TG/Informazione


14
maggio

ORA CI TOCCA ANCHE SGARBI? IL PROGRAMMA DEL CRITICO D’ARTE SI PREPARA ALL’ESORDIO IL 18. MA CAMBIANO TITOLO E TEMI.

Vittorio Sgarbi

Nel tradizionale sabato di tregua che precede una tornata elettorale, tace la politica ma non fa altrettanto il movimentato cantiere del nuovo programma di Vittorio Sgarbi. Cambi di titolo in corsa e polemiche a palate hanno accompagnato la difficile gestazione dello show, che dovrebbe vedere le luce il prossimo 18 maggio in prima serata su Rai1, almeno stando gli ultimi sviluppi del tira e molla innescatosi tra il critico d’arte e il DG di Viale Mazzini. Lorenza Lei, infatti, aveva rallentato la corsa verso la messa in onda della trasmissione chiedendo garanzie sui contenuti e arrivando addirittura a ipotizzarne la registrazione al posto della diretta (leggi qui). Furibonda la reazione del professore, che ieri aveva parlato di “strategia di boicottaggio” nei suoi confronti.

Perché i quotidiani di maggior rilievo accolgono molto tiepidamente l’improvvisa battuta d’arresto che ha travolto il progetto? Se gli stessi imprevisti fossero capitati a Santoro, Fazio, Floris o Annunziata, le reazioni sarebbero state uguali? La domanda è certamente retorica, invece l’epilogo della vicenda è tutt’altro che scontato. Ieri aveva suscitato interesse anche la notizia della missiva infuocata mandata dal critico d’arte al direttore generale della RAI, segno di una reale frizione tra i due. L’ennesimo botta e risposta nato a seguito della lettera sembra abbia sortito nuovi sviluppi, a cominciare dalla prima puntata dello show.

L’esordio di Sgarbi doveva essere dedicato a Dio, tema delicato che aveva fatto arricciare il naso alla cattolicissima Lorenza Lei. Tra gli ospiti invitati compariva infatti anche Mattew Fox, il teologo eretico delle ‘95 tesi’ in contrasto col Vaticano. Come riportato da Il Giornale, la nuova pax tra il DG e il professore prevederebbe un cambio di contenuti per cui il programma inizierà parlando de “Il Padre” (forse inteso in un’accezione religiosa). Novità anche sul titolo, che da Il mio canto è libero potrebbe diventare Ora ci tocca anche Sgarbi. La partenza dello show sembra confermata per il 18 maggio, ma visto l’andazzo non sono da escludersi ulteriori colpi di scena.




11
maggio

SKY TG24, MORATTI ATTACCA: “PISAPIA LADRO D’AUTO”. E SCATTA LA QUERELA (VIDEO)

Letizia Moratti vs Giuliano Pisapia, Sky Tg24

Alla faccia del fair play. Si è concluso con uno scambio di accuse e un annuncio di querela il confronto televisivo tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, oggi ospiti del faccia a faccio condotto da Emilio Carelli su Sky Tg24. Il vivace duello tra i principali candidati sindaco per la Città di Milano è stato registrato in mattinata e trasmesso dall’emittente satellitare a partire dalle 16. A far volare le scintille è stata la parte conclusiva del match, ed in particolare l’intervento finale dell’esponente di centrodestra. Rivolgendosi agli elettori, la Moratti ha accusato il suo sfidante di essere stato condannato per furto. “E’ una calunnia” ha ribattuto Pisapia proprio mentre suonava il gong che decretava la fine del dibattito.

Ad accendere la miccia della polemica è stata dunque quella dichiarazione di Letizia Moratti, che annunciando di voler proseguire la sua politica moderata diceva: “La mia esperienza di manager, la mia famiglia confermano ampiamente che sono una persona moderata, a differenza di Pisapia che dalla Corte di Assise è stato giudicato responsabile di un furto di veicolo che sarebbe servito per il sequestro e il pestaggio di un giovane. E’ stato giudicato responsabile e amnistiato. L’amnistia non è assoluzione“.

Pisapia non poteva però replicare, essendo terminato il tempo concesso ai contendenti da regolamento. “E’ un falso di cui risponderà, è una cosa vergognosa” mugugnava così l’avvocato, rifiutando l’invito a stringere la mano all’avversaria da parte di un imbarazzato Emilio Carelli. Fuori dagli studi Sky l’esponente di centrosinistra ha commentato davanti alle telecamere: “La Moratti ha detto il falso sapendo di dire il falso e di diffamarmi: cosi’ non si fa la campagna elettoraleannunciando di querelare il sindaco uscente di Milano per diffamazione aggravata.


