21
maggio

QUARTO GRADO: LA FIGLIA DI MELANIA REA SOTTO L’OCCHIO AVIDO DELLE TELECAMERE.

Melania Rea, Quarto Grado

Sono poche le trasmissioni che, una volta ideate e messe in onda, riescono a raggiungere risultati importanti in breve tempo, specialmente lontano dai budget delle ammiraglie. Quarto Grado rappresenta sicuramente un esempio di trionfo artigianale: giornalismo che si autoalimenta, opinionisti in maggioranza fissi e un ristretto, ma efficace, team di autori. Capita, però, anche alle migliori produzioni di incappare in qualche scivolone. Soprattutto se in ballo ci sono casi di cronaca nera, all’occorrenza semplici apripista di una facile capatina nel dolore acchiappa ascolti.

In queste settimane il programma scritto e condotto da Salvo Sottile si occupa con molta attenzione dell’omicidio di Melania Rea. Indizi, testimonianze, amanti: i pezzi di questo intricatissimo puzzle noir, intriso di mistero e violenza, sono veramente tipici di un giallo. Dopo un paio d’ore di dibattiti e collegamenti, tuttavia, del tutto inaspettatamente il conduttore siciliano lancia un servizio con le immagini di Vittoria, la figlia della vittima. La bambina, ovviamente ignara del triste futuro che l’aspetta, viene messa (con il volto oscurato) sotto l’impietoso sguardo della telecamera, che la segue senza sosta, onnipresente, avida. Le zoomate si rincorrono rapidissime, alternate alle dichiarazioni del nonno della bambina (circondato da coloratissimi giocattoli). Le lallazioni  della piccola sono mixate a tristi violini di circostanza, come nella migliore tradizione della tv della lacrima.

Il ritorno in studio non è privo di imbarazzo. La parola viene data a Barbara Palombelli, visibilmente combattuta tra la voglia di dare un commento di circostanza e l’esigenza di dichiarare il proprio pensiero.

Non me la sento di commentare. Sinceramente ho dei dubbi su queste immagini.

Sottile non può far altro che tentare un salvataggio in extremis, consapevole dell’eccessiva morbosità del video.

Abbiamo mandato in onda queste immagini perché questa bambina deve essere protetta, è ancora troppo piccola.

Ci si chiede, in tutta sincerità, come servizi del genere possano proteggere una bambina colpita da una simile tragedia. Nel corso di questi mesi Quarto Grado ha rappresentato un’interessante realtà per Rete4, da troppi anni legata ai casi del tenente Colombo in perenne replica. Stupisce uno scivolone simile, soprattutto perché la produzione ha sempre avuto una linea distante dalla morbosità gratuita. Speriamo che questo tuffo nella pornografia del dolore sia solo un episodio sporadico. Molto meglio, a questo punto, i siparietti in studio del cane Osso.



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8 Commenti dei lettori »

1. annaarias ha scritto:

21 maggio 2011 alle 09:14

Purtroppo questo è per così dire “lo stile D’Urso”, quello che ha usato tutto l’anno per descrivere la tragedia, per esempio della “piccola Sara”, come la chiama Lei accompagnando le parole ad una delle sue faccine di circostanza. E’ lei che “usa” i bambini. Chi la segue si è dovuto sorbire tutta la gravidanza e il parto in diretta di Eva Henger, EX pornostar ormai diventata opinionista solo perchè sua amica (che avrà mai da dire di così illuminante? bah!!) i battesimi dei vari figli dei GF, le varie beghe coniugali e non in cui i bambini sono “ostaggi” dei genitori. E’ uno schifo!! Eppure ha un suo pubblico che non si capisce bene come e perchè ma la segue. Anche ieri si è assistito alle solite telerisse, con protagonisti bambini nati e che devono nascere e lei continuava a ripetere “non nominate la piccola Gaia” ma non interrompeva la discussione anzi gongolava perchè più volgarità, più urla, più bambini, più corna, più doppisensi per lei significano più ascolti. Votatela il più possibile ai Teleratti, lei che è la regina della volgarità, della pochezza, dell’ineducazione, del trash. E speriamo che qualcuno rinsavisca ed affidi il pomeriggio di canale 5 a qualcun altro. Se incominciassero a mandare a casa lei sarebbe un messaggio che la televisione che vive sulle altrui disgrazie ha stufato e anche altre trasmissioni limiterebbero l’uso di minori



2. morgatta ha scritto:

21 maggio 2011 alle 09:19

che dire… la Palombelli ebbe già un exploit sul caso Scazzi ma intanto continua a partecipare a queste trasmissioni.. per la serie poche idee ma confuse ( avrà il suo contratto da rispettare ma diamo la precedenza al rispetto verso le persone).. quello che spero è che mai un giorno questi personaggi-giornalisti abbiano a recriminare sul rispetto verso la loro privacy… l’andazzo di questa cronaca è, a parer mio, desolante..



3. marica ha scritto:

21 maggio 2011 alle 09:45

Nella trasmissione di quarto grado l’unica intelligente e’ la Palombelli , per il resto e’ una trasmissione disgustosa infatti ww Crozza ieri sera me lo sono gustata e’ fantastico quasi come Benigni .
Inoltre non ritengo opportuno svelare i segreti del dna ecc..



4. fabio maressa ha scritto:

21 maggio 2011 alle 12:06

ignobile ! Sottile come Vespa. Non hanno remore



5. favola ha scritto:

21 maggio 2011 alle 16:15

E intano il MOIGE presente ovunque dov’è? E poi dicono male della Sciarelli, mettete un pò di buon senso in testa per piacere.



6. sherlok holmes ha scritto:

30 maggio 2011 alle 17:00

Quarto Grado è la copia di Chi l’ha visto, con la differenza che il programma di raitre è un programma utile e condotto in maniera professionale, quarto grado punta solo alla spettacolarizzazione delle tragedie. Peggio c’è solo Porta a Porta con i suoi plastici e le sue inviate impresentabili.



7. ALESSANDRA ha scritto:

16 luglio 2011 alle 13:39

Ma che dite?????? viva QUARTO GRADO e SALVO SOTTILE, già mi manca!!!! e poi che finezza, che professionalità..,insomma, è giusto seguire tutti i risvolti di un fatto di cronaca, noi tutti in fondo vogliamo sapere chi sono i colpevoli per dare giustizia alle povere vittime.
VIVA QUARTO GRADO, VIVA IL VENERDI SERA CON SALVO!!!!!!!!!!!!!!!!!!



8. Giovanni ha scritto:

18 luglio 2011 alle 20:53

Ma la palombelli che sembra un oca giuliva che ce la mettono a fare ? e magari la pagano anche per dire le scemenze che dice



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