi feedback non coerenti che non ti fanno lavorare in serenità.

  • E le insinuazioni su una tua presunta liason con Fede?

Non mi fregano neanche più. Sono cose che riguardano 10 anni fa. Sono un’altra persona. Sono grande. Ho dovuto subire anche un intervento per problemi di gastrite che mi sono subentrati anche per colpa di quella situazione. Sono stata cretina a farmi fare male da delle cazzate del genere. Succede dappertutto, d’altro canto. Se una cameriera di uno dei ristoranti che gestisce mio marito (Marcello Forti, ndDM) diventa la responsabile del turno delle colazioni è perché è la sua amante. Alla fine siamo in un paese molto piccolo dove molto spesso la meritocrazia non viene attribuita a chi magari ha un’apparenza un po’ meno normale del normale.

  • Tu non sei milanese, vero?

Mio papà è sardo. Mia madre è metà varesotta, metà piemontese. Diciamo che ho fatto l’unità d’Italia.

  • Anche Milano è provinciale?

Milano è la città più provinciale d’Italia. Io viaggio tanto e non ho il sacro fuoco dei milanesi che amano la loro città. Quando arrivi da provinciale a Milano, ti sembra tutto molto bello, molto grande, molto funzionale, molto alto. Quando, poi, ci vivi da tanto tempo (vivo a Milano da quasi un decennio) alla fine ti rendi conto che le logiche sono più o meno quelle di ovunque (tutti comprano nello stesso negozio perchè se ti vesti in un determinato negozio anzichè in un altro sei “out”; tutti a cena nello stesso ristorante, tutti a fare l’aperitivo nel medesimo locale…). Sarà per questo che i Milanesi di un certo tipo adorano Londra, e poi Shangai, poi New York e così via alla ricerca dell’evasione, di qualcosa di più grande. 

  • A proposito di negozi, ci tieni particolarmente alla moda. Il tuo camerino e’ tutto pieno di Louis Vuitton e Gucci stamattina.

Sono malata per la moda. Ci tengo moltissimo ma di Louis Vuitton ho soltanto la cartella perché dentro ci metto il MacBook. Visto che il portaMacBook è un po’ triste cercavo un portadocumenti da uomo che fosse chic. Ma in generale le cose loggate non mi piacciono. Mi piacciono sempre le cose un po’ più chic. Non si deve capire che sono cose firmate. Tranne alcuni classici come la borsa di Hermes.

  • Preferisci la palese faziosità di Fede o una faziosità mascherata come quella di altri giornalisti.

Da brava studentessa laureata con 110 e lode, sono rimasta molto colpita da Karl Popper che sosteneva che non esiste l’obiettività dell’informazione. Lui non si riferiva prettamente al giornalismo ma parlava della comunicazione scientifica ma il concetto è sostanzialmente lo stesso. Soltanto chi dichiara il proprio punto di vista in partenza consente a chi ti ascolta di fare la tara su quello che dici. Io questa cosa l’ho imparata dall’interno. Intanto quello che forse la gente non sa è che, per qualsiasi giornale, la linea editoriale la fa il direttore ma nessuno ti chiede di adeguarti se non chiaramente quando ti stai occupando di questioni che tocchino proprio la linea editoriale. Nessuno mi ha mai chiesto una tessera di partito (che non ho mai avuto), né tanto meno per chi votassi. E infatti nessuno sa per chi io abbia mai votato.

  • A proposito, per chi voti?

Mica te lo dico, ci mancherebbe altro. Evviva il segreto del voto. Meno scontato di quanto non possa sembrare, comunque.

  • Ok ok, torniamo alla faziosità…

Credo che ci sia un’ipocrisia dominante su questo argomento che a me fa molto arrabbiare. Mi arrabbio quando sento della gente semplice (con la quale cerco di confrontarmi il più possibile perché sono loro che ti danno veramente l’unità di misura) che ascoltando certuni o leggendo certi quotidiani credono di leggere la verità. Divento pazza. Sarebbe necessario avere una tara pregressa. Se questo lo sai, riesci a porti in maniera critica e quando ti confronti con un altro riesci ad essere meno rigido e assolutista. E’ anche opportuno ricordare che da un lato c’è la faziosità, dall’altro la professionalità. Per non parlare di Fede, parliamo di Santoro. Io sono contenta quando è giovedi perché sono una di quelle che guarda sempre AnnoZero. Non si può certo dire che Santoro non sia “ricollegabile a” ma sono anche convinta che sia un grande professionista. Non ci sono dubbi sulla sua professionalità e per questo motivo non direbbe mai del falso andando contro la sua etica e i suoi principi solo perché schierato.

  • Però c’è un particolare… mentre nei confronti di Fede tutti sono pronti a scagliarsi perché manifesta palesemente il suo orientamento, nei confronti di Santoro la situazione è differente.

