Festival di Sanremo 2010



15
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2011: GLI ASCOLTI DELLE PREMIERE DELLE PRECEDENTI EDIZIONI. QUANTO FARA’ GIANNI MORANDI?

Festival di Sanremo 2011

Festival di Sanremo 2011, quali ascolti per la premiere?

Perché Sanremo è Sanremo, anche per gli ascolti. Gianni Morandi e tutto il dream team della 61esima edizione avranno l’arduo compito di non sfigurare questa sera rispetto alla première targata Antonella Clerici, nonostante la concorrenza interna e gli ascolti “frammentati” causa nuovi canali del digitale terrestre. Data per spacciata da tutti, l’edizione targata Antonella raccolse nella prima puntata ben 10.700.000 spettatori con il 45.26% di share mentre Ballarò, “concorrente” anche quest’anno, si fermò a quota 12.51% con 3.451.000 spettatori.

Va detto che la 60esima edizione fu trainata anche dalle feroci polemiche sul trio Pupo-Filiberto-Canonici, che hanno allietato le giornate pre-sanremesi, mentre il Sanremo di Morandi, a parte qualche sporadica lite tra le due prime donne, si sta avviando verso la première in un clima di apparente calma. Elevato anche il risultato del Bonolis “secondo” (con Luca Laurenti) che nella première raggiunse 10.126.000 spettatori con il 47.79% mentre l’edizione del 2005, sempre condotta da Bonolis con la co-conduzione di Antonella Clerici e Federica Felini – ma va ovviamente considerata la situazione televisiva totalmente differente – collezionò 12.822.000 spettatori con il 54.55% di share.

Nel 2007 e 2008 toccò a Pippo Baudo: nel primo caso in coppia con la Hunziker risollevò gli ascolti rispetto al precedente anno raggiungendo nella prima puntata il 44.65% con 9.747.000 spettatori, nel secondo ottenne uno dei risultati più bassi di sempre, 36.24% e 7.050.000 spettatori. Tragici, per l’epoca almeno, gli ascolti del Sanremo del trio Panariello-Blasi-Cabello la cui première toccò 10.166.000 spettatori con il 44.20%, per fortuna che ci pensò Pippo l’anno dopo.




18
marzo

PREMIO REGIA TELEVISIVA 2010: ECCO I PROGRAMMI FINALISTI. CARLO CONTI E ANTONELLA CLERICI PERSONAGGI DELL’ANNO

Per tutti i curiosi che non riescono ad attendere fino a questa sera, DM – quest’anno facente parte dell’Academy del 50° Premio Regia Televisiva che ha selezionato le 20 trasmissioni finaliste -  è in grado di comunicare l’attesa Top 10 dei  programmi che, questa sera in diretta su RaiUno dal Teatro Ariston di Sanremo, si contenderanno al televoto lo scettro di “Migliore programma TV dell’anno”.

  • Ballando con le stelle (RaiUno)
  • Ti lascio una canzone (RaiUno)
  • Grazie a tutti (RaiUno)
  • Festival di Sanremo 2010 (RaiUno)
  • I Migliori Anni (RaiUno)
  • L’Eredità (RaiUno)
  • Porta a Porta (RaiUno)
  • Chi ha incastrato Peter Pan (Canale5)
  • Striscia la notizia (Canale5)
  • Zelig (Canale5)

Il premio come “Personaggio maschile” dell’anno è stato assegnato, ancora una volta, a Carlo Conti (anche nella Top10 con L’eredità e I Migliori Anni) mentre la statuetta per il “Personaggio Femminile” dell’anno è andata ad Antonella Clerici (anche lei tra i “migliori 10″ con Ti lascio una canzone e Festival di Sanremo 2010), che ha preferito non proferire parola in quel di Sanremo – destando un certo malumore tra i giornalisti. “Migliore Fiction” è risultata invece Lo scandalo della Banca Romana (prodotta da Albatross Entertainment) con Beppe Fiorello e Andrea Osvart, che si è contesa il premio con Don Matteo e Il sangue dei vinti.


27
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010: MARCO MENGONI E NOEMI PRIMI NELLE CLASSIFICHE DI VENDITE, QUINTO VALERIO SCANU MENTRE IL TRIO DELLE POLEMICHE…

Il Festival di Sanremo è solo il “primo tempo”, è nel post-Festival, il “secondo tempo”, che potremo aver contezza del reale successo dei 15 Artisti in gara, decretando il reale vincitore. Un primo quadro viene già fornito dalla classifica ufficiale FIMI sugli album e i singoli più acquistati dal 15 febbraio al 21 febbraio 2010.

