Ha tenuto banco nelle ultime ore il mancato rinnovo del contratto di Bruno Vespa. Il giornalista infatti, già forte di un contratto pari a 1,2 milioni di € all’anno (più altre fee per partecipazioni e progetti extra) ha chiesto al cda Rai un aumento di circa 400 mila €, per un totale, quindi, di 1,6 milioni di € (comprensivi questa volta degli impegni “extra Porta a Porta“). Il “buon Bruno” ha anticipato i tempi di contrattazione rispetto alla naturale scadenza del contratto, probabilmente consapevole della “giro di vite” che potrebbe esserci presto in Rai, nonchè conscio che la televisione pubblica, sempre più politicizzata, è legata ai cambi di scenari (politici) che, ovviamente, potrebbero avere conseguenze sulla sua “egemonia giornalistica“.
La risposta del CdA, e nello specifico dei consiglieri Nervo e Petrone, è stata “troppo caro in tempi di crisi” e la conseguenza è stata il rinvio della questione al prossimo consiglio, mentre il direttore Masi ha chiesto chiarimenti sulle motivazioni e le caratteristiche di questa richiesta d’aumento da parte del famoso giornalista.
Vespa, preoccupato di veder nuovamente garantite le sue collaborazioni Rai, ha incassato il colpo: “Mi pare giusto che il Cda della Rai abbia chiesto un approfondimento su tutti i contratti da rinnovare e non soltanto sul mio. [...] Si potrà così constatare che alcuni elementi del mio contratto risalgono al 2001 e altri al 2004. Se si pensa che quando entrerà in vigore il prossimo contratto l’inflazione del decennio sarà intorno al 22%, sarà più facile ragionare“.
In realtà il giornalista sarebbe molto irritato per il clamore suscitato e soprattutto per la “pubblicità” fatta ai suoi compensi, e così ha pensato bene di “allargare il cono di luce” sugli stipendi di altri colleghi.
In un’intervista su Libero, il salottiero Vespa ha dichiarato: “Mi dispiace che non si pubblichino i contratti del compianto Enzo Biagi, il contratto precedente e quello attuale di Fabio Fazio, quello di Daria Bignardi e altri ancora. Io sono pronto a confrontarmi pubblicamente con tutti. Peccato che mi manchino gli interlocutori“, e conti alla mano il giornalista non ha tutti i torti.
Se infatti, in termini assoluti, la cifra richiesta da Vespa può apparire spropositata, in termini relativi (ossia in base ai minuti di trasmissione effettuati) il dato è molto diverso. Considerate le oltre 100 puntate di “Porta a Porta”, Vespa attualmente guadagna circa 12 mila € a puntata e 109 € a minuto, gli altri volti noti Rai? Fazio ben 382 euro al minuto, la Bignardi 212 euro e Santoro 148 euro al minuto; la Dandini 120 euro a minuto di trasmissione.
Cifre trasversali per fascia d’orario e soprattutto per inclinazione politica: volti di destra e di sinistra pagati con molti, moltissimi zeri. L’unico fattore comune sembra essere la fonte dalla quale attingere: il canone pagato dai contribuenti!
1. roberto ha scritto:
23 ottobre 2009 alle 13:32