7
giugno

MICHELE SANTORO SCODELLA GLI ASCOLTI DEI SUOI PROGRAMMI PRIMA DI SALUTARE MAMMA RAI

Michele Santoro

In inglese lo definiremmo unfit, inadatto. Un modo elegante per dire che Michele Santoro è incompatibile con la Rai. Ora che il paladino della libera informazione ha divorziato dalla tv pubblica ci possiamo anche ragionare sopra. E mentre molti si indignano, definendo autolesionista la mossa di Viale Mazzini, ci viene da commentare che l’azzeramento di Annozero non stupisce affatto. Dopotutto, per chi segue da mesi l’estenuante tira e molla tra la tv di Stato e il giornalista, l’epilogo consumatosi ieri tra i due contendenti risulta la naturale conseguenza di un rapporto che è sempre stato anomalo.

Una convivenza travagliata come quella tra Santoro e la Rai non si era mai vista nemmeno in una di quelle telenovelas argentine. Men che meno in una tv pubblica. Sceneggiate in prima serata, reciproche stoccate al vetriolo, pause di riflessione e scazzottate a giorni alterni… tra l’indomabile giornalista e la Direzione Generale della RAI è stato un litigio continuo, tanto appassionate quanto indecoroso in alcune sue circostanze. Ricordiamo tutti le anteprime di Annozero trasformate dall’astuto Michele in comizi pro domo sua, oppure interi Cda bloccati per decidere le sorti del programma sotto la direzione di Mauro Masi. D’un tratto il vero show era diventato il braccio di ferro tra il conduttore e l’azienda; un teatrino spostatosi presto dal dietro le quinte alle prime pagine di quotidiani e tg.

E il primo a stufarsi dell’andazzo pare sia stato lo stesso Santoro, che da settimane si teneva ’segretamente’ in contatto con i vertici di La7 in vista di un possibile trasloco (maggiori info qui). Da una parte il giornalista faceva il martire e accusava la Rai di volerlo far fuori, dall’altra lui stesso preparava le valigie in vista di un imminente addio. Le due facce di Santoro, il quale ora rivendica i suoi successi professionali pubblicando sul sito di Annozero una tabella riassuntiva degli ascolti (potete trovarla dopo il salto) registrati dalle quindici edizioni dei suoi programmi. Come a dire: se me ne vado, ecco cosa si perde la Rai.

Messa così, e a vedere i dati dello share, sembra proprio che Viale Mazzini si lasci scappare un galletto dalle uova d’oro. In realtà, come dicevamo, la permanenza di Santoro in Rai è certamente fatta di successi ma anche di situazioni e atteggiamenti che nessun’altra azienda avrebbe potuto tollerare così a lungo. Il divorzio consensuale tra il giornalista e la tv pubblica, inoltre, è solo l’ultimo di una serie di tentativi di recidere un rapporto che è sempre stato altamente conflittuale.

Proprio l’estate scorsa, il conduttore sembrava pronto a chiudere Annozero in comune accordo con la Rai (a mediare le trattative c’era l’attuale DG Lorenza Lei) ma poi non se ne fece nulla. Quest’anno la situazione si è ripetuta in maniera analoga, e sarebbe sbagliato pensare che lo strappo definitivo sia stato voluto o addirittura imposto unicamente da Viale Mazzini. Santoro, infatti, stava valutando di andarsene già da mesi. Alla faccia di censori e presunti imbavagliatori della libera informazione.

In questa ottica, i dati d’ascolto scodellati ora dal teletribuno significano poco o niente. Certo dimostrano, per chi ancora nutrisse dubbi a riguardo, che ci troviamo di fronte ad un grande professionista ma non raccontano affatto di quel rapporto di reciproca incompatibilità instauratosi negli anni tra un indomabile giornalista e un’azienda ferma sulle sue posizioni e incalzata dalla politica. Insomma, non dicono proprio nulla del burrascoso Michele , l’unfit.

