Ora infatti Berlusconi sembra preoccupato dell’eventualità che Santoro decida di approdare a La7, dove avrebbe carta bianca e diventerebbe il volto di punta di un terzo polo televisivo lanciato verso il 15% di share. Tutti ascoltatori che la tv di Telecom, con il teletribuno in testa, rosicchierebbe a Rai e Mediaset. Un autogol per il Cavaliere e per le emittenti del suo gruppo. Nel tentativo di evitare il peggio, si dice che in queste ore ci sia un’intesa attività di pressing su Telecom Italia Media da parte di Mediaset e di uomini vicini al governo. Lo rivela l’Unità, secondo la quale sarebbe in corso un ultimo tentativo di frenare la firma del contratto sul futuro professionale di Santoro.
Il piano sarebbe quello di lasciare il conduttore al palo ma ormai sembra davvero impossibile che si possa fermare un treno in corsa. Anzi, è molto più probabile che stasera il ‘frecciarossa’ Santoro sciolga ogni indugio e comunichi in diretta ad Annozero la sua prossima destinazione lavorativa. Allora i giochi saranno già fatti, e a Berlusconi non resterà che incassare il colpo. Intanto in Rai c’è grande fermento per l’approvazione finale dei palinsesti autunnali che – come saprete – è appena saltata. A riguardo, sembra che i discussi programmi di punta di Rai3 – in via teorica – siano stati confermati e che a Fabio Fazio sia stata nuovamente concessa la prima serata del lunedì, quella con Saviano e Vieni via con me.
Ma i contratti dei ’soliti noti’ della terza rete sono ancora da rinnovare, a cominciare da quello dello stesso Fazio che scadrà a fine mese. Il conduttore dagli incassi d’oro ha chiesto la conferma delle condizioni siglate lo scorso anno e le esitazioni dell’azienda si scontrano con la possibilità che egli possa fuggire a La7 (come lasciava intendere un servizio trasmesso martedì sera dal Tg di Enrico Mentana). Il tempo stringe e nel Cda c’è chi agisce di conseguenza.
Infatti, come riporta l’Unità, i consiglieri Rizzo Nervo e Van Straten hanno subordinato la loro approvazione dei palinsesti al fatto che la Rai stringa con i conduttori in bilico (Gabanelli, Floris, Dandini) un ”pre-accordo“, una contromisura per impedire il trasferimento in truppa di mezzo servizio pubblico. L’opposizione ha intuito l’andazzo: di questi tempi bisogna giocare d’anticipo per evitare sfavorevoli sorprese. Silvio no; stavolta ci è arrivato tardi.
1. Franco2 ha scritto:
9 giugno 2011 alle 15:46