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LA VERITA’ SULLA TRIBU’ SECONDO SILVIO TESTI. IL PRODUTTORE A DM: LA MANCATA PARTENZA DELLA TRIBU’? RESPONSABILITA’ ESCLUSIVA DI RTI, INADEMPIENTE PER IL CAST

di Davide Maggio

26/09/2009 - 11:00

LA VERITA’ SULLA TRIBU’ SECONDO SILVIO TESTI. IL PRODUTTORE A DM: LA MANCATA PARTENZA DELLA TRIBU’? RESPONSABILITA’ ESCLUSIVA DI RTI, INADEMPIENTE PER IL CAST

Silvio Testi, La Tribù Missione India - Intervista

Inutile ripercorrere le vicende che hanno portato alla soppressione del nuovo reality di CanaleLa Tribù Missione India. Dopo aver appreso le motivazioni del broacaster (potete trovare tutte le notizie relative al programma cliccando qui), abbiamo pensato di contattare il produttore Silvio Testi, amministratore unico e CEO di Triangle Production, per conoscere anche la sua versione dei fatti. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente in India e ne è scaturita un’intervista fiume che svela qualunque retroscena sulla Missione Indiana di Paola Perego.

Ciao Silvio, innanzitutto dove sei?

Sono a Dehli in questo momento, e il motivo per cui sono qui è perché dovevo supervisionare e seguire la messa in onda del programma; sono abituato, per le produzioni più importanti, ad assistere alla partenza del progetto e dunque… eccomi qua!

Si sarebbe dovuta tenere una riunione proprio per decidere le sorti del programma, com’è andata?

Questa riunione è andata molto bene, al punto che, nel corso di questa riunione, c’è stata assicurata dal Governo Indiano ampia collaborazione e la situazione si è sbloccata.

Tutto questo, quando? Mercoledì?

Mercoledì 23 e la situazione si è sbloccata. Abbiamo segnalato questo a Mediaset ma ti voglio dire di più…

Ti ascolto volentieri…

A questa riunione hanno preso parte le più alte autorità indiane, quelle che, in sostanza, dovevano rilasciare le autorizzazioni ed eravamo presenti ovviamente noi, il mio consigliere di amministrazione e due rappresentanti del corpo diplomatico italiano di Nuova Dehli. Ti dico questo per darti un’idea del livello al quale abbiamo portato il problema per ottenere una soluzione che alla fine abbiamo ottenuto.

Nessun rappresentante di Mediaset?

Abbiamo invitato a questa riunione Massimo Porta (responsabile intrattenimento Mediaset, ndDM), o persona da lui delegata, giacché ci tenevamo a far sapere a Porta come ci muovevamo e per renderlo partecipe della conclusione dell’iter burocratico alla quale eravamo arrivati. In iter rallentato per inadempienze di Rti, della quale ti parlerò tra un attimo.

Addirittura. Ma alla fine Porta vi ha raggiunto?

Il giorno precedente la riunione, Mediaset ci ha comunicato che sarebbe venuto un loro uomo e ci chiedono di accreditarlo per la riunione, cosa che noi prontamente facciamo.

Chi era questa persona?

Adesso non ricordo, aspetta (chiede all’assistente; ndDM). Ecco Bruno Saggioro. Questa persona che noi abbiamo provveduto ad accreditare è però arrivata in ritardo. Pare abbia avuto problemi con l’aereo e, dunque, non ha preso parte alla riunione. Lo abbiamo incontrato a colazione raccontandogli della positiva conclusione della riunione e, dunque, ci sentivamo tranquilli giacché Mediaset aveva potuto constatare, inviando il proprio uomo alla riunione di mercoledì, che la situazione si fosse sbloccata.

Per cui una comunicazione, a questo punto, era superflua?

Certo ma noi abbiamo anche fatto una comunicazione a Mediaset dicendo che l’incontro era andato bene, che la situazione si era sbloccata, e che aspettavamo quindi di parlare con qualcuno per concordare la messa in onda, eccetera…

Ed invece?

Ed invece Mediaset il 23 manda una comunicazione nella quale ci dice che essendo inutilmente decorso il termine del 23 senza che si sia andati in onda veniva considerato risolto il contratto, o roba del genere, per inadempimento. Cosa grottesca. Non si capisce perché Mediaset abbia mandato un suo uomo ad assistere ad una riunione che aveva ad oggetto lo sblocco di una situazione (che si sbocca) e poi contemporaneamente invia una lettera come quella che ti ho appena detto.

Proviamo a ragionare per assurdo. Secondo te, un atteggiamento del genere può essere ascrivibile al fatto che probabilmente, visti i risultati di questi primi giorni di garanzia, Mediaset possa ritenerla già vinta (vista la presenza di numerose produzioni seriali) ed abbia, quindi, potuto ritenere non necessaria una produzione costosa, come la Tribù, per portare a casa il risultato?

