Informazione



1
marzo

Mediaset, Confalonieri: «Nessun dissidio in azienda. Siamo polifonici, lo sanno tutti»

Fedele Confalonieri

Nessun dissidio in azienda“. ha commentato così le indiscrezioni di stampa secondo cui all’interno di Mediaset si starebbero consumando frizioni in merito alla gestione dell’informazione. Voci di corridoio, in particolare, riferivano di tensioni tra il Presidente del Biscione e Silvio Berlusconi, intenzionato ad operare un riassetto ai vertici in vista delle elezioni europee.




31
agosto

Autunno 2018: i programmi di informazione e divulgazione che vedremo

Alberto Angela

Alberto Angela

Il passaggio in pianta stabile di Alberto Angela su Rai1 e il profondo rinnovamento di Rete 4 sono le cose principali da sapere per i famelici di notizie e divulgazione. Il figlio di Piero si accasa nel sabato sera di Raiuno con Stanotte a Pompei (22 settembre) e una serie rinnovata di Ulisse (dal 29 settembre). Rete4 invece si prepara ad ospitare nuove produzioni in prima serata. Le news politiche e d’attualità saranno coperte da Gerardo Greco, neo direttore del TG4, che dal 13 settembre condurrà W L’Italia, e da Nicola Porro al timone di Quarta Quarta Repubblica.


25
gennaio

RAI, PIANO INFORMAZIONE: LE TRE SFIDE DI CAMPO DALL’ORTO

Antonio Campo Dall'Orto, Vigilanza Rai

La rivoluzione, per ora, è solo sulla carta. E nelle belle parole di Antonio Campo Dall’Orto. Audito in Commissione di Vigilanza, oggi il DG Rai ha spiegato come si articolerà la seconda versione del piano editoriale sull’informazione, da lui stesso elaborata. Punti chiave del progetto: adeguamento digitale e complementarietà tra le fonti di news. Il tutto, articolato in tre punti. A ben vedere, il documento presentato pare un semplice maquillage rispetto alla proposta iniziale avanzata da Carlo Verdelli e poi bocciata dal CdA.





26
novembre

RAI: CARLO VERDELLI RESPONSABILE EDITORIALE DELL’INFORMAZIONE. LUIGI COLDAGELLI NUOVO CAPO RELAZIONI CON I MEDIA

Carlo Verdelli

Il cda della Rai ha votato quasi all’unanimità la nomina di Carlo Verdelli alla carica di responsabile editoriale dell’informazione di Viale Mazzini. Tutti d’accordo, tranne il consigliere Arturo Diaconale. Il consiglio ha dato il via libera anche alla nomina del capo delle relazioni con i media, Luigi Coldagelli, proveniente da incarico equivalente al Ministero della Giustizia. Giornalista, nato a Roma nel 1968, Coldagelli prende il posto di Fabrizio Casinelli, che ha chiesto di occuparsi di altro.


4
agosto

RAI INFORMAZIONE, L’OBIETTIVO DI GUBITOSI: UNA SOLA TESTATA PER TUTTE LE NEWS

Luigi Gubitosi

Un uomo solo al comando. E una sola testata per tutte le news. L’idea, partorita da Luigi Gubitosi nell’ambito della riforma dell’informazione Rai, potrebbe presto diventare realtà. Il Direttore Generale di Viale Mazzini è partito in quarta ed ora è intenzionato a realizzare la rivoluzione editoriale avviata settimana scorsa con la benedizione del CdA aziendale. Dopo l’estate il piano verrà presentato anche alla Commissione di Vigilanza e solo allora si potrà procedere di conseguenza. Intanto, però, si delineano sempre più i dettagli della storica operazione, che punta ad ottimizzare le risorse non senza polemiche.

