TG/Informazione


9
giugno

ANNOZERO, SANTORO CHIUDE LANCIANDO UNA SFIDA A GARIMBERTI: UN EURO A PUNTATA E RIMANGO IN RAI (NON SE NE VUOLE ANDARE O VUOLE ALZARE LA POSTA PER LA7?)

Michele Santoro, Annozero

Chi è il vero artefice del destino della Rai?“. Michele Santoro parla urbi et orbi. Nell’ultima puntata del suo Annozero ruggisce e graffia come tutti si aspettavano. Si rivolge al Presidente della tv pubblica Paolo Garimberti, all’Agcom, al DG Lorenza Lei, al Presidente della Repubblica. Chi lo ferma più? Il giornalista mostra ai milioni di ascoltatori sintonizzati di reggere il coltello dalla parte del manico e di saperlo brandire molto bene per difendere se stesso e la sua professionalità. Con un graffiante monologo d’apertura si toglie macigni dalle scarpe e regola conti rimasti come in sospeso. Siamo in Rai: anche stasera succede ‘di tutto e di più’.

All’inizio della puntata, attesissima dopo il divorzio consensuale tra il conduttore e la Rai, Santoro si è rivolto al Presidente Garimberti provocandolo sul terreno dell’orgoglio di appartenere alla tv di Stato. Cita esempi e storie di operatori, autisti, tecnici di studio conosciuti durante la sua carriera; persone che consideravano un vanto il loro lavoro nell’emittente pubblica. Poi, a bruciapelo, incalza: “anche io sono della Rai. Ma il cda della Rai è della Rai?“. Ritorna così a parlare di sè, delle sue umili origini, e accusa: “quando si attaccano quelli come me che sono arrivati dove sono arrivati essendo figli di un impiegato delle ferrovie non si fa altro che togliere il sogno a quelli come mio padre“.

Il comizio è appena iniziato, e a stretto giro arriva la bordata sulle vicende legali e sui reitegri imposti dal tribunale, grazie ai quali è rimasto in onda. “Io non voglio più essere in onda perché decidono i giudici. Se avessi vinto in Cassazione sarebbe stata una sconfitta, perché sarei rimasto in onda perché graziato dalle toghe rosse” spiega. Denuncia “minacce, pressioni, coordinate con l’Agcom” e utilizza la diretta tv per rivolgersi nientemeno che al Capo dello Stato: “Presidente Napolitano, ci rendiamo conto che l’arbitro della comunicazione è espresso dai partiti? Siamo l’unico Paese al mondo in cui succede (…) Si può resistere all’Agcom, ma il problema è che non si può sempre resistere” si infervora.




9
giugno

LA7, MENTANA SUONA L’ALLARME: CON DE BENEDETTI SAREMMO MENO LIBERI

Enrico Mentana, La7

Sul futuro di La7 e del nascente terzo polo ci sono grandi aspettative. Si guarda ad essi come al nuovo che avanza, alla tv dei liberi professionisti che tutti aspettavano da tempo. Ma Enrico Mentana, che ha l’olfatto più fine di un segugio, ha fiutato che sul grande sogno mediatico soffia un venticello sospetto, di quelli che impediscono anche al nocchiero più esperto di prendere il largo. Da qualche tempo, infatti, l’emittente di Telecom Italia Media è in vendita (lo ha confermato nei giorni scorsi anche il suo AD Giovanni Stella) ed è in attesa di arruolare un socio che ne acquisisca il 40% della proprietà. L’avvento di un nuovo “padrone” ha subito fatto drizzare le antenne al direttore del Tg La7, già in allarme per gli eventuali condizionamenti che una diversa governance da quella attuale potrebbe imporgli.

La7 cambierebbe sia con Rcs sia con De Benedetti, soprattutto con De Benedetti” dice il  Mitraglietta in un’intervista a Il Giornale. I nomi da lui citati non sono affatto casuali, anzi, sono proprio quelli che - secondo le indiscrezioni – avrebbero messo gli occhi sull’emittente del terzo polo tv. In particolare, il patron di Repubblica è in attesa di una sentenza sul Lodo Mondadori che potrebbe regalare al suo gruppo un consistente gruzzolo (ai danni Mediaset, ndDM) pronto da investire in una quota societaria nel piccolo schermo. Un’eventualità che turba Mentana. “Stiamo bene con un editore forte, politicamente incolore” come Telecom, dice, ribadendo: “questo ci garantisce una libertà invidiabile“. “Se venissero Murdoch, De Benedetti o un prestanome di Berlusconi non sarebbe più così“.