Beh, Fede lavora in una televisione che fu, che è stata, che è di Berlusconi. Santoro lavora in un’azienda pubblica, il che può essere anche peggio se vogliamo. E’ una questione di modo di porsi. Fede si pone in una maniera molto più diretta, più familiare e di conseguenza è più facile prenderlo di mira. Santoro, invece, è difficile che tu lo veda in altri contesti se non in quello di Anno Zero. Risulta più difficile, quindi, attaccarlo o bersagliarlo. Non c’è gioco.

  • Il giornalista che stimi di più?

E’ un bel problema. Ce ne sono tanti. Te ne dico qualcuno… Massimo Franco, Maria Corbi, Gianni Sartori, Federico Rampini.

  • Un giornalista che si occupa di spettacolo, invece?

Qui è un po’ più complicato perché non li ho mai seguiti con la stessa attenzione che ho invece dedicato alla cronaca perché fino a poco tempo fa non mi sentivo di far parte di questo mondo. Ti posso dire che Maria Volpe è un’arguta e acuta osservatrice senza per questo essere ruffiana.

  • Il più ruffiano?

Non ho abbastanza competenza sull’argomento.

  • E di Alfonso Signorini che te ne pare?

Ma Alfonso Signorini non è un giornalista che si occupa di costume. Alfonso Signorini è un personaggio. E’ un’altra storia. Un personaggio non può essere critico rispetto agli altri personaggi perché si vanno a mischiare dei ruoli direttoriali con delle partecipazioni televisive, con delle amicizie… e’ troppo complicato. Io lo trovo esilarante, forte. Lo conosco da tempi non sospetti e credo che sia un uomo che ha giocato molto bene le sue carte. Ora mi domando come faccia a fare tutto. Forse anche il critico televisivo è troppo.

  • Attualmente lavori in Rai. Sino all’anno scorso eri in Mediaset. Che differenza c’è tra i due ambienti lavorativi?

Difficile rispondere, vista la differenza dei ruoli che ho ricoperto. Qui, in Rai, sono la conduttrice e mi coccolano un po’ tutti. Mi portano il caffè, la frutta, mi danno l’accappatoio. Mi fanno sentire una star. Li ero una delle tante conduttrici del telegiornale.

[ndDM: mentre parliamo la Star mi prepara un Nescafè e mi offre una barretta da 27 calorie]

  • Hai completamente abbandonato il telegiornalismo?

Assolutamente no. Adesso mi sto concentrando su una nuova sfida che mi richiede di accantonare un attimo il mio atteggiamento da giornalista perché non premia. Gli ascoltatori dell’Italia allo Specchio, in pausa post-pranziana, hanno già sentito le notizie al telegiornale e non hanno voglia di ascoltare la giornalista. Io devo dargli dell’altro: il contorno, il colore, la temperatura, la notizia. Devo prendere la loro pancia. Non la loro testa. E’ vero che a volte si scivola nel banale, nel già detto. Oggi (intervista realizzata lo scorso 17 ottobre) parleremo, ad esempio, dell’omicidio di Meredith Karcher. Pensi che se alle 15 del pomeriggio parlassi di “requisitoria del PM”, la Signora Maria capirebbe cosa sia realmente successo? Parlerò per questo di “accusa contro Amanda”.

  • Quindi l’Italia allo Specchio ti sminuisce giornalisticamente parlando?

Mi sminuisce quando dall’altra parte anziché esserci la Signora Maria che mi segue e mi premia con gli ascolti, mi ritrovo a fare i conti con le opinioni dei tuoi lettori che dicono “ma guarda come parla la Senette”. Simona (Ventura, ndDM) dice una cosa sacrosanta: “ricordati che tua madre e mia madre manco sanno che esistono certi blog”. I blog a me danno un grandissimo aiuto ma ogni volta che leggo le critiche mi dico “Aspetta. Fermati. Questo a cosa ti porta. A diventare una conduttrice per un target elitario che piace tanto ai miei blogger o ad essere una conduttrice credibile del pomeriggio di Raidue, seguìta, apprezzata e benvoluta da persone come la “Signora Maria”?”. Io devo mediare le due cose. Devo essere credibile e non sputtanarmi professionalmente, e contemporaneamente piacere alla gente che mi ascolta. Altrimenti fallisco il mio programma. La mia missione. E perdo la mia sfida. Ho scelto di fare questa cosa e devo portarla a casa.

  • A costo di essere falsa?

No questo no. Sono sempre me stessa ma è necessario mediare.

Appuntamento a martedi prossimo, 11 novembre, con la seconda parte dell’intervista a Francesca Senette.

[ATTENZIONE: Vi ricordiamo che, alle 13.30 di martedi prossimo 11 novembre, Francesca risponderà live alle vostre domande nei commenti del post che conterrà la seconda parte dell'intervista.]

