Fiction RAI



8
aprile

ORIANA FALLACI: LA SUA STORIA DIVENTA UNA FICTION RAI. IL RACCONTO DI “UN’ERETICA” VINCERA’ SUL CONFORMISMO TELEVISIVO?

Chi l’avrebbe mai detto che la fiction italiana, fatta di preti e di santi, di elogi a martiri nazionali e a personaggi popolari, avrebbe anche accolto, prima o poi, la giornalista/scrittice italiana più ‘eretica’ di sempre? Si, la vita di Oriana Fallaci, la scrittrice più riflessiva e controversa degli ultimi decenni, sarà al centro di una fiction Rai. Un progetto in due puntate, attualmente in fase di studio e attivazione, proposto da Domenico Procacci, il produttore di Fandango, e già accolto da Rai Fiction.

Tutto è ancora agli inizi, tanto che si prevede non prima di fine anno l’inizio della lavorazione, come avverte lo stesso Procacci, che dopo anni di cinema entra in grande stile nel mondo della fiction:

«Prematuro parlare di regia e del cast, intanto puntiamo a riuscire a scegliere momenti della sua vita che servano a restituirci la complessità di una persona bella e difficile che ha fatto un percorso senza scorciatoie».

La Fallaci, tra l’altro, non è certo un personaggio facile da raccontare: piccola partigiana, corrispondente da New York, protagonista dei reportage dall’Indocina per documentare la follia della guerra, amica di Pasolini, femminista convinta, scrittrice di grandi capolavori tra i quali non si può scordare la splendida Lettera a un bambino mai nato, fiera battagliera contro l’eutanasia. Celebri sono diventate la sue strenue opposizioni, dopo l’11 settembre, al fondamentalismo islamico, giudicato un male ed una minaccia per l’Occidente.




10
gennaio

IO E MIO FIGLIO: LANDO BUZZANCA TORNA A VESTIRE I PANNI DEL COMMISSARIO VIVALDI

Prosecuzione ideale della miniserie in due puntate trasmessa nel 2005 dal titolo Mio figlio, le nuove avventure di Lando Buzzanca e di Giovanni Scifoni, nei panni di Federico e Stefano Vivaldi, stavolta terranno compagnia ai telespettatori di Raiuno per sei puntate, con le nuove storie, profondamente attuali, della seconda stagione della serie, il cui titolo è stato ripensato in Io e mio figlio, nuove avventure per il Commissario Vivaldi.

Si comincia questa sera, domenica 10 gennaio, in prime time su Raiuno. Le nuove inchieste spazieranno tra argomenti molto delicati e saranno occasione di incontro e di scontro morale tra due generazioni e due modi di vivere e di pensare, incarnati rispettivamente dal padre e dal figlio che mettono in campo la loro sensibilità e la loro professionalità al cospetto di questioni spinose come quelle dell’eutanasia e della prostituzione.

Tra le righe un rapporto intricato a causa della difficoltà con cui il padre, fortemente reazionario, cerca pian piano di abituarsi alla condizione omosessuale del figlio. Proprio a causa di tali tematiche durante la prima serie scoppiarono molte polemiche. Il ritorno sugli schermi forse segnala l’avvenuta maturazione del pubblico e la possibilità di sviluppare un discorso che vada al di là della semplice fruizione spensierata da feuilleton a puntate.


29
novembre

GRANDE SUCCESSO PER LA FICTION DI RAIUNO: NEL 2009 LO SHARE SFIORA IL 26%, GRAZIE A UN MEDICO IN FAMIGLIA E DON MATTEO. SODDISFAZIONE DI DEL NOCE

Un medico in famiglia

Con il grande successo dell’ultima puntata di Don Matteo, che ha realizzato oltre il 30% di share, si e’ conclusa la stagione di garanzia autunnale della Fiction Rai in prima serata. Una stagione davvero d’oro che ha consentito di risollevare una Raiuno partita con qualche difficoltà, pronta a vincere l’ennesima garanzia d’ascolti (terminata ieri e partita lo scorso 13 settembre). Piena soddisfazione del direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce (sulla carica si interrogherà, nelle prossime settimane, il Cda) solerte a celebrare i prodotti realizzati e trasmessi in questa prima garanzia:

”Con questi risultati la fiction ribadisce di essere il macro genere piu’ seguito dai telespettatori. Rispetto agli anni precedenti (2007 e 2008) si registra un sensibile aumento non solo dello share e del numero di spettatori, ma anche del numero delle fiction trasmesse”.

Ed in effetti, dati alla mano, sia la lunga serialità che le miniserie hanno registrato risultati con ogni probabilità inaspettati: in primis Un medico in famiglia 6, rinato dopo una quinta stagione non brillante e abbracciato da tutte le fasce di pubblico, è riuscito nelle ultime puntate ad umiliare un cavallo di razza come il Grande Fratello. Con una media del 26.7%, la fiction ha superato di 3 punti percentuali la media del prime time della rete, toccando nell’ultima puntata un’audience media superiore agli otto milioni e mezzo e al 32%  di share,  confermando quasi gli stessi dati nel target commerciale tanto caro in quel di Cologno Monzese. Forte riscontro anche per la settima serie di Don Matteo (media attorno al 25.8%) che nella puntata di giovedi scorso ha totalizzato più di sette milioni e mezzo di spettatori e il 30% di share. Davvero risultati d’altri tempi.





