Non si può certo dire che non ti diano soddisfazioni. Milo Infante e Lorena Bianchetti ci hanno accolto nei loro camerini di Corso Sempione a Milano e, tra un pasticcino e un caffè, si sono raccontati senza maschera alcuna. Dalle esprienze professionali pregresse alla attuale conduzione dell’Italia sul 2, i padroni di casa del talk pomeridiano di Raidue non si sono tirati indietro di fronte a nessuna delle nostre domande. Da Francesca Senette ad Antonio Marano, da Marco Castoro a Monica Setta, da Pippo Baudo a Michele Cucuzza, Milo e Lorena, per dirla come la collega che li precede in palinsesto, ci hanno raccontato tutto, ma proprio tutto dei dietro le quinte della seconda rete della TV di Stato. Partiamo proprio dalle loro “origini”…
Milo viene dal giornalismo, Lorena dal varietà. Il primo è figlio d’arte, la seconda, invece, è figlia di pasticceri (figlia d’arte bianca). Cosa avranno mai in comune Milo Infante e Lorena Bianchetti?
Milo: La sensibilità. Abbiamo una sensibilità che è comune, abbiamo una veduta di intenti e una visione dei valori della vita comune. Sembra una ragazza dissoluta ma è una ragazza che ha dei principi.
Non cominciamo parlando di valori altrimenti devo fare la classica domanda su quest’alone clericale che pervade la Bianchetti. Anzi Lorena, lo confermiamo o lo smentiamo?
Lorena: Dipende da cosa intendi per alone clericale. Se intendi il vestirsi di bianco, mi è capitato di farlo solo col camice di papà! Scherzi a parte, credente lo sono sempre stata, poi la vita e la professione mi hanno portato a fare quest’esperienza, umanamente e professionalmente importantissima, che porto nel cuore e nella quale sono rimasta Lorena. Un‘esperienza che mi ha permesso di fare determinati studi e di crescere. Quindi la conservo gelosamente.
Sei spalleggiata da un determinato ambiente?
L: Cosa significa essere spalleggiati?
Significa essere “aiutati” da qualcuno, cosa che capita spesso quando si fa parte di determinati ambienti.
L: Non ho mai fatto parte di gruppi particolari per mia scelta, se poi parli di fare bene il proprio lavoro e di essere apprezzati il discorso è diverso. Il mio percorso è stato lineare ma capisco possa aver suscitato delle invidie. Finita l’esperienza della Corrida, l’ultima di Corrado che ebbe uno straordinario record d’ascolto, ho cominciato a lavorare per Rai International con un contratto di tutto rispetto. Allo stesso tempo è arrivato A sua Immagine, che in tanti mi sconsigliarono ma che, invece, mi è stato utile. Era tra l’altro l’anno del Giubileo. È stato bello, ho potuto anche fare interviste in lingue straniere sfruttando così la mia laurea.
Quanto conta la politica in RAI?
M: Tanto. La politica è insita nella RAI, anche se credo che sia la TV di Stato ad aver bisogno della politica più che il contrario. Molte persone che lavorano nell’azienda non sono adeguate alla posizione ricoperta, per cui se non ci fosse la politica “a sostenerle” avrebbero ben più di un problema.
Dei talk show politici che ne pensi?
M: Io sono un consumatore di talk show politici, seguo e mi piace Santoro. E’ un istrione della notizia, che fa un tipo di programma particolare perchè la sua non è informazione pura, nel senso che segue un percorso definito: sa dove inizia e dove “andare a parare”. Per questo è molto diverso, ad esempio, da Vespa, che seguo allo stesso modo. Non mi piace invece Floris, ha sempre quel sorrisino che ti viene da dire “ma che cazzo c’hai da ridere”.
Su Raidue oltre a Santoro c’è Paragone. Tra i due chi preferisci?
M: i due non sono assolutamente paragonabili: Santoro ha una grande esperienza, Paragone ha cominciato l’anno scorso con un programmino che si chiamava Malpensa Italia, un titolo per cui già a Busto Arsizio il programma non veniva guardato. Quest’anno, invece, fa un programma a mezzanotte molto piccolo per cui non è possibile accostarlo a Santoro.
Sembrate entrambi due angioletti, in realtà dicono che sotto sotto non siate così buoni…
L: siamo delle persone corrette che è diverso dall’essere buone. Rispettiamo gli altri ma pretendiamo che gli altri facciano lo stesso. L’educazione non e’ sinonimo di stupidaggine ma di forza interiore.
Quando Lorena diventa poco tollerante?
L: Quando non si rispetta la dignità della persona.
Interviene Milo: Quando la mensa arriva in ritardo (ride, ndDM).
