Roberto Maroni



20
luglio

L’ULTIMA PAROLA: ROBERTO MARONI OSPITE STANOTTE A “POVERI NOI”

Gianluigi Paragole

Ritorna stasera alle 23.40 su Rai2 il secondo dei due speciali de L’Ultima Parola, il programma condotto da Gianluigi Paragone che stasera si occuperà della crisi economica e del conseguente aumento della povertà nel Belpaese con il titolo “Poveri Noi”. Secondo i recenti dati Istat, infatti, sembra che la rigida manovra finanziaria proposta dal Governo stia mettendo in ginocchio l’Italia colpendo soprattutto la classe operaia ma, anche, il ceto medio. La domanda è: i provvedimenti europei sono davvero efficaci e necessari come si vuole far credere all’opinione pubblica?

Per affrontare il problema e confrontare le diverse posizioni a riguardo, Paragone ospita in studio il giornalista Oscar Giannino, lo scrittore Paolo Bernard, la sondaggista Alessandra Ghisleri, il professore Luca Fantacci dell’Università Bocconi e Roberto Maroni, alla sua prima apparizione televisiva nelle vesti di segretario federale della Lega Nord. Personalità di spicco, ferrate sull’argomento, che possono dare una testimonianza attiva e concreta a uno dei problemi più gravi attraversati dagli italiani in questa estate torrida e austera.

In che modo Maroni proporrà soluzioni che possano arginare le difficoltà economiche che molti vivono sulla propria pelle, chiamati a reagire alla crescente disoccupazione e alla traumatica diminuzione del potere d’acquisto? Certo l’esponente di spicco della Lega dovrà stare attento a non deludere le aspettative del partito e dei suoi sostenitori, proponendo un’immagine di sé quanto più trasparente e competente. Riuscirà a sfruttare la vetrina de L’Ultima Parola a tale scopo?




13
aprile

LEGA, ROBERTO MARONI FA MEA CULPA IN TV E LANCIA LA STRATEGIA DELLA RAMAZZA

Roberto Maroni

Tra i politici è una gara a chi scopa di più. E i leghisti, al momento, sono scatenati: ci danno dentro di brutto. Da quando una valanga giudiziaria ha investito il loro partito, i Lumbàrd hanno impugnato la ramazza (perché di questo si parla) come segno di un’immediata pulizia tra le loro fila. Via i corrotti e gli infamoni: il mantra padano ha trovato spazio anche nei tanti dibattiti televisivi sull’argomento. In particolare, in tv la riscossa leghista ha preso il volto di Roberto Maroni, il quale ha inaugurato una strategia inedita, non solo per il Carroccio.

Mercoledì sera, ospite a Porta a Porta Primaserata, l’ex Ministro dell’Interno ha ammesso le mancanze del proprio partito. “Non credo sia un complotto della magistratura né dei servizi segreti (…) Solo noi dobbiamo fare mea culpa perché non abbiamo saputo controllare” ha detto Bobo Maroni, col piglio del leader. Le sue parole, pronunciate davanti al pubblico del prime time, hanno segnato un netto cambio di registro nella dialettica da talk show.

Fino a pochi mesi fa, il politico chiamato a motivare le grane giudiziarie del proprio movimento avrebbe agito diversamente. Per lui, l’imperativo sarebbe stato uno solo: negare tutto, negare sempre. L’onorevole di turno avrebbe denunciato una mega cospirazione e tirato in ballo pure la macchina del fango. Maroni, invece, si è mostrato al pubblico come parte lesa e si è dichiarato intenzionato a far pulizia tra i furbetti. Ha lanciato la strategia della ramazza: funzionerà? 


20
ottobre

G DAY: SCONTRINI DI PIAZZA, LA RISPOSTA DI GEPPI AI DUE EURO DI MARONI

G Day

Questi due euro glieli dai o glieli tiri? E’ la domanda che Geppi Cucciari rivolge a Giuseppe Battiston nel corso della puntata odierna di G Day, dedicata allo sfottò della proposta del ministro Maroni: due euro per scendere in piazza e manifestare, una sorta di cauzione per cautelare le amministrazioni e i cittadini coinvolti nelle proteste pubbliche. Scendo in piazza con la carta di credito- risponde il paffuto attore. L’obiettivo di stasera è chiaro, e del resto si presta magnificamente alla parodia.

