Roberta Mirra



23
aprile

INTERVISTA A ROBERTA MIRRA, HEAD OF FORMAT FACTORY DI EINSTEIN MULTIMEDIA: “IL LIVELLO DI INNOVAZIONE IN ITALIA E’ ESTREMAMENTE BASSO A CAUSA DELL’ASSETTO DEL SETTORE”

Roberta Mirra, Head of Format Factory Einstein Multimedia

Nell’ambito del progetto di ricerca “Web 2.0 ed innovazione: il ruolo dei blog nell’entertainment televisivo oggi è la volta del contributo di Roberta Mirra. Salernitana, entra a far parte di Einstein Multimedia nel 2000, come produttore esecutivo, per poi approdare, nel 2006, all’attuale posizione di Head of Format Factory. Proprio il suo ruolo di costante ricerca ed ideazione di nuovi prodotti (da una sua intuizione nasce Taglia e Cuci, dissacrante e originale sitcom in onda su Fox, ndDM) ha fatto di Roberta Mirra l’informant ideale per la ricerca in oggetto. Ecco le sue dichiarazioni.

Roberta, come avviene il processo che va dall’ideazione al lancio di nuove produzioni televisive (fiction incluse) in Einstein Multimedia?

Il processo ideativo non è mai scevro da valutazioni legate al marketing, all’analisi dei palinsesti dei broadcasters a cui ci si indirizza nella successiva fase commerciale. L’ideazione quindi viene “costretta” in argini più o meno ampi dove dovrà  tenere conto di alcuni fattori imprescindibili:  target della rete, il particolare slot time a cui ci si indirizza, alla capacità di budget, alla conduzione (più strettamente legata alla rete) o cast (nel caso unscripted), all’innovazione e non ultimo alla linea editoriale. L’idea quindi è “al servizio” delle esigenze del possibile committente. E allora si andranno ad analizzare le criticità dei palinsesti e si lavorerà su quelle sia per i prodotti scripted che per gli unscripted (intrattenimento). Non secondario, ma collocabile a pieno titolo all’interno del processo creativo, è l’adattamento di un format straniero (laddove è consentito dal titolare dei diritti) che prevede una serie di interventi sulla struttura e linguaggio televisivo piuttosto che sul packaging (confezione) per renderlo più aderente ai gusti dell’audience locale e del target in particolare. Il lancio è una prerogativa della promozione della rete, il produttore in questo caso ha spesso un ruolo limitrofo. I meccanismi rientrano nell’ambito di una strategia legata e coerente al brand del canale e alle potenzialità del programma. E’ anche vero che in generale l’ideazione originale in Italia è esigua  (soprattutto per l’intrattenimento) e che normalmente ci si rivolge al mercato dei format. Se ad esempio un access prime time o un preserale scricchiola si andrà a scandagliare l’estero alla ricerca di un programma di successo, così come è altresì vero che Einstein – ad esempio – solo quest’anno ha prodotto tre puntate pilota di game show (solo uno tratto da un paper format straniero) e un talk show, tutti originali.

Come giudica il livello di innovazione della televisione italiana? E nello specifico il livello di innovazione in Einstein Multimedia?

Direi che il livello di innovazione in Italia è estremamente basso anche a causa dell’assetto del sistema televisivo italiano che vede uno strapotere degli editori a loro volta legati a logiche pubblicitarie che non tengono conto del necessario rischio che l’innovazione implica in ogni ambito la si sperimenti. I produttori  dal canto loro non sono nelle condizioni di imporre delle idee fuori dalle regole succitate come ad esempio accade in Olanda (dove i ruoli sono quasi invertiti): non a caso il Paese più creativo in termini di produzione e distribuzione di format televisivi. Einstein, in questa cornice, si pone in termini antitetici ma per una obiettiva posizione di “debolezza” in un mercato controllato da grossi gruppi internazionali. Einstein è l’unica società di produzione, tra le maggiori in Italia, totalmente indipendente. I competitors come Endemol, Grundy, Zodiak (Magnolia) hanno un catalogo format piuttosto esteso e trasversale a più paesi, per l’appunto. Einstein di converso  possiede un catalogo composto per l’80% da idee originali (molte di queste trasformate in numeri zero, alcune andate in onda) e solo un 20% di format stranieri. L’innovazione quindi nelle idee originali rappresenta per Einstein un segno distintivo molto apprezzato da quegli interlocutori che hanno  possibilità e capacità di rischiare fuori dalle logiche di ‘garanzia’.