4
novembre

SE VUOI DEBELLARE IL TUO ORMONE IN MODO DEFINITIVO, GUARDA UN FRAMMENTO DI UN MEDICO IN FAMIGLIA 6

Un Medico in Famiglia 6

Je t’aime mon amour, je t’aime tout le jour, je t’aime chi lo sa com’è che andrà… Eeeee???

All’inizio sembrava così insulsa questa sigla ma, mio malgrado, dopo qualche martedì ho iniziato a canticchiarla. Ci dovrà essere un motivo se 6 milioni e mezzo di italiani ogni volta aspettano Un medico in famiglia, e ci sarà più di un motivo se otto milioni di spagnoli da quattordici anni seguono “Mèdico de familia”, fieri della paternità e del successo planetario del loro super-format.

Inutile girarci intorno, sono costretta a fare outing: “io, a volte, guardo Un medico in famiglia 6” e lo faccio pur sapendo che si tratta di un prodotto ammazza-ormone, almeno quanto il competitor “il Falco e la colomba”. Ma questo è il tipico caso in cui la tv fa la tv. Sì, perché Un Medico in famiglia è ai limiti della realtà, apoteosi di famiglie cresciute a pale di mulino bianco, che possono veder sublimati i conflitti, le beghe tipiche delle tanto tipiche e incasinate famiglie allargate in un piantino di nonno Libero. Qui, si vive allegramente in quindici sotto lo stesso tetto, in una casa da sit-com, in una strada dove solo la spasimante di Lele poteva aprire un’improbabile cioccolateria. E le colazioni, i pranzi e le cene tutti i giorni, tutti assieme, senza tempo, prima di raggiungere l’ospedale dove il capo-famiglia, medico, abbraccerà il paziente piangendo con lui, per la sua cistifellea.


2
settembre

LA NUOVA SQUADRA: QUESTA SERA, SU RAITRE, LA SECONDA STAGIONE ANCORA RINNOVATA

La Nuova SquadraQuesta sera, con 22 episodi per 11 prime serate, riprende su Raitre La Nuova Squadra, con la seconda stagione in prima tv. La seconda stagione? Sì perchè, effettivamente, dopo il restyling della precedente, pochi sono rimasti i punti in comune con l’orginaria serie; La Squadra, appunto.

Erano rimasti la camorra, la Polizia di Stato e la città di Napoli, a fare da sfondo e da terzo invisibile protagonista della serie. Ed oggi cosa ci aspetta? Ancora novità, dopo una prima, deludente stagione ed uno share dell’8%, di due punti inferiore alla media che raggranellava l’originaria fiction. Sì, perchè nemmeno nemmeno la nuova ambientazione (il commissariato Spaccanapoli), il nuovo corpo di poliziotti (i falchi: quelli in motocicletta, per intenderci), la nuova sigla, le puntate di poco più lunghe ed un cast quasi completamente rinnovato sono bastati a dare nuova linfa alla serie.

A fare un mea culpa è direttamente il responsabile di Rai fiction, Francesco Nardella: “Inutile nascondere che la serie precedente è stata molto controversa dal punto di vista dei contenuti. Non vogliamo negare ciò che abbiamo fatto in passato, ma ne La Nuova Squadra il conflitto interno torna ad essere quello tra polizia e criminalità. Davanti al pericolo esterno, il commissariato si ricompatta“. Ed il pericolo esterno avrà il volto di Andrea Tidona ed il nome di Antonio Barone, detto anche “o cafone”. A fronteggiare questa minaccia, un nuovo vicequestore: Andrea Lopez, interpretato da Marco Giallini. 





28
agosto

COLIANDRO È TORNATO: LE AVVENTURE DELL’ISPETTORE PIÙ IMBRANATO DELLA TV DI NUOVO IN ONDA SU RAI DUE, A PARTIRE DAL 1° SETTEMBRE

L’Ispettore Coliandro 3

Quando un uomo con la macchina blindata incontra un uomo con un lanciarazzi…”, se sei in una fiction americana vedrai esplosioni a non finire, maxi tamponamenti che coinvolgono almeno una decina di mezzi pesanti, vetture che sorvolano tir e, infine, l’uomo nella macchina blindata andata in fiamme, uscire illeso e rispondere al fuoco. E magari centrare al primo colpo il cattivo col lanciarazzi.

Se sei stai seguendo Coliandro, invece, la risposta è  più semplice: “l’uomo con la macchina blindata è un uomo morto.”.

È proprio per questo motivo, per la sua disarmante genuinità, che l’Ispettore Coliandro è diventato uno degli anti-eroi televisivi preferiti dal pubblico più giovane, soprattutto sul web (esiste un blog dal nome “ridatecicoliandro“, che caldeggia da tempo il ritorno in tv dell’ispettore), con picchi di gradimento alti soprattutto fra i laureati. La terza serie dell’Ispettore Coliandro torna su Rai Due a partire da martedì 1° settembre, alle 21.05, con quattro puntate inedite (sul web circolano voci, non confermate, di due nuovi episodi in fase di realizzazione), i cui intrecci spazieranno dal terrorismo neofascista a quello islamico, fino ad andare a coinvolgere personalmente uno dei personaggi più vicino all’ispettore.


