Te c’hanno mai mandato a vaffanbicchiere? Ricevere una dimostrazione di tracotanza da parte di Michele Santoro è una galanteria che spetta davvero a pochi. L’elenco dei privilegiati, aperto mesi fa dal ‘conuto e mazziato’ Mauro Masi, oggi si arricchisce e annovera anche Enrico Mentana, direttore del Tg La7. In una recente intervista al Corriere, il Mitraglietta aveva parlato della trattativa arenata tra l’emittente di Telecom e Santoro in termini poco graditi al giornalista, e così il conduttore di Annozero non ha esitato e rendere pan per focaccia a modo suo. Batti e ribatti. In un film comico saremmo alla scena degli schiaffoni.
“Come è noto, Enrico Mentana non si è mai incatenato per la libertà di informazione. Anche quando aveva promesso di farlo. Pur nutrendo nei suoi confronti una enorme stima professionale, ritengo che abbiamo nei confronti del potere (economico, politico ed editoriale) atteggiamenti molto distanti. Il che ci rende diversamente liberi“. Così Santoro ha replicato al direttore del Tg La7, secondo il quale il divino Michele avrebbe esagerato nelle trattative con Ti Media, chiedendo libertà assoluta. “L’editore, accordandogliela, rivendicava il diritto di conoscere i contenuti delle trasmissioni, dovendone rispondere del resto qualsiasi giornalista non può dire o scrivere quel che gli pare. Esistono obblighi di legge” aveva aggiunto Chicco Mitraglia al Corriere.
Parole che hanno fatto innervosire Santoro, che oggi ha ribattutto: “le sue dichiarazioni fanno intendere che io avrei richiesto all’editore una libertà illimitata e irresponsabile. Siccome non è così, non capisco per quale ragione egli voglia assumere il ruolo di chi nasconde o vela con le sue interpretazioni il conflitto d’interessi“. Così, nel sommo giudizio santoriano, Mentana è si è trasformato di colpo da giornalista acuto, corretto e indipendente a difensore dell’occulto conflitto d’interessi orchestrato da Berlusconi grazie alla potente “dittatura di Mediaset” teorizzata nei giorni scorsi.
E pensare che, al contrario, il direttore del Tg La7 aveva anche chiesto chiarezza al suo editore proprio in merito all’interruzione repentina delle trattative tra Santoro e Timedia. Lo aveva fatto nientemeno che in diretta tv, evocando pure lo spauracchio della censura di mercato ai danni del conduttore. Ma l’ira dell’arcangelo Michele ha ignorato e tranciato pure quella mano tesa.
“Il problema di Timedia - ha infatti proseguito e spiegato il giornalista - non è stato quello di assumersi la responsabilità di ciò che andava in onda, ma proprio quello di non assumersela perfino dal punto di vista legale, riservandosi di interferire nell’esercizio dell’attività giornalistica, che è autonoma per statuto e vede prevalere il diritto e il dovere di cronaca“.
A queste condizioni, dunque, il conduttore ha respinto la possibilità di tornare a trattare con La7 ed ha pure giudicato improbabile che Milena Gabanelli stipuli un contratto con la rete. Messo sul marciapiede dalla Rai, ostacolato nella sua corsa verso il terzo polo, ’tradito’ dall’amico Mentana: che sfiga. Non trova pace, Sant’oro martire.
1. TaylorHayes ha scritto:
3 luglio 2011 alle 18:05