12
aprile

WEB 2.0 E INNOVAZIONE: IL RUOLO DEI BLOG NELL’ENTERTAINMENT TELEVISIVO ITALIANO.

Cari lettori tempo fa vi avevamo chiesto di aderire ad un progetto di ricerca che stavo conducendo per l’Università Bocconi. Ebbene, ora che il progetto è concluso, eccomi pronto a rendervi partecipi dei risultati della ricerca. Partiremo, innanzitutto, con la pubblicazione di sei interviste a stimati ed influenti protagonisti del settore dell’entertainment televisivo che, insieme a Voi, ci hanno concesso parte del loro tempo prezioso. Ma andiamo per ordine.

Fulcro del lavoro è stato il ruolo assunto dai blog nel settore dell’intrattenimento televisivo italiano. Partendo da una disanima sulla crescente diffusione del Web 2.0, nonché sulle sue potenzialità innovative, si è circoscritta l’analisi alla blogosfera. Parte integrante del web 2.0 ed emblema della rivoluzione democratica da questo compiuta, è stato volto lo sguardo verso le potenzialità dei web log, in termini di innovazione e di influenza sui comportamenti del consumatore.

Tale trattazione, come riferito, è avvenuta limitatamente ad un solo settore: quello dell’entertainment televisivo. Alla base di tale decisione lo stato di maturità in cui sembra versare il settore; la constatazione del massiccio spazio che la televisione occupa sul web 2.0; il legame atavico intercorso tra i due mezzi di comunicazione per eccellenza, internet e televisione; e le specificità della blogosfera televisiva. Grazie all’analisi della letteratura, e alla mia esperienza da blogger; sono state formulate tre research question.

Scopri dopo il salto le tre research question ed i nomi degli intervistati.


15
dicembre

SU FOX ARRIVA “TAGLIA E CUCI”, SITCOM IRONICA E DISSACRANTE SULLA CHIRURGIA ESTETICA

Taglia e Cuci @ Davide Maggio .itChi, almeno una volta nella vita, non ha desiderato avere labbra carnose, addominali scolpiti, zigomi alti, pelle liscia, gambe affusolate e senza traccia di cellulite?

La tv, che da sempre è lo specchio della società nella quale viviamo, ci ha abituato alla perfezione di veline, letterine, tronisti e troniste e così anche la gente cosiddetta “comune”, che nulla ha a che fare col mondo dello spettacolo, si è progressivamente adeguata frequentando sempre più assiduamente palestre, centri e chirurghi estetici. Il desiderio di migliorarsi , la voglia di combattere per sempre alcuni complessi fisici e la frustrazione che ne deriva dal fatto di non riuscire in ogni caso a raggiungere i tanto agognati obiettivi hanno datto vita in passato a programmi come “Il brutto anatroccolo”, il tanto contestato “Bisturi, nessuno è perfetto” e i più recenti “Cambio vita, torno in forma” e “10 anni più giovane in 10 giorni” in onda su Sky Vivo. Ora la televisione ha deciso di prendersi gioco dei suoi stessi mostri e per farlo ha scelto di dare vita ad una nuova sitcom che prenderà il via martedi 23 dicembre alle 21,15 su Fox, canale 110 della piattorma di Sky.

Taglia e cuci”, questo il titolo del format originale creato da Roberta Mirra e prodotto da Einstein Multimedia Group in collaborazione con ADR Spettacoli, è una caricatura ironica e dissacrante sul mondo della chirurgia estetica che vede protagonisti Michele Foresta, più noto come Mago Forest e Giovanni Cacioppo.