yes week end



8
febbraio

YES WEEK END, LA PARIETTI BALLA E RECITA ALL’ “OMBRA” DI FASSINO

Alla fine ce l’ha fatta! Ci eravamo già occupati, (leggi qui), non molto tempo fa, delle sue velleità da aspirante statista e, finalmente, Alba coscialunga Parietti ha ottenuto la tanto sospirata benedizione, impartitagli nientepopodimenoche da Piero Fassino, ospite con la procace showgirl del Chiambretti Night.

Fassino, ministro ombra degli esteri o, se preferite, ombra di ministro, data la sua terrificante magrezza, (degna di una cittadinanza onoraria del Biafra), ha, infatti, accolto l’accorato appello dell’Alba nazionale, augurandosi, per lei, una rapida discesa nell’agone politico. Frasi di circostanza, coraggiosa provocazione o preoccupante delirio da carenza glicemica? Beh, comunque si interpretino le parole dell’illustre esponente del Partito Democratico, ciò che sorprende è soprattutto l’atteggiamento della Parietti che dopo essersi insopportabilmente lagnata, per anni, di essere stata usata, esibita e umiliata dalla sinistra italiana, come la sua “puttana”, ha pensato bene, giusto per dare un po’ di sana credibilità alle sue ambizioni politiche, di esibirsi in un sexy balletto (sempre lo stesso, per di più, da vent’anni a questa parte).

E pensare che il povero Fassino aveva giusto appunto finito di citare Obama e firmato un contratto, preparatogli dall’impertinente Chiambretti, in cui si impegnava con gli italiani a garantire un ritorno della sinistra al governo prima del 2099. Beata ingenuità! Se questa è la nuova classe dirigente è più facile che la Bindi e la Binetti si riciclino come novelle e scatenate ragazze cin cin piuttosto che il centrosinistra vinca le elezioni.




30
gennaio

YES, WEEK END: 1500 AUGURI A PORTA A PORTA

Porta a Porta (Bruno Vespa e Silvio Berlusconi) @ Davide Maggio .it

Torna yes week end e lo fa per festeggiare la trasmissione che, giunta al traguardo della puntata n. 1500, più di ogni altra, da anni, incarna e assolve al difficile compito di raccontare la politica in tv. Era il 22 gennaio 1996, quando un Bruno Vespa dal viso ancora deturpato da innumerevoli nei, oggi, inspiegabilmente, scomparsi, (roba che i segreti di Fatima appaiono, al confronto, come innocenti barzellette), teneva a battesimo la sua creatura. Padrino d’eccezione il professor Romano Prodi. Il buon Vespa, incredibilmente sopravvissuto al feroce ostracismo di un’ingrata mamma Rai, inaugurava, così, una serie di approfondimenti di natura politica, ma anche di costume, cronaca e spettacolo, destinati a imprimere una svolta epocale alla tradizionalmente noiosa e povera seconda serata di Rai Uno.

Sin dal primo appuntamento fu evidente l’originalità di un prodotto televisivo che avrebbe rivoluzionato l’ormai stantio metodo di fare politica in tv, sostituendo a seriose, e spesso incomprensibili, tribune politiche, apprezzate e seguite solo da una ristretta elite di addetti ai lavori, accesi confronti e godibili conversazioni, finalmente, alla portata di tutti. Non a caso, infatti, nella puntata inaugurale, accanto a Romano Prodi, sedevano personaggi, dalla storia personale e dal curriculum professionale profondamente lontani e diversi, quali Milly Carlucci e Francesco Moser. Un’ardita mescolanza di generi che, se allora fece arricciare il naso a numerosi critici, con il tempo, avrebbe, invece, dimostrato tutta la sua straordinaria forza, dando ragione all’intuizione dello scaltro Vespa.

