Non saranno sette come quelle da sempre attribuite ai gatti, ma anche Rex, il cane poliziotto più famoso della tv, in quanto a vite non ha di che lamentarsi. Da questa sera il venerdì di Rai2 lo rivedrà, infatti, protagonista al fianco di Francesco Arca, nei 12 episodi di Rex 8. L’ottava stagione (diciottesima se si contano le versioni austriache-tedesche) ha visto dietro la macchina da presa per il secondo anno i Manetti Bros. I due registi hanno proseguito l’opera di restyling avviata nella passata stagione, portando la serie ad una definitiva maturazione narrativa e formale.
“Correre, fiutare, intuire, pedinare, inseguire, difendere, attaccare. La prima cosa che abbiamo cercato di portare nella nostra versione del “Commissario Rex” è di mettere al centro il cane e le sue caratteristiche. Abbiamo trasformato il giallo in poliziesco, gli interrogatori in action e le parentesi comiche in ironia diffusa che mai sfocia nella farsa ma che alleggerisce costantemente il tono delle storie in modo che non si prendano troppo sul serio. I delitti non appartengono più al mondo realistico e cupo della cronaca nera ma al mondo più esplosivo e leggero del fumetto e dei vecchi telefilm americani con cui siamo cresciuti e che abbiamo sempre amato.”
In quella che si potrebbe definire la terza vita televisiva di Rex, rimane dunque ben poco delle prime algide e storiche dieci serie, ambientate e prodotte a Vienna a partire dal 1994, così come non sembra essere rimasta traccia dei toni della commedia tipici della fiction italiana, che avevano contaminato anche troppo la serie con il trasferimento delle vicende a Roma.