Bruno Vespa



4
febbraio

MORGAN, PARTE LA GARA ALL’OSPITATA. QUESTA SERA DA VESPA A “PORTA A PORTA”, BALLOTTAGGIO DOMENICALE TRA VENTURA E GILETTI

Partito “in salita” e con molti detrattori già schierati con il fucile puntato, a pochi giorni dall’inizio il Festival di Sanremo 2010 ha trovato con il “caso Morgan” la dinamite necessaria per far saltare gli schemi e generare il beneamato rimbombo mediatico, che tanto piace all’italico popolo festivaliero. L’intervista shock in cui il cantante dichiarava di fare uso abituale di cocaina, l’inevitabile “levata di scudi” politica e mediatica; poi le accuse, le scuse e infine l’esclusione del cantante dalla gara canora per volere degli alti vertici Rai e della direzione artistica del Festival: in questi giorni tutti parlano di Morgan, tutti giudicano Morgan e soprattutto tutti lo vogliono.

Se infatti l’indignazione collettiva è stata automatica e repentina, è stata (e sarà) altrettanto repentina la curiosità morbosa del pubblico e degli addetti ai lavori pronti a sviscerare il caso in ogni sua sfaccettatura, nel nome della critica e dello share. Ieri la prima intervista ufficiale (post-bufera) a “Radio Gioventù” con Pierluigi Diaco e il ministro Giorgia Meloni che aveva aspramente ammonito il cantante come esempio da “non seguire”; questa sera lo sbarco del giudice di X Factor in tv sulle poltrone di Porta a  porta. In seconda serata su Raiuno come sempre, Bruno Vespa accoglierà il baudelairiano cantante sulla via della sentita (?) redenzione e proverà a darne un’immagine più reale e verosimile di quella consegnata ai media negli ultimi giorni.

Ambitissimo e corteggiatissimo, Morgan inoltre potrebbe “fare bis” nella giornata di domenica; a contenderselo “L’Arena” di Giletti e “Quelli che il calcio” dell’amica/collega Simona Ventura. Il primo è al momento favorito nel toto-ingaggio, ma non è escluso che l’amicizia della conduttrice con il Castoldi possa avere la meglio sulle varie gerarchie di rete e consegnare così alla Ventura un autentico “colpo acchiappa-audience”.




11
dicembre

DM LIVE24: 11 DICEMBRE 2009

DM Live24: 11 Dicembre 2009

>>> Dal Diario di ieri…

  • Ritardi

giulia ha scritto alle 11:14

Il ritardo della messa in onda dell’ultima puntata dell’ Era Glaciale sarebbe attribuibile ad alcune dichiarazioni anti- Berlusconi degli ospiti Fiorella Mannoia, Fabio Volo e forse Morgan ( non è citato ma anche lui ha detto la sua ). Secondo Aldo Grasso questa cosa mostrerebbe, ancora una volta , l’eccessivo zelo di alcuni dirigenti Rai nei confronti del potere politico. Se la puntata fosse stata trasmessa all’ ora consueta, afferma il critico del Corriere , con buona probabilità nessuno avrebbe fatto caso alle parole degli ospiti ( non hanno detto nulla che non fosse già stato detto liberamente da altri ). Ritardando la programmazione si è dato invece rilievo all’accaduto.

  • Umiliazioni!

lauretta ha scritto alle 17:45

Ennesima figuraccia della Celentano, questa volta con Michele. Infatti il ragazzo oltre ad essere risultato idoneo a rimanere nella scuola é stato ritenuto, secondo la super commissione, il miglior ballerino della scuola. Povera celentano, ormai chi la prenderà più sul serio?

  • Rai avvisata, mezza salvata

lauretta ha scritto alle 18:22

Stando a Dagospia, il Garante per le Telecomunicazioni ha mandato un ultimatum alla Rai: basta con le docu-fiction di Santoro e con i plastici di Bruno Vespa. Falserebbero troppo la realtà! Dopodichè arriveranno maxi sanzioni. Rai avvisata mezza salvata.


27
novembre

QUESTIONI DI POTERE: IL CDA RAI SILURA IL DIRETTORE DI RAITRE RUFFINI, CEDE LA POLTRONA A DI BELLA E APPROVA L’AUMENTO DI STIPENDIO DI BRUNO VESPA

Antonio Di Bella

La settimana che volge al termine ha portato in Rai molte novità di cui da tempo si vociferava: il CdA di Viale Mazzini ha finalmente deliberato su alcune scelte cruciali per la scacchiera politica… pardon… per il palinsesto delle varie reti.