Rai Informazione: una testata per tutte le news

Come riporta Repubblica, che ha sfogliato il progetto in questione, tra le novità in arrivo ci sarebbe anche la nomina di un supervisore editoriale che coordini l’informazione e si prenda ogni responsabilità. La mossa va inquadrata nella prospettiva indicata dallo stesso Gubitosi, il quale suggerisce una riduzione delle testate giornalistiche televisive: dalle attuali sette a due sole. Rai Sport per i notiziari sportivi e Rai Informazione. Così facendo, le news verrebbero curate da una sola testata per tutti i canali del servizio pubblico, con un conseguente e sostanzioso risparmio economico. Secondo alcune stime Rai, il nuovo assetto delle news costerà il 20% in meno (circa 100 milioni) sul totale di 501milioni cui ammontano le attuali spese “tra costi esterni e costi interni di produzione e testata”.

Rai, stop alle promozioni facili

La mannaia di Gubitosi dovrebbe ridurre anche il numero dei vicedirettori e regolare il circolo delle promozioni (spesso facili), che dovranno essere giustificate e potranno essere concesse solo in determinati periodi (a dicembre e ad aprile). Verranno inoltre eliminate alcune edizioni dei telegiornali. Su Rai1, Rai2 e Rai3 rimarranno solo le edizioni principali dei tg, ed è intuibile che a sparire saranno proprio quelle brevi. RaiNews24 (che nella sostanza sarà accorpato al Tg3) produrrà tutte le edizioni straordinarie sulle prime tre reti del servizio pubblico e le edizioni flash per sia per i canali generalisti che per quelli specializzati.





17
dicembre

TV E INFORMAZIONE: GLI ITALIANI SI FIDANO DI PIU’ DI REPORT E BALLARO’. CALO DI CONFIDENZA PER STRISCIA E SANTORO

report italiani e informazioni

Milena Gabanelli

Ormai non ha più bisogno di presentazioni. Malgrado il calo d’ascolti, conseguente al trasloco nella serata del lunedì, Report di Milena Gabanelli continua ad essere una vera e propria istituzione per il pubblico televisivo del Belpaese. Dall’indagine di Demos-Coop sugli italiani e l’informazione – pubblicata ieri su La Repubblica – Report risulta il programma di informazione del quale gli italiani si fidano di più. Il format di inchieste di Rai3 condivide il primato con Ballarò di Giovanni Floris che, a differenza di Report, però, nell’ultimo anno ha subito un brusco calo nella fiducia (pari a circa 5 punti percentuali).

La forte diminuzione nel grado di confidenza accomuna il talk show del martedì sera della terza rete a Servizio Pubblico (terzo in classifica), Otto e Mezzo (quarto) e In Mezz’ora (nono). A crescere in una maniera significativa, oltre a Report, c’è Piazza Pulita che però deve accontentarsi dell’ottavo posto, superato da Matrix e Quinta Colonna, giunti rispettivamente sesto e settimo. Quinto posto per fiducia a Porta Porta, ultimo per Virus di Nicola Porro.

Italiani e informazione: la fiducia più elevata nei confronti del Tg3

In generale dall’indagine emerge che la tv gode di un grado di fiducia limitato. Solo due persone su dieci la considerano un medium davvero indipendente e libero. Tra i Tg svetta il Tg3, seguito da Tg1 e Tg2, mentre il Tg5 (che registra un picco di fiducia negli elettori del centrodestra come, del resto, gli altri telegiornali di casa Mediaset) è battuto da La7 e Rai News 24 ma riesce a stare davanti a Sky Tg 24 (in crescita).

Italiani e informazione: tutti i dati

Italiani e informazioni: per fiducia Striscia batte Che Tempo Che Fa


27
agosto

GIOVANNI STELLA SU SANTORO: “E’ FACILE CHIEDERE LIBERTA’ COI SOLDI DEGLI ALTRI. MICHELE HA BISOGNO DI UN NEMICO E SE NON LO TROVA LO CERCA NEL PROPRIO EDITORE”.

Giovanni Stella

Scalzato dal cavallo di viale Mazzini, Michele Santoro sembrava destinato a finire tra le braccia di Giovanni Stella, amministratore delegato del gruppo Telecom Italia Media che controlla -tra le altre reti- anche la “zona franca” dell’informazione chiamata La7. E invece Santoro le stelle le ha viste ma solo metaforicamente quando le trattative per il suo nuovo contratto sono cadute in un nulla di fatto. Colpa del Premier, dice qualcuno: Mister B. contrario ad un nuovo avvento dell’anchorman di Annozero, avrebbe fatto pressioni su La7 affinchè Santoro non trovasse spazio sull’emittente di TI Media.