Il balletto della presa in giro porta a un menu di proposte bislacche da suggerire alla politica: obbligare i manifestanti a protestare uno alla volta, mettere in giro estintori di peluche, dotare le forze dell’ordine di altoparlante e dell’ultimo cd di Fossati per disperdere la folla, creare estrazioni vincenti di Super Enalotto con la scadenza di cinque minuti, convincere Lapo Elkann a parcheggiare in testa al corteo della protesta.

Il programma spara velocemente le sue cartucce e cerca di trovare la nuova via della satira serale (dalla quale e’ comunque molto distante), quel sentiero che la televisione batte poco ultimamente per paura di non resistere al confronto con i due archetipi del genere, Blob e Striscia la Notizia, con le loro diverse ricette e target. 





21
luglio

POLITICA IN TV: NEL ‘GIORNO DELLA MANETTA’ L’INFORMAZIONE E’ LATITANTE (O QUASI)

Silvio Berlusconi, Umberto Bossi

Dentro e fuori i palazzi della politica tira un’aria strana. Un venticello pungente che, a folate, ricorda quello di Tangentopoli e, in generale, quello degli anni più burrascosi per il transatlatico Italia. Le ventiquattro ore politiche di ieri, così dense di accadimenti, hanno infatti sancito un inesorabile cambio di rotta: preparate le scialuppe di salvataggio. Con l’autorizzazione della Camera all’arresto dell’On. Papa, abbiamo assistito al penultimo ko del premier Silvio Berlusconi e alla rottura del suo patto d’acciaio con la Lega. Nel partito celodurista di Bossi, inoltre, si è aperta una nuova fase segnata dall’ascesa di Roberto Maroni ai danni del Senatur. Accidenti, che terremoto! In tutto questo bailamme, però, l’informazione televisiva ha latitato o quasi, restandosene in vacanza e lasciando i telespettatori a digiuno di necessari approfondimenti giornalistici.

Nel Giorno della Manetta, delle clamorose implosioni politiche, degli esasperati slogan anti-Casta, i talk show che ci tengono compagnia durante tutto l’anno sono stati grandi assenti. Soprattutto in Rai. L’unico spazio informativo è infatti stato quello dei telegiornali, costretti a riassumere avvenimenti e retroscena in un servizio giornalistico di pochi minuti. Niente Porta porta, Ballarò, né Annozero, niente confronti tra i protagonisti o necessarie analisi sull’attualità. Eppure gli spunti di reflessione non mancavano. Ci si chiede dunque se sia normale che un servizio pubblico spedisca in vacanza le sue principali trasmissioni d’approfondimento e, dai primi di giugno, lasci così scoperta l’informazione.

E’ il secondo anno che l’interrogativo sorge spontaneo dopo che, la scorsa estate, i talk show avevano ‘bucato’ sulla spaccatura tra Berlusconi e Fini. Stasera Mediaset trasmetterà una nuova puntata de La versione di Banfi, il talk show di Rete4 che in diretta si soffermerà sulle vicende degli ultimi giorni, chiedendosi se la Casta dei politici sia davvero diventata intoccabile. In questo modo protrà recuperare l’assenza di approfondimento registrata ieri sera, quando solamente In onda su La7 prolungava la sua puntata per commentare la burrascosa giornata assieme ad alcuni ospiti. Una scelta degna di nota.


