TG/Informazione


23
marzo

QUI RADIO LONDRA, FERRARA SFIDA SANTORO SUL FLOP GIUDIZIARIO DI DE MAGISTRIS: MICHELE CHIEDI SCUSA, HAI FATTO NUMERI DA CIRCO MEDIATICO

Giuliano Ferrara, Qui Radio Londra

Qui Radio Londra chiama Michele Santoro e tuona via etere: il paladino della libera informazione deve delle scuse al pubblico. Ieri sera, durante il suo spazio d’approfondimento su Rai1, Giuliano Ferrara ha bacchettato l’ex magistrato Luigi De Magistris assieme al conduttore di Annozero, suo sponsor televisivo. Il motivo dell’invettiva barrita dall’Elefantino è stato, come di consueto, un episodio d’attualità. Pochi giorni fa il gip di Catanzaro Maria Rosaria di Girolamo aveva infatti accolto la richiesta di archiviazione della Procura per la maxi inchiesta «Toghe Lucane», l’ultima svolta dal pm poi sceso in politica.  Trenta archiviazioni per altrettanti indagati: una disfatta totale per De Magistris e forse un motivo di imbarazzo per Santoro, che nella sua trasmissione aveva concesso ampio spazio alle congetture del giudice.

Ferrara ha così commentato la notizia giudiziaria, riservando un affondo severo a De Magistris: “Non sarebbe nessuno se avesse indagato scrupolosamente e con successo, se avesse impostato le sue inchieste su cose concrete, vere, anzi sarebbe stato quello che un magistrato dovrebbe essere, un eroe anonimo della giustizia giusta” ha affermato il conduttore di Qui Radio Londra, che ripercorrendo in poche parole la sua carriera ha detto: “si è dato alla politica perchè era la politica il suo core business…“. Poi l’Elefantino si è rivolto direttamente a Michele Santoro, reo di aver ospitato De Magistris più volte ad Annozero e di avergli permesso di declinare in lungo e in largo le trame  del presunto “comitato d’affari” sul quale l’ex pm aveva indagato. In diretta tv si raccontavano inciuci, losche contaminazioni tra politica, malavita e massoneria… ma alla luce della recente archiviazione quelle parole assumono tutto un altro significato. Anche i giudici responsabili del provvedimento hanno infatti parlato di “enorme risalto mediatico” e di “distorta e infedele rappresentazione delle reali risultanze delle prove”.

Giovedì Santoro andrà in onda, spero con grande successo come spesso accade, visto che fa rumore” ha premesso Ferrara con tono quasi bonario. Poi ha lanciato la sfida al giornalista di Rai2: “Gli proporrei di chiedere scusa ai suoi telespettatori. Michele, dì la verità, spiega ai tuoi telespettatori che hai fatto numeri da circo mediatico-giudiziario e hai fatto con De Magistris tanto rumore per nulla. Fallo, almeno in memoria di Enzo Tortora, un cittadino che è stato preso, ammanettato, massacrato dalla giustizia. Una vita rovinata, ma le vittime in Italia non hanno mai risarcimento” ha detto l’Elefantino mostrando un’immagine del grande giornalista e conduttore televisivo condannato ingiustamente. “Scusati, Michele. Lo farà? Non so“.




22
marzo

TG2, MARIO ORFEO LASCIA LA DIREZIONE. BRACCIO DI FERRO PDL-LEGA SUL SUCCESSORE

Mario Orfeo

Al Tg2 c’è una poltrona vacante. Ieri Mario Orfeo ha infatti lasciato la direzione del notiziario Rai di cui era responsabile, per approdare al quotidiano romano Il Messaggero. Da lunedì prossimo sarà il nuovo direttore del foglio edito della famiglia Caltagirone. Il giornalista torna dunque alla carta stampata, dopo l’esperienza alla redazione di Rai2 iniziata il 23 luglio 2009 col voto unamime del Cda ed il placet del DG Mauro Masi. In attesa che sgomberi la cadrega, nei corridoi di Viale Mazzini si discute già della sua successione. Non c’è tempo da perdere: voci e nomi si rincorrono e, come accade puntualmente nella tv pubblica, raggiungono anche i Palazzi della politica, là dove il toto-direttore diventa una faccenda seria.

