Terremotati



2
giugno

ARTURO SBARCA A SORPRESA SUL CANALE 20 DEL DTT E PROGETTA (CON ALICE) UNA DIRETTA FIUME PER I TERREMOTATI

Arturo è sul canale 20

Arturo è sul canale 20

E adesso ci sarà da divertirsi. La Television Broadcasting System, in altre parole l’editore di ReteCapri, unica rete a diffusione nazionale che ha sede nel Mezzogiorno, ha lottato per anni contro lo “strapotere” di Rai e Mediaset e, recentemente, ha cercato di far valere i suoi diritti chiedendo all’AgCom una posizione privilegiata nella numerazione automatica del digitale terrestre. Richiesta accolta in parte: TBS può infatti contare sul canale 20, il primo nel secondo gruppo dei canali nazionali, prima di Cielo – come richiesto – e delle restanti reti Rai e Mediaset.

Una posizione di rilievo, che i fratelli Federico hanno però deciso di sfruttare in altri modi: via infatti TeleCapri e spazio ad Arturo. Ebbene sì, il canale generalista di Sitcom, dopo un periodo di rodaggio nel mux Rai, sbaraglia la concorrenza e sbarca in pompa magna sul canale 20 del telecomando, nella speranza di ottenere visibilità e quindi maggiori ascolti.

Il rapporto che intercorre tra Sitcom (tramite l’holding LT Multimedia) e TBS non si limiterà però ad un semplice contratto di affitto ma si evolverà in una più articolata partnership in ambito societario, industriale ed editoriale, i cui primi frutti li vedremo tra un po’ di tempo. L’unica certezza è che SitCom vuole fare la parte da leone sul DTT, e questo accordo è solo la punta dell’iceberg. Intanto vi possiamo anticipare che il gruppo guidato da Valter La Tona, per aiutare le popolazioni emiliane colpite dal terremoto, sta preparando una diretta fiume molto particolare.




15
marzo

QUI RADIO LONDRA, GIULIANO FERRARA SPIAZZA TUTTI E FA IL FILOSOSO. ESORDIO SULL’ENERGIA NUCLEARE

Giuliano Ferrara, Qui Radio Londra

Un bello scherzo da prete, anzi da ateo devoto. In fondo tutti si aspettavano che cominciasse col botto, magari sparando a zero contro i magistrati politicizzati o sfoderando la sua tagliente spada dialettica in difesa di Silvio Berlusconi. Invece no. Ieri sera Giuliano Ferrara ha spiazzato tutti, detrattori in primis, e ha riservato un esordio senza polemiche alla sua nuova trasmissione Qui Radio Londra. L’Elefantino, in diretta su Rai1 dopo il notiziario delle 20, ha inaugurato il suo ritorno in tv preferendo la riflessione colta ed equilibrata all’impetuosa invettiva. Un colpo di scena degno di un comunicatore ‘di peso’ quale è. Il giornalista, in particolare, ha commentato il dramma del sisma in Giappone, soffermandosi sulla questione dei pericoli legati all’energia nucleare.

Buonasera, io ho paura. Mi vergongno un pò di dirlo. Non dovrei dirlo, ma ho paura. Tutti hanno paura. Ma non tutti hanno paura nello stesso modo“. Giuliano Ferrara ha aperto così la prima puntata del suo spazio d’approfondimento quotidiano, seduto dietro a una scrivania girevole che ricorda quella che lui stesso utilizzò negli anni ‘90 in un programma sulle reti Fininvest. Un inizio in medias res, privo di convenevoli e diretto al tema della serata. Il giornalista ha poi mostrato un filmato della tv giapponese, soffermandosi sul timbro di voce pacato e ”musicale” con cui l’anchorwoman nipponica commentava la tragedia dello tsunami. “Gli orientali hanno paura in modo più calmo, riflessivo (…) riescono a trovare quella calma, quella pace della ragione e del cuore che è così difficile trovare da noi” ha detto.

L’Elefantino si fa filosofo e spiega che i giapponesi, nonostante vivano in una società civilizzata, “riescono a riafferrare da qualche parte un senso della realtà così diverso dal nostro“. Sono messi in ginocchio da un’apocalisse, ma dimostrano comunque estrema dignità umana e compostezza.  ”Anche noi dovremo avere la stessa calma per il futuro nostro, dei nostri figli e dei nostri nipoti, quando discuteremo del nucleare” sostiene Ferrara, riportando così l’attenzione su un tema caldo di dibattito. Una riflessione di buon senso, col richiamo a giudicare l’eventuale produzione di energia atomica in Italia non sulla scia emotiva di eventi catastrofici come quello che ha colpito il Giappone ma piuttosto concentrando l’attenzione sulla risolvibilità dei problemi intorno al nucleare, sorti con il terremoto degli ultimi giorni. Perchè se anche in situazioni estreme come questa si dovesse far fronte alle emergenze, non ci sarebbe davvero di che preoccuparsi. In caso  contrario, invece, una riflessione in più sarebbe opportuna.


12
agosto

IL GRANDE FRATELLO 10 E I CONCORRENTI TERREMOTATI. LA TRAPPOLA IN CUI NON VOGLIAMO CADERE.

Terremotati Grande Fratello 10

Diecimila persone hanno partecipato ai provini per questa decima edizione del Grande Fratello. Diecimila sognatori, diecimila anime in cerca di notorietà, soldi, divertimento, di una parentesi di vita da passare sotto l’occhio delle telecamere. Tre dei fortunati futuri concorrenti, secondo Diva e Donna, sono vittime del terremoto che lo scorso 6 aprile ha messo in ginocchio L’Aquila.

Questo rumor che sa di provocazione è già riuscito nel suo intento, questa trappola che ha come scopo quello di tastare il terreno ha già mietuto le proprie vittime: urlate allo scandalo moralisti di tutta Italia, unitevi in un coro unanime e condannate il padre di tutti i reality, che senza scrupoli prende tre terremotati e li dà in pasto al pubblico, spremendoli in nome dello share e sacrificandoli sull’altare del pettegolezzo, per spiarli, nominarli, eliminarli e immetterli nel circuito stranoto in cui vivono tutti coloro i quali godono dello status di ex-concorrenti. Definitela volgarità, voi cultori della bella televisione, scandalizzatevi di fronte a questi tre cittadini italiani messi sulla famigerata porta rossa con l’etichetta di terremotati, con una storia triste che è reale, tangibile e vi tocca a tal punto da farvi sentire indignati.

Tre vittime del terremoto. Tre povere vittime. Questa indignazione, perbenista e teneramente assurda, ci lascia basiti. C’è veramente qualcuno che non si aspettava che la tragedia de L’Aquila potesse entrare nella casa più spiata d’Italia? C’è veramente qualcuno pronto a scommettere che questi tre perfetti sconosciuti non siano consapevoli di quanto dolore stiano per mettere sulla pubblica piazza? C’è ancora chi crede che il Grande Fratello usi i suoi concorrenti come povere pedine ignare dopo dieci anni di un meccanismo noto anche a coloro che la tv proprio non vogliono guardarla? C’è fra di voi qualcuno pronto a condannare gli autori del reality piuttosto che la scelta personale degli speranzosi futuri concorrenti?