Gheddafi



20
aprile

Gheddafi: Roberto Saviano sceneggiatore della fiction sul dittatore libico

Roberto Saviano

Roberto Saviano

Storia di un sognatore che diventa un tiranno. La vita di Muhammar Gheddafi diventa una serie per il piccolo schermo e Roberto Saviano è alle prese con la sceneggiatura insieme a Nadav Schirman, regista del documentario Il figlio di Hamas – The Green Prince (direttore della fotografia “tale” Raz Degan), premiato nel 2014 al Sundance World Cinema Documentary Competition.




22
ottobre

MENTANA: LE IMMAGINI DI GHEDDAFI UCCISO MI FANNO SCHIFO. MA LE TRASMETTE (E POI SI PENTE?)

Gheddafi morto, Tg La7

Muammar Gheddafi nelle mani dei miliziani, col volto atterrito e scioccato dell’animale in trappola. Spintoni, urla e percosse. Poi gli spari dei kalashnikov: “Allah akbar“. E il Rais è una maschera di sangue esanime. Le immagini degli ultimi istanti di vita dell’ex dittatore libico, catturato e morto l’altro ieri a Sirte, hanno fatto il giro del mondo. In diretta tv abbiamo visto l’esecuzione del Colonnello, senza filtri né censure. Il crudo reality della morte. Guardando quella sequenza, in molti hanno provato un moto di fastidio e si sono chiesti se fosse necessaria e umanamente accettabile.

Anche Enrico Mentana ha espresso il proprio disappunto di fronte al filmato che documenta la morte di Gheddafi. All’indomani della divulgazione di quel video shock, il direttore del Tg La7 ha manifestato la propria condanna sulla sua pagina Facebook.

A me le immagini di Gheddafi catturato, poi ferito e ucciso hanno fatto davvero schifo. E non credo proprio che la giornata di ieri sia stata bella per la democrazia. Di più: finchè non vedo almeno uno dei paesi della “primavera nordafricana” stabilmente libero e democratico continuo a temere per il futuro di quei popoli“. Ha scritto ieri il giornalista.

Parole che hanno sintetizzato il pensiero di molte persone che, in rete, si sono affrettate ad applaudirlo: troppo bravo ’sto Mitraglietta. Il video di Gheddafi insanguinato e in fin di vita ha suscitato anche in noi ribrezzo: i fautori delle democrazie (mediatiche) non dovrebbero ballare sui cadaveri. Una convinzione che anche Mentana sembra condividere. Ma a scoppio ritardato, quando l’indignazione è ormai fine a se stessa.

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22
ottobre

DM LIVE24: 22 OTTOBRE 2011. LA ZARDO DEI FLOP, FIOCCO DI NEVE SU SKY, H&M PER ALESSIA MARCUZZI

Diario della Televisione Italiana del 22 Ottobre 2011

>>> Dal Diario di ieri…

  • Ditemi che non è vero!

tinina ha scritto alle 20:29

Questa sera a Sipario la Zardo lancia un servizio sui programmi chiusi per flop. Nel servizio si parla di Baila dicendo che è stato chiuso “nonostante gli ascolti in risalita. Barbara, comunque, può consolarsi con il successo di Pomeriggio 5 che naviga tutti i giorni verso il 20% di share”. Beh, va beh!

  • Fiocco di neve is back
MisterGrr ha scritto alle 17:03

Fiocco di neve fa parte di “Roxy Park”, in onda il 30 ottobre alle 22.30 sul canale 879 di sky! Mitica!

  • Previsioni

lauretta ha scritto alle 19:00

Una serie tv comica degli anni ‘80, intitolata “Second Chances”, con Matthew Perry come protagonista, aveva predetto correttamente l’anno in cui sarebbe morto Muhammar Gheddafi: nel primo episodio si vede il dittatore libico morendo e incontrando St. Pietro proprio nel 2011. (fonte Dagospia)

  • Alessia Marcuzzi in H&M

lauretta ha scritto alle 19:14





20
ottobre

E’ MORTO GHEDDAFI. AL JAZEERA LO MOSTRA SENZA VITA: UCCISO IN UNA SPARATORIA

Al Jazeera, Gheddafi morto

In Libia è di nuovo primavera. Araba. E’ di queste ora la notizia della morte di Muammar Gheddafi, il dittatore che per quarant’anni ha tenuto il Paese sotto il gioco del suo regime. Il Colonnello coi baffoni sarebbe deceduto in ambulanza, a seguito delle ferite riportate durante lo scontro a fuoco che ha preceduto la sua cattura. Questa la ricostruzione divulgata per prima dall’emittente Al Jazeera e confermata poi dal Cnt, il governo transitorio libico. Secondo Libya Tv, Gheddafi sarebbe stato ucciso con un colpo alla testa e assieme a lui sarebbero stati catturati il figlio Mutassim e l’ex capo dei servizi segreti. Una cosa è certa: il Raìs è crepato

La morte di Gheddafi ha immediatamente trovato massimo risalto sulle tv mediorientali e in queste ore anche l’Occidente segue l’evolversi della situazione con un occhio al piccolo schermo. Cnn e Bbc, in particolare, stanno trasmettendo edizioni straordinare e aggiornamenti in diretta (anche sul web). Finistre aperte sulla Libia anche per le emittenti italiane SkyTg24 e Rainews24. Le generaliste, invece, tratteranno la notizia nelle edizioni pomeridiane dei loro tv e negli approfondimenti serali. Gli argomenti di discussione non mancheranno, a cominciare dai futuri equilibri geopolitici del Medio Oriente dopo la morte del Colonnello e le rivolte popolari degli scorsi mesi.