Questa naturalmente è una decodifica che fai tu e che io non considero avulsa dalla realtà ma certamente io non è che posso condividerla, la posso ritenere ampiamente realistica perché questa vicenda ha una serie di punti oscuri.

Per esempio?

Prima di tutto il rapporto tra noi e Mediaset. Su di noi, produttori del programma, gravano una serie di incombenze. Diciamo pure tutte,  tranne le riprese in studio di Roma e la formazione del cast. Quest’ultimo aspetto è delegato a Mediaset che su segnalazioni varie, individuati i personaggi, li contatta, fa la trattativa economica e fa con loro i precontratti.

Dunque cosa non è andato per il verso giusto?

Quando noi siamo partiti con questa avventura, la prima cosa di cui ci siamo premurati è stata quella di dire a Mediaset, nel corso della riunione di produzione, che era necessario avere il cast finito e consegnato per poter procedere con tutti gli adempimenti necessari entro e non oltre la prima settimana di agosto.

Cosa  è accaduto, invece?

E’ accaduto che rispetto ai nomi che ci sono stati ai primi di agosto, sono venuti meno Andrew Howe, Fabio Fulco e poi Lentini che dovevao poi essere rimpiazzati con altre persone. Queste altre persone sono state individuate e quindi il cast è stato ricompletato il giorno 10 settembre.

Un mese dopo il limite massimo?

Sì con un ritardo di un mese rispetto dalla data che noi avevamo indicato come necessaria per ottenere tutti i permessi per il programma.

E i problemi tecnico-produttivi?

Che Mediaset, nella sua comunicazione, dica che ci sono stati problemi tecnico produttivi è un’assoluta balla. Noi non abbiamo avuto nessun problema tecnico produttivo al punto che il set indiano, il set romano, tutti i collaboratori, le scalette e i contenuti erano tutti pronti e sono state presentate a Marco Odoni (produttore lato Mediaset, ndDM) e ai produttori incaricati dal 10 di settembre. Quindi, non solo noi eravamo adempienti ma eravamo adempienti anche in anticipo dopodiché l’inadempimento di Mediaset per queste famose liste ha ritardato tutta la procedura di autorizzazione per quanto riguarda i visti. In India, infatti, esiste una procedura in base alla quale alla presentazione di tutte le liste dei partecipanti viene data contestualmente l’autorizzazione al satellite, allo shooting e ai visti. Tutto quanto. Quindi la mancanza del completamento del cast a noi ha provocato un danno enorme per responsabilità esclusiva di Rti. Queste cose che io ti dico noi siamo pienamente in grado di dimostrarle.

A me risultava che ad aver creato problemi sia stata l’Abbary.

Sì, questo è un altro caso, Samya Abbary, che è stata scelta da Mediaset, probabilmente perché non conosce bene l’inglese, non so, ha fatto una dichiarazione errata alle autorità indiane nella quale diceva di non avere la doppia cittadinanza italiana e marocchina; quando loro sono andati a fare tutte le verifiche e si sono resi conto che invece è anche cittadina marocchina hanno avuto una reazione di tale disappunto che abbiamo dovuto mandare due legali a calmarli perché stava saltando tutto. Questo sai quando è avvenuto? La settima scorsa. Quindi tu capisci l’assurdità e la falsità di rivoltare una serie di problematiche che loro hanno creato e che non ci hanno aiutato minimamente a risolvere. Anche questo, come puoi immaginare, è documentabile. Malgrado tutto questo, data la nostra esperienza, perché sono anni e anno che lavoriamo in campi difficili, perché abbiamo fatto La Talpa in Sudafrica, in una condizione sociale difficile; l’abbiamo fatta in Kenya, poco prima che scoppiasse la guerra civile;  l’abbiamo fatta in Yucatan; non è che nasciamo oggi o ci inventiamo oggi. Sappiamo come gestire i problemi ma se chiediamo in un piano di produzione che un’attività non gestita da noi ci venga consegnata entro una data ed entro quella data non ci viene consegnata, noi subiamo i danni e questo è il caso .

Ritieni che le dichiarazioni di Mediaset possano aver arrecato o potrebbero arrecare danni di immagine a Triangle?

Al momento certamente sì. Mediaset, non so per quale motivo, ha fatto due comunicati, uno dei quali falso che è stato da noi contestato.

Quale dei due?

Il primo, quello nel quale comunicava che Triangle avrebbe comunicato che la Tribù non sarebbe andata in onda il 23. Quel comunicato era falso, era falso cioè per la parte che ci riguardava. Ovviamente noi l’abbiamo contestato immediatamente con un’Ansa che stigmatizzava proprio che Triangle non ha mai inviato un comunicato avente ad oggetto le cose citate da Mediaset, e li abbiamo diffidati dall’attribuirci delle dichiarazioni che non avevamo mai fatto.

