Nino Rizzo Nervo



1
febbraio

CDA RAI: PASSANO LE NOMINE DI MACCARI E CASARIN. GARIMBERTI INSORGE, RIZZO NERVO SI DIMETTE

Lorenza Lei, Paolo Garimberti

Alla fine ha vinto la linea del Direttore Generale Lorenza Lei, e al Cda sono volate scintille. E’ scattata pure una richiesta di dimissioni, quella dell’esponente d’opposizione Nino Rizzo Nervo. Ma andiamo con ordine. L’atteso Consiglio Rai di ieri pomeriggio ha approvato con 5 voti favorevoli su 9 le nomine di Alberto Maccari a direttore del Tg1 (rimarrà in carica fino al 31 dicembre prossimo con possibilità di recesso) e di Alessandro Casarin a direttore della Tgr. Una doppietta sulla quale le opposizioni avevano annunciato battaglia.

Il voto di stasera indica che a forza di star chiusi nel Palazzo della Rai si perde la sintonia con il Paese…” ha tuonato Garimberti, dando voce a quel dissenso che aveva attribuito alle nomine una motivazione esclusivamente politica. A stretto giro è arrivata la replica di Lorenza Lei, per la quale il voto di ieri costituiva una vera e propria prova di forza.

“E’ stato approvato l’intendimento di nomina di due professionalità interne alla Rai la cui competenza è fuori discussione. Rivendico l’autonomia delle scelte e spiace che possano essere state interpretate con logiche che non mi appartengono, come dimostrano ampiamente tutte le scelte assunte in questi nove mesi da direttore generale della Rai” ha affermato il DG, come riporta Adnkronos.

Le ha fatto eco il Consigliere di maggioranza Verro: “non c’è stato nessun patto. Sono state valorizzate le risorse interne“. Il collega di centrosinistra Rizzo Nervo ha invece inviato alla Presidenza una lettera di dimissioni.




30
gennaio

RAI: IL DG PROPONE LA CONFERMA DI MACCARI AL TG1 E CASARIN AI TGR. IL CDA SI SPACCA, DOMANI IL VOTO

Lorenza Lei, Paolo Garimberti

Lorenza Lei ha scelto di intraprendere la linea oltranzista, mettendosi contro mezzo Cda e mandando in fibrillazione pure il Presidente Rai Paolo Garimberti. In vista del voto di martedì prossimo, la Lady di Ferro di Viale Mazzini ha preannunciato le nomine che intende presentare in Consiglio: si tratta di una doppietta distinata a creare terremoti. Il DG confermerà Alberto Maccari alla direzione del Tg1 e  proporrà la promozione di Alessandro Casarin da condirettore a direttore dei Tg Regionali.

Secondo l’opposizione di centrosinistra, la mossa avrebbe un’ispirazione politica e sarebbe il risultato di una intesa blindata tra Pdl e Lega, i partiti che sosterrebbero rispettivamente Maccari e Casarin. Le nomine in questione, va detto, farebbero gola un po’ a tutti, specialmente in vista delle elezioni amministrative di primavera e di quelle politiche del prossimo anno.

Tra le voci più critiche nei confronti di Lorenza Lei, quella del Consigliere d’opposizione Nino Rizzo Nervo:

”Avevo sperato in un sussulto di autonomia da parte del direttore generale ma così non è stato. Le proposte di nomina della dottoressa Lei dimostrano ancora una volta la sua continuità con una gestione politica della Rai che sta uccidendo l’Azienda (…) Chi si deve dimettere è il Direttore Generale, cioè l’esecutrice di un accordo trovato fuori dall’azienda” ha tuonato Rizzo Nervo.

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17
novembre

BALLANDO CON LE STELLE 8, BUFERA SUL CACHET DI VIERI: RIZZO NERVO (CdA RAI) LO ESCLUDE, IL CODACONS PRONTO ALLA DENUNCIA

Christian Vieri

La notizia che Christian Vieri bailasse alla corte di Milly Carlucci per ben 800 mila euro (per maggiori info clicca qui) ha fatto decisamente rumore. Possibile che la Rai abbia dato il via libera ad un ingaggio così oneroso e, visti i tempi, fuori luogo? Tale indiscrezione – che, va detto, nessuno si è preoccupato di smentire – qualora venisse confermata stonerebbe e non poco con quanto dichiarato dalla stessa Carlucci, che si è vista respingere dall’azienda, proprio a causa dei costi troppo elevati, una prima lista di possibili concorrenti per Ballando con le Stelle.

