Bruno Vespa



10
maggio

BRUNO VESPA NON RISPONDE ALLA POLEMICA DI SANTORO SUGLI ACCESSI WEB: IL NUOVO DG MI HA INVITATO A NON FARLO

Bruno Vespa vs Michele Santoro

Basta litigi tra giornalisti in diretta tv, ché a Viale Mazzini ci sta la Rai. Mica l’asilo Mariuccia. Al nuovo DG Lorenza Lei non piacciono i duelli a distanza tra conduttori, e nello specifico quelli tra Michele Santoro e Bruno Vespa. Lo abbiamo scoperto ieri sera, quando attendevamo la replica del cerimoniere di Porta a Porta alla stoccata vibratagli giovedì scorso dal collega di Annozero. Il guru del libera informazione, infatti, aveva sciorinato i dati sugli accessi ai siti internet dei programmi di informazione Rai e sostenuto che i contatti registrati dal talk show del Vespone fossero di gran lunga inferiori rispetto a quelli degli altri competitor della seconda e terza rete (maggiori info qui). ”Risponderemo lundedì“, aveva tuonato il giornalista col pungiglione. E invece colpo di scena: la replica non c’è stata.

Avevo annunciato che avrei risposto a Santoro sui dati fortemente inesatti divulgati giovedì scorso, ma il nuovo Direttore Generale della Rai mi ha invitato a non farlo” ha affermato Vespa all’inizio della puntata di ieri sera. Dunque è stata Lorenza Lei a suggerire al giornalista di sottrarsi al duello, con la provvida conseguenza di risparmiarci un ennesimo siparietto autoreferenziale. Dopotutto – ha ronzato il conduttore di Porta a Porta – certi atteggiamenti e litigi a mezzo televisivo avvengono solo in Rai… Due professionisti della stessa azienda non dovrebbero darsi contro, almeno non in pubblico: da queste parti lo ripetiamo da tempo. Ora ci ha pensato anche Lei a ribadirlo.

Senza salire sul ring del confronto, Vespa ha comunque accennato al principale oggetto del suo recente contendere con Santoro: i dati degli accessi web. Il giornalista non ha confermato né smentito le cifre della discordia proposte ad Annozero, ma si è limitato a precisare che il nuovo sito internet di Porta a Porta è attivo da poco tempo. “Io devo ringraziare decine di migliaia di eroi che pure se questo sito non esisteva di fatto e non era pubblicizzato si sono sintonizzati sulle nostre trasmissioni” ha detto il conduttore, aggiungendo, “adesso che inizieremo a pubblicizzarlo con regolarità martellante diventerete molti di più, ma già ora i dati sono francamente sorprendenti“.




6
maggio

ANNOZERO, SANTORO SALUTA A MODO SUO LA LEI: RIPRISTINI LE REGOLE O PARLERANNO ANCORA I GIUDICI. E FA INFURIARE VESPA

Michele Santoro, Annozero

Lei non sa chi sono io. Michele Santoro mostra gli artigli ma lo fa col sorriso: è il suo modo di omaggiare il neoeletto Direttore Generale della Rai. In apertura della puntata di Annozero di ieri sera, il conduttore ha fatto gli auguri a Lorenza Lei, da 48 ore responsabile della tv di Stato. “Speriamo che sia femmina” ha esordito il giornalista rifacendosi a Monicelli e auspicando poi che la nuova governance rispristini le regole della televisione. Col suo discorsetto, il capo tribù della libera informazione ha mandato un messaggio ai vertici di Viale Mazzini: patti chiari amicizia lunga. E stavolta che nessuno faccia l’indiano. Augh.

