... & Dintorni


30
giugno

DALLA SOLIDARIETA’ AL RICORDO DI PIETRO TARICONE: QUANDO IL CALCIO VA OLTRE IL TIFO

Derby dei Campioni del Cuore 2011

L’unione fa la forza, ed in questo calcio e solidarietà rappresentano da sempre un binomio vincente. Andrà in onda questa sera su Rai 2, a partire dalle 21.00, il tradizionale appuntamento con il Derby dei Campioni del Cuore, la partita benefica disputata lo scorso 30 maggio allo stadio Olimpico di Roma. Volti noti del mondo dello spettacolo e del calcio di oggi e di ieri, si sono sfidati in un match tra Roma e Lazio con l’unico obiettivo di raccogliere fondi da destinare alla ricerca. L’intero incasso della serata, infatti, è stato devoluto ad oltre 50 associazioni che tra volontariato, assistenza ai malati e ricerca scentifica, mandano avanti il vero cuore del nostro Paese.

L’evento è presentato dalla coppia Alessandro Greco-Lorena Bianchetti, mentre la telecronaca dell’incontro è affidata alle voci di Fabrizio Failla e Vincenzo D’Amico. Non mancheranno le consuete incursioni a bordo campo, con Debora Salvalaggio e Pamela Camassa, per raccogliere umori e sensazioni dei protagonisti in campo. Arbitro dell’incontro è Cesare Farina. Questi i nomi illustri che vedremo stasera in campo:

RomaBattista, Berti, Brugia, Candela, Capparoni, Ciufoli, Conti, Delvecchio, Di Clemente, Di Lorenzo, Floris, Ghione, Giuliani, Izzo, Liverani, Masciarelli, Mattioli, Milo, Mirante, Propizio, Reggiani, Rocca, Siravo, Todardo, Ward, Zeno, Cassini, Sbrighi, Masciolini e Ficarra.

Lazio – Ballotta, Balzo, Aiello, Bocci, Cabrerizo, Capuano, D’Angelo, Di Gennaro, Esposito, Favalli, Fragasso, Galloppa, Giannichedda, Giffrida, Grava, Iezzo, Insegno, Mazzocchetti, Oppini, Orfei, Pantano, Pasotti, Pess, Recano, Sardonè, Siviglia, Stendardo, Velo, Zamma, Fuentes, Montesano, Amato, Sculli e Montovoli.




29
giugno

IL GRANDE FRATELLO SECONDO MICHELE SANTORO

GF9: Cristina e Laura

Quello che leggerete non è la solita notizia di una reprimenda che spara nel mucchio e che ritiene il Grande Fratello l’origine di tutti i mali del mondo postmoderno. Le parole che seguiranno cercano invece di cogliere nell’ultima anteprima di Michele Santoro, all’interno dello speciale dedicato alla pesca, gli stimoli di analisi più adeguati per fotografare la realtà della televisione italiana di oggi.

Brutta televisione quella italiana secondo il giornalista esule, il sistema che è ridotto peggio in Europa proprio per la scelta di non investire, di tirare a campare con il minimo e azzardando pure il riciclo di quel minimo, costi quel che costi. Un appiattimento di contenuti votato al ribasso con il classico alibi del mercato che chiede questo, ma che in realtà ha un collegamento abbastanza losco con disegni economico-politici sicuramente non casuali. Bisignani oggi, Masi e l’Agcom ieri: secondo Michele Santoro le intercettazioni non fanno altro che confermare l’esistenza di un sistema pronto a demolire ogni opposizione (e non a caso il suo giornalismo, voce più autorevole dell’opposizione al berlusconismo).

Non un problema per verecondi moralisti che puntano il dito contro il Grande Fratello, padre dei nostri reality ma anche format trasmesso ormai in tutto il mondo in mille salse: Santoro con un’apprezzabile onestà ammette di non aver niente contro il programma (come a voler dire che è una polemica da lasciare agli sciocchi quella contro gieffini, amici e tronisti in se per sé) e anzi di averlo guardato più volte. Il vero Grande Fratello da combattere sarebbe proprio un altro, quello più simile alla distopia di Orwell, ovvero la linea culturale generale imposta al paese da una certa politica.

