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CHE TEMPO CHE FA, STASERA ROBERTO SAVIANO FA FUOCO SUL CASO RUBY: EMERGE LA SOLITUDINE DI UN NONNO
di Marco Leardi
06/03/2011 - 17:21

L’ostensione mediatica avverrà stasera, a Che tempo che fa. Per definizione sarà un evento straordinario, di quelli che le personcine per bene dovrebbero aspettare con zelo, in ginocchio. Il programma di Rai3 condotto da Fabio Fazio dedicherà un’intera puntata a Roberto Saviano, il giornalista antimafia già autore del libro Gomorra. Dopo mesi l’Italia migliore si troverà ancora davanti all’altare aureo della “tv di cultura” ad accogliere il verbo del divin scrittore. Assisteremo ad una serata monografica, pensata su misura per “fare il punto della situazione” dopo Vieni via con me, il grande successo televisivo targato Fazio e Saviano andato in onda lo scorso novembre.
Ora, a quattro mesi di distanza da quella esperienza, è tempo di amarcord, di aggiornamenti. E di puntualissime réclame. Lo scorso 2 marzo, infatti, è uscito nelle librerie il volume Vieni via con me, che raccoglie i monologhi pronunciati da Saviano nelle quattro puntate del suo programma in Rai. Ci sono proprio tutti: il sermone sull’Unità d’Italia non condivisa, la denuncia contro la macchina del fango, la disquisizione sull’emergenza rifiuti a Napoli o l’allarme sull’espansione della criminalità organizzata al Nord, che aveva fatto infuriare il Ministro leghista Roberto Maroni. Non mancano pagine toccanti dedicate alla lotta di don Giacomo Panizza contro la la’ndrangheta o alla vicenda di Piergiorgio e Mina Welby. Quale occasione migliore di un’ospitata a Che tempo che fa per pubblicizzare il libro?
Per una sera tornarà a vivere in tv la Repubblica dell’Elenco fondata in diretta a Vieni via con me. Saviano parlerà della sua esperienza televisiva e del suo rapporto con la politica ci aggiornerà su alcune vicende già trattate. Secondo indiscrezioni, durante la registrazione del programma in onda stasera, Robertino ha parlato ancora della “macchina del fango” che “produce narconotizie e può essere fermata solo dalle persone (…) la delegittimazione prende un solo elemento e lo utilizza contro“. Lo scrittore ha poi fatto riferimenti espliciti al caso Ruby, spiegando che un conto e’ il privato, che e’ sacro e va difeso, un conto e’ un reato. Non solo, secondo Saviano i documenti dell’inchiesta che coinvolge Silvio Berlusconi sono “carte di solitudine” che riguardano “una persona anziana, un uomo solo, un nonno che si trova in quella situazione“.
A queste circostanzanze – ha proseguito Saviano – bisogna rispondere “con la felicità”, come hanno fatto le donne scese in piazza per la dignità femminile. Poi lo sfogo: “c’è una voglia di dire che il Paese è altro, che il Paese vuole vivere e che è tutt’altro rispetto a una sessualità che arriva allo scambio, all’estorsione, al racket“. “Quello che sta uscendo dall’inchiesta di Milano mostra come è selezionata la classe dirigente, la classe artistica, se questa esiste” ha detto lo scrittore.
Un Saviano particolarmente infervorato e dai toni marcatamente politici quello che vedremo stasera a fianco di Fabio Fazio. Sono finiti i tempi in cui lo scrittore manteneva una certa imparzialità: ora i suoi riferimenti al “nonno” Berlusconi sono sempre più espliciti.
In attesa che torni la trasmissione Vieni via con me, come oggi ha promesso lo stesso Fazio (“abbiamo deciso che la rifacciamo, c’è la voglia di rifarla“) la puntata odierna di Che tempo che fa verrà trasmessa dalle 20.10, su Rai3.
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Nina dice:
Trovo molto triste che di fronte ad un articolo critico non si sappia fare di meglio che dire è di parte, è degno del Giornale e così via. Se tutti facessero uno sforzo per uscire da questa logica del "tifoso" forse si riuscirebbe a ragionare sul fatto che uno può pensarla in maniera diversa senza essere considerato un servo. Sig. Marco, non se la prenda, non è che ce l'hanno con lei, non è colpa loro è che certi maestri gli hanno insegnato a ragionare così e loro eseguono. Per quanto riguarda Saviano, io ne ho le scatole piene dei suoi elenchi, sono il peggio del peggio, rendono la gente ancor più idiota.
fra dice:
Il post numero 18 è davvero delirante. Caro Alberto C. Peppino Impastato è stato un eroe nella lotta contro la mafia, morto perchè lasciato solo. Questo però non vuol dire che si debba commettere lo stesso errore nei riguardi di Saviano. Non "si fa i soldi". Semplicemente lavora. Ed il suo lavoro è scrivere. E denunciare le ingiustizie. Non manipola certo la realtà, come fa invece un Signorini qualsiasi nei suoi giornali o programmi.