In bocca al lupo al nuovo direttore generale della Rai e speriamo soltanto che si possano ripristinare le regole della televisione, perché altrimenti per quanto ci riguarda saranno di nuovo i giudici a dover parlare“  Il vero augurio di Santoro è che Lorenza Lei si smarchi dall’atteggiamento che il predecessore Mauro Masi aveva tenuto con Annozero. Nel caso questo non succeda, il giornalista si rivolgerà ai giudici. A proposito, fra poco la Cassazione si esprimerà su alcune sentenze che riguardano il talk di Rai2. “Sentenze di cui molti parlano ma che nessuno va a leggere, perché altrimenti non si direbbero sciocchezze come quelle che sono stati i giudici a decidere che Annozero vada in onda sempre alla stessa…” ha polemizzato il conduttore.

Santoro ha poi contestato a Il Giornale e a Libero di dubitare dei dati Auditel sul suo programma. “Avrebbero potuto vedere i dati che ci sono su internet dove è difficile fare un taroccamento” ha replicato, proseguendo: “I rapporti sono che Annozero  ha 80mila visualizzazioni medie, Report 40mila, Ballarò 38mila e Porta a porta diamogli 8mila, sennò si deprimono“. Le cifre sparate dal giornalista hanno fatto infuriare Bruno Vespa, il quale ha telefonato in studio per rettificare “i dati fortemente inesatti relativi ai frequentatori del sito di Porta a porta”.


5
maggio

PORTA A PORTA, BERLUSCONI TORNA ALLA CARICA: VINCEREMO LE PROSSIME ELEZIONI. SE LASCIO, TREMONTI POSSIBILE CANDIDATO PREMIER

Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti

Dopo il matrimonio reale, l’incoronazione del principino Giulio: Porta a Porta non se ne perde una. Se settimana scorsa il programma di Bruno Vespa raccontava le nozze a Buckingham Palace, tra conti e cavalieri di sua Maestà, ieri invece ha fatto i conti con ’sua Maestà’ il Cavaliere in persona, a Palazzo Grazioli. L’approfondimento della seconda seconda serata di Rai1 ha trasmesso un’intervista a Silvio Berlusconi nella quale il premier ha indicato il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti come suo possibile successore. Un’apertura (in)aspettata, interpretata da alcuni come un’investitura a pieno titolo e considerata invece da altri come un semplice contentino, una carezza politica quasi dovuta. Ma nulla di più.

Nella puntata di ieri sera Vespa ha mandato in onda a spezzoni l’intervento del Presidente del Consiglio registrato a Palazzo nel pomeriggio. In studio, il consueto parterre pronto a sezionare il verbo del Cavaliere. Dopo aver indicato le priorità dell’Esecutivo (riforme della giustizia, dell’architettura istituzionale e del sistema tributario), Berlusconi ha parlato del suo futuro politico: “Se sarà necessario per il centrodestra candidarmi alla guida del governo, non mi tirerò indietro. Se invece verranno fuori altre personalità, e ne abbiamo diverse, Tremonti in primis, che possano suscitare  il consenso elettorale (…) io sarei felice di poter restare ancora in politica ma occuparmi del Pdl e lasciare ad altri la conduzione del governo“.

L’incoronazione ufficiosa del super ministro a delfino del premier ha ovviamente suscitato reazioni politiche, non solo nello studio di Vespa. Nell’intervista al talk show di Rai1 Berlusconi ha anche parlato delle prossime amministrative  (“un test politico“) dicendosi convinto che “il centrodestra vincerà anche queste elezioni” anche se “c’è un clima da guerra civile“. Ricordando poi che la sinistra “annovera tra i suoi sostenitori i centri sociali in cui si annidano molti facinorosi“, il Cavaliere ha negato ogni possibilità di dialogo con l’opposizione: “ Deriva dal vecchio Pci…“. Fantasmi comunisti si libravano in differita: spiritismo a Porta a porta.





30
aprile

BEATIFICAZIONE DI PAPA GIOVANNI PAOLO II: TUTTI GLI APPUNTAMENTI TARGATI RAI PER KAROL WOJTYLA.