6
marzo

CHE TEMPO CHE FA, STASERA ROBERTO SAVIANO FA FUOCO SUL CASO RUBY: EMERGE LA SOLITUDINE DI UN NONNO

Fabio Fazio, Roberto Saviano

L’ostensione mediatica avverrà stasera, a Che tempo che fa. Per definizione sarà un evento straordinario, di quelli che le personcine per bene dovrebbero aspettare con zelo, in ginocchio. Il programma di Rai3 condotto da Fabio Fazio dedicherà un’intera puntata a Roberto Saviano, il giornalista antimafia già autore del libro Gomorra. Dopo mesi l’Italia migliore si troverà ancora davanti all’altare aureo della “tv di cultura” ad accogliere il verbo del divin scrittore. Assisteremo ad una serata monografica, pensata su misura per “fare il punto della situazione” dopo Vieni via con me, il grande successo televisivo targato Fazio e Saviano andato in onda lo scorso novembre.

Ora, a quattro mesi di distanza da quella esperienza, è tempo di amarcord, di aggiornamenti. E di puntualissime réclame.  Lo scorso 2 marzo, infatti, è uscito nelle librerie il volume Vieni via con me, che raccoglie i monologhi pronunciati da Saviano nelle quattro puntate del suo programma in Rai. Ci sono proprio tutti: il sermone sull’Unità d’Italia non condivisa, la denuncia contro la macchina del fango, la disquisizione sull’emergenza rifiuti a Napoli o l’allarme sull’espansione della criminalità organizzata al Nord, che aveva fatto infuriare il Ministro leghista Roberto Maroni. Non mancano pagine toccanti dedicate alla lotta di don Giacomo Panizza contro la la’ndrangheta o alla vicenda di Piergiorgio e Mina Welby. Quale occasione migliore di un’ospitata a Che tempo che fa per pubblicizzare il libro?

Per una sera tornarà a vivere in tv la Repubblica dell’Elenco fondata in diretta a Vieni via con me. Saviano parlerà della sua esperienza televisiva e del suo rapporto con la politica ci aggiornerà su alcune vicende già trattate. Secondo indiscrezioni, durante la registrazione del programma in onda stasera, Robertino ha parlato ancora della “macchina del fango” che ”produce narconotizie e può essere fermata solo dalle persone (…) la delegittimazione prende un solo elemento e lo utilizza contro“. Lo scrittore ha poi fatto riferimenti espliciti al caso Ruby, spiegando che un conto e’ il privato, che e’ sacro e va difeso, un conto e’ un reato. Non solo, secondo Saviano i documenti dell’inchiesta che coinvolge Silvio Berlusconi sono “carte di solitudine” che riguardano “una persona anziana, un uomo solo, un nonno che si trova in quella situazione“.





11
dicembre

TREMONTI RICORRE ALL’AGCOM CONTRO LA GABANELLI. CON UN ESPOSTO IL MINISTRO CHIEDE DI REPLICARE A REPORT

Giulio Tremonti, Ministro dell'Economia

Dalle imposte agli esposti, Giulio Tremonti ha sempre qualcuno a cui farla pagare. (De)formazione professionale. Stavolta il Ministro dell’Economia ha puntato il mirino su Milena Gabanelli, la lady di ferro della terza rete. Motivo? Il 24 ottobre scorso la giornalista aveva trasmesso una puntata di Report intitolata “Conti, sconti e Tremonti” che analizzava in modo critico alcune sue scelte operati nel tentativo di far quadrare i bilanci. Manovre fiscali, tagli, lotta all’evasione, Raitre aveva raccontato il lavoro del Ministro a modo suo. A lui sono subito girate le aliquote e senza pensarci troppo ha deciso di reagire presentando un esposto all’Agcom.

Tremonti si è quindi rivolto direttamente all’Autorità garante delle comunicazioni retta da Corrado Calabrò, senza scomodare i suoi avvocati. Il suo esposto, molto dettagliato nei punti che intende contestare a Report, è stato notificato dall’Agcom giovedì mattina e ieri pomeriggio ha raggiunto puntuale Milena Gabanelli e il direttore di Raitre Paolo Ruffini. Dalle reazioni stizzite, rilasciate all’indomani della messa in onda della puntata, il Ministro è passato ai fatti. Non è la prima volta che Tremonti ricorre al Garante conto Report; già lo scorso anno aveva vergato due esposti dopo un’inchiesta della trasmissione sulla “social card“.