 

FOTOGALLERY DI FRANCESCA SENETTE

Francesca Senette   Francesca Senette   Francesca Senette

Francesca Senette   Francesca Senette

[clicca sulle immagini per l'alta qualità]

 

[Sito Ufficiale di Francesca Senette]

[Pagina ufficiale su Facebook dei Fan di Francesca Senette]

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10 Commenti dei lettori »

1. Mari611 ha scritto:

3 novembre 2008 alle 12:17

Cara Francesca, anche la sciura Maria spesso scrive nei blog. Le casalinghe di oggi, quelle che giornalmente ti seguono, sono in gran parte laureate, “”sciure”" per scelta e amerebbero un programma non dico “”élitario”", ma quantomeno non banale, non volgare, non urlato..basta cambiar canale per trovare trasmissioni di tal genere. Tu sei sicuramente sulla buona strada, basterebbe evitare certi filmatini, perdonami il termine, un pò idioti, su argomenti triti e ritriti e selezionare un tantino di più gli ospiti (che comunque tu hai la capacit di rendere sempre e comunque gradevoli). I nostri commenti vogliono essere costruttivi, almeno i miei, non certo offensivi. Ci lusinga il fatto che tu “”ci legga”" e perciò ci permettiamo un pò di confidenza. Con i blogger puoi avere dei riscontri e, se vuoi, dei confronti, con le sciure Maria di cui tu parli, non so…dovresti intervistarle una ad una perchè come sai i sondaggi non sono poi cos attendibili. In sostanza il mio modestissimo consiglio e di continuare a



2. luigino ha scritto:

3 novembre 2008 alle 12:27

Bella intervista. Beh immaginavo che fosse difficile lavorare con Emilio Fede, non cè niente di peggio quando il direttore sclera per le imprecisioni altrui, perché non fa altro che alimentare un clima di “”terrore”" e ansia che ti fa lavorare peggio. Comunque io preferisco la tv per la “”signora Maria”", soprattutto alle tre del pomeriggio,perché con la pancia piena e una mattinata di lavoro, penso che nessuno abbia voglia di cimentarsi in cose troppo impegnative…. Per quanto riguarda la Senette mi sembra una persona garbata, gentile e francamente mi sembra che gi adesso, a distanza di due mesetti, abbia molta più dimestichezza nella conduzioni, quindi complimenti. Unultima cosa per lintervistatore Davide. Gi che ti aggiri negli studi di Rai Due, non potresti strappare unintervista ad Alda DEusanio?! Sarebbe bello chiederle perché ha smesso di condurre “”Al posto tuo”" (hem, questo è una dimostrazione in più che mi piaccia la tv per la “”signora Maria”").



3. Ruben ha scritto:

3 novembre 2008 alle 12:49

Caro Davide,pure tu ad ammorbare la povera Dottoressa Senette con le domande su Emilio Fede…Maddaiiiiiiii direbbe Mughini! A parte gli scherzi,sarei curioso di sapere qualè il programma dei sogni della Senette: LIsola dei Famosi o Porta a Porta? In Secundis,vorrei chiedere alla Sciura Francesca, se secondo lei nella Redazione del Tg4 potr nascere una “”Nuova Senette”".



4. Davide Maggio ha scritto:

3 novembre 2008 alle 12:55

@ luigino: vedrai la seconda parte ;-) @ Ruben: queste domande potresti fargliele direttamente martedi prossimo quando Francesca risponder in diretta alle vostre domande!



5. luigino ha scritto:

3 novembre 2008 alle 13:31

@ Davide Maggio: Ma cos mi metti più curiosit del dovuto!!!



6. Mauro ha scritto:

3 novembre 2008 alle 15:37

Molto bella lintervista!!!Mi è sembrata una donna veramente in gamba,umile e con tanta voglia di fare e dare!!!E concordo sul fatto che sia molto difficile riuscire a piacere a tutti…ma limportante e che piace a me!!!



7. Mattia Buonocore ha scritto:

3 novembre 2008 alle 16:45

Oggi su Sorrisi il lettore-blogger ha dato 2 allItalia allo Specchio quando si occupa di isola..



8. Fabio ha scritto:

3 novembre 2008 alle 18:26

Bella intervista, e mi colpisce la sincerit delle risposte di Francesca Senette. Tanto di cappello per essersi messa in gioco e per la disponibilit . Come conduttrice, penso sia ancora un po acerba e troppo leziosa, ma a suo modo sembra umana e simpatica, molto più dei primi anni al Tg4, dove sembrava una carrierista sfrenata.



9. luigino ha scritto:

4 novembre 2008 alle 18:44

Beh francamente io pretendevo qualche commento in più… non è da tutti i conduttori/ici mostrare questa disponibilit e apertura per accogliere le critiche ed eventualmente migliorare. Insomma poi dopo non vi lamentate, come si suol dire, chi deve parlare, parli ora o taccia per sempre. Ok?



[...] [Per leggere la prima parte dell’intervista, clicca qui] [...]



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