Alberto C. dice:
Avete provato ad ascoltare Saviano per mezzora, e dopo la abituale "standig ovation" provare a ripetere cosa ha detto? Saviano non dice nulla, mostra solo la faccia. Saviano è l'uomo del potere. Per capire bisogna fare il paragone con Peppino Impastato: --Saviano è invitato dappertutto, pubblica articoli sui maggiori quotidiani del mondo, si parla di dargli il premio Nobel, come a Obama... Impastato non lo invitava nessuno, se ne parlava il meno possibile, nessuno gli avrebbe dato la laurea honoris causa, o fatto fare un programma alla tv di stato, cosa impensabile. --Saviano è favorevole alle guerre schifose americane, è filoamericano al 100%, Impastato era anti imperialista. --A Saviano danno la scorta, a Impastato la scorta non la dava nessuno. --Saviano si fa i soldi, Impastato era povero. --Saviano non lo tocca nessuno, Impastato lo hanno ucciso, e le indagini furono insabbiate. --Saviano lavora per la vera mafia, Impastato la combatteva. IMPASTATO ERA UN GUERRIERO CHE COMBATTEVA IL POTERE, UN MODELLO DA SEGUIRE. SAVIANO è UN UOMO CHE POSA, CHE VIENE PROPOSTO COME MODELLO ALLA GIOVENTU IN UN PROGETTO MEDIATICO DI SOSTEGNO ALLA POLITICA AMERICANA IN ITALIA. SAVIANO è STRUMENTO DI QUELLA MAFIA CHE CI FOTTE I SOLDI CON BANCHE, SIGARETTE, FARMACI E PETROLIO. QUALCUNO HA VOLUTO FARE UNO SFREGIO ALL'ITALIA.
fra dice:
Articolo sfacciatamente di parte, (in)degno de Il Giornale, come hanno detti altri. Non è un punto di vista utilizzare un intervista a Saviano spacciandola unicamente come promo televisivo. Un punto di vista si basa su qualcosa altrimenti è soltanto una sciocchezza detta per fare caciara. Anzi, è proprio utilizzare la macchina del fango del quale Saviano ha parlato. Post davvero parziale che fa capire, qualora ci fossero dubbi, l'impronta che si vuole dare a certe situazioni.
Marco89 dice:
Le colpe non devono ricadere sui padri ma che ognuno si guardasse in casa propria qualunque siano i rapporti, la denuncia anti mafia va bene ma mi sembra si stia venerando un pò troppo questa persona. Perchè nessuno fa presente a quello che ha combinato Travaglio?Pure lui è finito in prescrizione, lui che la prescrizione non la tollera...sono dispiaciuto per tutte queste persone...che faranno una volta che Berlusconi se ne sarà andato? Sentiranno il vuoto esistenziale...e comunque chiunque a mio parere abbia contatti con Fazio crede di avere la verità in tasca, ci si guardasse veramente intorno, all' Italia interessa davvero la vicenda Ruby? Solo a scopo voyerisico, non politico, i problemi sono altri. E mi sembra che tutti quelli che contrastano Berlusconi abbiano le idee chiare...stendiamo un velo pietoso. Trovo molte banalità in molti commenti, ormai dire la frase "vi ha chimato Masi" è vecchia come il cucco... Io trovo più banali i commenti del post sinceramente...e meno male che al mondo esiste ancora qualcuno che riesce a toccare gli intoccabili, i timorati di Dio...mi fermo, andrei ben oltre.
Gianni dice:
Saviano non deve piacere a tutti, ma chiamarlo Robertino è infantile,rende l'intero articolo poco credibile, è come Fede che finge di non ricordare i nomi di chi gli sta sulle balle...
Johnny dice:
@Solone...certo che sarà triste anche per suo padre. Ma, da quando le colpe( tutte da verificare ancora..) dei padri devono ricadere sui figli?? Ma che razza di critica è??? N.B(Roberto Saviano e suo padre non hanno rapporti da anni. Da ben prima che venisse indagato).