Nel documento inviato stavolta all’Authority, il Ministro dell’Economia chiede ”l’immediato esercizio dei poteri sanzionatori e ripristinatori di cui è dotata l’Autorità“. La trasmissione della Gabanelli avrebbe violato “i principi di completezza, correttezza, obiettività e imparzialità dell’informazione“, per questo Tremonti vorrebbe replicare “all’ attacco personale” ottenendo uno spazio adeguato per sostenere le proprie tesi. Invoca pure lui il bistrattato contraddittorio, che di recente ha trovato una delle sue più discusse applicazioni nell’intrevento del Ministro Roberto Maroni alla trasmissione Vieni via con me.


23
novembre

VIENI VIA CON ME, IL SALOTTO BUONO DELLA TV FA RECORD. FAZIO GONGOLA E ANNUNCIA: SETTIMANA PROSSIMA IN ONDA FINO A MEZZANOTTE

Roberto Saviano nella terza puntata di Vieni via con me

“Essiamonoi essiamonoi il paradiso ssiamonoi”. Con 9 milioni e 700mila ascoltatori a seguirlo in tv, ora Fabio Fazio potrebbe anche lasciarsi andare a un gesto di esultanza, magari intonando quel refrain dal sapore autocelebrativo coniato a Zelig. Via la tonaca da fraticello scaltro e basta con quell’aria da bravo ragazzo: su Fabietto, canta con noi. 31,6 % di share è un vero botto, ma ci pensi?  La gioiosa macchina da guerra mediatica di Vieni via con me sta andando alla grande; tutti la guardano, tutti ne parlano. Saluti e baci ai rivali del prime time che ormai non esistono più, asfaltati sotto il peso della vera  “tv di cultura” capace di unire retorica, letteratura, musica, (anti)politica e demagogia in un mischiotto espolosivo. Così il lunedì sera tutte le personcine per bene devono onorare il grande show fazioso, è un dovere morale: se ti perdi Vieni via con me e poi i colleghi d’ufficio ti sgamano che figura ci fai?

Dovrai pure dire la tua sull’intervento in trasmissione del Ministro Roberto Maroni. Era un elenco o un comizio politico? Su questa domanda ti giochi tutto. La verità è che ieri sera il capo del Viminale ha dovuto concentrare in tre minuti un discorso che forse gli avrebbe richiesto più tempo. Il risultato è stato una litania televisivamente poco efficace, che ha unito il racconto di fatti inconfutabili (arresti, leggi, sequestri, condanne: reale lotta alla mafia) a una difesa più politica. Nella Repubblica dell’elenco – che vive di se stessa, dei suoi super ospiti e delle sue liturgie – Maroni sembrava quasi un marziano, così diverso e stonato rispetto a una cornice che lascia poco spazio all’imprevisto, al colpo di scena. A Vieni via con me è tutto calcolato, e quando Fazio cerca di incalzare il Ministro con la sua sferzante piaggeria è quasi un evento. Un brivido ti corre lungo la schiena.

Roberto Saviano invece no, non lo puoi toccare. Come noto il totem del programma gode di una infallibilità per cui ogni suo intervento merita di essere seguito con atteggiamento adorante. Ieri sera lo scrittore antimafia ha parlato dei rifiuti a Napoli e degli interessi mafiosi che circolano attorno a questo problema. Niente di nuovo. Il signor Gomorra ha raccontato come la criminalità organizzata allunghi le mani sul business della monnezza, glissando però  sulle responsabilità della politica (“Centrodestra e centrosinistra hanno cercato di risolvere il problema, tutti con esito drammatico”). Un discorsone di quaranta minuti che il salotto buono di Vieni via con me ha accompagnato da applausi scroscianti e compiaciuti: essiamonoi essiamo noi, Saviano ce l’abbiamo noi.


22
novembre

GRANDE FRATELLO 11, 6^ PUNTATA LIVE: CLIVIO ESCE, ILARIA – FIDANZATA DI PIETRO – ENTRA.