Su tutte, ha tenuto banco “l’atteso siluramento” del  direttore di Raitre Paolo Ruffini a favore dell’ex direttore del Tg3 Antonio Di Bella, a sua volta silurato a favore di Bianca Berlinguer. Una decisione che ha avuto una lunghissima gestazione a causa dei nuovi assetti del Partito Democratico (by Bersani) e che ha visto la luce grazie ai voti favorevoli di 8 membri del consiglio (tra cui quello del presidente del CdA Garimberti che ha parlato di Di Bella come di “un forte innesto di energia”), mentre si era espresso negativamente il consigliere Nino Rizzo Nervo. Ma non è finita qui.

Il CdA ha dato il suo assenso anche ad un altro nodo da sciogliere: il rinnovo contrattuale di Bruno Vespa, che dopo diversi rinvii, ha avuto la sua vittoria. A dispetto delle richieste di moderazione in tempi di crisi e delle analisi economiche, Vespa è riuscito ad ottenere un nuovo contratto, con tanto di aumento. Il giornalista abruzzese infatti guadagnerà dal 1 settembre 2010 al 1 settembre 2013 (con opzione per il 2014) 2 milioni e 124 mila € l’anno, tra base e serate speciali. Il contratto “base” del conduttore di “Porta a Porta” era di soli 1,2 milione di € annui a cui andavano aggiunti i “gettoni di presenza” per serate speciali e partecipazioni varie; con questo rincaro il giornalista abruzzese si vedrà riconosciuto praticamente per intero (300 mila € sui 400 mila € totali) l’aumento richiesto, con buona pace dei detrattori e dei conti economici Rai alimentati per lo più dai cittadini abbonati.





25
ottobre

BRUNO VESPA PROPONE DI DEVOLVERE PARTE DEL SUO (AUMENTO DI) STIPENDIO, IN BORSE DI STUDIO; LA ANNUNZIATA APPROVA.

BRUNO VESPA PROPONE DI DEVOLVERE PARTE DEL SUO (AUMENTO DI) STIPENDIO, IN BORSE DI STUDIO; LA ANNUNZIATA APPROVA.

Per essere e rimanere uno dei giornalisti più importanti e potenti d’Italia servono: capacità professionali e relazionali, elasticità nel gestire le situazioni, una buona dose di scaltrezza e velocità di reazione alle offensive. Bruno Vespa incarna alla perfezione questo mix vincente ed è proprio per questo che, mentre tiene banco il clamoroso aumento di stipendio chiesto a mamma Rai (400.000 €, per un salario totale di 1 milione e 600.000 Euro: qui il nostro recap), è già partita una diplomatica (e spietata) campagna di “ricostruzione” della propria immagine.

La richiesta di una cifra così esosa in tempi di crisi ha messo il giornalista abruzzese (che di detrattori ne ha già molti) in una situazione di “gogna mediatica” in cui tutti, o quasi, si sono sentiti in dovere di gridare allo scandalo. L’autodifesa di Vespa è stata repentina ed efficace, e riassumibile in tre mosse:

  1. Accettare il verdetto titubante del CdA Rai, senza creare troppi clamori
  2. Dimostrare con i numeri (e facendo i nomi dei suoi “colleghi Paperoni”) che la sua richiesta è in realtà allineata al mercato
  3. Avvalorare la sua richiesta dimostrando che nonostante questo aumento, “lui è dalla parte del popolo“.

Questa terza fase è infatti iniziata proprio dalle pagine del Corriere, in cui durante l’intervista di Paolo Conti, Vespa afferma di essere pronto a devolvere in beneficenza 150.000 € del suo stipendio annuale. L’idea di “Frà Bruno” è quella di istituire 10 borse di studio annuali del valore di 15.000 € ciascuna per favorire, attraverso un corso/concorso, l’avvio dei giovani alla professione giornalistica.


23
ottobre

VESPAIO DI POLEMICHE SUI COMPENSI DI BRUNO: MA ECCO QUANTO GUADAGNANO AL MINUTO FAZIO, SANTORO, BIGNARDI E DANDINI

bruno_vespa

Ha tenuto banco nelle ultime ore il mancato rinnovo del contratto di Bruno Vespa. Il giornalista infatti, già forte di un contratto pari a 1,2 milioni di € all’anno (più altre fee per partecipazioni e progetti extra) ha chiesto al cda Rai un aumento di circa 400 mila €, per un totale, quindi, di 1,6 milioni di € (comprensivi questa volta degli impegni “extra Porta a Porta“). Il “buon Bruno” ha anticipato i tempi di contrattazione rispetto alla naturale scadenza del contratto, probabilmente consapevole della “giro di vite” che potrebbe esserci presto in Rai, nonchè conscio che la televisione pubblica, sempre più politicizzata, è legata ai cambi di scenari (politici) che, ovviamente, potrebbero avere conseguenze sulla sua “egemonia giornalistica“.