Intanto, in diretta su Al Jazeera, vediamo che da Tripoli a Sirte (luogo dell’uccisione di Gheddafi) la Libia sta festeggiando il definitivo tramonto di un’intera epoca caratterizzata dalla dittarura. I ‘ribelli’ hanno invaso le strade e le piazze, sventolano bandiere e si sentono spari in aria in segno di vittoria. Le tv, nel frattempo, mandano a tutto schemo una foto in cui si vede il corpo del colonnello Muammar Gheddafi con il volto insanguinato e con la bocca aperta, riverso a terra su un telo bianco. L’ultima istantanea di 40 anni di storia.


28
agosto

GHEDDAFI COME SADDAM: INCITA I SUOI IN TV, MA E’ GIA’ TRE METRI SOTTO TERRA

Gheddafi parla in tv

Tre metri sotto terra. I dittatori finiscono tutti così, in una buca. Nascosti tra le macerie dei loro regimi, braccati come conigli. Stavolta tocca a Muammar Gheddafi, il leader libico che fino all’altro ieri andava a braccetto coi paesi occidentali. Il Rais con la faccia stropicciata ha le ore contate: i ribelli e le forze internazionali gli stanno infatti dando la caccia da giorni e pare lo abbiano ormai circondato. Manca poco e lo acchiappano. Intanto lui fugge, si dilegua tra un bunker e l’altro, e affida alla televisione una compilation di messaggi rivolti ai suoi fedelissimi. Un copione che ci ricorda tanto quello inscenato da Saddam Hussein nelle settimane che precedettero la caduta del suo regime.

Nel 2003 le scorribande criminali del dittatore iracheno volgevano ormai al termine per mano degli Alleati occidentali. Ma guai a mostrare il petto sanguinante: dai suoi nascondigli sotteranei, Saddam rilanciava in tv un’immagine eroica ed incoraggiante di sè. Dagli schermi dell’emittente libanese al-Hayat annunciava: “la vittoria è vicina“. E ancora, a pochi giorni di distanza: “L’unica soluzione è quella di resistere all’occupazione per mezzo della jihad“. Il piccolo schermo usato come ultima arma di massa a disposizione del despota baffuto. La tv come piazza mediatica da rimepire con proclami di illusione e terrore: “altri soldati stranieri moriranno. Combatteterli è un compito legittimo, patriottico e umanitario“.

Oggi il rebus geopolitico porta la nostra attenzione in Libia. E anche lì, con un parallelismo inquietante e diabolico, troviamo riproposta la teatrale farsa del Raìs che tiene duro. Sono settimane che di Gheddafi non si vede nemmeno l’ombra. Il leader libico è indebolito e in fuga. Ma l’altro ieri la tv è tornata a far sentire la sua voce. “Bisogna resistere e scacciare questi ratti nemici che saranno sconfitti con la lotta armata” ha tuonato il dittatore, incitando i suoi alla jihad. Come aveva fatto Saddam. Davanti al televisore il mondo intero assiste agli ultimi giorni di un regime trentennale, e ne osserva ritratti i due volti.





20
marzo

E’ GUERRA IN LIBIA. LA RUSSA VA IN TV: PRONTI OTTO AEREI ITALIANI.

Guerra in Libia

Piovono bombe dal cielo della Libia. Con i raid aerei di ieri notte ha avuto inizio l’operazione Odyssey Dawn (Odissea all’alba) decisa dalla coalizione internazionale contro il regime del colonnello Muhanmar Gheddafi. Nel Mediterraneo tornano a soffiare venti di guerra. In queste ore sono infatti ricominciate le incursioni militari di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti con il lancio di missili dall’aria e dal mare. Sinora l’Italia non ha ancora preso parte attiva al conflitto, ma otto nostri aerei sono già pronti ad intervenire “in qualunque momento sul fronte libico, come ha riferito nel pomeriggio il Ministro della Difesa Ignazio La Russa alla trasmissione Rai In 1/2 h condotta da Lucia Annunziata. Anche noi spareremo contro Gheddafi.

Col passare delle ore la guerra in Libia sta occupando l’informazione televisiva, con approfondimenti ed edizioni straordinarie dei tg.  A seguire, anche altri programmi hanno modificato la loro scaletta per aggiornare il pubblico sull’evolversi della situazione. Oggi pomeriggio L’Arena di Massimo Giletti e Domenica Cinque hanno riservato un ampio spazio alle news sull’argomento, attraverso il dibattito in studio ed i collegamenti con gli inviati ‘al fronte’. Nel corso della trasmissione condotta da Claudio Brachino su Canale5 è intevenuto telefonicamente il Ministro degli Esteri Franco Frattini. “L’Italia non puo’ essere seconda a nessuno nell’impegno per far rispettare i diritti umani in un Paese come la Libia” ha detto. L’avvio del nostro intervento militare pare ormai imminente.

Ci mancava anche questa. L’Italia, quasi obbligata dai vincoli internazionali e dalla sua posizione strategica, si getta a capofitto in una guerra in cui pure gli esperti stentano a distinguere i buoni dai cattivi. Intanto in tv si discute, si ragiona sugli scenari politici e militari del futuro prossimo, ma in realtà stavolta pure i commentatori con la verità in tasca sembrano vacillare. Il motivo è semplice: questa operazione è molto più complessa di quanto appaia. Interessante il commento fatto, a riguardo, dal giornalista Pino Scaccia durante la trasmissione di Giletti. Il cronista ha svelato come la situazione libica sia stata in molti casi alterata dai media, in particolare da quelli controllati da Gheddafi. Proseguono intanto le dirette tv di SkyTg24, Rainews24 e dei principali network internazionali tra cui Al Jazeera, Cnn e BBC (qui la diretta video). Tutti gli occhi sono puntati sulla nuova polveriera d’Africa.