Beatificazione Giovanni Paolo II

Oltre un milione di fedeli sono arrivati a Roma da ogni parte del mondo per assistere alla beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Tanti altri  seguiranno da casa l’importante evento. Molteplici le offerte della Rai, che con appuntamenti in diretta, lunghe maratone televisive, trasmissioni d’informazione e di approfondimento seguirà tutta la cerimonia.

SABATO >> Si parte alle 17.10 di questo pomeriggio su Rai 1, con uno speciale di A sua immagine. Alla vigilia della beatificazione, la rubrica religiosa ricorderà Papa Wojtyla grazie alle testimonianze del Cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario personale del pontefice per quasi quarant’anni. A seguire Le Ragioni della Speranza con Padre Ermes Ronchi commenterà il Vangelo della domenica dalla Cappella Redemptoris Mater e dai giardini Vaticani. Nel corso della puntata l’attrice Pamela Villoresi leggerà una poesia di Giovanni Paolo II. In prima serata su Rai 2, andrà invece in onda “Karol, un Santo padre”,  uno speciale condotto da Lorena Bianchetti e Massimiliano Ossini. La trasmissione metterà in risalto il rapporto speciale che il Santo Padre è riuscito a instaurare con i giovani. In studio tra ospiti e testimonianze, saranno mostrati filmati di repertorio in grado di far rivivere i momenti più emozionanti e significativi del legame tra papa Wojtyla e i giovani.  Durante la serata, inoltre, saranno effettuati numerosi collegamenti con il Circo Massimo a Roma, dove si svolgerà la veglia di preghiera per la beatificazione e con altri 5 santuari in Polonia, Tanzania, Libano, Messico e Portogallo.

In seconda serata alle 23.10 sempre sulla seconda rete, andrà in onda una puntata speciale di Tg2 Dossier dedicata a Wojtyla, che prima di diventare Papa fu lavoratore in una fabbrica chimica. Nel reportage intitolato Il Beato operaio, a firma del vaticanista Enzo Romeo, con la fotografia di Franco Trifoni e il montaggio di Laura Sacripanti, sarà ripercorsa con rare immagini di repertorio la giovinezza di Wojtyla a Wadowice e Cracovia, i quattro anni di lavoro alla fabbrica Solvay e la sua vocazione sacerdotale, maturata proprio nel contesto operaio.


18
aprile

RAI, ENTRA IN VIGORE LA PAR CONDICIO. IL DG MASI: SIA RIGOROSA

Silvio Berlusconi, Bruno Vespa

Da oggi parole col contagocce, ospiti sul bilancino, interventi politici calibrati al millesimo. Ad un mese dalle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio entrano infatti in vigore le norme sulla par condicio, che verranno applicate alla programmazione televisiva ed in particolare alle trasmissioni di approfondimento giornalistico. La parola magica sarà quindi “contraddittorio“, empirica garanzia che tutte le voci abbiano eguale spazio per esprimersi. Una formula, quest’ultima, alquanto discutibile ma pur sempre migliore rispetto alla chiusura completa dei talk show Rai che era stata proposta dal Pdl in Commissione di Vigilanza. L’emendamento è stato poi bocciato in sede di votazione.

La regolamentazione prevista è quella messa a punto da Sergio Zavoli con l’approvazione della Vigilanza da lui presieduta. In essa si prevede che i programmi adottino “ogni cautela atta ad evitare che si determino situazioni di vantaggio per determinate forze politiche o determinati competitori elettorali” e prestino attezione alla scelta degli ospiti in modo da garantire loro “effettiva parità di trattamento“. Le trasmissioni giornalistiche, inoltre, risponderanno ai direttori di telegiornale delle reti sulle quali vanno in onda. In concreto: Porta a Porta di Bruno Vespa farà riferimento al responsabile del Tg1 Augusto Minzolini, l’Annozero di Michele Santoro a Mario De Scalzi del Tg2 e Ballarò Giovanni Floris a Bianca Berlinguer.