Stavolta a chi tocca? La nomina del nuovo responsabile del Tg2 è una partita destinata a giocarsi all’interno della maggioranza. Pdl e Lega, infatti, si contenderanno il primato per la designazione di un giornalista gradito alle loro rispettive aree di influenza. In particolare, i berlusconiani tifano per l’attuale direttore dei Gr Rai Antonio Preziosi, ma anche per Gennaro Sangiuliano, vice di Minzolini o Susanna Petruni, anchorwoman del Tg1. Fino a qualche tempo fa, però, quest’ultima sembrava piuttosto quotata per la guida di Rai2. Sul fronte Lega, invece, gli esponenti del Carroccio promuovono Gianluigi Paragone, attualmente conduttore del talk show L’Ultima Parola e vicedirettore della seconda rete. A quanto pare la poltroncina in questione è molto ambita.

La nuova nomina potrebbe inoltre permettere a Mauro Masi di procedere all’assegnazione di altri incarichi, ad esempio la direzione di Rai Parlamento, che da tempo attendono di essere ’sbloccati’. La posta in gioco è dunque alta, ma la redazione del Tg2 chiede ai vertici Rai di non temporeggiare ad oltranza. “Il Cdr chiede l’impegno dell’azienda a nominare il più presto possibile il successore di Mario Orfeo. La guida del Tg2 non può e non deve essere affidata in un momento così delicato ad un direttore pro tempore che non avrebbe la possibilità di prendere decisioni determinanti per il futuro di questa testata che da anni svolge un importante ruolo all’interno del servizio pubblico” si legge in un comunicato diramato ieri per dar voce ai redattori del notiziario.


20
marzo

E’ GUERRA IN LIBIA. LA RUSSA VA IN TV: PRONTI OTTO AEREI ITALIANI.

Guerra in Libia

Piovono bombe dal cielo della Libia. Con i raid aerei di ieri notte ha avuto inizio l’operazione Odyssey Dawn (Odissea all’alba) decisa dalla coalizione internazionale contro il regime del colonnello Muhanmar Gheddafi. Nel Mediterraneo tornano a soffiare venti di guerra. In queste ore sono infatti ricominciate le incursioni militari di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti con il lancio di missili dall’aria e dal mare. Sinora l’Italia non ha ancora preso parte attiva al conflitto, ma otto nostri aerei sono già pronti ad intervenire “in qualunque momento sul fronte libico, come ha riferito nel pomeriggio il Ministro della Difesa Ignazio La Russa alla trasmissione Rai In 1/2 h condotta da Lucia Annunziata. Anche noi spareremo contro Gheddafi.

Col passare delle ore la guerra in Libia sta occupando l’informazione televisiva, con approfondimenti ed edizioni straordinarie dei tg.  A seguire, anche altri programmi hanno modificato la loro scaletta per aggiornare il pubblico sull’evolversi della situazione. Oggi pomeriggio L’Arena di Massimo Giletti e Domenica Cinque hanno riservato un ampio spazio alle news sull’argomento, attraverso il dibattito in studio ed i collegamenti con gli inviati ‘al fronte’. Nel corso della trasmissione condotta da Claudio Brachino su Canale5 è intevenuto telefonicamente il Ministro degli Esteri Franco Frattini. “L’Italia non puo’ essere seconda a nessuno nell’impegno per far rispettare i diritti umani in un Paese come la Libia” ha detto. L’avvio del nostro intervento militare pare ormai imminente.

Ci mancava anche questa. L’Italia, quasi obbligata dai vincoli internazionali e dalla sua posizione strategica, si getta a capofitto in una guerra in cui pure gli esperti stentano a distinguere i buoni dai cattivi. Intanto in tv si discute, si ragiona sugli scenari politici e militari del futuro prossimo, ma in realtà stavolta pure i commentatori con la verità in tasca sembrano vacillare. Il motivo è semplice: questa operazione è molto più complessa di quanto appaia. Interessante il commento fatto, a riguardo, dal giornalista Pino Scaccia durante la trasmissione di Giletti. Il cronista ha svelato come la situazione libica sia stata in molti casi alterata dai media, in particolare da quelli controllati da Gheddafi. Proseguono intanto le dirette tv di SkyTg24, Rainews24 e dei principali network internazionali tra cui Al Jazeera, Cnn e BBC (qui la diretta video). Tutti gli occhi sono puntati sulla nuova polveriera d’Africa.