Di seguito la tabella riassuntiva degli ascolti delle trasmissioni di Michele Santoro in Rai:

Ascolti programmi Michele Santoro

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, , , , ,



Articoli che potrebbero interessarti


MICHELE SANTORO SCODELLA GLI ASCOLTI DEI SUOI PROGRAMMI PRIMA DI SALUTARE MAMMA RAI
MICHELE SANTORO PRENDE ACCORDI CON LA7. TRASLOCO IN VISTA?


mauro masi
TANTI NEMICI TANTO ONORE PER IL SOLDATO MAURO MASI CHE AMMETTE: FU UN ERRORE TELEFONARE A SANTORO


Mauro Masi
MAURO MASI CI RIPENSA: SANTORO E’ UN GRANDE PROFESSIONISTA. LASCIARE LA RAI? UNA LIBERAZIONE


Michele Santoro
MICHELE SANTORO E’ FUORI DALLA RAI. MA RESTA L’IPOTESI DELLA COLLABORAZIONE ESTERNA

11 Commenti dei lettori »

1. Gene ha scritto:

7 giugno 2011 alle 20:15

E’ un giornalista che, piaccia o no, sa far cadere su di sè quell’attenzione che solo pochi sono capaci di attirare, forse anche grazie al suo modo di comunicare. Certo, i temi che tratta, sempre di attualità e il suo “pensiero” politico lo hanno molto aiutato.
Comunque la Rai, con ciò, ha regalato un rigore a porta vuota a La7, che non lo può sbagliare per nessun motivo.



2. Davide Maggio ha scritto:

7 giugno 2011 alle 20:54

Gene: quoto tutto.



3. Anna ha scritto:

7 giugno 2011 alle 21:17

Che piaccia o meno resta un cavallo di razza! Non è da tutti riuscire ad attirare l’attenzione mediatica, ci devi saper fare, e nonostante i detrattori resta l’unico, in Rai ,ad avere ascolti “milionari”! Piace, c’è poco da fare, altrimenti come si spiega il successo della sua trasmissione!perchè il giovedì milioni d’italiani (tutti comunisti?) sono incollati a guardare Santoro! Cmq credo che avrebbe sicuramente preferito restare in Rai, ma come si dice, prima o poi la guerra sfinisce, e allora meglio la7!



4. ARA ha scritto:

7 giugno 2011 alle 23:10

La Rai senza Santoro ci perde tantissimo.Chiunque se ne andrebbe al posto suo,da una azienda che da anni ha tentato di ostacolare il suo lavoro in quanto scomodo soprattutto a una persona,cioè il premier,il quale vorebbe che i giornalisti fossero tutti dello stile di Libero e del Giornale:elogiarlo sempre e criticarlo mai.Fortunatamente non siamo ai tempi del regime,perciò dico:w la libertà di pensiero e di informazione!



5. jp ha scritto:

8 giugno 2011 alle 09:23

Santoro oltre ad essere il piu bravo a maestrare il mezzo televisivo, e il piu forte leader di un movimento “contro” che esiste in Italia. Bruno Vespa ha la vita piu facile perche e stato sempre con quelli che stanno al potere. Pero forse adesso la vita facile non l’avra piu: adesso deve affrontare la prima serata di Raiuno, che anche in eventi eccezionali non ha (quasi) mai brillato in termini di ascolto; adesso (forse) Santoro avra (anche) un programma di seconda serata e dunque invevitablmente si scontrera direttamente con Vespa. Per Vespa (come e sempre stato con Santoro) sara una partita persa.



6. roland ha scritto:

8 giugno 2011 alle 09:35

La domanda che mi viene adesso è la seguente:

è corretto che i soldi che mamma, facciamo matrigna, RAI, ci rimetterà con i mancati introiti provenienti dalle trasmissioni di Santoro, debbano rimetterceli i contribuenti con un sostanziale aumento di canone? Sembra che sia questa la soluzione che adotterà la Lei…



7. Raffa ha scritto:

8 giugno 2011 alle 10:03

adoravo Santoro a Samarcanda, poi, boh…



8. jp ha scritto:

8 giugno 2011 alle 12:36

Raidue senza Santoro rischia di spegnersi. Ma perche non nominare come direttore un genio come Freccero, che sta facendo bene su Rai 4??!