11
maggio

ELEZIONI, L’AGCOM: “BERLUSCONI SOVRAESPOSTO NEI TG”. MULTA DI 100MILA EURO A MINZOLINI

Augusto Minzolini, Silvio Berlusconi

A tre giorni dall’apertura dei seggi per le elezioni amministrative l’Agcom estrae il cartellino rosso e ordina ai telegiornali un “immediato riequilibrio” tra le forze di maggioranza quelle di opposizione. In una nota emessa ieri, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha imposto ai notiziari un rispetto rigoroso della par condicio, richiamandoli a dedicare ai membri di Governo un tempo “riferito solo alla loro funzione governativa, nella misura strettamente indispensabile per assicurare la completezza e l’imparzialità dell’informazione“. Questo monito - dice il Garante - deve valere in particolare per il premier Silvio Berlusconi che è anche capolista del Pdl al Comune di Milano.

L’ordine dell’Agcom è arrivato a seguito della presentazione di alcuni esposti e come criterio di analisi ha avuto il monitoraggio del pluralismo politico dell’informazione nella penultima settimana di campagna elettorale (1-7 maggio). In vista del voto per le Amministrative, che si terrà il 15 e 16 maggio prossimi, l’Autorità ha dunque imposto un riequilibrio tra maggioranza e opposizione in tutte le edizioni dei telegiornali, comprese ovviamente quelle principali della sera. Nello specifico, l’imparzialità dovrà anche essere ad personam e riguardare cioè il Berlusconi capolista del Pdl a Milano. Ma allora come comportarsi quando il Cavaliere si riferisce alla politica nazionale dal pulpito meneghino? Mistero buffo della par condicio.

Ieri la scure del Garante ha colpito soprattutto il Tg1. Il notiziario diretto da Augusto Minzolini ha infatti ricevuto una multa di 100mila europer l’inadeguata osservanza dell’ordine e dei richiami rivoltigli in precedenza” in materia di par condicio. Non è la prima volta che la testata della prima rete riceve ammonimenti dall’Agcom. L’ultimo richiamo, dello scorso mese di aprile, era stato respinto dal ‘direttorissimo’, convinto che il suo tg avesse sempre ”rispettato in maniera puntuale il criterio della tripartizione tra governo, maggioranza ed opposizione“.





10
maggio

BRUNO VESPA NON RISPONDE ALLA POLEMICA DI SANTORO SUGLI ACCESSI WEB: IL NUOVO DG MI HA INVITATO A NON FARLO

Bruno Vespa vs Michele Santoro

Basta litigi tra giornalisti in diretta tv, ché a Viale Mazzini ci sta la Rai. Mica l’asilo Mariuccia. Al nuovo DG Lorenza Lei non piacciono i duelli a distanza tra conduttori, e nello specifico quelli tra Michele Santoro e Bruno Vespa. Lo abbiamo scoperto ieri sera, quando attendevamo la replica del cerimoniere di Porta a Porta alla stoccata vibratagli giovedì scorso dal collega di Annozero. Il guru del libera informazione, infatti, aveva sciorinato i dati sugli accessi ai siti internet dei programmi di informazione Rai e sostenuto che i contatti registrati dal talk show del Vespone fossero di gran lunga inferiori rispetto a quelli degli altri competitor della seconda e terza rete (maggiori info qui). ”Risponderemo lundedì“, aveva tuonato il giornalista col pungiglione. E invece colpo di scena: la replica non c’è stata.

Avevo annunciato che avrei risposto a Santoro sui dati fortemente inesatti divulgati giovedì scorso, ma il nuovo Direttore Generale della Rai mi ha invitato a non farlo” ha affermato Vespa all’inizio della puntata di ieri sera. Dunque è stata Lorenza Lei a suggerire al giornalista di sottrarsi al duello, con la provvida conseguenza di risparmiarci un ennesimo siparietto autoreferenziale. Dopotutto – ha ronzato il conduttore di Porta a Porta – certi atteggiamenti e litigi a mezzo televisivo avvengono solo in Rai… Due professionisti della stessa azienda non dovrebbero darsi contro, almeno non in pubblico: da queste parti lo ripetiamo da tempo. Ora ci ha pensato anche Lei a ribadirlo.

