4
novembre

SE VUOI DEBELLARE IL TUO ORMONE IN MODO DEFINITIVO, GUARDA UN FRAMMENTO DI UN MEDICO IN FAMIGLIA 6

Un Medico in Famiglia 6

Je t’aime mon amour, je t’aime tout le jour, je t’aime chi lo sa com’è che andrà… Eeeee???

All’inizio sembrava così insulsa questa sigla ma, mio malgrado, dopo qualche martedì ho iniziato a canticchiarla. Ci dovrà essere un motivo se 6 milioni e mezzo di italiani ogni volta aspettano Un medico in famiglia, e ci sarà più di un motivo se otto milioni di spagnoli da quattordici anni seguono “Mèdico de familia”, fieri della paternità e del successo planetario del loro super-format.

Inutile girarci intorno, sono costretta a fare outing: “io, a volte, guardo Un medico in famiglia 6” e lo faccio pur sapendo che si tratta di un prodotto ammazza-ormone, almeno quanto il competitor “il Falco e la colomba”. Ma questo è il tipico caso in cui la tv fa la tv. Sì, perché Un Medico in famiglia è ai limiti della realtà, apoteosi di famiglie cresciute a pale di mulino bianco, che possono veder sublimati i conflitti, le beghe tipiche delle tanto tipiche e incasinate famiglie allargate in un piantino di nonno Libero. Qui, si vive allegramente in quindici sotto lo stesso tetto, in una casa da sit-com, in una strada dove solo la spasimante di Lele poteva aprire un’improbabile cioccolateria. E le colazioni, i pranzi e le cene tutti i giorni, tutti assieme, senza tempo, prima di raggiungere l’ospedale dove il capo-famiglia, medico, abbraccerà il paziente piangendo con lui, per la sua cistifellea.

Tutti insieme appassionatamente insomma, piccoli, medi e grandi in un crogiolo da nido generalista, almeno quanto la tv che lo ospita, dove un padre, rientrando a casa, esclama un improbabilissimo: “Ciao famiglia!” (Ma vi pare che dopo una giornata al Gemelli, uno possa rincasare con tutta sta smania!) Ma questa è la scatola dei sogni dove gli spigoli si smussano e ci si può permettere di proiettarsi in un cartonistico microcosmo affettivo protetto, semplice e lineare dove non ci sono antagonisti, personaggi ostili, cattivi.

Sarà per questo che tre generazioni riunite accendono il focolare di RaiUno ogni martedì sera? Come cantava Tiziano, “io non me lo so spiegare”, ma scagli, senza vergogna, la prima pietra chi non ha mai buttato l’occhio su questa fiction, pur sapendo di compromettere il proprio vigore ormonale?



Articoli che potrebbero interessarti


SE VUOI DEBELLARE IL TUO ORMONE IN MODO DEFINITIVO, GUARDA UN FRAMMENTO DI UN MEDICO IN FAMIGLIA 6
GRANDE SUCCESSO PER LA FICTION DI RAIUNO: NEL 2009 LO SHARE SFIORA IL 26%, GRAZIE A UN MEDICO IN FAMIGLIA E DON MATTEO. SODDISFAZIONE DI DEL NOCE


Un medico in famiglia 7, matrimonio
UN MEDICO IN FAMIGLIA 7: IL MATRIMONIO DI LELE CHIUDE UNA STAGIONE DA DIMENTICARE. CI SARA’ UN SEGUITO?


Dorando Pietri (Luigi Lo Cascio)
RAI FICTION: DA SANTA BARBARA A PAVAROTTI, IMPAZZANO LE BIOGRAFIE.


