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SANTORO A LA7? E’ GIA’ L’INCUBO DI BERLUSCONI

di Marco Leardi

09/06/2011 - 15:34

SANTORO A LA7? E’ GIA’ L’INCUBO DI BERLUSCONI
Michele Santoro

Manco fosse su Scherzi a parte. In questo periodo a Berlusconi ne capitano di tutti i colori. Prima la batosta elettorale, conseguenza di una improvvida campagna mediatica Silviocentrica, e ora l’effetto boomerang originato dal divorzio tra Michele Santoro e la Rai. Gli incubi non vengono mai soli e, se tanto gli dà tanto, stavolta il Cav vince la tombola della sfiga. Ad occhi distratti l’azzeramento di Annozero e l’allontanamento del suo conduttore dagli schermi pubblici potevano sembrare vittorie per il premier, da sempre intenzionato a far fuori l’indomabile giornalista. Sbagliato: dopo la “separazione consensuale” da Viale Mazzini, l’arcangelo Michele ha le ali sciolte e potrà svolazzare indisturbato negli alti cieli della faziosità.

Ora infatti Berlusconi sembra preoccupato dell’eventualità che Santoro decida di approdare a La7, dove avrebbe carta bianca e diventerebbe il volto di punta di un terzo polo televisivo lanciato verso il 15% di share. Tutti ascoltatori che la tv di Telecom, con il teletribuno in testa, rosicchierebbe a Rai e Mediaset. Un autogol per il Cavaliere e per le emittenti del suo gruppo. Nel tentativo di evitare il peggio, si dice che in queste ore ci sia un’intesa attività di pressing su Telecom Italia Media da parte di Mediaset e di uomini vicini al governo. Lo rivela l’Unità, secondo la quale sarebbe in corso un ultimo tentativo di frenare la firma del contratto sul futuro professionale di Santoro.

Il piano sarebbe quello di lasciare il conduttore al palo ma ormai sembra davvero impossibile che si possa fermare un treno in corsa. Anzi, è molto più probabile che stasera il ‘frecciarossa’ Santoro sciolga ogni indugio e comunichi in diretta ad Annozero la sua prossima destinazione lavorativa. Allora i giochi saranno già fatti, e a Berlusconi non resterà che incassare il colpo. Intanto in Rai c’è grande fermento per l’approvazione finale dei palinsesti autunnali che – come saprete – è appena saltata. A riguardo, sembra che i discussi programmi di punta di Rai3 – in via teorica – siano stati confermati e che a Fabio Fazio sia stata nuovamente concessa la prima serata del lunedì, quella con Saviano e Vieni via con me.

Ma i contratti dei ‘soliti noti’ della terza rete sono ancora da rinnovare, a cominciare da quello dello stesso Fazio che scadrà a fine mese. Il conduttore dagli incassi d’oro ha chiesto la conferma delle condizioni siglate lo scorso anno e le esitazioni dell’azienda si scontrano con la possibilità che egli possa fuggire a La7 (come lasciava intendere un servizio trasmesso martedì sera dal Tg di Enrico Mentana). Il tempo stringe e nel Cda c’è chi agisce di conseguenza.

Infatti, come riporta l’Unità, i consiglieri Rizzo Nervo e Van Straten hanno subordinato la loro approvazione dei palinsesti al fatto che la Rai stringa con i conduttori in bilico (Gabanelli, Floris, Dandini) un “pre-accordo“,  una contromisura per impedire  il trasferimento in truppa di mezzo servizio pubblico. L’opposizione ha intuito l’andazzo: di questi tempi bisogna giocare d’anticipo per evitare sfavorevoli sorprese. Silvio no; stavolta ci è arrivato tardi.

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12 commenti su "SANTORO A LA7? E’ GIA’ L’INCUBO DI BERLUSCONI"

  1. Marco Leardi dice:

    warhol_84, purtroppo credo che ormai non sia solamente un problema della politica o della televisione in sè. Per il resto spero anch'io in un repulisti mirato... ps. nei commenti vale sempre la regola del buon gusto.. la prossima volta verrà moderato anche il vaffa.

  2. Io leggo benissimo, grazie maestrina dalla penna rossa. Ma accetto che d'ora in poi si possa mandare "AFFANCULO" liberamente qui sopra, senza nessun problema. Detto questo: questa politica e questa televisione stanno raschiando sempre più il fondo della, non dico decenza, ma almeno presentabilità. Un gruppo di falliti, raccomandati, che non sa fare nulla di nulla. Messi in incarichi di cui non hanno neanche mai sentito nominare le basi. Speriamo la Rai affondi sotto l'incompetenza di chi la gestisce e la fame di dittatura di chi la manovra dall'alto. Siamo stanchi di sgallettate, attrici con le ginocchia sbucciate, dirigenti che sono messi li non sapendo nulla di televisione, direttori di telegiornali che nascondono le notizie. L'Italia non si merità gli escrementi, si merita l'eccellenza.