La risposta del CdA, e nello specifico dei consiglieri Nervo e  Petrone, è stata “troppo caro in tempi di crisi” e la conseguenza è stata il rinvio della questione al prossimo consiglio, mentre il direttore Masi ha chiesto chiarimenti sulle motivazioni e le caratteristiche di questa richiesta d’aumento da parte del famoso giornalista.

Vespa, preoccupato di veder nuovamente garantite le sue collaborazioni Rai, ha incassato il colpo: “Mi pare giusto che il Cda della Rai abbia chiesto un approfondimento su tutti i contratti da rinnovare e non soltanto sul mio. [...] Si potrà così constatare che alcuni elementi del mio contratto risalgono al 2001 e altri al 2004. Se si pensa che quando entrerà in vigore il prossimo contratto l’inflazione del decennio sarà intorno al 22%, sarà più facile ragionare“.

In realtà il giornalista sarebbe molto irritato per il clamore suscitato e soprattutto per la “pubblicità” fatta ai suoi compensi, e così ha pensato bene di “allargare il cono di luce” sugli stipendi di altri colleghi.





14
settembre

BUFERA IN RAI: LO SPECIALE DI VESPA SULLE NUOVE CASE IN ABRUZZO RINVIA I DEBUTTI DI BALLARO’ E DI TUTTI PAZZI PER LA TELE. E SCOPPIA LA POLEMICA

Porta a Porta (Bruno Vespa e Silvio Berlusconi) @ Davide Maggio .it

La prima puntata della nuova edizione di Ballarò, inizialmente prevista per domani sera, e poi rimandata a martedì prossimo, andrà in onda giovedì 17 settembre in prima serata su Raitre.

E’ di nuovo polemica in casa Rai. E ancora una volta è l’informazione a fare notizia. La Rai ha infatti deciso di affidare domani sera la diretta dell’inaugurazione delle nuove case in Abruzzo a Bruno Vespa e al suo Porta a Porta. Uno speciale in prima serata che ha scatenato una bufera in Viale Mazzini e ha causato degli inevitabili cambiamenti di palinsesto.

Le premiere di Ballarò (ottava stagione) e di Tutti pazzi per la tele sacrificate sull’altare di uno speciale di Porta a Porta: con lo sbarco del gran cerimoniere Vespa in prima serata, Floris e Antonella Clerici si sono visti costretti a posticipare la partenza dei loro programmi di una settimana, ovvero martedì 22 settembre. Se da parte della Clerici e del suo staff non c’è stata nessuna reazione (almeno fin’ora), sul fronte Raitre è scoppiato un vero e proprio “terremoto”, passateci il termine. Non si sono fatte attendere infatti le dichiarazioni di Floris e del direttore di Raitre Paolo Ruffini.

Se Floris parla di atto immotivato dichiarandosi dispiaciuto ed etichettando l’accaduto come ”episodio sgradevole e grave”, il direttore di rete Ruffini, precisa che la decisione è stata presa “contro il parere di Raitre” e sottolinea che Ballarò “avrebbe comunque raccontato la cerimonia di consegna delle case ai terremotati” visto che un inviato del programma era lì da diversi giorni proprio per questo. Querelle non solo televisiva ma politica, visto che la sinistra si aspetta da Vespa una celebrazione del lavoro del Premier Silvio Berlusconi per il lavoro svolto in Abruzzo. 

Tornando alle questioni prettamente televisive…


6
maggio

INSIEME A TE NON CI STO PIU’. IL DIVORZIO DEL SECOLO, QUEL SENTIMENTALONE DI EMILIO FEDE E IL PADRE CONFESSORE BRUNO VESPA

Silvio Berlusconi e Veronica Lario

È ormai sulla bocca di tutti. Fiumi d’inchiostro sui giornali, la rete impazzita, la portiera ne spettegola con i condomini, solo la televisione, e in particolare l’informazione, sembra stranamente disinteressata al divorzio del secolo. Ebbene sì, se quello fra Carlo e Diana, nel lontano 1981, è stato ribattezzato il matrimonio del secolo, l’annunciata rottura dell’unione trentennale tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario, sembra avere tutte le carte in regola per essere ricordata dai posteri come l’evento di cronaca rosa più rilevante degli ultimi anni.