Il risultato è ribaltato: esordisce direttamente al primo posto, con l’album Re Matto, Marco Mengoni (terzo a Sanremo) mentre l’acerrimo rivale, nonchè vincitore della kermesse, Valerio Scanu (con Per tutte le volte che), deve accontentarsi del quinto posto (addirittura superato da Senza Nuvole dell’amica Alessandra Amoroso), seguito da Ricomincio da qui dell’amata Malika Ayane. Eliminati nella serata del giovedì, i Sonhora si piazzano decimi in classifica mentre sale dalla posizione 89 alla posizione 14 Noemi. Per ritrovare un concorrente di Sanremo bisogna scendere alla 24esima posizione dove si piazza Irene Grandi (Alle porte del sogno) seguita alla 26esima dal silurato Morgan (Morganicomio). Dalla 30 alla 34 è ancora Sanremo mania: Povia, Marco Mengoni (con l’album d’esordio), Nino D’Angelo, Enrico Ruggeri e la “Giovane” Nina Zilli. Male Arisa, Irene Fornaciari, Fabrizio Moro, Simone Cristicchi e il vincitore della sezione Nuova Generazione Tony Maiello (fermo alla 63esima posizione). Nessuna traccia di Italia Amore mio del trio Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici che in compenso spopola sul web con diverse parodie, in primis quella di Elio e le storie Tese.

Totalmente differente la situazione dei digital download dove Sanremo domina comunque incontrastata la top ten: al primo posto figura Noemi con Per tutta la vita seguita da Malika Ayane con Ricomincio da qui e da Marco Mengoni con Credimi Ancora. Quindi Arisa, Povia, Valerio Scanu e Irene Grandi. Ultimo, in nona posizione, Simone Cristicchi con la sua Meno male.





23
febbraio

I RISULTATI DEL TELEVOTO DI SANREMO E L’AFFIDABILITA’ DEL SISTEMA.

Televoto e democrazia televisiva. Partiamo dai dati dei flussi di voto, diffusi da Avvenire, per poi arrivare a delle riflessioni: sabato sera i televoti, arrivati dalle 20.43 alle 23.12, avevano creato la seguente classifica: Pupo e il principino con 212.482, Valerio Scanu (135.588 voti), Marco Mengoni (80.287), 4° Povia (61.125 voti), 5° Arisa (37.069 voti), 6° Irene Fornaciari e i Nomadi (36.210 voti), 7° Noemi (23.089), 8° Malika Ayane (21.668), 9° Irene Grandi (18.358), 10° Simone Cristicchi (16.031). I primi tre classificati accedono alla fase finale durante la quale il pubblico, televotando, decreterà la canzone vincitrice del Festival di Sanremo. Un votazione aperta per 53 minuti (dalle 23.39.52 alle 00.32.58) in cui ai fan del Trio patriottico – che fino a qui aveva dominato – si aggiungono soltanto 1.384 voti in più, mentre Valerio Scanu ne raccoglie ben 96.517 in aggiunta a quelli già accumulati prima. I risultati parlano chiaro: Scanu vince con 235.105 televoti, pari al 37,01% dei votanti. Dai telefoni fissi riceve 56.066 voti, dai cellulari 180.039. Pupo & company ne raccolgono 113.284 dai telefoni fissi e 100.582 dai cellulari, per un totale di 213.866, pari al 33,53%. Marco Mengoni – classificatosi terzo – ne riceve 34.866 dai telefoni fissi e 153.047 dai cellulari, per un totale di 187.913, pari al 29,46% dei voti.

Dopo la matematica una certezza: le polemiche post-elezione del vincitore del Festival di Sanremo sono una tradizione equiparabile al toto-conduttore o alle polemiche che precedono la manifestazione. Il Codacons e la Fimi (Federazione industria musicale italiana) si godono lo spettacolo in poltrona, pronti a scattare in piedi quando il sipario si chiude sullo show sanremese e a riaprirlo a suon di illazioni e accuse.

Ci sono poi le variabili, che animano il dibattito e lo rendono attinente al contesto in cui si inserisce. Negli ultimi due anni è stato il fattore talent-show a rimpinguare le polemiche: la presenza di prodotti sfornati dalle accademie televisive X Factor (Raidue) e Amici (Canale 5) e la preferenza espressa dal pubblico per questa tipologia di concorrenti ha fatto gridare allo scandalo. E al lancio di spartiti.


23
febbraio

MARIA DE FILIPPI: SANREMO 2011? MAI DIRE MAI.