Il dottor Stella, da quattro anni alla guida del gruppo, respinge le accuse e in un’intervista pubblicata oggi dal Giornale, nega di aver ceduto alle pressioni di Berlusconi e attacca Santoro che ancora oggi, a pochi giorni dal via della nuova stagione, resta un precario senza contratto:

Se mi avessero chiesto una cosa del genere avrei dato le dimissioni. Con Santoro non abbiamo chiuso il contratto solo perchè lui pretendeva libertà assoluta, nessun controllo su scaletta, ospiti e filmati. E’ stato lui a venire da me. Io ho una regola: nulla chiedere, nulla rifiutare, tutto verificare. Eravamo d’accordo su tutto: corrispettivo economico, collaboratori, tipo di prodotto, costo puntate. Ma nessun editore può dare carta bianca perchè ha la responsabilità finale di quello che va in onda“.

E continua:

(In Rai, ndr) gli facevano solo dei buffetti. Con me avrebbe avuto un osso ben più duro. Le regole si applicano a tutti: da Lerner a Piroso. Solo Mentana non deve riferire a me perchè, in quanto direttore, si assume tutte le responsabilità“.

Come a dire che in Rai si è fatto tanto rumore per nulla. Nonostante gli attacchi più o meno velati di Mauro Masi, e gli allarmismi sui contratti che puntualmente non venivano rinnovati, Annozero è sempre tornato in onda, almeno fino a quando l’azienda e Santoro non si sono accordati su un lauto compenso di buona uscita. Insomma per Giovanni Stella La7 non è la Rai, e se Santoro vuole totale libertà, dovrà arraggiarsi da solo:


12
agosto

L’ITALIA DEI VALORI CHIEDE A LORENZA LEI UNA RIPROGRAMMAZIONE DEI PALINSESTI PER INFORMARE SULLA CRISI

Leoluca Orlando

Se servizio pubblico è non può non informare i cittadini in un momento delicatissimo per la storia del Paese e del mondo intero. Giorni che entreranno di diritto nei manuali di storia, così come la grande crisi del’29 e il New Deal. In barba alla presunta idea che gli italiani da mesi non accendono la televisione immersi in clima vacanziero, come se fossimo ancora nell’Italia del boom o del post boom economico, la Rai deve riaprire battenti e approfondire adeguatamente i temi caldi di questi giorni, né più e né meno di ciò che continua imperterrita a fare La 7 con l’agguerrita Luisella Costamagna e il sagace Luca Telese.

Questo almeno è il pensiero della direzione politica dell’Italia dei Valori che apre il dibattito sul ruolo della televisione di Stato in questa fase. Se per i ministri del governo le vacanze quest’anno in fondo non sono mai cominciate, se il presidente della Repubblica ha interrotto bruscamente il suo tradizionale soggiorno feriale alle Eolie per convocare i  maggiori esponenti politici al Quirinale, la lamentela di Leoluca Orlando, deputato e portavoce nazionale del partito dipietrista, non sembra così tanto estranea alla logica naturale delle cose.

Dopo una stoccata ad Augusto Minzolini, sempre più nell’occhio del ciclone, reo secondo l’onorevole dell’Italia dei Valori, di aver omesso il serio monito del braccio destro di Berlusconi Gianni Letta espressosi con un preoccupante ‘Tutto è precipitato’, ripreso da tutte le agenzie di stampa ma non citato dal Tg1, Orlando si rivolge al Dg Lorenza Lei in questo termini:

‘Anche la Rai ora sembra che si sia accorta che c’è una crisi di grosse proporzioni ma ancora non è sufficiente ciò che sta facendo. Il Dg  dovrebbe aprire immediatamente i palinsesti estivi e programmare trasmissioni di approfondimento per informare i cittadini in questa fase delicatissima’.