10
maggio

L’UOMO CHE CAVALCAVA NEL BUIO: TERENCE HILL, EX TRINITA’, TORNA IN SELLA QUESTA SERA SU RAIUNO

L’uomo che cavalcava nel Buio - Terence Hill

Abbandonata la bicicletta, fedele compagna di quel sacerdote altruista, acuto e simpaticamente impiccione di nome Don Matteo, Terence Hill torna a cavallo, protagonista della miniserie L’uomo che cavalcava nel buio, in onda stasera e domani su Raiuno. Dopo lo straordinario successo del tv-movie dedicato a Enrico Mattei, (il più seguito di tutta la stagione televisiva), Raifiction cala l’asso Terence Hill che si riaffaccia sul piccolo schermo nei panni di un maestro d’equitazione dal sofferto passato e dal futuro incerto.

Una condanna per truffa e omicidio colposo hanno, infatti, stroncato la carriera e distrutto la vita di Rocco (Terence Hill), gettandolo in uno stato di perenne disperazione e di drammatica incapacità di reagire. L’uomo smette di vivere accontentandosi di uno stato di mera sopravvivenza, convinto che per lui non ci sia più alcuna ragionevole possibilità di tornare a sorridere, né di assaporare il gusto inconfondibile della rinascita. E, invece, il destino tornerà a regalargli gioie e soddisfazioni grazie allo straordinario talento di una giovane amazzone, Serena, e a una cavalla ribelle, Rebecca, attraverso le quali potrà sperimentare come, davvero, ogni sofferenza aneli, nel nostro intimo, a trasformarsi in una speranza.

Terence Hill si è dichiarato, immediatamente, entusiasta all’idea di tornare a lavorare con lo stesso produttore, Alessandro Jacchia, e lo stesso sceneggiatore, Salvatore Basile, che stavolta firma anche la regia, con cui aveva realizzato L’uomo che sognava con le aquile. A proposito della coprotagonista, Marta Gastini, l’attore veneziano ha sottolineato la straordinaria sensibilità e l’indubbio talento della giovanissima attrice sulla quale azzarda: “Riuscirà a catturare i cuori di tutti gli spettatori, dai bambini agli anziani”. Altro tema centrale della vicenda è quello delicatissimo e di stringente attualità del doping sportivo (l’allievo di Rocco, Fabrizio, muore, infatti, durante una gara a causa di un cavallo dopato) e in merito a questo Hill ha dichiarato: “Il rapporto tra l’uomo e gli animali deve essere di reciproco rispetto, di fiducia. I cavalli sono creature molto più sensibili di quanto comunemente si pensa e se li si addestra con metodi basati unicamente sulla forza non si ottengono risultati”.


25
marzo

RAI: TUTTI PAZZI PER LA FICTION. ECCO TUTTI I TITOLI IN CANTIERE NEL 2009

Fiction Rai 2009

La fiction è ed è stata, negli ultimi anni, la principale core-competence che ha consentito alla Rai, in particolare a Raiuno, di prevalere sulla concorrenza. Non stupisce, dunque, che per il 2009 si continui a puntare su di essa con ben 40 titoli in cantiere e investimenti, in crescita, pari a 292 milioni di euro. Ventisei le fiction destinate al prime time di Raiuno, contro le sei di Raidue e le quattro di Raitre.

Malgrado ciò, le fiction di mamma Rai presentano spesso endemici limiti: si va dal provincialismo delle miniserie, alla scelta di attori non adeguati, a sceneggiature spesso imbarazzanti, al target di pubblico sempre più agè, ma è soprattutto la mancanza di originalità la principale falla responsabile dell’omogeneità dell’offerta negli anni (vedi il proliferare di Papi e “uomini straordinari”). Senza contare che le tanto vituperate miniserie, insignite a emblema di qualità, anche se spesso la qualità è solo un miraggio, sono costosissime, non creano indotto e al secondo passaggio vanno quasi sempre male. Le fiction in cantiere per il 2009, che vi andremo, brevemente, di seguito a presentare, sembrano confermare queste teorie, se non aggravarle.

Cominciamo dalle fiction più attese, da pubblico e listino Sipra: la nuova stagione di Un medico in famiglia e i nuovi episodi de Il Commissario Montalbano. La prima, prodotta da Publispei, è la capostipite della lunga serialità per famiglie, la seconda è il fiore all’occhiello della Rai, capace di battere ogni record di ascolti. Come molte altre produzioni di successo di Viale Mazzini, è “prodotta da Mediaset” via Endemol, s’intende, proprietaria di Palomar. La fiction con Luca Zingaretti è anche la più costosa in proporzione al numero di episodi, l’investimento per quattro puntate è pari a 12,5  milioni di euro ossia più di 3 milioni e 100 di euro per episodio.