Da parte sua il Direttore Generale Mauro Masi ha inviato ai responsabili di tutte le strutture aziendali interessate una nota nella quale auspica una  “scrupolosa applicazione delle disposizioni“  e sottolinea la rilevanza disciplinare di eventuali inadempienze delle stesse. Palinsesto alla mano, oggi il primo conduttore Rai a confrontarsi con la par condicio sarà Bruno Vespa. Per equilibrare le voci in studio, stasera il giornalista ospiterà a Porta a Porta Maurizio Gasparri (Pdl) Roberta Pinotti (Pd) Italo Bocchino (Fli) e Saverio Romano (Responsabili). Si parlerà proprio della campagna elettorale appena iniziata,  ma anche della posizione italiana sulla guerra in Libia e dell’emergenza immigrazione. Domani, sempre sulla tv pubblica, toccherà a Floris, giovedì all’indomabile Santoro.





13
aprile

DONAT CATTIN NON PERDONA LO SPUTO DI BAUDO: “A CENTOCINQUANTA AVEVA METODI AUTORITARI”

Centocinquanta: Pippo Baudo, Bruno Vespa

Lo sputacchione no, non l’aveva considerato. Claudio Donat Cattin, autore della trasmissione Centocinquanta, mai si sarebbe aspettato di ricevere uno sputo da parte di un professionista della tv come Pippo Baudo, ed ora non è intenzionato perdonare la reazione del salivatore di Militello. Il gesto del conduttore Rai, lo ricordiamo, era avvenuto dietro le quinte del programma sull’Unità d’Italia, a margine di uno scontro verbale con Bruno Vespa (di cui Donat Cattin è storico autore). “E’ stato un episodio assurdo, che non voglio commentare perché si commenta da solo. Per me la vicenda si è chiusa lì. Metto una pietra sopra allo sputo e al mio rapporto con Baudo” ha affermato il capostruttura in un’intervista pubblicata dal settimanale Oggi.

Lo sputo non mi ha colpito, ma resta un comportamento allucinante, seguito peraltro a una raffica di insulti che non avevano alcuna motivazioneprosegue Donat Cattin, spiegando che i dissidi con il Pippone nazionale sono iniziati proprio sul programma patriottico di Rai1. “Baudo lo conosco da vent’anni, abbiamo sempre avuto uno splendido rapporto. Ma da quando lavoravamo a Centocinquanta ce l’aveva con me. Forse aveva capito che non condividevo alcune sue scelte, il suo metodo autoritario. Evidentemente, in questa fase della sua vita gli è difficile accettare le critiche“.

Le opinioni diverse ci stanno, il confronto acceso pure, ma lo sputacchione no: l’autore Rai insiste sulla gravità di quella reazione e rifiuta l’eventualità che Baudo si scusi con lui.”So che ha detto a Vespa che sarebbe pronto a farlo. Ma, sinceramente, non mi interessa” ha commentato. A Viale Mazzini, intanto, sembrano intenzionati a voler sanzionare quell’episodio. Se da una parte Baudo ha risposto ad un’offesa (Donat Cattin lo aveva accusato di tenere “comportamenti mafiosi“, ndDM), dall’altra lo sputo potrebbe costargli una multa vicina ai 100 mila euro.


8
aprile

CENTOCINQUANTA AFFONDA E CHIUDE IN ANTICIPO. BAUDO SPUTA A UN AUTORE, VESPA LASCIA LA TRASMISSIONE PER COLPA DI SANTORO

Bruno Vespa, Mauro Mazza e Pippo Baudo

Bruno Vespa, Mauro Mazza e Pippo Baudo

Volano stracci a Centocinquanta. Come riportato da Maria Volpe sul Corriere della Sera, pare che al Teatro delle Vittorie ci fosse maretta tra Bruno Vespa e Pippo Baudo nell’ultima puntata del varietà-approfondimento dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Tutto nasce da una scelta degli autori, coadiuvati dal Pippo nazionale probabilmente, che durante l’esibizione della banda dei carabinieri hanno deciso di mandare in video le fotografie dei personaggi di punta dell’azienda pubblica.