UN MEDICO IN FAMIGLIA 6 ultimi episodi: "Ci vorrebbe un amico", "Fuga d'amore"
UN MEDICO IN FAMIGLIA 6, STASERA GLI ULTIMI EPISODI: CRONACA DI UN SUCCESSO ANNUNCIATO E TRASVERSALE

9 Commenti dei lettori »

1. erodio76 ha scritto:

4 novembre 2009 alle 15:31

Sempre meglio (molto meglio) di quella ciofèca del Falco e la Colomba!
Anzi Il Medico è pure meglio dei Cesaroni…



2. genofleffo ha scritto:

4 novembre 2009 alle 15:51

ma Lele non lavora mica al Gemelli… ma in un piccolo poliambulatorio dove tutti sorridono, se ti serve una lastra vai e la fai senza aspettare, camere di degenza singole di 20 mq, progetti di ricerca all’avanguardia, giovani motivati che indagano sull’inquinamento ambientale, concorsi per internista a tempo indeterminato ad un pugno di giorni dalla laurea con pubblicazione dei risultati a due ore dall’esame, al quale per altro partecipano massimo una ventina di persone… si, lo guardo anch’io.



3. Peppe ha scritto:

4 novembre 2009 alle 16:11

Aahahhaahah! In effetti la sigla è di un traaaash! XD Però ti rimane in mente! E’ malefica! :D



4. Laura B ha scritto:

4 novembre 2009 alle 16:13

La fiction deve far sognare quindi ben venga la famiglia allargata dagli equlibri perfetti con la cioccolateria sotto casa comoda per flirtare e il poliambulatorio con i giovani laurendi motivati…rispetto alla serie precedente dal gusto indiano, questa stagione ha recuperato identità e radici. Finalmente.
e poi, caro Davide detto tra noi…da fanciulla qua dichiaro che il bravo Pietro Sermonti è un bello accativante, altro che ormone assopito…;)



5. lauretta ha scritto:

4 novembre 2009 alle 20:12

è carina pulita,mai volgare. Certo pesa l’assenza di cettina e nonno libero(che và e viene dalla puglia). Cmqe il “tormentone sigla” è cantato dall’amichetta di annuccia, giulia,che poi lavorava anche nei cesaroni( era l’amica di alice). Quì è regredita di età…



6. Paolidyou ha scritto:

4 novembre 2009 alle 22:18

Bravissima! Condivido tutto quello che dici nell’articolo! Un medico in famiglia a volte è un prodotto che non sopporto proprio per questa “zuccherosita’” che non ha nulla a che vedere con la realta’.
Ad esempio, quando fanno colazione sono sempre cosi allegri, rilassati, mai indaffarati…..Di certo , li trovo meglio dei Cesaroni che mi stanno ancpra piu’ antipatici.



7. STE ha scritto:

4 novembre 2009 alle 22:38

scaglio la prima pietra.
non ho mai, mai buttato l’occhio su questa fiction.

mi ha sempre reso un pò perplesso un Lino Banfi con la voglia di rinnegare il suo trashissimo passato.

ovviamente non lo dico per compromettere il mio vigore ormonale visto che mi sono sparato per intero la prima serie di Tutti Pazzi Per Amore. tutta un’altra storia. più ironia, furbizia, sorpresa. insomma.. più attuale.

p.s. la sigla del Medico in Famiglia che ho ripescato da Youtube… beh da far venire i brividi.



8. cicci ha scritto:

5 novembre 2009 alle 03:35

Tra l’altro ci sono delle incongruenze pazzesche:
1) dov’è ora la cioccolateria, nella precedente serie c’era il ristorante di Kabir.. che per aprirlo si è accollato un mega mutuo; per non parlare del fatto che quando c’era da salvare il poli-ambulatorio sempre Kabir ha pagato un sacco di soldi diventandone azionista.. Ora: il ristorante ha fatto puff, e il poliambulatorio anche.. e il povero Kabir sommerso dai debiti vive col nipotame sotto i ponti??! moooolto improbabile.
2) Vogliamo parlare della gravidanza-lampo di Maria?? Nell’ultima puntata si parlava di Pasqua (quindi presumibilmente aprile-maggio).. quando Maria ha annunciato la gravidanza la scuola era già iniziata (settembre).. Considerando che una gravidanza dura 9 mesi e che nell’ultima puntata sembra che Maria abbia già partorito da un po’ (ha ricominciato anche a lavorare!!) mi chiedono gli sceneggiatori che calcoli abbiano fatto. Cioè, boh.
Mi sembra un po’ tutto campato per aria.



9. cicci ha scritto:

5 novembre 2009 alle 03:36

*chiedo
OPS



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.