Quel candido salotto diverrà, così, nel corso di questi 13 anni, luogo deputato ad accordi politici di portata storica, ma anche teatro di insanabili crisi governative, tanto da meritare il nobile e lusinghiero appellativo di Terza Camera della Repubblica Italiana. Come dimenticare, d’altra parte, che Silvio Berlusconi scelse proprio quella ribalta televisiva per firmare il suo celeberrimo “contratto con gli italiani”, o che il tradizionalmente schivo Massimo D’Alema aprì, alle telecamere della trasmissione, le porte della sua casa per dare prova delle sue straordinarie abilità culinarie? Un bagaglio stracolmo di ricordi e di momenti che hanno segnato, nel bene e nel male, la storia della televisione italiana: dalla spassosa rissa fra Alessandra Mussolini e Katia Belillo (che ha segnato il record di ascolti della trasmissione registrando uno share di oltre il 60% – QUI IL VIDEO), al macabro plastico della villetta di Cogne, dall’intervista esclusiva a Saddam Hussein, in occasione dell’ultima guerra del golfo, all’annuncio, in diretta tv, dell’ uccisione di Fabrizio Quattrocchi.


7
dicembre

YES, WEEK END: L’ISOLA, QUARTA CAMERA DEL PARLAMENTO ITALIANO. LUXURIA E BELEN AD ANNOZERO, LE GEMELLINE DAL PREMIER BERLUSCONI

Anno Zero @ Davide Maggio .itAppuntamento decisamente “isolano” quello di Yes, week end di questa settimana. Giovedì scorso, infatti, anche “Anno zero“, serioso programma di approfondimento politico e sociale, ha pensato bene di dedicare l’intera puntata a “Madre Vladimir da Cayo Paloma“, discussa nuova icona della sinistra italiana, che, sebbene ancora in vita, sembra essere già in odore di santità (mi raccomando acqua in bocca, non voglia il cielo che questa notizia giunga alle orecchie della Gardini) per essere riuscita a piantare, metaforicamente, la bandiera rossa del comunismo sulla spiaggia più famosa della televisione italiana. Peccato, aggiungiamo noi, che lo storico vessillo avrebbe fatto, verosimilmente, bella mostra di sé giusto a fianco dei maleodoranti e ascellari calzini di Carlo Capponi, dei mutandoni della De Black e dell’inguardabile pigiama rosa shocking di Alessandro Feliù.

Nel corso della trasmissione, la nostra Vladi, apparsa ai telespettatori “bella, giovane e abbronzata”, come direbbe qualcuno, si è, finalmente, riappropriata della propria vittoria, definendola “personale e non politica”, intuendo, forse, come anche da noi suggerito, che la sua esperienza televisiva, se spogliata da velleità pedagogiche e proclami umanitari, ha, semplicemente, dimostrato le sue indubbie qualità artistiche e il suo innegabile fascino mediatico. Ma niente di più. Se la sinistra avesse, sul serio, creduto di poter usare quel paradiso tropicale per una inusuale campagna propagandistica e di rilancio, allora, sì, davvero, sarebbe da considerarsi, inequivocabilmente, all’ultima spiaggia.

Una Vladimir tornata, almeno in parte, alle origini. Una Vladimir che non si atteggia più a comare pettegola e invidiosa e un po’ meno a maestrina saccente e pignola memore, forse, del fatto che proprio lei che, per anni, aveva condotto una difficile battaglia contro la morale comune, non poteva, certo, ostinarsi a fare sfoggio di una dialettica e di un modus operandi così, disgustosamente, e insopportabilmente,  moralistici. “Non sono masochista e non lo sono mai stata“: così ha risposto Luxuria ad alcune provocazioni degli ospiti in studio. Beh, cara Vladi, se non ti piace il termine masochista, usiamo pure autolesionista, ma, d’altronde, come può essere definita la sola isolana che per due lunghi mesi ha avuto l’ardire di dormire fianco a fianco a uno come Carlo Capponi che ha a cuore la propria igiene personale tanto quanto Di Pietro la salvaguardia della purezza della lingua italiana?





