Massimo Bernardini



23
aprile

Pagelle TV della Settimana (15-21/04/2024). Ecco i promossi e i bocciati

Massimo Bernardini (Us Rai)

Promossi

9 a Massimo Bernardini. In un mondo di volti tv attaccati alla poltrona, il conduttore sceglie volontariamente di lasciare Tv Talk e ritagliarsi maggiore tempo libero nell’età della pensione. E’ la fine di un’era per il programma al quale Bernardini ha saputo imprimere uno stile accompagnandolo in anni di forte crescita. Per il futuro non servono rivoluzioni (e nemmeno alcuni dei nomi trapelati per la sostituzione del conduttore!).




21
aprile

Massimo Bernardini lascia Tv Talk

Massimo Bernardini - TvTalk

Massimo Bernardini - TvTalk

Addio inaspettato in Rai. Dopo 22 anni di riflessioni critiche, analisi e interviste a personaggi del mondo dello spettacolo, Massimo Bernardini lascia la sua storica trasmissione Tv Talk.

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11
novembre

Mediaset blocca l’ospitata di Signorini a Tv Talk

Massimo Bernardini - Tv Talk

Massimo Bernardini - Tv Talk

Alfonso Signorini era atteso oggi pomeriggio tra gli ospiti di Tv Talk ma Mediaset ha bloccato la sua partecipazione. “Aveva accettato di buon grado”, fa sapere il conduttore di Rai 3 Massimo Bernardini, annunciando che il ripensamento è arrivato dall’azienda di Pier Silvio Berlusconi.





6
settembre

MASSIMO BERNARDINI STRIGLIA TV TALK: “PILOTARE LE OPINIONI NON È NOSTRO STILE”. IL CONDUTTORE IN DIFESA DI ELEONORA DANIELE

Bernardini vs TvTalk

Bernardini vs TvTalk

Massimo Bernardini bacchetta pubblicamente TvTalk, il programma da lui stesso condotto. Nella giornata in cui i principali programmi tv hanno riaperto i battenti, il conduttore del magazine televisivo di Rai3 ha rimproverato alla propria trasmissione una caduta di stile commessa su Twitter nei confronti di Eleonora Daniele. Sul profilo social del programma si invitata infatti il pubblico ad esporre le proprie “perplessità” su Storie Vere (il talk di Rai1 affidato alla conduttrice padovana): una iniziativa che ha fatto infuriare Bernardini.


8
gennaio

DM LIVE24: 8 GENNAIO 2015. ALDO GRASSO VS MASSIMO BERNARDINI: RONZINANTE, BONNE A TOUT FAIRE

Massimo Bernardini

Massimo Bernardini

Grasso VS Bernardini

Lettera di Massimo Bernardini al “Corriere della Sera

Al professor Aldo Grasso non piace il mio modo di fare televisione, visto che nella sua rubrica «A fil di rete» mi dà del «Ronzinante» e della «bonne à tout faire» (Corriere, 30 dicembre 2014). Amen, me ne farò una ragione. Però gli segnalo che presentando «Il tempo e la storia» mi ero autodefinito già due anni fa come «asino curioso», anticipando di un bel po’ il suo «Ronzinante» (che poi è pur sempre Cervantes). Il professore poi ha tutto il diritto (ognuno ha il suo stile, umano e professionale) di convincere i dirigenti Rai di sostituirmi con altri (che peraltro stimo).

Temo che prediliga i divulgatori tv dalla citazione facile, quelli che a uno stile largo e popolare preferiscono un gioco di rimandi e allusioni. Purtroppo la televisione di approfondimento che pratico insieme agli stimati docenti universitari del mio programma (alcuni dei quali anche editorialisti del Corriere), è fatta per me di domande semplici, riconoscibili e possibilmente non banali, evitando ogni vezzo autoreferenziale (quello io lo considero insopportabilmente «ammiccante»).

In fondo sono solo un giornalista, di quelli che la gavetta l’hanno fatta in redazione magari proprio «passando» e titolando per il pubblico i distillati di sapienza e scrittura che i professori sono capaci di creare per i giornali. Siamo dei ronzinanti appunto; ma non è detto che almeno per osmosi un po’ di cultura non sia arrivata giù giù fino a noi.

Massimo Bernardini

La replica di Aldo Grasso





11
novembre

IL TEMPO E LA STORIA: MASSIMO BERNARDINI RACCONTA L’EVOLUZIONE DELL’UOMO SU RAI3 E RAI STORIA

Il tempo e la storia

Raccontare la storia dell’uomo attraverso i passaggi cruciali che hanno segnato le diverse epoche, anno dopo anno. E’ ambiziosa e culturalmente rilevante la missione de Il tempo e la storia, il nuovo programma di Rai Educational in onda a partire da oggi, 11 novembre, in doppio appuntamento: su Rai3 alle 13.20 (al posto della fiction Terra Nostra) e su Rai Storia alle 20.30. Centosessanta puntate, dal lunedì al venerdì, per approfondire il passato e fornire uno strumento di lettura del presente. A condurre il format sarà Massimo Bernardini.

Il giornalista, noto al grande pubblico come presentatore di TvTalk, guiderà i telespettatori a conoscere gli snodi cruciali della Storia e per farlo si accompagnerà, in ogni puntata, con alcuni dei più autorevoli storici. Si tratta di tredici nomi eccellenti della cultura italiana e non, che hanno anche contribuito alla scrittura del programma. Tra loro, Alessandro Barbero, Mauro Canali, Franco Cardini, Ernesto Galli Della Loggia, Emilio Gentile, Alberto Melloni, Gilles Pecout.