Il giornalista rivendica di non aver mai ricevuto condizionamenti dall’attuale dirigenza  (“non mi hanno mai detto cosa fare. Il vantaggio è che, in televisione, la libertà si vede subito“) e sogna una La7 sempre più competitiva e terzopolista, precisando che “terzietà non significa schierarsi con il terzo polo di Fini e Casini, significa avere la forza di realizzare un prodotto libero per i telespettatori“. Al momento, però, nella squadra dell’emittente ci sono diversi giornalisti schierati e l’arrivo di Santoro sarebbe la ciliegina sulla torta della faziosità. Che dice, a riguardo, l’indipendente Mentana?


9
giugno

SANTORO A LA7? E’ GIA’ L’INCUBO DI BERLUSCONI

Michele Santoro

Manco fosse su Scherzi a parte. In questo periodo a Berlusconi ne capitano di tutti i colori. Prima la batosta elettorale, conseguenza di una improvvida campagna mediatica Silviocentrica, e ora l’effetto boomerang originato dal divorzio tra Michele Santoro e la Rai. Gli incubi non vengono mai soli e, se tanto gli dà tanto, stavolta il Cav vince la tombola della sfiga. Ad occhi distratti l’azzeramento di Annozero e l’allontanamento del suo conduttore dagli schermi pubblici potevano sembrare vittorie per il premier, da sempre intenzionato a far fuori l’indomabile giornalista. Sbagliato: dopo la “separazione consensuale” da Viale Mazzini, l’arcangelo Michele ha le ali sciolte e potrà svolazzare indisturbato negli alti cieli della faziosità.

Ora infatti Berlusconi sembra preoccupato dell’eventualità che Santoro decida di approdare a La7, dove avrebbe carta bianca e diventerebbe il volto di punta di un terzo polo televisivo lanciato verso il 15% di share. Tutti ascoltatori che la tv di Telecom, con il teletribuno in testa, rosicchierebbe a Rai e Mediaset. Un autogol per il Cavaliere e per le emittenti del suo gruppo. Nel tentativo di evitare il peggio, si dice che in queste ore ci sia un’intesa attività di pressing su Telecom Italia Media da parte di Mediaset e di uomini vicini al governo. Lo rivela l’Unità, secondo la quale sarebbe in corso un ultimo tentativo di frenare la firma del contratto sul futuro professionale di Santoro.

Il piano sarebbe quello di lasciare il conduttore al palo ma ormai sembra davvero impossibile che si possa fermare un treno in corsa. Anzi, è molto più probabile che stasera il ‘frecciarossa’ Santoro sciolga ogni indugio e comunichi in diretta ad Annozero la sua prossima destinazione lavorativa. Allora i giochi saranno già fatti, e a Berlusconi non resterà che incassare il colpo. Intanto in Rai c’è grande fermento per l’approvazione finale dei palinsesti autunnali che – come saprete – è appena saltata. A riguardo, sembra che i discussi programmi di punta di Rai3 – in via teorica – siano stati confermati e che a Fabio Fazio sia stata nuovamente concessa la prima serata del lunedì, quella con Saviano e Vieni via con me.





8
giugno

MICHELE SANTORO AD AGORA’: VADO A LA7? CHIEDETELO A MENTANA (VIDEO)

Michele Santoro

Divorziato e felice. Michele Santoro non sembra affatto struggersi della separazione consensuale siglata lunedì scorso con mamma Rai. Il suo contratto è stato “risolto” serenamente, all’apparenza senza forzature dalle parti in causa. E te credo: per smontare baracca e burattini, il mangiafuoco della libera informazione avrebbe intascato dalla tv pubblica una buonuscita da 2milioni e 300mila euro. Una cifretta mica male che però, tutto sommato, Sant’oro  ritiene congrua alla sua professionalità. “Vado via con quello che qualunque altro dipendente della Rai può ottenere andando via, per disposizione del Cda, cioè trenta mensilità” ha commentato a riguardo il conduttore in un’intervista rilasciata ad Agorà.

Ai microfoni di Raitre il conduttore di Annozero appare sereno e incline, come sempre, alla battuta pronta. Si dice di umore ottimo e in fermento, ma sul suo futuro televisivo non scuce alcuna parola. “Ma è vero che va a La7? Mentana lo dà praticamente per certo” domanda la giornalista in cerca dello scoop. E Santoro: “Se l’ha detto Mentana… Chieda a Mentana, io non ho detto niente ancora“. L’arcangelo Michele, infatti, parlerà urbi et orbi domani sera e durante l’ultima puntata del suo talk show romperà gli indugi sui suoi prossimi impegni professionali.

