Fabio Fazio



12
novembre

ANTONIO DI BELLA RILANCIA RAI3: LA ANNUNZIATA IN ONDA TUTTI I GIORNI ALLE 20, FAZIO IN PRIMA SERATA

Antonio Di Bella

Lavori in corso a Rai3, dove è pronto a scattare il cosiddetto piano B. Anzi DB. L’acronimo, ovviamente, corrisponde ad Antonio Di Bella, il direttore tutto fare della terza rete. A pochi mesi dal suo insediamento, il responsabile dell’emittente ha messo a punto un progetto per arricchire il palinsesto di informazione e spazi d’approfondimento. Tra le novità più significative poste ieri sulla scrivania del DG Lorenza Lei, una prima serata da affidare a Fabio Fazio e una finestra sull’attualità politica curata da Lucia Annunziata in access prime time.

La giornalista, in particolare, per due settimane condurrà con una versione staordinaria del suo In mezz’ora, che andrà in onda tutti i giorni dalle 20 alle 20.30 al posto di Blob, a partire da lunedi prossimo, 14 novembre. Per l’occasione avrà una postazione in piazza Montecitorio, all’Hotel Colonna Palace. Si tratterà di una sperimentazione introdotta a cavallo della crisi politica per soddisfare un crescente bisogno d’informazione, come ha spiegato Di Bella al Corriere della Sera. L’idea sarebbe piaciuta anche a Lorenza Lei, la quale ieri pomeriggio avrebbe dato il via libera al programma che farà concorrenza al Tg La7 di Mentana (ma attenzione: anche al Tg1 del Minzo…).

Il DG Rai avrebbe invece mostrato qualche perplessità sul progetto di affidare una nuova prima serata a Fabio Fazio. Di che si tratta esattamente? A riguardo, il direttore della terza rete accenna qualcosa al Corriere:

Da febbraio nascerà un nuovo appuntamento in prima serata, il lunedì, sperimenteremo un orario inedito, la fascia 21.10 – 22.30. Stiamo ancora discutendo col conduttore e i suoi autori il tipo di format, ma non ci discosteremo molto dalla formula che è congeniale a Fazio“.




18
settembre

CHE TEMPO CHE FA: RIPARTE LA NONA EDIZIONE DEL PROGRAMMA DI FABIO FAZIO

Che tempo che fa

Otto edizioni, seicentocinquanta puntate e oltre millecinquecento ospiti. Sono gli strabilianti numeri di Che Tempo Che Fa, isola felice della tv italiana e “luogo del confronto, dello scandalo intellettuale, dove tutti possono esprimere le proprie opinioni come ha detto il conduttore Fabio Fazio. Come insegna il proverbio “squadra che vince non si cambia”: confermati quindi lo storico gruppo autoriale e il cast che hanno portato la trasmissione ad avere una media di 3,7mln di spettatori e il 15% di share nella scorsa stagione tv.

Massimo Gramellini e la disturbatrice Luciana Littizzetto, le cui incursioni con picchi di 6-7 mln di spettatori costringono le ammiraglie a posticipare alle 21.30 il prime time del dì di festa, concluderanno le puntate settimanali scandite dalle interviste del presentatore. Ospiti di questa prima puntata la Segretaria Generale della Cgil Susanna Camusso (tanto per non farsi mancare le accuse di “televisione militante” mosse anche dal numero odierno de Il Giornale) e l’82enne alpinista francese Pierre Mazeaud che ricorderà Walter Bonatti, il grande scalatore, scrittore e reporter italiano scomparso martedì 13 settembre.

Nell’anteprima di Che Tempe Che Fa, inoltre, assisteremo all’introduzione musicale della promessa Raphael Gualazzi, vincitore di Sanremo Giovani e secondo classificato dell’Eurovision Song Contest 2011 con il brano “Follia d’amore”, che eseguirà dal vivo Love goes down slow, brano tratto dal suo album d’esordio Reality and Fantasy. Un trio di ospiti mediaticamente interessante in attesa della possibile presenza in studio di Serena Dandini, invitata da Fazio a dire la sua sull’affaire Parla con me, nel prossimo weekend di trasmissione.