Il tempo e la storia: Massimo Bernardini “asino curioso”

Sono stato sorpreso quando mi hanno scelto per questa conduzione, io che da anni faccio il decrittatore di tv, anche piuttosto pop. Non ho una formazione storica, insomma, e questo mi ha suggerito l’atteggiamento di ‘asino curioso’ che interrogherà gli storici, rivolgendo domande che rivolgerebbe un non specialista. Questo spero ci aiuti a confezionare un programma fruibile da tutti” ha dichiarato Bernadini a presentazione de Il Tempo e la Storia.

Il tempo e la storia: gli argomenti della prima puntata


9
maggio

E’ UNO DI QUEI GIORNI CHE: LA STORIA RACCONTATA DA MARIO LAVEZZI, MASSIMO BERNARDINI E FEDERICA GENTILE

E' uno di quei giorni che

Ci sono eventi che hanno cambiato le nostre vite e la storia della nostra nazione. E’ uno di quei giorni che… è il nuovo programma di Rai 3 che ha l’obiettivo di ricordarli, e documentare come noi italiani siamo cambiati da un momento all’altro, a volte senza il minimo preavviso.

Alla conduzione un trio inedito: Mario Lavezzi, Federica Gentile e Massimo Bernardini. Da domani alle 23:05, e per cinque settimane, i tre padroni di casa ci aiuteranno a ricordare non tanto l’evento in sè, ma la giornata dell’italiano tipo prima che tutto accadesse: cosa faceva? Chi era? In che Italia viveva? Cosa stava ascoltando alla radio o guardando alla televisione? Insieme ai conduttori un grande orologio che scandirà il tempo fino ad arrivare all’ora X, il momento in cui tutto non è stato più come prima.

Cinque puntate per cinque grandi eventi della storia dello scorso secolo: l’attentato di Piazza Fontana, il 12 dicembre 1969; il referendum sul Divorzio, il 12 maggio 1974; la finale Italia-Germania Ovest ai mondiali di Spagna, l’11 luglio 1982; il rapimento di Aldo Moro, il 16 Marzo 1978. Non sarà protagonista solo la nostra nazione però, a chiudere l’elenco infatti è l’assassinio di John Kennedy del 12 novembre 1963.


14
febbraio

SANREMO 2013, L’EDITORIALE DI MASSIMO BERNARDINI: TRAPIANTATO UN FELICE EPISODIO POP DOMENICALE DI RAI3

Fabio Fazio nel backstage di Sanremo 2013

Fabio Fazio nel backstage di Sanremo 2013

di MASSIMO BERNARDINI per DavideMaggio.it

Facile, adesso, dire che Sanremo fa ascolti comunque, chiunque lo conduca, lo disegni, lo inquadri, lo scriva, lo gestisca editorialmente. Invece riflettiamo per un attimo sull’operazione tv che è stata fatta: è stato trapiantato un felice episodio pop domenicale di Raitre (il finale di “Che tempo che fa” fra Fazio e Littizzetto, picco d’ascolto felicissimo ma che non va mai oltre il 20 di share e accade una volta la settimana per non più di 10’ di durata) sul maggiore evento tv della tv italiana.

L’intuizione di Giancarlo Leone, neodirettore di Raiuno, di proiettare in scala quel frammento dentro un iper-contenitore di ben 4 ore (!) è stata un azzardo, eppure ha funzionato, facendo assurgere la nicchia a dimensione popolare con uno share medio che supera di un bel po’ il 40% e un totale teste di 12/14 milioni (con vette di target pregiato mai viste su Raiuno: per le prime 2 sere i laureati sono stati la quota più alta di pubblico mai raggiunto dal festival!). Ma la partita era ancora più sofisticata, perché la squadra era tutta di innovatori: Francesca Montinaro scenografa modernissima che unisce tecnologia e gusto del teatro; Duccio Forzano regista che ha l’innovazione e il profondo rispetto della musica nel sangue; Ivan Pierri che è ormai il più elegante light designer della tv, più la banda di autori di “Che tempo”, Pietro Galeotti, Marco Posani, Massimo Martelli, Michele Serra, Francesco Piccolo, rafforzati da un solidissimo autore da studio come Claudio Fasulo. E naturalmente la direzione artistico-musicale consapevolmente attuale di Mauro Pagani. Gli “eroi che fecero l’impresa” di dare una spallata al Festivalone sono questi, e Raiuno (che ha dovuto segare ben 1 milione di risorse, quest’anno) aveva visto giusto. Credo, conoscendo da tempo la banda di cui sopra, che parecchie sorprese ci aspettino da qui a sabato.

P.S. Per soddisfare il lato “giornalismo d’inchiesta” degli amici di Davidemaggio.it, specifico che l’albergo assegnatomi dalla Rai come al solito (in vena di evidenti risparmi sulla caldaia) mi aveva dato una stanza gelida e con riscaldamento mal funzionante. Dopo una prima notte difficile mi era stato assicurato di aver rimediato ma non era vero, dunque dopo aver richiesto un’altra stanza e avendo ricevuto un diniego causa appunto il limitato numero di quelle “riscaldate”, alle 23 di martedì mi sono messo in cerca di un altro rifugio per la notte. I 2 convenzionati con la Rai non avevano più posto e mi è stato segnalato che solo il Royal, 5 stelle, ne aveva ancora. Ho dunque ottenuto una stanza fronte collina per la cifra di 211 euro a notte (fronte mare ne costava 40 di più). Come al solito anticiperò personalmente il dovuto, e non so se la differenza di 50/100 euro dal convenzionato Rai mi verrà rimborsata. Tutto chiaro?