Curiosamente, in questa occasione, la nostrana informazione televisiva, da sempre pronta a infarcire i propri notiziari con servizietti pruriginosi dal disgustoso sapore di becero gossip, si è arroccata in un’intransigente posizione di discrezione e riserbo nei confronti di un fatto privatissimo e doloroso. Massimo rispetto, per carità, ma permetteteci di rimanerne sorpresi. Roba che, fossero stati altri i protagonisti, Studio Aperto c’avrebbe campato un mese di rendita! Eppure si tratta di quella stessa informazione che, invocando il sacrosanto diritto-dovere di cronaca, non si è fatta mai tanti scrupoli a offrirci nei minimi dettagli immagini e racconti di cruenti omicidi, di delicatissime questioni di coscienza o a irrompere, con imbarazzante invadenza, nella tenda di un terremotato disperato per chiedergli: “Come ci si sente ad aver perso tutto, casa, famiglia e lavoro?”. 

Eppure sono stati gli stessi protagonisti a rendere pubblica la vicenda sin dai tempi della famosa lettera a Repubblica in cui donna Veronica rimbrottava l’arzillo marito per la sua eccessiva galanteria nei confronti del gentil sesso. Comprendiamo la lontananza, le dimensioni, verosimilmente, faraoniche delle loro residenze, ma certo una telefonata o una bella scenata casalinga sarebbero state scelte più logiche da parte di chi avesse voluto mantenere il riserbo sui propri dissapori familiari.


30
gennaio

YES, WEEK END: 1500 AUGURI A PORTA A PORTA

Porta a Porta (Bruno Vespa e Silvio Berlusconi) @ Davide Maggio .it

Torna yes week end e lo fa per festeggiare la trasmissione che, giunta al traguardo della puntata n. 1500, più di ogni altra, da anni, incarna e assolve al difficile compito di raccontare la politica in tv. Era il 22 gennaio 1996, quando un Bruno Vespa dal viso ancora deturpato da innumerevoli nei, oggi, inspiegabilmente, scomparsi, (roba che i segreti di Fatima appaiono, al confronto, come innocenti barzellette), teneva a battesimo la sua creatura. Padrino d’eccezione il professor Romano Prodi. Il buon Vespa, incredibilmente sopravvissuto al feroce ostracismo di un’ingrata mamma Rai, inaugurava, così, una serie di approfondimenti di natura politica, ma anche di costume, cronaca e spettacolo, destinati a imprimere una svolta epocale alla tradizionalmente noiosa e povera seconda serata di Rai Uno.

Sin dal primo appuntamento fu evidente l’originalità di un prodotto televisivo che avrebbe rivoluzionato l’ormai stantio metodo di fare politica in tv, sostituendo a seriose, e spesso incomprensibili, tribune politiche, apprezzate e seguite solo da una ristretta elite di addetti ai lavori, accesi confronti e godibili conversazioni, finalmente, alla portata di tutti. Non a caso, infatti, nella puntata inaugurale, accanto a Romano Prodi, sedevano personaggi, dalla storia personale e dal curriculum professionale profondamente lontani e diversi, quali Milly Carlucci e Francesco Moser. Un’ardita mescolanza di generi che, se allora fece arricciare il naso a numerosi critici, con il tempo, avrebbe, invece, dimostrato tutta la sua straordinaria forza, dando ragione all’intuizione dello scaltro Vespa.

Quel candido salotto diverrà, così, nel corso di questi 13 anni, luogo deputato ad accordi politici di portata storica, ma anche teatro di insanabili crisi governative, tanto da meritare il nobile e lusinghiero appellativo di Terza Camera della Repubblica Italiana. Come dimenticare, d’altra parte, che Silvio Berlusconi scelse proprio quella ribalta televisiva per firmare il suo celeberrimo “contratto con gli italiani”, o che il tradizionalmente schivo Massimo D’Alema aprì, alle telecamere della trasmissione, le porte della sua casa per dare prova delle sue straordinarie abilità culinarie? Un bagaglio stracolmo di ricordi e di momenti che hanno segnato, nel bene e nel male, la storia della televisione italiana: dalla spassosa rissa fra Alessandra Mussolini e Katia Belillo (che ha segnato il record di ascolti della trasmissione registrando uno share di oltre il 60% – QUI IL VIDEO), al macabro plastico della villetta di Cogne, dall’intervista esclusiva a Saddam Hussein, in occasione dell’ultima guerra del golfo, all’annuncio, in diretta tv, dell’ uccisione di Fabrizio Quattrocchi.