L: sì quando la mensa arriva in ritardo, per quanto riguarda il cibo (Lorena ha preparato per ospitarci un ricco menu a base di dolci, ndDM); rispondendo seriamente, di fronte alla volgarità, alla violenza verbale gratuita, alla scorrettezza per far vedere quanto si è fighi.
Tra voi ci sono mai stati screzi?
M: Certo ma tieni presente una cosa che non abbiamo la maschera d’ipocrisia tipica del nostro ambiente. Credo che le coppie conduttore/conduttrice che vanno d’accordo siano molto poche, ma noi siamo uno dei pochi esempi.
L: Ma se dici così non fai notizia. Inventa qualcosa…
M: Non so quanti vadano d’accordo. La Daniele e LA Cucuzza vanno d’accordo? (si scoppia a ridere collegialmente, ndDM).
L: La Cucuzza è un lapsus che racconta ma lui non lo coglierà…
M: No no , Michele è uno dei miei anchorman preferiti.
Cos’è, vuoi andare ad Uno Mattina l’anno prossimo?
M: No per carità, poi dovrei svegliarmi alle 5.
Per un giornalista parlare di badanti rumene o di mogli che tradiscono il marito con il giardiniere è un po fastidioso?
M: No perché noi siamo stati i primi. Mi ricordo un’intervista di Merlo, se non erro, ad un grande giornalista, ex membro del Cda della Rai, Sandro Curzi. La prima domanda che gli ha fatto riguardava proprio le badanti rumene di cui si parlava su Raidue. La reazione di Curzi è stata: “ma guarda tu se sono argomenti da trattare”. La nostra fiction era sulla badante rumena che si intortava il vecchietto. Una settima dopo il Corriere dedica due pagine, cosa che fa solo con le stragi, visto che sotto le dieci morti ti dà un ritaglio, al fenomeno delle ragazze dell’est che arrivano in Italia, si intortano i vecchietti e scappano con il bottino. C’è anche stata un’inchiesta della procura di Milano, del dottor Loi, che ha aperto un fascicolo. Quando pigliamo per il culo l’Italia sul 2 perchè si parla delle badanti ci dimentichiamo che è stata la prima trasmissione ad affrontare certi argomenti ed è poi stata seguita non soltanto da tutte le trasmissioni del mondo ma anche da tutti i giornali del mondo. Per cui alla tua domanda rispondo: oggi ne parlo così con sofferenza perché è un tema che conosco strabene però mi riconosco il merito, insieme al gruppo autorale, di averne parlato per primo con sensibilità.
L: e poi un bravo giornalista deve saper raccontare la vita nella sua quotidianità.
Quali sono, dati auditel alla mano, gli argomenti che tirano di più?
L: Beh, a parte l’Isola, è andato molto bene Sanremo, abbiamo fatto il 16.22%.
M: Siamo stati la trasmissione più vista.
L: intanto Sanremo, ma quando si toccano gli argomenti del quotidiano con semplicità e essenzialità inevitabilmente il riscontro c’è.
Alla presentazione dell’Italia sul 2 si è parlato di rinnovamento quasi a voler tracciare una linea netta di demarcazione rispetto al passato. Si disse che le famose minifiction sarebbero andate via ma in realtà ci sono ancora…
M: Ricordo una domanda di Piero degli Antoni che mi chiese se avremmo fatto ancora della minifiction così brutte. Gli risposi di no, perchè le nostre minifiction non sono brutte. Bisogna sapere di che si parla, lo dico con affetto al collega de Il Giorno. Se facciamo delle fiction che non sono bellissime è perché le facciamo a costo zero, ma veramente a costo zero, e sono comunque degli spaccati di vita. Un nostro attore guadagna 40 euro al giorno ma non perché siamo cattivi ma perché non abbiamo una lira. Andiamo a vedere in confronto le trasmissioni che fanno delle fiction che non sono più belle di quelle dell’Italia sul 2 ma che costano cento volte tanto…
Il pubblico quando deve parlare di un prodotto televisivo, tende a sottlineare spesso gli aspetti negativi. Qual è ad esempio la critica che meno hai gradito tra quelle che ti sono state mosse?
L: Che sono bassa! In realtà non te lo so dire.
Allora facciamo così, invertiamo le cose e vediamo quanto siete affiatati. Milo qual è la cosa che ha maggiormente dato fastidio a Lorena?
M: Sentir dire che ha rubato il posto alla Senette.
L: Perchè non è vero ma ormai stiamo al gioco, anzi speri pure che se ne parli così arrivi al programma non in silenzio e ti stanno a guardare. Per il resto devo dire che in passato rimanevo esterrefatta, oggi invece mi sono fatta anch’io le spalle larghe e ci sorrido; non amo alimentare cose che non ritengo intellettualmente corrette. Non c’entro niente con la sua sostituzione. Se non ci fossi stata io, ci sarebbe stata qualcun’altra. Si era deciso di cambiare e sono stata convocata. Tra l’altro, per me è un ritorno su Raidue, da A sua immagine sono andata Al posto tuo e solo successivamente a Domenica in. In più erano tre anni di Domenica in (e di Pippo), sei di A sua immagine, dopo 9 anni non ne potevo più di lavorare nel week end, desideravo dei ritmi di vita normali, avere il week end libero, insomma.