18
marzo

TG D’ORO: LA MIGLIORE INFORMAZIONE LOCALE E’ DI TELENORBA

Tg d'oro, la Statuetta

Sono stati assegnati il 15 marzo, nel corso del convegno “La nuova informazione televisiva nazionale e locale – Il diluvio digitale” i TG d’oro, il concorso organizzato della rivista del Gruppo 24 ORE Millecanali” e dedicato ai telegiornali delle televisioni locali italiane.

La giuria, presieduta da Giorgio Simonelli, docente di Giornalismo radiofonico e televisivo dell’Università Cattolica e composta, oltre che dallo stesso Simonelli, da Mauro Roffi, responsabile di Millecanali,  Francesco Siliato, partner e socio fondatore dello Studio Frasi, Emanuele Bruno, giornalista Millecanali, Piero Degli Antoni, critico televisivo de “Il Giorno” e Matteo Scanni, docente di Giornalismo d’inchiesta presso la scuola di giornalismo della Cattolica, ha scelto, tra 75 emittenti che hanno aderito al concorso, il miglior Tg regionale italiano, il miglior Tg provinciale/cittadino e la miglior emittente locale d’informazione in assoluto.

Nella categoria Miglior Tg regionale, il primo premio è stato assegnato all’emittente “Telecolordi Catania. La giuria ha apprezzato particolarmente e voluto premiare con il Tg d’Oro la scelta di uno stile giornalistico che spesso lascia la parola ai protagonisti degli eventi, consentendo a chi li ha vissuti direttamente di raccontarli ‘dal vivo’. Sempre in questa categoria il secondo premio è stato assegnato ad “Antenna Tre Nordest”, giudicata un’emittente capace di porsi come alternativa al Tg regionale della Rai, valorizzando la realtà e l’informazione di ogni provincia del Triveneto, con redazioni radicate nel singolo territorio; il terzo premio è stato assegnato a “Italia 7 Toscana”: il ‘TGT’ di Italia 7 è stato giudicato un punto di riferimento assoluto a Firenze e in Toscana per impegno, qualità e vivacità dell’informazione offerta al pubblico.

Nella categoria Miglior Tg provinciale/cittadino il Tg d’Oro è stato assegnato a “Sesta Rete”, Tv “rinata” di recente nel Catanese ma subito segnalatasi per qualità, professionalità, linea grafica, impegno e passione dei giornalisti che in essa operano. Particolarmente felice è stata giudicata la scelta di far presentare ogni servizio del sommario iniziale del Tg dal giornalista che ha realizzato il relativo servizio. Il secondo premio è stato assegnato alla lombarda “Espansione Tv”, che da anni ha fatto la precisa scelta di occuparsi in modo capillare e professionalmente ineccepibile di tutto quel che succede a Como e provincia. Il terzo premio è stato assegnato a “Teleuniverso”, Tv del basso Lazio che ha dimostrato con i Tg inviati a Millecanali di coprire con grande attenzione e capillarità la sua area di servizio, estesa alle provincie di Frosinone, Latina e Roma.

Per quanto riguarda il premio per la miglior emittente locale d’informazione in assoluto, il Tg d’oro è stato assegnato a “TeleNorba”: il premio le è stato conferito per il complesso dell’informazione prodotta, sempre ad un livello di qualità altissimo, degno di Tv nazionali di primo livello; sono state anche prese in considerazione le nuove iniziative in digitale dell’emittente, coerenti con la scelta di privilegiare l’informazione.

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15
marzo

QUI RADIO LONDRA DIFENDE RUBY: E’ COME LA MADDALENA. FERRARA CONTRO GLI ITALIANI DAL CUORE DI PIETRA

Giuliano Ferrara

Giuliano Ferrara è diventato “furibondo, veramente furibondo“. Gli è bastato vedere un video, quello delle aggressioni verbali alla marocchina Ruby Rubacuori, per passare dalle riflessioni sull’energia nucleare ad un’indignazione atomica degna di denuncia. Questa sera il conduttore di Qui Radio Londra ha così deciso di dedicare il suo approfondimento serale alla difesa di Karima El Mahroug, la diciottenne protagonista dello scandalo dei “bunga bunga” del premier Berlusconi.  ”Nel mio paese c’è chi ha scambiato il proprio cuore di carne con un cuore di pietra. Che orrore!” ha denunciato l’Elefantino mostrando il linciaggio che gli abitanti di Maglie, nel Salento, hanno riservato alla donna.