E invece hanno proseguito?

E, invece, hanno proseguito. Tutto questo non so per quale motivo, io onestamente cosa vuoi che ti dica, rispetto tutte le cose che abbiamo subìto, l’ultima delle cose è Samya Abbary.  Sono venuti a verificare tutta la situazione, noi saremmo stati pronti, volendo già mercoledì 23,  se solo ci avessero risposto. Ma la cosa paradossale è che è mancata sempre la comunicazione: cioè io chiedo un tavolo per trovare una soluzione ad una condizione operativa difficile e imprevista, che è determinata da vostre mancanze, e  voi non rispondete in nessun modo.

Pensi che possa avere influito quella piccola querelle tra Paola Perego e Barbara D’Urso?

Io onestamente tra Barbara D’Urso e Paola Perego preferirei non entrarci anche perché, per un mio limite, non ho esattamente capito i termini della questione. Una querelle tra due signore che non ho mai approfondito. Paola Perego è una donna che stimo molto, abbiamo cominciato con lei  l’avventura della Talpa che è stata fatta per tre anni, sempre con grandi risultati. Ma a questo punto mi sento di dirti anche una cosa in più perché è opportuno che tua abbia degli elementi di decodifica. Voglio raccontarti come è nata La Tribù, perché sui blog e sui giornali ho letto qualsiasi cosa. Allora si arriva alla Tribù partendo dalla Talpa. Noi abbiamo fatto l’anno scorso un reality di grande successo, quello di maggior successo nella storia di Italia1, il direttore ci parla di “edizione certa” per il prossimo anno, chiudiamo con il 26% di share eccetera eccetera.. Mediaset nei primi mesi del 2009 esercita l’opzione per realizzare la Talpa.

Opzione per Italia1 o Canale5?

Si parla di azienda in generale, anche se anticipano che potrebbe essere su Canale 5. Dopo qualche tempo anziché convocarmi per la trattativa economica mi arriva un’altra lettera nella quale c’è scritto che purtroppo non dispongono delle risorse economiche per produrre la Talpa; ma bada bene, la trattativa economica non era stata fatta. Cosa singolare.

Poi?

Passa un’altra decina di giorni e ricevo un’altra lettera con la quale mi si dice “Caro Silvio, abbiamo riflettuto bene e i fondi per realizzare la Talpa li abbiamo trovati”. Quindi, nel giro di un mese, tre diverse versioni ufficiali contrastanti l’una con  l’altra. L’ultima della quale mi conferma la produzione della Talpa 2009/2010 sulle reti Mediaset. Ci si invita, dunque, a cominciare la produzione.

Senza indicare la rete?

Sì. Noi partiamo con la produzione coinvolgendo chiaramente anche Paola, perchè Paola è sempre stata coinvolta come autrice, creativamente. E’ una persona che ha dato molto a questo progetto. A un certo punto viene una delegazione  di Mediaset e mi dice “Caro Silvio c’è una novità. La novità è che la Talpa non può andare in onda sulle nostre reti per motivi interni”. Capisci? Stiamo parlando del più grande successo dell’anno precedente, programma che non ha ricevuto attacchi,critiche, osservatori.

In realtà le critiche sono state positive. Gran parte di noi si aspettava una Talpa su Canale5.

Esattamente, e a questo punto mi si dice: l’azienda ti chiede di fare al posto della Talpa un altro reality. Hai due mesi per farlo, deve andare in onda a settembre.

Due mesi per inventare un reality?

Pochissimo tempo. Tu sai bene che per fare un reality ci vogliono 5 o 6 mesi, invece noi avevamo 2 mesi per fare un nuovo reality. A quel punto dico “avete in mente già qualcosa?”. Mi viene risposto: “Si abbiamo in mente un paio di prodotti”. Ritenevo però quei prodotti troppo vicini a dei prodotti esistenti.

Il riferimento è all’Isola dei famosi / Survivor?

Non faccio nomi. Ho ritenuto quei prodotti troppo vicini a dei prodotti esistenti e non sono stato disposto a produrli. Vista, però, l’insistenza e  la necessità di un prodotto nuovo, e considerato il rapporto proficuo che ho da anni con un’azienda importante con Mediaset non avrei mai potuto tirarmi indietro. Nessun produttore nella mia situazione l’avrebbe fatto. Quindi cosa dico in quella sede? Signori noi  qui siamo sulla linea di un rasoio, per andare in onda nei termini c’è bisogno che, da parte nostra, si facciano  dei miracoli e io me ne assumo le responsabilità ma è altrettanto importante, se non di più, che voi forniate, da parte vostra, quello che dovete fornire entro i tempi perché se questo non avviene salta tutto il piano di produzione. Il riferimento specifico era alla formazione del cast. Cast che, come ti ho detto, avevamo chiesto che fosse pronto per la prima settimana di agosto ma che è stato completato il 10 di settembre.