Da Viale Mazzini non arriva nessuna nota ufficiale in merito, salvo far sapere che le trattative per formare il cast dell’ottava edizione di Ballando – al via su Rai 1 il prossimo 7 gennaio – sono ancora in corso. Ma dal CdA Rai si alza una voce intenta a voler fugare ogni dubbio; è quella dell’amministratore Nino Rizzo Nervo che, come riporta il Corriere della Sera, esclude qualsiasi possibilità che una cifra simile possa essere anche solo presa in considerazione:

“Mi sono informato e questa cifra me l’hanno smentita. E poi i contratti di Ballando con le Stelle vengono sottoposti al consiglio di amministrazione perchè nella somma superano i 2 milioni 550 mila euro. E in CdA oggi una cosa di questo tipo non passerebbe. Due anni fa il contratto di Emanuele Filiberto era sopra i 500 mila euro, ma glielo abbiamo fatto rimangiare. Una proposta del genere verrebbe respinta con ignominia”.





3
agosto

CDA RAI: LORENZA LEI APRE ALLA DANDINI. VIA LIBERA A FABIO FAZIO, MENTRE RUFFINI PENSA A LA7

Serena Dandini

Ora la Dandini è più Serena. L’allarme rosso per la chiusura del suo programma sembra essere rientrato, e la conduttrice di Parla con me si prepara a tornare in onda anche nella prossima stagione televisiva. Secondo quanto si apprende in queste ore, il direttore generale della Rai Lorenza Lei avrebbe infatti informato il Cda di viale Mazzini che la trasmissione si farà. Dunque si sarebbero dissolte le obiezioni tecniche che costituivano un ostacolo alla riconferma dello show serale di Rai3. Oggi il Consiglio della tv pubblica ha anche dato l’ok definitivo alla trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio, votando favorevolmente la proposta del DG.

Via libera a Parla con me (?). Il nodo che teneva in sospeso il programma di Serena Dandini riguardava  il fatto che una società esterna (Fandango) producesse un format di cui la Rai detiene il 100% dei diritti. Sebbene la trasmissione fosse già prevista dai palinsesti della terza rete, durante il tira e molla della trattativa si era paventata l’ipotesi che lo show della Dandini potesse non tornare in onda. Apriti cielo. I Consiglieri d’opposizione Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten si erano subito mobilitati, chiedendo al DG Rai di impedire che ciò accadesse. Oggi Lorenza Lei ha dichiarato ogni contesa risolta per quanto riguarda la sua competenza ed ha rimandato la firma del contratto alla riunione del Cda fissata per mercoledì 7 settembre.

Dunque, mancherebbe solo il via libera ufficiale. Lo stesso che oggi si è guadagnato Fabio Fazio, grazie al voto del Cda. Il suo programma Che tempo che fa, dunque, tornerà regolarmente in onda nella prossima stagione di Rai3. Stando a quanto riferisce l’AGI, la proposta di voto avanzata da Lorenza Lei avrebbe ottenuto sette pareri favorevoli (il presidente Paolo Garimberti, Nino Rizzo Nervo, Antonio Verro, Giorgio Van Straten, Rodolfo De Laurentiis, Alessio Gorla, Guglielmo Rositani) ed una astensione (Giovanna Bianchi Clerici). I termini dell’accordo,  che frutteranno al conduttore un guadagno totare di circa 5,5 milioni di euro, sono su base triennale.


9
giugno

RIZZO NERVO DA’ IL BENSERVITO A LIOFREDI: RAI2 HA BISOGNO DI CARLO FRECCERO. E IL DIRETTORE REPLICA CON GLI ASCOLTI

Carlo Freccero

Carlo Freccero

Finchè è qualcuno esterno all’azienda (Luca Tiraboschi, Direttore di Italia1) poco male. Quando però a lanciare frecciate sono i piani alti di Viale Mazzini, la questione diventa spinosa. Parliamo ancora di Massimo Liofredi, attuale direttore della seconda rete pubblica. Il clima che si respira a Rai2 non è proprio dei più rosei: stando infatti alle voci che circolano ormai da anni sono in pochi a vedere di buon occhio l’ex capostruttura di Rai1 alla guida del “canale giovane” di Viale Mazzini.

A queste si è aggiunta proprio recentemente una “voce ufficiale”, quella del consigliere Rai Nino Rizzo Nervo che dalle pagine di Europa ha bocciato tout court l’intero operato di Liofredi a Rai2. Con la risoluzione consensuale del contratto di Santoro, Rizzo Nervo ha dato praticamente per morta quella “seconda rete alla perenne ricerca di un’identità”, che rischia di essere superata sia da Rai3 che dalla concorrenza targata Mediaset (Italia 1 e Rete4) e addirittura il “crollo degli ascolti trascinerebbe verso il baratro tutta l’azienda.