M: Alla domanda Lorena ha dato una risposta politica ma ha un senso. Ti ricordi quando tu mi hai chiamato e mi hai chiesto del mio arrivo all’Italia sul 2? Ti risposi “non rilascio neanche una dichiarazione perché non c’è stata nessuna riconferma”. Io a Francesca nelle 5, 6 volte che l’ho sentita le ho detto “sta zitta, non dire nulla. Non dire che il programma è stato confermato perchè non lo è”. Stava per cambiare direttore, stava per cambiare tutto l’assett e non era corretto mettere il cappello su una cosa che non c’era. Pensa che alla presentazione dei palinsesti io non sono stato neanche invitato. Lorena c’è rimasta male perché il suo arrivo è stato presentato come una sostituzione ma così non è. Vite allo specchio, l’Italia allo specchio, è un’idea, un progetto di Antonio Marano che è stato archiviato, per motivi analoghi all’archiviazione di “Insieme sul 2”.
Ma Italia allo Specchio e Italia sul 2 sono lo stesso programma.
M: Italia sul 2 è profondamente diverso. Il programma Italia sul 2 è un programma nuovo, che è tornato nuovo su Raidue con un’impostazione diversa da Vite allo Specchio che aveva una conduttrice con un suo modo di condurre, ospiti e temi studiati e disegnati su di lei. L’Italia sul2 non c’entra nulla, nessuno ha rubato il posto a nessuno e te lo dico io che sono la parte mai messa in discussione all’interno del programma.
Vero è che Marco Castoro ha scritto dell’arrivo della Bianchetti a giugno…
M: Marco Castoro scrive delle cose che sono frutto di sue elaborazioni personali, e parlo a ragion veduta. Il problema dei giornalisti italiani è che non abbiamo memoria, per cui quando a settembre un collega scrive una sequela di coglionate e cioè che l’Italia allo Specchio ha fatto il 12%, ma cazzo ragazzi andate a vedere i dati d’ascolto; ha chiuso al 4% e ha fatto una media del 7,5%.
Se confrontiamo però i dati settembre-gennaio tra l’Italia allo Specchio e l’Italia sul 2 vediamo che…
M: Ma è sbagliato fare questo confronto perchè a Raidue è mancata l’Isola. Noi finiremo alla fine della stagione al 16, non si possono fare confronti. Secondo te sarebbe corretto che io a maggio prossimo rilasciassi un’intervista parlando del nostro 16 e del suo 4%. Non sarebbe onesto. D’altronde perchè io devo essere l’unico ad alzare la mano e a dire che Insieme sul 2, dal punto di vista degli ascolti, è stato una sconfitta mentre l’Italia allo Specchio che ha chiuso a mezzo punto in più del mio in una fascia consolidata, con una struttura del programma consolidata non è stato un insuccesso?!?
In questo caso il discorso è diverso. Lo stesso motivo che ha fatto si che quest’intervista sia arrivata dopo parecchi mesi dal vostro debutto…
L: Ma perché ti sei fatto questo problema? Meglio che me l’hai fatta invece. Il sistema lo gestite voi, avete una grande responsabilità perché scardinare i pregiudizi poi diventa difficile. Abbiamo letto un sacco di stupidaggini e abbiamo risposto con il lavoro, con i dati. E alla fine ci siamo fatti anche tante risate.
L’Italia allo Specchio e Francesca Senette rimpiazzarono la vecchia Italia sul 2 per svecchiare il pubblico, ma a quanto pare i “problemi” continuano ad esserci.
M: Abbiamo i problemi che vive la rete; i giovani che non guardano Raidue è un dato di fatto! (crolla una cosa in camerino) Ecco parliamo del target giovane di Raidue ed è crollato qualcosa.
L’ascolto.
M: Marano ha provato a dare una svolta giovanilistica al pomeriggio di Rai2 ma l’ha quasi uccisa. Il pomeriggio di Raidue era al 4%. Non vorrei che sembrasse una critica nei confronti del buon Marano che ha fatto un tentativo; ha cercato di portare i giovani realizzando programmi per loro ma i giovani non si sono fatti vedere. Vorrà dire qualcosa?
Se consideri che le repliche delle repliche de La Signora del West sono arrivate a fare il 12%…
L: Sono quelle cose che rassicurano, io rivedrei volentieri anche La Casa nella prateria.
..:: C O N T I N U A ::..
1. pino ha scritto:
23 marzo 2010 alle 14:24