A suscitare il rimprovero di Ferrara è stato dunque l’atteggiamento inquisitorio che l’opinione pubblica in generale ha riservato ad una ragazza che ha avuto “un’infanzia complicata, dalla quale si è emancipata attraverso il proprio corpo“. All’interno di una società che trasforma in legge certi disvalori, Ruby ha fatto come tante altre ragazze sue coetanee. Le circostanze e le conoscenze l’hanno poi portata a frequentare “un giro di ragazze con le quali Berlusconi, nella sua vita privata, ama intrattenersi“. Una storia più grande di lei, un destino particolare che - afferma Ferrara – va valutato “con amore, carità, misericordia, con senso comune“. “La persona umana va rispettata” ricorda il giornalista.

Certo, in alcuni casi il giudizio severo di molti italiani sembra più che giustificato: c’è chi vive la crisi economica, la precarietà lavorativa, chi di fronte ad un certo “giro di soldi” si indigna… “Li capisco” dice Ferrara, “ma mai il rancore, mai il disprezzo, mai trasformarsi in cuori di pietra“. E rispetto alle violente contestazioni contro Ruby: “Queste cose succedono nel paese dei talebani, succedevano nel Seicento contro le adultere. Io non ce l’ho con loro, con questi sciagurati e disgraziati che a Maglie hanno inveito contro questa ragazza. Ce l’ho con chi li eccita“.





15
marzo

QUI RADIO LONDRA, GIULIANO FERRARA SPIAZZA TUTTI E FA IL FILOSOSO. ESORDIO SULL’ENERGIA NUCLEARE

Giuliano Ferrara, Qui Radio Londra

Un bello scherzo da prete, anzi da ateo devoto. In fondo tutti si aspettavano che cominciasse col botto, magari sparando a zero contro i magistrati politicizzati o sfoderando la sua tagliente spada dialettica in difesa di Silvio Berlusconi. Invece no. Ieri sera Giuliano Ferrara ha spiazzato tutti, detrattori in primis, e ha riservato un esordio senza polemiche alla sua nuova trasmissione Qui Radio Londra. L’Elefantino, in diretta su Rai1 dopo il notiziario delle 20, ha inaugurato il suo ritorno in tv preferendo la riflessione colta ed equilibrata all’impetuosa invettiva. Un colpo di scena degno di un comunicatore ‘di peso’ quale è. Il giornalista, in particolare, ha commentato il dramma del sisma in Giappone, soffermandosi sulla questione dei pericoli legati all’energia nucleare.

Buonasera, io ho paura. Mi vergongno un pò di dirlo. Non dovrei dirlo, ma ho paura. Tutti hanno paura. Ma non tutti hanno paura nello stesso modo“. Giuliano Ferrara ha aperto così la prima puntata del suo spazio d’approfondimento quotidiano, seduto dietro a una scrivania girevole che ricorda quella che lui stesso utilizzò negli anni ‘90 in un programma sulle reti Fininvest. Un inizio in medias res, privo di convenevoli e diretto al tema della serata. Il giornalista ha poi mostrato un filmato della tv giapponese, soffermandosi sul timbro di voce pacato e ”musicale” con cui l’anchorwoman nipponica commentava la tragedia dello tsunami. “Gli orientali hanno paura in modo più calmo, riflessivo (…) riescono a trovare quella calma, quella pace della ragione e del cuore che è così difficile trovare da noi” ha detto.

L’Elefantino si fa filosofo e spiega che i giapponesi, nonostante vivano in una società civilizzata, “riescono a riafferrare da qualche parte un senso della realtà così diverso dal nostro“. Sono messi in ginocchio da un’apocalisse, ma dimostrano comunque estrema dignità umana e compostezza.  ”Anche noi dovremo avere la stessa calma per il futuro nostro, dei nostri figli e dei nostri nipoti, quando discuteremo del nucleare” sostiene Ferrara, riportando così l’attenzione su un tema caldo di dibattito. Una riflessione di buon senso, col richiamo a giudicare l’eventuale produzione di energia atomica in Italia non sulla scia emotiva di eventi catastrofici come quello che ha colpito il Giappone ma piuttosto concentrando l’attenzione sulla risolvibilità dei problemi intorno al nucleare, sorti con il terremoto degli ultimi giorni. Perchè se anche in situazioni estreme come questa si dovesse far fronte alle emergenze, non ci sarebbe davvero di che preoccuparsi. In caso  contrario, invece, una riflessione in più sarebbe opportuna.