Senza salire sul ring del confronto, Vespa ha comunque accennato al principale oggetto del suo recente contendere con Santoro: i dati degli accessi web. Il giornalista non ha confermato né smentito le cifre della discordia proposte ad Annozero, ma si è limitato a precisare che il nuovo sito internet di Porta a Porta è attivo da poco tempo. “Io devo ringraziare decine di migliaia di eroi che pure se questo sito non esisteva di fatto e non era pubblicizzato si sono sintonizzati sulle nostre trasmissioni” ha detto il conduttore, aggiungendo, “adesso che inizieremo a pubblicizzarlo con regolarità martellante diventerete molti di più, ma già ora i dati sono francamente sorprendenti“.


8
maggio

BIANCA BERLINGUER DENUNCIA: DOSSIERAGGIO ANONIMO PER DIFFAMARMI DAVANTI AI VERTICI RAI

Bianca Berlinguer

In Rai gira un dossierzeppo di accuse maleodoranti“, una velina anonima per delegittimare Bianca Berlinguer. Forse qualcuno sta giocando sporco contro la ‘Zarina’. A lanciare l’allarme rosso è stata  la stessa direttrice del Tg3 che in una nota ha denunciato l’esistenza di un documento contenente informazioni false e diffamanti nei suoi confronti. Il carteggio senza autore – sostiene la responsabile del notiziario di Rai3 – è stato “raccattato” da un giornalista del Tg1, che lo ha a sua volta inviato a dirigenti, delegati sindacali e operatori dell’informazione di Viale Mazzini. Il direttore generale della Rai Lorenza Lei è stata immediatamente informata della vicenda.

In un dispaccio dai toni infuocati diffuso nella giornata di ieri, la Berlinguer ha dichiarato che il testo del documento “si qualifica da solo, tanto è zeppo di accuse maleodoranti nei miei confronti costruite su informazioni totalmente false, scambi di persona e attacchi infamanti a me e alla mia direzione”. Secondo le prime informazioni, sarebbe stato l’anchorman del Tg1 Stefano Campagna a venire in possesso delle carte sulla giornalista di Rai3 e poi a girarle ai vertici aziendali e sindacali della tv pubblica.

Un’ iniziativa ambigua, che però sarebbe stata giustificata dall’intenzione di tutelare l’integrità professionale della redazione del Tg3. Tuttavia – ha rivendicato la Berlinguer nella sua nota – questo è un compito che spetta solo “al comitato di redazione e nessuno può fare le sue veci“. “Mi limito a far notare che mai nella storia di questa azienda nella quale lavoro da più di vent’anni era capitato di assistere ad una tale degenerazione interna del clima tanto più tra chi ha responsabilità di direzione” ha proseguito la giornalista.





7
maggio

IN 1/2 ORA HILLARY CLINTON ANNUNCIA: “I BUNKER DI GHEDDAFI BERSAGLI LEGITTIMI”. DOMANI L’INTERVISTA SU RAI3

Hillary Clinton

Lo scenario internazionale offre l’imbarazzo della scelta come un mercatino dell’usato. Dall’uccisione di Osama Bin Laden al pericolo di nuovi atti terroristici, dalla stabilità del Medio Oriente in rivolta alla guerra in Libia, passando per la figura di Gheddafi e la crisi alimentare. Di tutto questo parlerà Hillary Clinton nella puntata di In ½ ora in onda domani, 8 maggio, su Rai3. Il Segretario di Stato Usa ha infatti rilasciato un’intervista esclusiva a Lucia Annunziata per il suo programma domenicale.

La giornalista ha chesto al braccio destro del presidente americano Barack Obama della notizia che più ha segnato la scorsa settimana: l’uccisione dello sceicco Bin Laden nel suo rifugio segreto in Pakistan. Un atto destinato a suscitare reazioni nel mondo dell’estremismo islamico. Proprio ieri l’organizzazione terroristica Al Qaeda ha confermato la morte del suo leader e annunciato una tremenda vendetta all’indirizzo della Casa Bianca. La Clinton commenterà questi ultimi accadimenti con le loro possibili conseguenze su scala mondiale.

Poi il capitolo Libia. Gheddafi finirà come Bin Laden? Il Segretario di Stato Usa non sa se il Colonnello possa essere ucciso. Quello in Libia “è un conflitto” e quindi il Colonnello “potrebbe diventare vittima della violenza che lui ha iniziato“. Giustiziare Gheddafi, insomma, “non è l’obiettivo della missione, che invece è proteggere i civili, ma vi sono obiettivi legittimi come per esempio i bunker controllati da Gheddafi e dai suoi familiari” ha detto la Clinton a In 1/2 ora.