Che si riferisse (senza andarci troppo per il sottile) piuttosto al voyeurismo del dolore o, peggio, alla parzialissima rappresentazione dei giovani, troppo spesso venditori tamarri di grazie e troppe poche volte ricercatori o normali operai?


24
giugno

UN’”ESTATE AL FRESCO” PER MILLY D’ABBRACCIO, JESSICA RIZZO, MARCO E LEA

Milly D'Abbraccio

La lunga mano della legge colpisce anche d’estate. Saranno mesi di fuoco tra avvocati e giudici per alcuni personaggi più o meno noti nel mondo dello spettacolo. Quando probabilmente le cartomanti avevano vaticinato che sarebbe stata per loro una stagione al fresco i personaggi in questione si immaginavano cornici ben più tropicali e invece i paradisi caraibici saranno forse solo un miraggio.

Marco Mazzanti e Lea Veggetti: la coppia più bizzarra della storia del Grande Fratello ritorna ad interessare le cronache non tanto per il destino del loro amore ma per una bruttissima vicenda di violenza. Secondo le ricostruzioni, Marco al rientro notturno in hotel avrebbe preteso di far salire in camera la Veggetti opponendosi alla richiesta di identificazione e registrazione del documento della donna. Il custode, un cinquantenne di origine filippine, sarebbe stato pesantemente insultato. Nella baraonda sarebbe stata coinvolta anche un’ospite dell’albergo, insultata e spinta per essersi lamentata per il chiasso notturno.

Ma non finisce qui. I due avrebbero continuato a reagire violentemente anche all’arrivo della polizia. La Veggetti addirittura con un morso all’agente. Sul loro conto pesa adesso l’accusa di ingiuria a sfondo razzista e di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Per questo motivo è scattato l’arresto e hanno passato la notte nella camera di sicurezza della Questura.





21
giugno

LAMBERTO SPOSINI: MIGLIORANO LE SUE CONDIZIONI

Lamberto Sposini

Le notizie arrivano con il contagocce, ma almeno lasciano aperta la speranza di una pronta guarigione. Lamberto Sposini, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma da quel tragico 29 aprile (per maggiori info clicca qui), giorno in cui fu colto da un improvviso malore (con conseguente emorragia cerebrale), è finalmente uscito dal reparto di terapia intensiva. Le sue condizioni generali “evidenziano un continuo miglioramento”, fa sapere il neurochirurgo e coordinatore dello staff medico Giulio Maira.

Dunque, dopo gli allarmismi sulla presunta perdita di memoria, ora si apprende che il conduttore si trova in un buono stato di coscienza e che, come aggiunge il professore: “non sussistendo più le condizioni che rendevano necessaria la sua permanenza nel reparto di terapia intensiva, Sposini è stato trasferito in un reparto di degenza del Gemelli dove proseguirà la riabilitazione motoria e neurologica”.

Quest’ultimo bollettino medico porta finalmente un sorriso tra i familiari del giornalista e tra i tanti estimatori.


20
giugno

LELE MORA E’ STATO ARRESTATO

Lele Mora

Bancarotta fraudolenta: è questa l’accusa che ha fatto scattare l’ordine di arresto per l’impresario Lele Mora. Proprio pochi minuti fa gli uomini della Guardia di Finanza di Milano hanno arrestato l’agente dello spettacolo nel quartier generale di Viale Monza. I magistrati gli contestano una distrazione da 8 milioni e mezzo di euro.

Non è la prima disavventura giudiziaria per l’agente coinvolto ultimamente in più indagini in merito a condotte poco chiare. Oltre all’indagine sul Rubygate, che vede coinvolto anche il premier Silvio Berlusconi, sulla sua fedina penale pesa già più di un procedimento giudiziario per evasione fiscale.

Allo scorso aprile risale inoltre l’istanza del tribunale fallimentare di Milano che aveva dichiarato il fallimento personale di Mora nonché di una delle società in qualche modo collegata, la immobiliare Diana. Divieto per l’agente di esercitare qualsiasi attività imprenditoriale: questa la richiesta avanzata dai pubblici ministeri Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci nell’ambito di un procedimento fallimentare relativo al crac della sua società Lm Management, fallita con un passivo di circa 17 milioni.