14
marzo

QUI RADIO LONDRA, STASERA GIULIANO FERRARA TORNA IN TV: NON RISPARMIERO’ NESSUNO

Giuliano Ferrara

Il caso Ruby, la riforma della giustizia, la crisi economica, le battaglie culturali, le provocazioni dialettiche… Basta il passo greve di un Elefantino a far tremare tutto, a far crollare d’un colpo il castello del pensiero unico. Stasera Giuliano Ferrara torna in tv, con una striscia quotidiana di commento giornalistico che andrà in onda dopo l’edizione delle 20 del Tg1. Lo stesso spazio che per anni fu di Enzo Biagi, con il suo Fatto. Il programma si intitolerà Qui Radio Londra e durerà solo cinque minuti, giusto il tempo di mettere mano al grilletto e sparare al pubblico una lettura personale delle più scottanti vicende d’attualità. Una al giorno, tanto per gradire.

Ieri sera il giornalista è stato ospite al Tg1 delle 20 per lanciare la sua nuova trasmissione e ammettere, in modo provocatorio, la sua discussa e presunta partigianeria. ”Tutti fanno i guasconi, tutti dicono che sono liberi. Io non faccio guasconate. Io sono un normale giornalista, sono un cittadino di questo Paese. Ho un temperamento e una certa libertà di tono. Sono schierato, direi che sono schierato. Santoro no, Lerner no, la Dandini no, Floris no: gli altri conduttori televisivi sono indipendenti e parlano a nome di tutti. Io invece sono un po’ schierato, lo confesso” ha detto il giornalista. Una punzecchiatura arguta rispetto alle critiche sollevate nei giorni scorsi nei suoi confronti.

Ferrara, infatti, era stato accusato di volersi servire dello spazio televisivo per sostenere la causa del premier Silvio Berlusconi, del quale è spin doctor. Voci critiche si erano levate anche rispetto al suo contratto con la tv pubblica, fissato per la durata di due anni a 15 mila euro a settimana (3mila a puntata, quindi). L’Elefantino, in ogni caso, sembra non curarsi troppo dei detrattori e promette che da Radio Londra non risparmierà nessuno, se non il Santo Padre.


14
marzo

SAVIANO AL TG LA7: LA MIA IMITAZIONE A SANREMO? DIVERTENTE, MA NON PER QUELLA BATTUTA SULLA CAMORRA

Roberto Saviano

Sembrava dovesse vivere da recluso, nascosto e segregato per motivi di sicurezza, blindato da cordoni di polizia lunghi come un’autostrada. Eppure di recente Roberto Saviano sta spesso in pubblico, così a suo agio sotto la luce del sole e pure sotto quella dei riflettori televisivi. Da una parte la notizia fa tirare un sospiro di sollievo rispetto alla sua incolumità di minacciato dalla Camorra, dall’altra suscita giudizi severi, talvolta fin troppo. A rimproverare allo scrittore antimafia un rapporto particolare con il piccolo schermo è stato soprattutto il giornalista Aldo Grasso. ”Con quella faccia da Cristo pasoliniano, Saviano si sta innamorando dei brividi che il successo tv sa procurare” aveva scritto il critico tv del Corriere della Sera. Forte delle sue ragioni, ieri sera lo scrittore ha però replicato a quel genere di critiche durante il Tg La7 di Enrico Mentana.

Le critiche sono utilissime, e fa parte del saper fare il proprio mestiere sapersi anche disciplinare. Io cerco di non espormi ma non intendo neanche strisciare lungo i muri” ha spiegato lo scrittore durante l’intervista rilasciata a Mitraglietta. Dopo l’ospitata a Che tempo che fa di domenica scorsa, ora Saviano ha iniziato un viaggio nella Penisola per presentare il suo libro composto dai monologhi pronunciati nella trasmissione Vieni via con me. “So cosa significa la solitudine e non voglio rinunciare a incontrare le persone” ha poi affermato.

Durante la chiacchierata con Mentana, Saviano ha parlato anche della gag che Luca e Paolo gli avevano riservato nello scorso Festival di Sanremo. I due comici ironizzarono sulle lunghe pause con le quali lo scrittore intercala spesso i suoi interventi televisivi. “L’imitazione a Sanremo mi ha fatto ridere. I miei familiari mi hanno anche mandato i messaggi per dirmi che ero arrivato anche lì, ma la battuta ’si sa che a Napoli c’è la camorra’ non mi è piaciuta. Banalizzare un messaggio di questo genere significa quasi invitare all’omertà” ha commentato, facendosi tutto serio.