Il caso Ruby, la riforma della giustizia, la crisi economica, le battaglie culturali, le provocazioni dialettiche… Basta il passo greve di un Elefantino a far tremare tutto, a far crollare d’un colpo il castello del pensiero unico. Stasera Giuliano Ferrara torna in tv, con una striscia quotidiana di commento giornalistico che andrà in onda dopo l’edizione delle 20 del Tg1. Lo stesso spazio che per anni fu di Enzo Biagi, con il suo Fatto. Il programma si intitolerà Qui Radio Londra e durerà solo cinque minuti, giusto il tempo di mettere mano al grilletto e sparare al pubblico una lettura personale delle più scottanti vicende d’attualità. Una al giorno, tanto per gradire.
Ieri sera il giornalista è stato ospite al Tg1 delle 20 per lanciare la sua nuova trasmissione e ammettere, in modo provocatorio, la sua discussa e presunta partigianeria. ”Tutti fanno i guasconi, tutti dicono che sono liberi. Io non faccio guasconate. Io sono un normale giornalista, sono un cittadino di questo Paese. Ho un temperamento e una certa libertà di tono. Sono schierato, direi che sono schierato. Santoro no, Lerner no, la Dandini no, Floris no: gli altri conduttori televisivi sono indipendenti e parlano a nome di tutti. Io invece sono un po’ schierato, lo confesso” ha detto il giornalista. Una punzecchiatura arguta rispetto alle critiche sollevate nei giorni scorsi nei suoi confronti.
Ferrara, infatti, era stato accusato di volersi servire dello spazio televisivo per sostenere la causa del premier Silvio Berlusconi, del quale è spin doctor. Voci critiche si erano levate anche rispetto al suo contratto con la tv pubblica, fissato per la durata di due anni a 15 mila euro a settimana (3mila a puntata, quindi). L’Elefantino, in ogni caso, sembra non curarsi troppo dei detrattori e promette che da Radio Londra non risparmierà nessuno, se non il Santo Padre.
“Niente ospiti, niente interviste, niente servizi, solo la mia opinione“. Il programma di Ferrara sarà dunque fatto si sole parole, di ragionamenti e idee ben chiare; andrà dritto al problema, un po’ come lo stesso giornalista prometteva di fare vent’anni fa quando su Canale5 e Italia1 poi presentò uno spazio intitolato proprio Radio Londra. Oggi i tempi sono cambiati, anche se alcuni protagonisti della scena politica son rimasti gli stessi.
In uno studio televisivo che scenograficamente richiamerà il suo degli anni ‘90, stasera l’Elefantino tornerà a barrire davanti alla telecamera. Un po’ invecchiato, ma ancora in grado di far la voce grossa. L’appuntamento con Qui Radio Londra è sulla prima rete, dopo il Tg1 delle 20.
1. david ha scritto:
14 marzo 2011 alle 16:31