30
novembre

YES, WEEK END: VLADIMIR LUXURIA, LA SINISTRA CHE VINCE

Vladimir Luxuria - TV7 @ Davide Maggio .it

Appuntamento tutto al femminile, questa settimana, per Yes, week end, la rubrica sulla politica in tv di davidemaggio.it. Protagonista indiscussa, infatti, della nostra rubrica è, quest’oggi, una donna che, pur portando un cognome scomodo “Guadagno”, è riuscita, sorprendentemente, a diventare l’icona più idolatrata della sinistra italiana. Trattasi, come molti di voi avranno già intuito, di Vladimir Luxuria. La sua travolgente vittoria all’Isola dei famosi, pur prevista, attesa e auspicata, da molti, ha dell’incredibile e assurge a evento di storica portata, non solo perché confuta la convinzione popolare che “nella vita ci vuole culo”, fosse così Belen avrebbe vinto a mani basse, quanto, piuttosto, perché la pettegola Vladimir è, incontestabilmente, l’unico comunista per il quale gli italiani abbiano votato negli ultimi tempi.

Criticatissima, alla vigilia, dalla grande maggioranza dei suoi elettori, per aver scelto di partecipare a un programma emblema, a loro dire, di futile tv borghese, e per il suo cachet, decisamente poco proletario, la compagna Luxuria promise che avrebbe sfruttato la ribalta televisiva per sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche sociali di primaria importanza. Beh, è fuor di dubbio che se fossimo stati nei panni di avvelenati operai cassaintegrati saremmo stati talmente affascinati dai suoi moralistici sermoni sulle tempeste ormonali e i dilemmi sentimentali di Belen, da correre, immediatamente, a iscriverci a Forza Nuova.

Calciatori traditi e milionarie attempate: ecco le nuove categorie deboli che la sinistra italiana ha deciso di tutelare, ecco i nuovi oppressi che Vladimir-Hasta la victoria siempre-Luxuria ha coraggiosamente e strenuamente difeso, alla faccia di metalmeccanici e pensionati che, sempre a lamentarsi, mo’ c’hanno pure la social card. A tal proposito, sembra che le sezioni di Rifondazione Comunista si stiano adeguando alla svolta dottrinaria imposta da Luxuria e, conseguentemente, abbiano deciso di rimuovere, dalle pareti, i vecchi, anacronistici e ingialliti ritratti di Lenin e Gramsci, sostituendoli con quelli di Briatore e del “cummenda” del Grande Fratello. O tempora, o mores!


22
novembre

YES, WEEK END: L’ONOREVOLE BOCCHINO

 

Yes, Week End @ Davide Maggio .it

 

Debutta oggi un nuovo appuntamento settimanale di davidemaggio.it curato da Luigi Miliucci, collaboratore nuovo di zecca, che avrà modo di esplorare i meandri della politica in tv, puntando il dito, in maniera assolutamente semiseria, su alcuni accadimenti degni di nota. Accadimenti che trasformano i nostri politici in straordinari intrattenitori. Abbiamo pensato di chiamare la rubrica, visto il giorno di pubblicazione, “Yes, Week End” e probabilmente ogni spiegazione aggiuntiva è superflua.

Non resta che lasciarvi al primo appuntamento…

Davvero un autunno caldo quello con cui il nostro Paese sta facendo i conti! Non nel senso climatico dell’espressione, badate bene, quanto, piuttosto, in quello metaforico. Anche questa settimana, infatti, il mondo politico, tormentato, angustiato e agitato come non mai, ha saputo regalarci indimenticabili momenti di intrattenimento televisivo.

Annoiati e delusi dalle tradizionali spy-stories che il cinema, periodicamente, vi propina? Su con il morale! Sono arrivati, con lo scopo precipuo di risollevare le sorti del genere, due nuovi eroi: il senatore Latorre e l’onorevole Bocchino. Loro sì che, attraverso fugaci sguardi d’intesa e misteriosi e criptici pizzini, sapranno tenervi, come ipnotizzati, incollati al video. Titolo suggerito: “Prove tecniche di inciucio”.