 Un omaggio simpatico volendo, peccato che tra questi, anche se i telespettatori non hanno avuto l’onore di vederlo, è stato inserito anche Michele Santoro. “La serata si conclude qui”: il conduttore di Porta a Porta, in segno di protesta con la “trovata geniale”, ha lasciato la baracca e si è rinchiuso in camerino. Con molta nonchalance Baudo ha continuato tranquillamente la puntata che, una volta conclusasi, è sfociata in un piccolo party con brindisi annesso. Un clima del tutto surreale, racconta la Volpe, anche perché già dalla seconda puntata, sprofondata ad un preoccupante 14% di share, si erano create due fazioni in pieno conflitto all’interno della trasmissione.

Da un lato i sostenitori del “varietà puro” con in testa Pippo Baudo, dall’altro Bruno Vespa e il suo autore storico Claudio Donat Cattin, convinti che il crollo degli ascolti fosse dovuto proprio alla parte di “intrattenimento”. Dopo la seconda puntata pare ci sia stata una riunione di “fuoco” in cui Cattin ha tacciato Baudo di avere un comportamento mafioso e Baudo di tutto punto ha risposto con un elegantissimo sputo in faccia (mancato, però).


6
aprile

CENTOCINQUANTA: BAUDO E VESPA PUNTANO SUL PICCANTE E SU BALLANDO CON LE STELLE PER RISOLLEVARE IL PROGRAMMA IN ODORE DI CHIUSURA ANTICIPATA

Centocinquanta

Ci si gioca il tutto per tutto. Se gli ascolti non dovessero aumentare il quarto appuntamento con Centocinquanta, in onda stasera alle 21:10 su Rai1, potrebbe esser l’ultimo. Non sono bastate le prodezze di Belèn Rodriguez, né gli impolverati filmati dal sapore amarcord a risollevare, nella scorsa puntata, le sorti di un prodotto debole già dall’esordio.

In apertura la celebrazione della storia del ballo italiano: a rileggere un secolo e mezzo di valzer, tango e mambo saranno i protagonisti di Ballando con le Stelle, capitanati, come prevedibile, da Milly Carlucci. Il piatto forte, però, si preannuncia quello legato al pruriginoso tema della censura, da Paola Borboni all’esordio della rivista Playboy, passando per i primi seni nudi della cinematografia nostrana. Edwige Fenech e Gloria Guida affiancheranno Pippo Baudo e Bruno Vespa nel piccante percorso, catapultando i telespettatori nel magico mondo della commedia sexy all’italiana. Per chi avesse fame di dibattiti politici in salsa celebrativa, a chiudere la serata un confronto sull’eterna lotta tra partigiani e Repubblica Sociale, con Mario Pirani, Giampaolo Pansa, Lucio Villari e Pierangelo Buttafuoco.

Basterà tanta carne al fuoco per mettere a segno il sospirato gol della bandiera? Sicuramente il palinsesto non ha strizzato l’occhio allo show del Delle Vittorie, visto che la data scelta per la partenza, il 17 marzo, ha bruciato sul nascere qualsiasi prospettiva di cliffhanger. L’incompatibilità tra i conduttori e l’eccessiva pesantezza del prodotto hanno dato, infine, il colpo di grazia. C’è da chiedersi cosa resterà di Centocinquanta. Il gigantesco topless di Sophia Loren, gli scatoloni pieni di souvenir e i monologhi da terza serata ci dimostrano quanto l’enorme potenziale legato alle emozioni per il compleanno del nostro Paese sia stato rovinosamente sprecato, nonostante le ottime premesse.