PUBBLICATO DA PRIMA COMUNICAZIONE:
08/06/2011
Rai/ Rizzo Nervo: Per salvare Raidue ci vuole genialità Freccero

“Questa sarebbe una risposta seria all’uscita di Santoro”

Roma, 8 giu. (TMNews) – Con l’uscita di Michele Santoro e di ‘Annozero’, Raidue “rischia di spegnersi”. Bisogna mettere in campo “una risposta seria”, come sarebbe quella di chiedere a Carlo Freccero di rimettersi in gioco, di offrire la sua “genialità”, lui è “l’unico in grado di reinventare in poco tempo una rete”. E’ il suggerimento che il consigliere di amministrazione della Rai Nino Rizzo Nervo rivolge al dg Lorenza Lei, dalle colonne di ‘Europa’.Rizzo Nervo spiega di comprendere “la scelta di Michele Santoro.
Nessuno può lavorare a lungo in un’azienda se si sente sopportato e boicottato, soprattutto se all’editore hai dato tutto quello di cui un editore normale andrebbe fiero: grande qualità, grandi ascolti, grandi ricavi. Capisco anche la probabile ansia per una nuova sentenza che avrebbe potuto indebolire le garanzie che gli avevano consentito di andare in onda in questi anni”.”Chi non capisco né giustifico – prosegue Rizzo Nervo – è il direttore generale che la separazione, seppur consensuale, ha cercato e assecondato. Se il problema che più stava a cuore era quello di restituire all’azienda l’autonomia editoriale perduta per sentenza, l’accordo si sarebbe potuto trovare facilmente confermando, però, Santoro come una delle punte d’attacco più pregiate della squadra Rai”. “Ha ragione Aldo Grasso quando giudica autolesionista la scelta di privarsi di una trasmissione che garantiva cinque, sei milioni di telespettatori ogni giovedì sera, che probabilmente ad autunno trasmigreranno su una rete concorrente”.”Ma non è solo questo il punto: senza Annozero – avverte il consigliere Rai di minoranza – Rai2, rete alla perenne ricerca di un’identità, rischia di spegnersi e di essere superata da Rai3, Italia1 e persino Rete4. Ecco perché c’è bisogno di uno scatto di orgoglio e di una forte spinta da parte di tutte le componenti professionali dell’azienda. Con la sopravvivenza del servizio pubblico non si può scherzare ed il crollo negli ascolti di Rai2 trascinerebbe verso il baratro tutta l’azienda. Si parla in queste ore di nomine, se ne parla troppo e a sproposito. Continuo a sentire nomi di totale inesperienza mentre per salvare la seconda rete ci vuole la genialità di un cavallo di razza. La dottoressa Lei in una recente intervista su La stampa ha detto che per lei contano solo il merito e i curricula. Bene, se è così, chieda a Carlo Freccero, l’unico in grado di reinventare in poco tempo una rete, se se la sente di rimettersi in gioco.
Questa si sarebbe una risposta seria all’uscita di Santoro dalla Rai”.



9. Carlo ha scritto:

9 giugno 2011 alle 20:19

“Unfit”: lo stesso aggettivo con cui “The economist” definisce Berlusconi. Sulla copertina del magazine, il faccione di Berlusconi e il titolo “Why Berlusconi is unfit to lead Italy”, “ecco perchè Berlusconi è inadatto a governare l’Italia”.



10. Davide Maggio ha scritto:

9 giugno 2011 alle 20:20

Carlo: almeno quella e’ un’opinione legittima che non offende verbalmente nessuno.



11. Carlo ha scritto:

9 giugno 2011 alle 20:29

Censurare i miei commenti, duri ma garbati, è rispettoso?



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.