Ne approfitto per farti una domanda proprio sul cast. Che ne sarà dei concorrenti?

Beh io  onestamente a  questa domanda non ti so proprio rispondere.

Sarò più esplicito allora. C’è chi parla già di una Talpa riparatoria per ristabilire la tranquillità persa. E’ un’ipotesi azzardata?

Quello che mi auspicherei è che ci sia una decisa e rapida inversione nelle relazioni con noi che non ci meritiamo di essere accusati di cose non solo ingiuste ma anche false. Sono rimasto veramente ferito. E’ un  atteggiamento per me inspiegabile perché oltretutto è  per noi talmente facile provare il contrario che non capisco perché  continuino a proporre una versione che non è sostenibile, non sta in piedi dal punto di vista fattuale. Mi parli de La Talpa: è chiaro che noi siamo legati alla Talpa, è stato un nostro cavallo di battaglia che ha dato soddisfazioni enormi, che Paola ha interpretato come nessun’altra conduttrice, a mio avviso, su quel prodotto potrebbe fare. Quello che succederà dipenderà dall’atteggiamento di Mediaset. Per quanto mi rigurda sono veramente amareggiato perché in questi anni mi sono comportato con loro come se fossi una parte dell’azienda, nonostante sia un esterno. Mi sono fatto carico dei problemi quando me l’hanno chiesto e oggi vengo trattato poco meno di un apprendista, stregone tra l’altro. Per me questo non solo non è accettabile ma  è diffamatorio e quindi impone che io mi difenda con tutti i mezzi necessari.

In effetti ciò che è stato recepito è che la responsabilità fosse di Triangle.

E’ logico ma è un gioco che non resiste alla prova. Cioè, se tu mi dici che c’erano problemi tecnico produttivi, io ti dimostro fotograficamente e  filmicamente che se ora, qui a Delhi, in questi momento, il set è acceso e se lo volessi potrei presentare il programma. Se tu mi dici i passaporti e i visti ci sono tutti? Sì. C’è il permesso per l’up link per la diretta satellitare. Altra fesseria che ho letto è che in India non si può usare il satellite: bene, ti dimostrerò che noi abbiamo il permesso. E’ stata fatta una disinformazione come se noi fossimo andati in un Paese allo sbaraglio, l’armata Brancaleone. Tutto ciò che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto ai massimi livelli, parlando con Ministri, con Ambasciatori indiani in Italia, assistiti benissimo dall’ambasciatore Toscano, ambasciatore italiano a Nuova Dehli. Tutto ciò che è stato detto è falso. Sono state dette una serie di balle che tendono a rappresentare questa situazione in maniera caricaturale. Noi esistiamo da 20 e non abbiamo mai dato luogo ad alcun problema. Devo immaginare che dietro questa vicenda ci sia dell’altro. Probabilmente, come mi hai fatto intuire tu, potrebbe esserci  la volontà di indirizzare un budget, peraltro già impegnato in un contratto regolarmente sottoscritto da noi, verso altri lidi e non posso accettarla. E’ un’ipotesi che tu mi hai proposto e, adesso che mi ci fai pensare, potrebbe essere una chiave. Certamente noi andremo a tutelare la nostra immagine e i nostri diritti contrattuali.

A quanto ammonta il danno di Triangle?

A proposito di danni, c’è un altro inadempimento da parte di Mediaset: alla firma del contratto era prevista la corresponsione di un anticipo ma quest’anticipo non è stato corrisposto. La non corresponsione dell’anticipo dà luogo a penali, alla risoluzione del contratto. E’ una cosa seria. Malgrado questo, per i rapporti che pensavo di avere con Mediaset, ci siamo fatti carico di tutta la produzione del programma, dei set e tutto quanto fosse necessario fino a  questo momento. Mediaset, che lamenta dei danni, non ha tirato fuori un euro fino a questo momento. E’ scandaloso. Ti prego, siccome hai una visione chiara, di far capire come stanno le cose.

Credo che con questa intervista, ascoltando anche l’altra campana, il quadro sia più completo.

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31 commenti su "LA VERITA’ SULLA TRIBU’ SECONDO SILVIO TESTI. IL PRODUTTORE A DM: LA MANCATA PARTENZA DELLA TRIBU’? RESPONSABILITA’ ESCLUSIVA DI RTI, INADEMPIENTE PER IL CAST"

  1. a me interessa solo dirvi che MASSIMO PORTA è una bravissima persona , un signore un vero uomo difficile non volergli bene