Si dice pazza di gioia. Finalmente ha capito cosa significa esultare per un goal in una partita di calcio. E dire che è già la seconda volta che un suo “amico” riesce a sbancare Sanremo. Ma questa volta è stato diverso.

In un’intervista al Corriere della sera Maria De Filippi, matrona della televisione, dice la sua sul Festival di Sanremo appena concluso. A cominciare dal suo coinvolgimento emotivo, durante la finalissima, dovuto alla presenza di Scanu e di Maurizio Costanzo sul palco dell’Ariston: “Quest’anno è stato più emozionante dell’anno scorso quando ho partecipato in prima persona e vinse Marco. Intanto c’era il ritorno in Rai di Maurizio e poi con Valerio ero più coinvolta, mi sentivo più responsabile: per il pezzo di Marco Carta non avevo lavorato sulla canzone (…) in questo caso Emi ha lavorato a stretto contatto con Amici”. Inevitabile toccare, poi, la discussa questione del televoto. Sul voto popolare, che ha regalato la vittoria a Scanu, da lei televotato 10 volte: la De Filippi si dice favorevole e il motivo risiede nel fatto che trova riscontri nelle vendite discografiche, diversamente da quanto accade con le giuria di qualità (cita l’esempio dei Jalisse).

Non può allora mancare una stoccata alla Sugar che ha espresso perplessità sul meccanismo del televoto della kermesse canora. La conduttrice si chiede, infatti, se la casa discografica di Caterina Caselli  non iscriverà i suoi artisti provenienti da Amici a Sanremo nel caso in cui ci fosse ancora il televoto per la sessantunesima edizione. 





21
febbraio

PIPPO BAUDO E LA SCIAGURA DI DOVER CELEBRARE I SUCCESSI ALTRUI

Pippo Baudo o la disgrazie del tradito e mazziato.  E’ l’escluso di lusso degli ultimi due Festival ma deve anche ingerire pentoloni di bicarbonato la domenica mattina, per il secondo anno di seguito, per mostrarsi tranquillo e smagliante nella celebrazione del successo altrui. Bonolis prima e Clerici dopo. Due edizioni di grande successo, è il caso di dirlo, anche per il rinnovamento rispetto alla classica ricetta Baudo, tutta fatta di vallette mora-bionda e artisti della tv di Carosello.

Che a lui non andassero giù i talent lo si era capito bene, ma adesso è proprio la kermesse canora, che lo ha incoronato per anni come presentatore di garanzia, a non potergli andare più giù. La rivoluzione si è consumata e al povero Pippo non resta che poter lanciare qualche frecciatina neoclassica del day after. Fa quasi tenerezza racchiuso sui gradini a pontificare sull’incomparabilità delle edizioni, sfruttando a proprio favore un’argomentazione bonolisiana, ma non centrando proprio il contesto.

Prova persino a farci rimpiangere i suoi tempi, quasi ormai fosse puro amarcord il suo passaggio all’Ariston sottolineando come un merito assoluto il fatto di sottotitolare Nino D’Angelo quando il direttore artistico era lui. Si stava meglio quando si stava peggio, sembra questo il suo disperato messaggio. Baudo tollera davvero poco il suo ‘esilio’ da Sanremo e risulta più di una volta stralunato in questo dies horribilis: fa persino la gaffe di scambiare Daniele Soragni per un naufrago della Ventura, e poi non contento ignora che il reality cui avrebbe dovuto prendere parte il giornalista , La Tribù, doveva svolgersi a settembre e non si è più fatto.


21
febbraio

IL FESTIVAL DELLA CELEBRAZIONE DELLA MOLE ANTONELLIANA E DEL TALENT SHOW

Mi stupisco di me stesso. Non solo, difatti, canticchio qualche motivetto sanremese, ma ho persino acquistato qualche brano della sessantesima kermesse canora. Roba impensabile, se mi fossi dovuto fermare al primo ascolto di martedi 16. Ma tutt’altro genere di ascolto – quello pubblicato mercoledi mattina da Auditel – mi ha spinto a fare qualche riflessione in più e a capire le ragioni di un Festival di Sanremo che è riuscito nell’inimmaginabile impresa di bissare – e superare – i successi dell’edizione 2009 targata Bonolis.