Alcune indiscrezione lo danno praticamente certo come nuovo volto di La7, ma anche su questo punto non vi sono ancora conferme definitive. Resta infatti aperta la possibilità che in futuro Santoro possa continuare a collaborare con la tv di Stato in forme diverse da quelle sperimentate sinora. “E’ una delle cose che io ho chiesto” ha commentato il giornalista ad Agorà, aggiungendo: “non si esclude che io possa tornare a collaborare in futuro con la Rai“.


7
giugno

MICHELE SANTORO SCODELLA GLI ASCOLTI DEI SUOI PROGRAMMI PRIMA DI SALUTARE MAMMA RAI

Michele Santoro

In inglese lo definiremmo unfit, inadatto. Un modo elegante per dire che Michele Santoro è incompatibile con la Rai. Ora che il paladino della libera informazione ha divorziato dalla tv pubblica ci possiamo anche ragionare sopra. E mentre molti si indignano, definendo autolesionista la mossa di Viale Mazzini, ci viene da commentare che l’azzeramento di Annozero non stupisce affatto. Dopotutto, per chi segue da mesi l’estenuante tira e molla tra la tv di Stato e il giornalista, l’epilogo consumatosi ieri tra i due contendenti risulta la naturale conseguenza di un rapporto che è sempre stato anomalo.

Una convivenza travagliata come quella tra Santoro e la Rai non si era mai vista nemmeno in una di quelle telenovelas argentine. Men che meno in una tv pubblica. Sceneggiate in prima serata, reciproche stoccate al vetriolo, pause di riflessione e scazzottate a giorni alterni… tra l’indomabile giornalista e la Direzione Generale della RAI è stato un litigio continuo, tanto appassionate quanto indecoroso in alcune sue circostanze. Ricordiamo tutti le anteprime di Annozero trasformate dall’astuto Michele in comizi pro domo sua, oppure interi Cda bloccati per decidere le sorti del programma sotto la direzione di Mauro Masi. D’un tratto il vero show era diventato il braccio di ferro tra il conduttore e l’azienda; un teatrino spostatosi presto dal dietro le quinte alle prime pagine di quotidiani e tg.

E il primo a stufarsi dell’andazzo pare sia stato lo stesso Santoro, che da settimane si teneva ’segretamente’ in contatto con i vertici di La7 in vista di un possibile trasloco (maggiori info qui). Da una parte il giornalista faceva il martire e accusava la Rai di volerlo far fuori, dall’altra lui stesso preparava le valigie in vista di un imminente addio. Le due facce di Santoro, il quale ora rivendica i suoi successi professionali pubblicando sul sito di Annozero una tabella riassuntiva degli ascolti (potete trovarla dopo il salto) registrati dalle quindici edizioni dei suoi programmi. Come a dire: se me ne vado, ecco cosa si perde la Rai.





6
giugno

MICHELE SANTORO LASCIA LA RAI. RISOLTO CONSENSUALMENTE IL CONTRATTO. APPRODO A LA7?

Michele Santoro

Quella di giovedì prossimo, 9 giugno 2011, sarà l’ultima puntata di Annozero trasmessa da Rai2. Soltanto pochi minuti fa l’Agi aveva riportato la notizia del mancato inserimento dell’approfondimento giornalistico di Michele Santoro nel palinsesto autunnale del canale diretto da Massimo Liofredi (che, a quanto pare, avrebbe voluto confermare la trasmissione). Neanche il tempo di interrogarsi sui motivi della cancellazione, però, che la tv pubblica ha diramato una nota nella quale si legge che:

Rai e Michele Santoro hanno inteso definire transattivamente il complesso contenzioso – da troppo tempo pendente – altrimenti demandato alla sede giudiziaria. Si e’ ritenuto infatti di far cessare gli effetti della sentenza del Tribunale di Roma, confermate in appello, in materia di modalità di impiego di Michele Santoro, recuperando così la piena reciproca autonomia decisionale. A tal fine le Parti hanno altresì convenuto di risolvere il rapporto di lavoro, riservandosi di valutare in futuro altre e diverse forme di collaborazione.

Se l’azienda pubblica ha deciso di affidare il proprio punto di vista ad un comunicato, il conduttore ha preferito convocare una conferenza stampa per le 11 di domani mattina nello studio 3. Per Santoro sembrano così schiudersi le porte di La7: un ’salto della barricata’ che era nell’aria come si evince dalla ‘profezia’ dell’AD di Telecom Italia Media Giovanni Stella, il quale aveva inserito proprio il giornalista salernitano tra i papabili nuovi acquisti del terzo polo televisivo (per maggiori info clicca qui).