6
maggio

ANNOZERO, SANTORO SALUTA A MODO SUO LA LEI: RIPRISTINI LE REGOLE O PARLERANNO ANCORA I GIUDICI. E FA INFURIARE VESPA

Michele Santoro, Annozero

Lei non sa chi sono io. Michele Santoro mostra gli artigli ma lo fa col sorriso: è il suo modo di omaggiare il neoeletto Direttore Generale della Rai. In apertura della puntata di Annozero di ieri sera, il conduttore ha fatto gli auguri a Lorenza Lei, da 48 ore responsabile della tv di Stato. “Speriamo che sia femmina” ha esordito il giornalista rifacendosi a Monicelli e auspicando poi che la nuova governance rispristini le regole della televisione. Col suo discorsetto, il capo tribù della libera informazione ha mandato un messaggio ai vertici di Viale Mazzini: patti chiari amicizia lunga. E stavolta che nessuno faccia l’indiano. Augh.

In bocca al lupo al nuovo direttore generale della Rai e speriamo soltanto che si possano ripristinare le regole della televisione, perché altrimenti per quanto ci riguarda saranno di nuovo i giudici a dover parlare“  Il vero augurio di Santoro è che Lorenza Lei si smarchi dall’atteggiamento che il predecessore Mauro Masi aveva tenuto con Annozero. Nel caso questo non succeda, il giornalista si rivolgerà ai giudici. A proposito, fra poco la Cassazione si esprimerà su alcune sentenze che riguardano il talk di Rai2. “Sentenze di cui molti parlano ma che nessuno va a leggere, perché altrimenti non si direbbero sciocchezze come quelle che sono stati i giudici a decidere che Annozero vada in onda sempre alla stessa…” ha polemizzato il conduttore.

Santoro ha poi contestato a Il Giornale e a Libero di dubitare dei dati Auditel sul suo programma. “Avrebbero potuto vedere i dati che ci sono su internet dove è difficile fare un taroccamento” ha replicato, proseguendo: “I rapporti sono che Annozero  ha 80mila visualizzazioni medie, Report 40mila, Ballarò 38mila e Porta a porta diamogli 8mila, sennò si deprimono“. Le cifre sparate dal giornalista hanno fatto infuriare Bruno Vespa, il quale ha telefonato in studio per rettificare “i dati fortemente inesatti relativi ai frequentatori del sito di Porta a porta”.


5
maggio

PORTA A PORTA, BERLUSCONI TORNA ALLA CARICA: VINCEREMO LE PROSSIME ELEZIONI. SE LASCIO, TREMONTI POSSIBILE CANDIDATO PREMIER

Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti

Dopo il matrimonio reale, l’incoronazione del principino Giulio: Porta a Porta non se ne perde una. Se settimana scorsa il programma di Bruno Vespa raccontava le nozze a Buckingham Palace, tra conti e cavalieri di sua Maestà, ieri invece ha fatto i conti con ’sua Maestà’ il Cavaliere in persona, a Palazzo Grazioli. L’approfondimento della seconda seconda serata di Rai1 ha trasmesso un’intervista a Silvio Berlusconi nella quale il premier ha indicato il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti come suo possibile successore. Un’apertura (in)aspettata, interpretata da alcuni come un’investitura a pieno titolo e considerata invece da altri come un semplice contentino, una carezza politica quasi dovuta. Ma nulla di più.

Nella puntata di ieri sera Vespa ha mandato in onda a spezzoni l’intervento del Presidente del Consiglio registrato a Palazzo nel pomeriggio. In studio, il consueto parterre pronto a sezionare il verbo del Cavaliere. Dopo aver indicato le priorità dell’Esecutivo (riforme della giustizia, dell’architettura istituzionale e del sistema tributario), Berlusconi ha parlato del suo futuro politico: “Se sarà necessario per il centrodestra candidarmi alla guida del governo, non mi tirerò indietro. Se invece verranno fuori altre personalità, e ne abbiamo diverse, Tremonti in primis, che possano suscitare  il consenso elettorale (…) io sarei felice di poter restare ancora in politica ma occuparmi del Pdl e lasciare ad altri la conduzione del governo“.

L’incoronazione ufficiosa del super ministro a delfino del premier ha ovviamente suscitato reazioni politiche, non solo nello studio di Vespa. Nell’intervista al talk show di Rai1 Berlusconi ha anche parlato delle prossime amministrative  (“un test politico“) dicendosi convinto che “il centrodestra vincerà anche queste elezioni” anche se “c’è un clima da guerra civile“. Ricordando poi che la sinistra “annovera tra i suoi sostenitori i centri sociali in cui si annidano molti facinorosi“, il Cavaliere ha negato ogni possibilità di dialogo con l’opposizione: “ Deriva dal vecchio Pci…“. Fantasmi comunisti si libravano in differita: spiritismo a Porta a porta.