17
settembre

FABIO FAZIO DELUSO DA UNA RAI “MOLTO PRECARIA”, INVITA SERENA DANDINI A CHE TEMPO CHE FA

Fabio Fazio

Sperava di dare il via alla nuova stagione di Che tempo che fa (al debutto domani sera su Rai 3) con un altro spirito e un differente stato d’animo, ma quella che si respira in casa Rai è un’aria diventata forse troppo pesante anche per chi, salva la poltrona, “lotta” per salvaguardare la faccia. Non che Fabio Fazio ne avesse tanto bisogno, soprattutto in confronto a chi, fino a pochi mesi fa, lo “circondava”: via il direttore della rete Paolo Ruffini, via Roberto Saviano e via Serena Dandini. Ed è proprio sulla vicenda di quest’ultima che il conduttore esprime tutta la sua delusione:

“La vicenda della Dandini – dichiara a la Repubblica – è un danno, non solo per la Rai, ma per il pubblico (…) E mi pare una scelta incomprensibile: ‘Parla con me’ era nei palinsesti, approvato. Ho invitato Serena la settimana prossima e spero che se la senta di venire a raccontare il suo stato d’animo. Passata la rabbia spero che possa ritrovare l’entusiasmo, dopotutto conta il rapporto col pubblico: è più forte e duraturo di temporanee cancellazioni”.

E il fatto che Parla con me fosse stato prima approvato dal CdA Rai e poi bocciato, secondo Fazio è un segnale che getta una luce molto cupa sulla tv di Stato, sintomo di come purtroppo non ci si possa più fidare di nessuno. Ma il problema è sempre lo stesso: la politica ha minato, e continua a minare, la libertà di fare servizio pubblico. Non c’è chi ti mette nelle condizioni di offrire il meglio ai telespettatori, ma soltanto imposizioni e divieti:





4
settembre

DM CHARTS: QUAL E’ LA MIGLIORE SIGLA TV DEL NUOVO MILLENNIO? VOTAZIONI CHIUSE

DM CHARTS - Vota la sigla

Rappresentano il fischio d’inizio sul piccolo schermo, sono quelle che aprono ufficialmente le danze e danno il via allo show. Alcune hanno virato verso l’arte del “rinnovamento”, tra giochi di luce ed effetti scenici decisamente al passo coi tempi; altre, invece, hanno mantenuto quell’atmosfera da sabato sera vecchia maniera, con musiche e balletti degni di un vero e proprio spettacolo. Sono le sigle tv degli anni 2000, quelle che hanno “condito” i programmi di maggior successo del nuovo millennio, le protagoniste della nuova DM Chart. Quale vi fa emozionare? Quale canticchiate? E quale correte spesso a rivedere sul web? Insomma, qual è la migliore sigla tv?

DM ve ne propone dieci (in ordine alfabetico): guardate, ascoltate e… votate! (le votazioni che, partiranno adesso sulla nostra pagina facebook, e domani su queste pagine, si chiuderanno domenica alle 23.59)

Amici – La sigla tv del talent di Maria De Filippi, che da anni segna il debutto di ogni puntata del Serale, è ballata su un mix di canzoni che si apre con una versione riarrangiata di Papa don’t preach di Madonna. L’orchestra, i cantanti e i ballerini rendono lo spettacolo un misto tra passato e presente, senza però abbandonare quell’anima giovane che, da format, contraddistingue il programma. Il video selezionato ci riporta all’era pre-Carta (siamo nel 2006).

Ballando con le Stelle“Ho voglia di ballare con te, ballando con le stelle io e te…”. Alzi la mano chi non ha mai canticchiato l’ormai storica sigla dello show ballerino di Milly Carlucci. Si tratta di Ho voglia di ballare di Paolo Belli. Nel video selezionato, il cantante dà il via all’ultima edizione. L’atmosfera che si respira, anche da casa, è quella di una vera e propria sala da ballo.


28
agosto

VICTORIA CABELLO E IL RITORNO DI QUELLI CHE IL CALCIO AL ‘FAZIO STYLE’

Victoria Cabello

18 settembre 2011. E’questa la data di partenza (in corrispondenza della terza giornata di campionato, la seconda dopo lo sciopero) di Quelli che il calcio, una delle trasmissioni più attese della nuova stagione televisiva. Si potrebbe anche parlare di ritorno al passato per il programma della domenica pomeriggio di Rai2: alcuni dettagli, svelati dal numero di Sportweek dedicato alla nuova padrona di casa Victoria Cabello, fanno pensare ad un vero e proprio restyling nello stile di quella che fu la versione di Fabio Fazio.