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11
giugno

BRIATORE INTERCETTATO, LA SANTANCHE’ GLI RIVELA: SILVIO MI HA FATTO TRATTARE LA NOMINA DI LORENZA LEI. EMILIO FEDE SI INFURIA: SONO I PEGGIORI

Flavio Briatore, Daniela Santanchè

Va be’, ma allora qua crolla tutto“. I toni sono quelli da ‘Ultimi giorni di Pompei’, allarmati e quasi stupiti di fronte alle recenti disavventure – politiche e non – dell’imperatore Silvio. Ad utilizzarli è Daniela Santanchè, matrona del berlusconismo e consigliera fidata del Cavaliere, durante una telefonata con Flavio Briatore. Parlano, parlano, e ad ascoltarli ci sono gli uomini della Guardia di Finanza, che stanno intercettando l’imprenditore nell’ambito di un’inchiesta sulla presunta evasione fiscale commessa nella gestione del suo yatch Force Blue. Dani e Flavio commentano le festicciole a casa del premier, ma si riferiscono anche ad Emilio Fede e alla Direzione Generale della Rai. Allegre chiacchiere in libertà, tra amici.

Sul capitolo bunga bunga, le conversazioni (pubblicate da Repubblica) raccontano di una Santanchè confusa di fronte alla pervicacia festaiola di Berlusconi. “Io sono senza parole…” afferma il Sottosegretario. E Briatore, rispondendole, non va per il sottile: “É malato, Dani! Il suo piacere è vedere queste qui, stanche, che vanno via da lui. Stanche, dicono. Oh, che poi queste qui ormai lo sanno! Dopo ‘due botte’ cominciano a dire che sono stanche, che le ha rovinate commenta l’imprenditore riferendosi alle frequentazioni femminili delle cene presidenziali. Nel dialogo tra ‘Dani’ e Flavio spunta anche il nome di Lele Mora, il quale avrebbe raccontato al patron del Billionaire che le allegre serate proseguivano “come se nulla fosse“. “Non più lì (ad Arcore), ma nell’altra villa (…) Tutto come prima, non è cambiato un caxxo. Stessi attori (…) stesso film, proiettato in un cinema diverso (…). Come prima, più di prima. Stesso gruppo, qualche new entry, ma la base del film è uguale, il nocciolo duro, Cento vetrine“.

Come per ogni intercettazione, anche questo stralcio riportato da Repubblica andrebbe ascoltato e contestualizzato; di certo, al pubblico, balza all’occhio quello strano riferimento al ‘nocciolo duro’ di Centoventrine. Di che si tratta, esattamente? A titolo di cronaca ricordiamo che, mesi fa, Il Fatto aveva annoverato tra le frequentatrici delle notti di ’Villa Arzilla’ anche Cinzia Molena, ex concorrente Gf ed ora attrice della fiction di Mediaset. Per la loro rilevanza, gli investigatori hanno inviato una parte delle converazioni alla Procura di Milano per allegarle a quelle sul Ruby gate.


9
giugno

ANNOZERO, SANTORO CHIUDE LANCIANDO UNA SFIDA A GARIMBERTI: UN EURO A PUNTATA E RIMANGO IN RAI (NON SE NE VUOLE ANDARE O VUOLE ALZARE LA POSTA PER LA7?)

Michele Santoro, Annozero

Chi è il vero artefice del destino della Rai?“. Michele Santoro parla urbi et orbi. Nell’ultima puntata del suo Annozero ruggisce e graffia come tutti si aspettavano. Si rivolge al Presidente della tv pubblica Paolo Garimberti, all’Agcom, al DG Lorenza Lei, al Presidente della Repubblica. Chi lo ferma più? Il giornalista mostra ai milioni di ascoltatori sintonizzati di reggere il coltello dalla parte del manico e di saperlo brandire molto bene per difendere se stesso e la sua professionalità. Con un graffiante monologo d’apertura si toglie macigni dalle scarpe e regola conti rimasti come in sospeso. Siamo in Rai: anche stasera succede ‘di tutto e di più’.