Rizzo Nervo ha già la soluzione in tasca per risollevarne le sorti: Carlo Freccero. Il Direttore di Rai4 infatti “sarebbe l’unico in grado di reinventare in poco tempo una rete, se se la sente di rimettersi in gioco”. In effetti, Freccero è un vero cavallo di razza, un grande esperto di comunicazione ingiustamente relegato nello scantinato digitale della tv, che è riuscito in un anno a dare un senso ad un canale nuovo, Rai4, raggiungendo picchi di share assolutamente impensabili all’epoca. D’altronde fu proprio sotto la sua gestione che la seconda rete ha collezionato ottimi ascolti. La sua sarebbe, dunque, eventualmente una “nomina vincente”, peccato che il suo nome non sembri rientrare al momento nei piani del Direttore Generale Lorenza Lei, malgrado abbia ribadito in una recente intervista che per lei contano solo il merito e il curriculum.





9
giugno

SANTORO A LA7? E’ GIA’ L’INCUBO DI BERLUSCONI

Michele Santoro

Manco fosse su Scherzi a parte. In questo periodo a Berlusconi ne capitano di tutti i colori. Prima la batosta elettorale, conseguenza di una improvvida campagna mediatica Silviocentrica, e ora l’effetto boomerang originato dal divorzio tra Michele Santoro e la Rai. Gli incubi non vengono mai soli e, se tanto gli dà tanto, stavolta il Cav vince la tombola della sfiga. Ad occhi distratti l’azzeramento di Annozero e l’allontanamento del suo conduttore dagli schermi pubblici potevano sembrare vittorie per il premier, da sempre intenzionato a far fuori l’indomabile giornalista. Sbagliato: dopo la “separazione consensuale” da Viale Mazzini, l’arcangelo Michele ha le ali sciolte e potrà svolazzare indisturbato negli alti cieli della faziosità.

Ora infatti Berlusconi sembra preoccupato dell’eventualità che Santoro decida di approdare a La7, dove avrebbe carta bianca e diventerebbe il volto di punta di un terzo polo televisivo lanciato verso il 15% di share. Tutti ascoltatori che la tv di Telecom, con il teletribuno in testa, rosicchierebbe a Rai e Mediaset. Un autogol per il Cavaliere e per le emittenti del suo gruppo. Nel tentativo di evitare il peggio, si dice che in queste ore ci sia un’intesa attività di pressing su Telecom Italia Media da parte di Mediaset e di uomini vicini al governo. Lo rivela l’Unità, secondo la quale sarebbe in corso un ultimo tentativo di frenare la firma del contratto sul futuro professionale di Santoro.

Il piano sarebbe quello di lasciare il conduttore al palo ma ormai sembra davvero impossibile che si possa fermare un treno in corsa. Anzi, è molto più probabile che stasera il ‘frecciarossa’ Santoro sciolga ogni indugio e comunichi in diretta ad Annozero la sua prossima destinazione lavorativa. Allora i giochi saranno già fatti, e a Berlusconi non resterà che incassare il colpo. Intanto in Rai c’è grande fermento per l’approvazione finale dei palinsesti autunnali che – come saprete – è appena saltata. A riguardo, sembra che i discussi programmi di punta di Rai3 – in via teorica – siano stati confermati e che a Fabio Fazio sia stata nuovamente concessa la prima serata del lunedì, quella con Saviano e Vieni via con me.


3
giugno

RIZZO NERVO E I DUE PESI – DUE MISURE: CHI E’ ANDATO MALE NON VERRA’ RICONFERMATO. MA LA VENTURA SI.

Nino Rizzo Nervo

Nonostante i risultati negativi in termini di ascolti, se dipendesse da me il programma dovrebbe essere riconfermato e prorogato per un’altra stagione, poi si faccia una riflessione”: è la posizione del consigliere di amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo sul futuro di Quelli che il calcio. Ospite di Klauscondicio, il programma di Klaus Davi in onda su YouTube, Rizzo Nervo definisce “una grandissima fesseria” la presunta ‘epurazione’ di Lucio Presta, “uno fra gli agenti più bravi che ci sono sulla piazza e vanta una delle squadre più forti. Dopodiché, la tv deve giudicare in relazione ai risultati e in relazione alle sovrapposizioni. Chi è andato male – spiega il consigliere parlando dei palinsesti autunnali – non verrà riconfermato, quindi potrebbe capitare che alcuni programmi vengano cancellati, ma solo a causa dei risultati negativi. Per quanto riguarda la fascia della Perego, vanno considerati due aspetti: quello della sovrapposizione tra Rai1 e Rai2 e quello relativo agli ascolti. Si tratta di una fascia di programmazione in cui Rai1 è in difficoltà, credo sia giusto porsi il problema”. (via|Ansa)

Dunque, secondo il consigliere Rizzo Nervo Quelli che il Calcio sarebbe da riconfermare nonostante i risultati negativi in termini di ascolti (che, poi, dove sarebbero questi risultati catastrofici?!?) salvo poi specificare che ‘chi è andato male non verrà riconfermato’. Alla faccia della coerenza, verrebbe da dire.