Il ritorno alla regia di Paolo Beldì, storico regista delle edizioni 1993-2009 di Quelli che, è un chiaro segnale in tal senso e la mancata conferma di Aldo Biscardi, inviato di punta dagli stadi delle edizioni targate Simona Ventura, e Stefano Bettarini (anche e soprattutto per le note vicende relative allo scandalo del calcio scommesse) non fanno altro che confermare l’indiscrezione secondo la quale i dirigenti Rai avrebbero detto a Victoria: “Vogliamo una Cabello in stile Fazio“.

Confermatissimi i comici Ubaldo Pantani e Virginia Raffaele (quest’ultima torna a lavorare in coppia con la Cabello dopo aver vestito i panni dell’annunciatrice elettronica nella seconda edizione di Victor Victoria) mentre alcuni rumors parlano del possibile ingresso nel cast del Trio Medusa. Se la parte ‘divertente’ della trasmissione appare di buon livello, c’è molta curiosità per capire chi affiancherà Massimo Caputi nel commento dei match giornalieri.





27
agosto

GIOVANNI STELLA SU SANTORO: “E’ FACILE CHIEDERE LIBERTA’ COI SOLDI DEGLI ALTRI. MICHELE HA BISOGNO DI UN NEMICO E SE NON LO TROVA LO CERCA NEL PROPRIO EDITORE”.

Giovanni Stella

Scalzato dal cavallo di viale Mazzini, Michele Santoro sembrava destinato a finire tra le braccia di Giovanni Stella, amministratore delegato del gruppo Telecom Italia Media che controlla -tra le altre reti- anche la “zona franca” dell’informazione chiamata La7. E invece Santoro le stelle le ha viste ma solo metaforicamente quando le trattative per il suo nuovo contratto sono cadute in un nulla di fatto. Colpa del Premier, dice qualcuno: Mister B. contrario ad un nuovo avvento dell’anchorman di Annozero, avrebbe fatto pressioni su La7 affinchè Santoro non trovasse spazio sull’emittente di TI Media.

Il dottor Stella, da quattro anni alla guida del gruppo, respinge le accuse e in un’intervista pubblicata oggi dal Giornale, nega di aver ceduto alle pressioni di Berlusconi e attacca Santoro che ancora oggi, a pochi giorni dal via della nuova stagione, resta un precario senza contratto:

Se mi avessero chiesto una cosa del genere avrei dato le dimissioni. Con Santoro non abbiamo chiuso il contratto solo perchè lui pretendeva libertà assoluta, nessun controllo su scaletta, ospiti e filmati. E’ stato lui a venire da me. Io ho una regola: nulla chiedere, nulla rifiutare, tutto verificare. Eravamo d’accordo su tutto: corrispettivo economico, collaboratori, tipo di prodotto, costo puntate. Ma nessun editore può dare carta bianca perchè ha la responsabilità finale di quello che va in onda“.

E continua:

(In Rai, ndr) gli facevano solo dei buffetti. Con me avrebbe avuto un osso ben più duro. Le regole si applicano a tutti: da Lerner a Piroso. Solo Mentana non deve riferire a me perchè, in quanto direttore, si assume tutte le responsabilità“.

Come a dire che in Rai si è fatto tanto rumore per nulla. Nonostante gli attacchi più o meno velati di Mauro Masi, e gli allarmismi sui contratti che puntualmente non venivano rinnovati, Annozero è sempre tornato in onda, almeno fino a quando l’azienda e Santoro non si sono accordati su un lauto compenso di buona uscita. Insomma per Giovanni Stella La7 non è la Rai, e se Santoro vuole totale libertà, dovrà arraggiarsi da solo:


6
agosto

PAOLO RUFFINI LASCIA LA RAI. APPRODERA’ A LA7 COME DIRETTORE DI RETE

Paolo Ruffini

Allora è ufficiale: Paolo Ruffini lascia la Rai ed approda a La7. Dopo giorni di colloqui privati coi piani alti della tv pubblica, l’ormai ex direttore di Rai3 ha concordato con il DG Lorenza Lei il suo addio all’azienda di Viale Mazzini. Come annunciato da Telecom Italia Media, il passaggio all’emittente terzopolista si concretizzerà all’inizio della prossima stagione tv,”a partire dal 10 ottobre 2011. A La7 Ruffini assumerà l’incarico di direttore di rete. Dunque, a nulla sono serviti gli appelli dei volti noti della terza rete – Giovanni Floris a Fabio Fazio in primis – che nella mattinata di ieri avevano implorato i vertici dell’azienda pubblica di adoperarsi affinchè Ruffini restasse a Viale Mazzini. 