3
giugno

ANNOZERO, LA ‘PASIONARIA’ SANTANCHE’ CAMBIA STRATEGIA: SORRISI E BATTUTE COL CELENTANO ANTI-ATOMO (VIDEO)

La serenità di Daniela Santanchè, ieri ad Annozero

Solo a nominarlo il nucleare fa strani effetti, realizza mutazioni inaspettate. Prendete la ‘cavia’ Daniela Santanchè, ad esempio. Ieri sera ad Annozero si parlava di energia atomica e il Sottosegretario più inviperito degli ultimi 150 anni non sembrava più la stessa. Saranno state le pericolose radiazioni, oppure il faccione di Adriano Celentano in collegamento con Michele Santoro in qualità di guru antinuclearista. Tutti si aspettavano che la presenza e le sentenze apocalittiche del Molleggiato facessero esplodere la pasionaria Daniela, originando una nuova Hiroshima in diretta tv. Invece nisba, la Santanchè ha ritratto gli artigli e invece di saccagnare il ragazzo della via Gluck a suon di ruggiti, lo ha accolto miagolando.

Sa che è molto carino stasera? Ha una bella faccetta… se sorride di più. E se canta ancora meglio, è meraviglioso ha detto il Sottosegretario a Celentano, come a raccogliere i complimenti che il cantautore le aveva rivolto in tono ironico in una puntata precedente del programma. “Vorrei che mi cantasse ‘Non so parlar d’amore’ o ‘Chi non lavora non fa l’amore’…le conosco, è il mio cantante preferito lei” ha proseguito l’esponente Pdl, stemperando i toni della discussione e spiazzando lo stesso Santoro. Si dice che in quel momento i contatori Geiger di Rai2 misurassero radiazioni altissime. Ne è dimostrazione il fatto che la Santanchè si sia messa addirittura a canticchiare, manco fosse davanti ad un jukebox.

Nel corso della serata il Sottosegretario non ha mai usato toni accesi nè tantomeno aggressivi, come non le accadeva da tempo. Che è successo alla tostissima Danielona? Nelle sue apparizioni tv molti la ricordano sempre sul piede di guerra, pronta ad abbandonare lo studio (leggi qui) oppure a zittire l’interlocutore con slogan strillati contro Santoro, contro i programmi faziosi, contro le toghe rosse e la sinistra. Contro tutti. Sembrava quasi che il centrodestra  la inviasse appositamente nei talk show per mostrare la sua scorza e il suo volto più combattivo.


2
giugno

QUARTO GRADO SI ALLUNGA E ‘AGGANCIA’ MATRIX PER SEGUIRE LA CRONACA.

Michele Misseri, Matrix

Quarto Grado non lascia, ma raddoppia. Uh, se raddoppia. Il programma condotto da Salvo Sottile su Rete4 si ‘allunga’ infatti di due puntate rispetto alla data di conclusione prevista, e prosegue fino al 17 giugno prossimo. Come si può intuire, la trasmissione farà di necessità virtù e, visti gli ultimi aggiornamenti in merito, continuerà a seguire i principali casi di cronaca nera che tengono banco sulle pagine dei quotidiani e nei tg appassionando una larga fetta di pubblico. L’approfondimento di Videonews quest’anno ha riscontrato un grande successo di audience proprio soffermandosi con insistenza su vicende quali gli omicidi di Sarah Scazzi, Yara Gambirasio e Melania Rea, della quale il programma aveva mostrato le immagini della figlia (maggiori info qui).

Nella stessa data della conclusione di Quarto Grado chiuderà i battenti, con la sua ultima puntata stagionale, anche Matrix di Alessio Vinci. Come sempre il programma di seconda serata di Canale5 analizzerà gli avvenimenti dell’attualità politica, senza disdegnare il costume e la cronaca. Proprio l’altro ieri, infatti, Matrix ha trasmesso una esclusiva e discussa intervista a Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi, scarcerato su richiesta della Procura. Nel servizio shock, Misseri si è auto-incolpato del delitto e ha mimato le cruente fasi dell’uccisione, scagionando la figlia Sabrina e la moglie Cosima, attualmente detenute in prigione e considerate dai pm le principali responsabili dell’assassinio.

Alla messa in onda dell’esclusiva di Matrix sono scoppiate inevitabili polemiche sull’opportunità o meno di dare spazio allo sfogo inquietante e senza riscontri di Zio Michè. Ci si è chiesti, in particolare, dove fosse finito il rispetto per la povera Sarah, unica vittima innocente. Tra i programmi Videonews che prolungano la loro permanenza in tv c’è anche Pomeriggio Cinque, che tra gossip, intrattenimento e cronaca (quella, si è capito, non può assolutamente mancare) costituirà ancora per sette settimane l’appuntamento pomeridiano dell’ammiraglia Mediaset. Lo show di Barbara D’Urso proseguirà fino al 22 luglio prossimo.