Il riferimento, in quest’ultimo caso, è al programma di Paola Perego. Ho voluto capirne di più e andare a ficcare il naso nei dati di ‘Se… A Casa di Paola‘ per vedere quanto fossero negativi i risultati del programma al punto da giustificarne una cancellazione. E il risultato è inaspettato. Prendiamo in riferimento il programma vero e proprio (15.15 ca – 16.10, vi spiegheremo dopo perchè). Se da settembre a gennaio, ci risulta una media del 14.79% di share, a partire dalla settimana sanremese (senza il Bontà Loro di Costanzo) e sino alla conclusione del programma, la Perego ha totalizzato il 18.30% di share medio. Il motivo per il quale prendiamo in considerazione questi dati è la possibilità di un confronto diretto con i risultati dell’ultima stagione di Festa Italiana che ha chiuso i battenti con una media – nella stessa fascia – del 18.18%. L’anteprima del programma, invece, può tornare utile per confrontare i dati portati a casa dalla Perego con il programma che si vorrebbe far sbarcare nella prossima stagione tv, proprio nel medesimo orario dell’anteprima di Se… A casa di Paola. Anche in questo caso, alcuni dati possono tornarci utili: Verdetto Finale, infatti, è stato già sperimentato nello stesso slot nel maggio 2009 con risultati in linea (ma c’era Academy su Rai2 che totalizzava il 5% ca di share) con quelli totalizzati dall’attuale contenitore pomeridiano di Rai1, nonostante il medesimo show realizzasse al mattino risultati spesso vicini al 30% di share. Inutile sottolineare anche i costi differenti delle due produzioni: se la prima (Perego) è una produzione interna, la seconda è appaltata ad Endemol Italia con costi che ci risultano essere pari a circa il doppio di quelli dell’attuale produzione. Costi a parte, il motivo delle difficoltà in termini di audience è presto detto: è lo slot in sè ad essere ostico per Rai1. Alle 14.10, infatti, tutte le altre reti sono già partite con i relativi programmi e ci sono Rai3 (Telegiornali) e Canale5 (soap) spesso superano da sole il 40% di share.


30
dicembre

“DOPO LA FERRARIO PREVEDO ALTRI REINTEGRI”. LA PROFEZIA DI RIZZO NERVO FA TREMARE MINZOLINI E DA’ SPERANZA AGLI EPURATI DI TUTTI I TEMPI

Il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo

Paolo Fox via, all’ospizio. L’astrologo col ciuffo alla Hugh Grant ha già fatto epoca e verrà presto sostituito. Al suo posto, ad intrecciare ascendenti e transiti lunari, ci sarà un nuovo Zarathustra del piccolo schermo: Nino Rizzo Nervo. Il consigliere d’amministrazione Rai ha infatti spiccate capacità divinatorie mostrate per la prima volta ieri, a seguito della sentenza di reintegro di Tiziana Ferrario alla conduzione del Tg1. La decisione del giudice ha galvanizzato l’esponente di minoranza del Cda, attivando i suoi super poteri. Rizzo Nervo ha iniziato a scrutare i cieli nebulosi di Viale Mazzini e ha emesso una solenne profezia:”Prevedo altri reintegri…“.

Una predizione lungimirante e forse verosimile che molti accoglieranno di buon grado, immaginando il direttore del Tg1 Augusto Minzolini nuovamente percosso sulla capoccia dal martelletto di qualche magistrato. Massimo De Strobel, Paolo di Giannantonio, Raffaele Genah e Maria Luisa Busi potrebbero essere infatti i prossimi redattori a beneficiare del reintegro ‘forzato’, mandando all’aria i discussi piani di “rinnovamento” del notiziario messi a punto dal Minzo. Lo stesso direttore ha commentato con disappunto la sentenza di ieri, che fa da battistrada: “Sono molto perplesso da questa sentenza in quanto il giudice è intervenuto con le sue motivazioni in decisioni sacrosante di qualsiasi direttore di una testata giornalistica“.

In effetti quelle compiute da Minzolini sono state scelte che rientrano nelle facoltà del responsabile di una redazione. Si possono criticare aspramente e non condividere, si possono considerare sbagliate, “disastrose” per il primo notiziario della tv pubblica e chi più ne ha più ne metta. Ma il Minzo, piaccia o meno, ha tutte le qualifiche per adottarle e se ne assumerà la responsabilità, soprattutto in termini di gradimento da parte del pubblico. Perchè bisogna ogni volta scomodare il giudice?