L’ostensione mediatica avverrà stasera, a Che tempo che fa. Per definizione sarà un evento straordinario, di quelli che le personcine per bene dovrebbero aspettare con zelo, in ginocchio. Il programma di Rai3 condotto da Fabio Fazio dedicherà un’intera puntata a Roberto Saviano, il giornalista antimafia già autore del libro Gomorra. Dopo mesi l’Italia migliore si troverà ancora davanti all’altare aureo della “tv di cultura” ad accogliere il verbo del divin scrittore. Assisteremo ad una serata monografica, pensata su misura per “fare il punto della situazione” dopo Vieni via con me, il grande successo televisivo targato Fazio e Saviano andato in onda lo scorso novembre.
Ora, a quattro mesi di distanza da quella esperienza, è tempo di amarcord, di aggiornamenti. E di puntualissime réclame. Lo scorso 2 marzo, infatti, è uscito nelle librerie il volume Vieni via con me, che raccoglie i monologhi pronunciati da Saviano nelle quattro puntate del suo programma in Rai. Ci sono proprio tutti: il sermone sull’Unità d’Italia non condivisa, la denuncia contro la macchina del fango, la disquisizione sull’emergenza rifiuti a Napoli o l’allarme sull’espansione della criminalità organizzata al Nord, che aveva fatto infuriare il Ministro leghista Roberto Maroni. Non mancano pagine toccanti dedicate alla lotta di don Giacomo Panizza contro la la’ndrangheta o alla vicenda di Piergiorgio e Mina Welby. Quale occasione migliore di un’ospitata a Che tempo che fa per pubblicizzare il libro?
Per una sera tornarà a vivere in tv la Repubblica dell’Elenco fondata in diretta a Vieni via con me. Saviano parlerà della sua esperienza televisiva e del suo rapporto con la politica ci aggiornerà su alcune vicende già trattate. Secondo indiscrezioni, durante la registrazione del programma in onda stasera, Robertino ha parlato ancora della “macchina del fango” che ”produce narconotizie e può essere fermata solo dalle persone (…) la delegittimazione prende un solo elemento e lo utilizza contro“. Lo scrittore ha poi fatto riferimenti espliciti al caso Ruby, spiegando che un conto e’ il privato, che e’ sacro e va difeso, un conto e’ un reato. Non solo, secondo Saviano i documenti dell’inchiesta che coinvolge Silvio Berlusconi sono “carte di solitudine” che riguardano “una persona anziana, un uomo solo, un nonno che si trova in quella situazione“.
A queste circostanzanze – ha proseguito Saviano – bisogna rispondere “con la felicità”, come hanno fatto le donne scese in piazza per la dignità femminile. Poi lo sfogo: “c’è una voglia di dire che il Paese è altro, che il Paese vuole vivere e che è tutt’altro rispetto a una sessualità che arriva allo scambio, all’estorsione, al racket“. “Quello che sta uscendo dall’inchiesta di Milano mostra come è selezionata la classe dirigente, la classe artistica, se questa esiste” ha detto lo scrittore.
Un Saviano particolarmente infervorato e dai toni marcatamente politici quello che vedremo stasera a fianco di Fabio Fazio. Sono finiti i tempi in cui lo scrittore manteneva una certa imparzialità: ora i suoi riferimenti al “nonno” Berlusconi sono sempre più espliciti.
In attesa che torni la trasmissione Vieni via con me, come oggi ha promesso lo stesso Fazio (“abbiamo deciso che la rifacciamo, c’è la voglia di rifarla“) la puntata odierna di Che tempo che fa verrà trasmessa dalle 20.10, su Rai3.
1. Johnny ha scritto:
6 marzo 2011 alle 18:38