Grande Fratello 11: Sesta puntata. Chi vuoi eliminare?

Davide (Clivio) o David? Questo è il dilemma della sesta puntata del Grande Fratello 11: i due nominati, infatti, sono i personaggi che – forse più di tutti – riescono a fornire spunti comici per il programma della Gialappa’s Band ed è un vero peccato che il gioco delle nominations “pilotate” dal Gf metta in ballottaggio proprio i due ragazzi.

Il momento più caldo della serata sembra essere, comunque, quello del confronto tra Pietro e la fidanzata Ilaria che, dopo essersi presentata timidamente in studio dalla Marcuzzi nella scorsa puntata, sembra pronta al suo ingresso nella casa e al faccia a faccia con il “marpione” della dimora più spiata d’Italia.

E Guendalina? Assisterà passivamente alla discussione oppure, non paga delle discussioni “in famiglia” delle settimane passate, interverrà e chiarirà il proprio punto di vista?

Le nuove nominations, che auspichiamo possano essere libere e non imposte (illusione!), e nuovi ingressi “top secret” arricchiscono il menù di questa sesta puntata che proverà quantomeno a limitare il distacco con il programma più visto della storia della terza rete Rai, Vieni via con me che seguiremo in questo stesso live (nei commenti).

La premiata ditta Fazio e Saviano ha preparato una scaletta, se possibile, ancor più ricca della scorsa puntata: con la replica di Bobo Maroni alle dichiarazioni dello scrittore sulle presunte collusioni tra mafia e Lega Nord, l’elenco “culturale” dello scrittore Andrea Camilleri, intrepretato dall’attore Luca Zingaretti, ed il ritorno in tv di Corrado Guzzanti.

Non sapete cosa guardare? Soffrite di zapping ossessivo-compulsivo? Vi interessa sapere chi uscirà dalla casa e cosa risponderà Maroni? Ci pensiamo noi con il Liveblogging della prima serata di Lunedi 22 novembre. Dovete solo mettervi comodi, preparare la cena, collegare il vostro personal computer (o i vostri Mac, Iphone, Ipad, Smarphone et similia) e…

AFFILATE LE TASTIERE. VI ASPETTIAMO DALLE 21.00

Ore 21.15: Si parte, una raggiante Alessia Marcuzzi parla di “casa più movimentata d’Italia”. Probabilmente paragonandola a quella delle lumache. Viene subito sparata la bomba: Ilaria, la fidanzata di Pietro, entrerà nella casa come concorrente.

Ore 21.19: Mini intervista della conduttrice alla neo concorrente che, con tipico accento toscano, annuncia propositi battaglieri e non lesina giudizi su Guendalina. La rissa è servita e Signorini si sbellica dalle risate: “Tira fuori gli artigli e non fare la vittima”, il consiglio dell’opinionista ad Ilaria.

Ore 21.24: Un filmato mostra le varie fasi dell’avvicinamento tra Pietro e Guendalina. I due sorridono e sghignazzano, ignari del confronto che tra poco li vedrà coinvolti. Come direbbe il proverbio (e Pasquale Laricchia): Ride bene chi ride ultimo!

Ore 21.28: Ecco che Alessia introduce la rissa. E’ tendenziosa la domanda rivolta a Pietro: “Mettiti nei panni di Ilaria, come ti sentiresti?”. Signorini insinua il tarlo del dubbio in Guendalina :”Sei sicura che Pietro non ti abbia usato nelle settimane in cui si trovava tra i nominabili?”. Ecco il ledwall con le pagine dei settimanali che riportano le dichiarazioni di Ilaria. Pietro commenta: “Me l’aspettavo”. Allora perchè hai continuato?

Ore 21.33: Alessia filosofeggia sul valore e sull’importanza del bacio che i due non si sono ancora scambiati. In casa si scatena il dibattito sulla love story Pietro-Guendalina. Ci vorrebbe un moderatore! Sarà amore? E’soltanto attrazione fisica? Ilaria sembra costernata ma l’ingresso è imminente. C’è la pubblicità, pubblicità.


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