All’inizio della puntata, attesissima dopo il divorzio consensuale tra il conduttore e la Rai, Santoro si è rivolto al Presidente Garimberti provocandolo sul terreno dell’orgoglio di appartenere alla tv di Stato. Cita esempi e storie di operatori, autisti, tecnici di studio conosciuti durante la sua carriera; persone che consideravano un vanto il loro lavoro nell’emittente pubblica. Poi, a bruciapelo, incalza: “anche io sono della Rai. Ma il cda della Rai è della Rai?“. Ritorna così a parlare di sè, delle sue umili origini, e accusa: “quando si attaccano quelli come me che sono arrivati dove sono arrivati essendo figli di un impiegato delle ferrovie non si fa altro che togliere il sogno a quelli come mio padre“.

Il comizio è appena iniziato, e a stretto giro arriva la bordata sulle vicende legali e sui reitegri imposti dal tribunale, grazie ai quali è rimasto in onda. “Io non voglio più essere in onda perché decidono i giudici. Se avessi vinto in Cassazione sarebbe stata una sconfitta, perché sarei rimasto in onda perché graziato dalle toghe rosse” spiega. Denuncia “minacce, pressioni, coordinate con l’Agcom” e utilizza la diretta tv per rivolgersi nientemeno che al Capo dello Stato: “Presidente Napolitano, ci rendiamo conto che l’arbitro della comunicazione è espresso dai partiti? Siamo l’unico Paese al mondo in cui succede (…) Si può resistere all’Agcom, ma il problema è che non si può sempre resistere” si infervora.


9
giugno

LA7, MENTANA SUONA L’ALLARME: CON DE BENEDETTI SAREMMO MENO LIBERI

Enrico Mentana, La7

Sul futuro di La7 e del nascente terzo polo ci sono grandi aspettative. Si guarda ad essi come al nuovo che avanza, alla tv dei liberi professionisti che tutti aspettavano da tempo. Ma Enrico Mentana, che ha l’olfatto più fine di un segugio, ha fiutato che sul grande sogno mediatico soffia un venticello sospetto, di quelli che impediscono anche al nocchiero più esperto di prendere il largo. Da qualche tempo, infatti, l’emittente di Telecom Italia Media è in vendita (lo ha confermato nei giorni scorsi anche il suo AD Giovanni Stella) ed è in attesa di arruolare un socio che ne acquisisca il 40% della proprietà. L’avvento di un nuovo “padrone” ha subito fatto drizzare le antenne al direttore del Tg La7, già in allarme per gli eventuali condizionamenti che una diversa governance da quella attuale potrebbe imporgli.

La7 cambierebbe sia con Rcs sia con De Benedetti, soprattutto con De Benedetti” dice il  Mitraglietta in un’intervista a Il Giornale. I nomi da lui citati non sono affatto casuali, anzi, sono proprio quelli che - secondo le indiscrezioni – avrebbero messo gli occhi sull’emittente del terzo polo tv. In particolare, il patron di Repubblica è in attesa di una sentenza sul Lodo Mondadori che potrebbe regalare al suo gruppo un consistente gruzzolo (ai danni Mediaset, ndDM) pronto da investire in una quota societaria nel piccolo schermo. Un’eventualità che turba Mentana. “Stiamo bene con un editore forte, politicamente incolore” come Telecom, dice, ribadendo: “questo ci garantisce una libertà invidiabile“. “Se venissero Murdoch, De Benedetti o un prestanome di Berlusconi non sarebbe più così“.

Il giornalista rivendica di non aver mai ricevuto condizionamenti dall’attuale dirigenza  (“non mi hanno mai detto cosa fare. Il vantaggio è che, in televisione, la libertà si vede subito“) e sogna una La7 sempre più competitiva e terzopolista, precisando che “terzietà non significa schierarsi con il terzo polo di Fini e Casini, significa avere la forza di realizzare un prodotto libero per i telespettatori“. Al momento, però, nella squadra dell’emittente ci sono diversi giornalisti schierati e l’arrivo di Santoro sarebbe la ciliegina sulla torta della faziosità. Che dice, a riguardo, l’indipendente Mentana?