Il conduttore di Ballarò, in particolare, aveva definito “assurdo e autolesionista” il fatto che la Rai si lasciasse scappare il direttore di Rai3. Dello stesso parere Fabio Fazio, il quale aveva elogiato Ruffini (“un grande direttore che ha un rispetto assoluto non solo per il lavoro, ma anche per la libertà degli altri“) chiedendosi con toni polemici “come si fa a privarsi con leggerezza di professionisti che portano risultati, che svolgono il loro mestiere nel migliore dei modi“. Appelli accorati, che forse sono arrivati troppo tardi rispetto ad una decisione che il dirigente Rai maturava da diverso tempo. 

Infatti, alcuni sono convinti che Ruffini volesse anticipare l’eventualità di vedersi destinato presto ad un altro incarico, e che si fosse stufato di lavorare sempre ‘in trincea’, in condizioni sfavorevoli. Ora, a babbo morto, ai piani alti di Viale Mazzini non resta che prendere atto dell’illustre abbandono. In un comunicato di queste ore, “la Rai nell’esprimere il proprio rammarico per la decisione del direttore di Raitre, augura a Paolo Ruffini i più brillanti successi professionali e lo ringrazia per il lavoro svolto in questi anni“. Parole che a qualcuno sono parse come lacrime di coccodrillo. L’abbandono di Ruffini è stato accolto in modo polemico anche da Loris Mazzetti che già ieri sera dava conferma della clamorosa notizia sulla sua pagina facebook.


5
agosto

MAURIZIO MILANI SPARA A ZERO: IN TV SOLO COMICI DI SINISTRA. DA SANTORO ALLA DANDINI FANNO TUTTI LE VITTIME

Maurizio Milani

La sua ultima apparizione televisiva risale al maggio 2009. Poi boh, il nulla. A memoria d’uomo, da quel momento nessuno ricorda di aver più visto Maurizio Milani davanti ad una telecamera. Come se si fosse eclissato. In verità, l’originale comico lombardo ha deciso di abbandonare il piccolo schermo spontaneamente e con l’amaro in bocca, dopo sei anni trascorsi a Che tempo che fa come spalla di Fabio Fazio. L’addio alla terza rete Rai, si capisce, non deve essere stato dei più sereni. E infatti solo oggi, a distanza di tempo, l’attore racconta le motivazioni ed i retroscena del suo allontanamento da Rai3 e dall’ambiente che gravita attorno ai cosiddetti ‘programmi di sinistra’.

Ho fatto sei edizioni su otto di Che tempo che fa, poi ho abbandonato. Non avevo rivendicazioni di carattere economico, ma di spazio sì“, spiega Milani in un’intervista al Giornale. L’attore, in particolare, ricorda che il suo spazio in apertura di programma disponeva di un tempo sempre più risicato, nonostante ricevesse un milione di spettatori e ne consegnasse un milione e cento alla pubblicità. Poi, proprio in merito all’attenzione che lo show di Fazio presterebbe ai suoi comici e allo share, polemizza: “lo sanno tutti, Che tempo che fa sta in piedi per la Littizzetto, che lo prende al 10 per cento di share e lo porta al 30. Poi loro fanno la media e dicono 20, ma la realtà è questa“.

Col passare del tempo Milani sarebbe stato sempre più ‘confinato’, nonostante il pubblico apprezzasse le sue gag surrealiste velatamente anti-sistema. E sulle reali motivazioni dell’atteggiamento riservatogli a Rai3, ora ipotizza: “potrebbe essere una mia disorganicità con l’ambiente della comicità italiana“. Traduzione, prego: per come sono messe oggi le cose, il borsino della satira televisia potrebbe essere regolato da motivazioni squisitamente politiche. E infatti rincara la dose, precisando: “quasi tutti i comici italiani sono di sinistra e la cosa che più gli preme è metterti il cappello il prima possibile, sapere che sei dei loro. Tanto valeva iscrivermi al PC trent’anni fa, adesso lavorerei di più…“.