Certo, il Festival numero 60 è stato lontano anni luce dall’evento che - chi vi scrive - si augurerebbe di veder realizzato nella città dei fiori, ma sono due gli aspetti che hanno contraddistinto positivamente quest’edizione da record: il primo risiede certamente nella voglia di serenità dell’italica penisola, soddisfatta appieno da una conduzione semplice, senza sovrastrutture. Ma al riguardo sono già stati spesi fiumi di parole, tanto per rimanere in tema. Sul secondo, invece, occorre soffermarsi maggiormente visto che, pur essendo stato sottolineato più volte dallo staff festivaliero (Costanzo, Mazzi e Clerici in primis), non è stato dato spazio adeguato lì dove sarebbe stato opportuno.

Gli artisti e la musica di questa edizione del Festival di Sanremo, infatti, sono espressione di quel nuovo modo di vedere lo showbiz che – piaccia o no - è prepotentemente entrato nelle case degli italiani con la prima edizione del Grande Fratello e che vede nella partecipazione attiva del pubblico la sua massima espressione. Un’interferenza autorizzata e un’ingerenza popolare destinata a modificare i meccanismi dello showbiz.

E a poco valgono le spietatissime pagelle dei giornalisti più in voga al Festival di Sanremo, quelli che per intenderci guardano quasi con disgusto alla conquista del palco dell’Ariston da parte dei “reduci da talent”.  I palati raffinati sono destinati giocoforza a cozzare con l’imperante volere popolare che – ora come non mai – decreta vincitori e vinti di qualsivoglia espressione dell’artisticità nostrana non limitandosi più a decretare, quasi in sordina, il successo o meno di un programma, telecomando alla mano. E probabilmente anche un aggiornamento degli organi di informazione sarebbe opportuno. Mi ha stupito ciò che scriveva solo due giorni fa Marinella Venegoni per La Stampa quando, parlando di un Festival anormale, era pronta a sentenziare:

Bei tempi, quando un mese prima ascoltavi le canzoni del Sanremone e riuscivi subito a capire almeno la terna dei favoriti, e spesso indovinavi pure il vincitore. Ora non può più essere così.


21
febbraio

SANREMO 2010, GRAN FINALE: LA MUSICA IN TV DIVENTA LA MUSICA DELLA TV. TRIONFA VALERIO SCANU (E MARIA DE FILIPPI).

Anche quest’anno la fucina di “Amici” è riuscita a piazzare sul gradino più alto del podio del Festival di Sanremo uno dei suoi talenti, con buona pace della vecchia guardia musicale e dei concorrenti di X Factor. E’ stato, infatti, Valerio Scanu ad aggiudicarsi il 60esimo Festival della Canzone Italiana. Un’edizione dai successi inaspettati, nonostante le nefaste previsioni della vigilia, e per la quale va riconosciuto alla sua conduttrice il merito di essere riuscita a gestire con semplicità e veracità la difficile transizione post-Bonolis. La finale di ieri sera ha consegnato al pubblico due “campi di battaglia” e due risultati complementari e diversi: quello musicale e quello televisivo.

Sul fronte musicale, come al solito, la notorietà e la selezione naturale del pubblico che si siede davanti alla tv, hanno determinato un risultato per molti poco condivisibile ed accettabile. In gara molti artisti avevano infatti presentato diversi progetti validi o quanto meno orecchiabili, ma alla fine il pubblico sovrano e televotante ha riconsegnato alla finale proprio gli inizialmente esclusi Scanu e Pupo con Emanuele Filiberto, trascinandoli poi addirittura nel terzetto principale insieme al vincitore di X Factor Marco Mengoni. Il resto è quindi storia: rimangono escluse le favorite Noemi, Irene Grandi e Malika Ayane (per lei addirittura c’è stato un accenno di sciopero da parte dell’orchestra) e tra i tre finalisti, ha avuto la meglio proprio il giovane cantante sardo.

Ben diverso e plebiscitario invece il responso televisivo sulla kermesse e la sua padrona di casa, entrambe promosse a pieni voti sotto molti aspetti (ma non tutti). La finale di ieri è stata probabilmente la conferma nonchè la consacrazione definitiva di questo successo. La Clerici completamente a suo agio nel ruolo di unica condottiera, ha portato avanti con leggerezza una serata variegata e ben architettata: la sigla iniziale con Daniel Erzalow (anche lui volto noto di “Amici”… toh guarda!), la gara dei dieci cantanti e poi tanto ballo e tanto musical, a cominciare dal cast della fiction “Tutti pazzi per amore 2” in versione Bollywood, fino al coreografo di Michael Jackson, passando per una desnuda e modernissima Lorella Cuccarini cha ha dato un assaggio davvero avveniristico ed interessante del suo “Pianeta proibito”.