Festival di Sanremo 2010


2
marzo

L’ISOLA DELLE IENE IN LIBERA USCITA. LA CAPOTONDI, PRINCIPESSA CENERENTOLA. BRENDA LODIGIANI INFOIATA PER BOVA

Gabriella Sassone per Diva e Donna, in edicola domani.

Isola dei Famosi 7, la caduta di Simona Ventura1- E’ soddisfatto Mauro Perfetti, l’astrologo prediletto di Simona Ventura, con lei anche su RadioUno in “Ventura Football Club”. Lui, al grido di “le stelle indicano ma non determinano”, aveva predetto in tempi non sospetti, alla 1a edizione di X Factor, il successo del baby Tony Maiello. “Sei dei Pesci: vincerai Sanremo nel 2010”. La reazione della sua produttrice, la “pasionaria” Mara Maionchi? “Uhè, bello, io lo devo fa’ lavorà prima!”. “Sì, ma solo nel 2010 avrà il successo”, ribadì serafico Perfetti. Che ha già fatto l’oroscopo anche alla nuova Isola dei Famosi. “Sarà l’edizione migliore e più sofferta: lascerà il segno. I naufraghi s’ammazzeranno tra loro: sono delle Jene in libera uscita! Aldo Busi? E’ la pettegola che aizzerà uno contro l’altro”. Previsioni incoraggianti, non c’è che dire, visti anche gli incidenti della prima puntata. Chissà se il buon Mauro aveva previsto anche il capitombolo della SuperSimo e il maldestro lancio dall’elicottero dei morti di fama, vivi per miracolo?

2- La principessa Sissi Cristiana Capotondi, naso rosso dal raffreddore e mal di testa, esce di casa controvoglia per il compleanno di un press-agent. “E’ una festicciola tra amici al sushi bar Shinto”, le ha detto lui. Allora arriva in jeans e struccata, bellissima pure acqua&sapone. Ma trova super stuccate e in tiro la “Sophia Loren di Paternò” Margareth Madè, l’esile ex top Eva Riccobono e la procace Carolina Facchinetti. Le guarda, le saluta, fa gli auguri al festeggiato e poco dopo se ne va senza toccare cibo. Inviperito, il press-agent esce e urla ai paparazzi che presidiano il locale di andarsene: “Sennò la Capotondi va via, è senza trucco”. Bugia: Cristiana li aveva salutati educata, spiegando che sarebbe andata via presto perché non si sentiva bene. Immancabili i commenti maligni dei presenti: “Si è sentita a disagio in mezzo alle altre truccate e vestite da sera: sembrava Cenerentola, altro che Sissi!”. Brava Cristiana, così si fa: snobbali tutti che te lo puoi permettere! E poi scusa: se questi son gli amici, viva i nemici!




27
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010: MARCO MENGONI E NOEMI PRIMI NELLE CLASSIFICHE DI VENDITE, QUINTO VALERIO SCANU MENTRE IL TRIO DELLE POLEMICHE…

Il Festival di Sanremo è solo il “primo tempo”, è nel post-Festival, il “secondo tempo”, che potremo aver contezza del reale successo dei 15 Artisti in gara, decretando il reale vincitore. Un primo quadro viene già fornito dalla classifica ufficiale FIMI sugli album e i singoli più acquistati dal 15 febbraio al 21 febbraio 2010.

Il risultato è ribaltato: esordisce direttamente al primo posto, con l’album Re Matto, Marco Mengoni (terzo a Sanremo) mentre l’acerrimo rivale, nonchè vincitore della kermesse, Valerio Scanu (con Per tutte le volte che), deve accontentarsi del quinto posto (addirittura superato da Senza Nuvole dell’amica Alessandra Amoroso), seguito da Ricomincio da qui dell’amata Malika Ayane. Eliminati nella serata del giovedì, i Sonhora si piazzano decimi in classifica mentre sale dalla posizione 89 alla posizione 14 Noemi. Per ritrovare un concorrente di Sanremo bisogna scendere alla 24esima posizione dove si piazza Irene Grandi (Alle porte del sogno) seguita alla 26esima dal silurato Morgan (Morganicomio). Dalla 30 alla 34 è ancora Sanremo mania: Povia, Marco Mengoni (con l’album d’esordio), Nino D’Angelo, Enrico Ruggeri e la “Giovane” Nina Zilli. Male Arisa, Irene Fornaciari, Fabrizio Moro, Simone Cristicchi e il vincitore della sezione Nuova Generazione Tony Maiello (fermo alla 63esima posizione). Nessuna traccia di Italia Amore mio del trio Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici che in compenso spopola sul web con diverse parodie, in primis quella di Elio e le storie Tese.

Totalmente differente la situazione dei digital download dove Sanremo domina comunque incontrastata la top ten: al primo posto figura Noemi con Per tutta la vita seguita da Malika Ayane con Ricomincio da qui e da Marco Mengoni con Credimi Ancora. Quindi Arisa, Povia, Valerio Scanu e Irene Grandi. Ultimo, in nona posizione, Simone Cristicchi con la sua Meno male.


23
febbraio

I RISULTATI DEL TELEVOTO DI SANREMO E L’AFFIDABILITA’ DEL SISTEMA.

Televoto e democrazia televisiva. Partiamo dai dati dei flussi di voto, diffusi da Avvenire, per poi arrivare a delle riflessioni: sabato sera i televoti, arrivati dalle 20.43 alle 23.12, avevano creato la seguente classifica: Pupo e il principino con 212.482, Valerio Scanu (135.588 voti), Marco Mengoni (80.287), 4° Povia (61.125 voti), 5° Arisa (37.069 voti), 6° Irene Fornaciari e i Nomadi (36.210 voti), 7° Noemi (23.089), 8° Malika Ayane (21.668), 9° Irene Grandi (18.358), 10° Simone Cristicchi (16.031). I primi tre classificati accedono alla fase finale durante la quale il pubblico, televotando, decreterà la canzone vincitrice del Festival di Sanremo. Un votazione aperta per 53 minuti (dalle 23.39.52 alle 00.32.58) in cui ai fan del Trio patriottico – che fino a qui aveva dominato – si aggiungono soltanto 1.384 voti in più, mentre Valerio Scanu ne raccoglie ben 96.517 in aggiunta a quelli già accumulati prima. I risultati parlano chiaro: Scanu vince con 235.105 televoti, pari al 37,01% dei votanti. Dai telefoni fissi riceve 56.066 voti, dai cellulari 180.039. Pupo & company ne raccolgono 113.284 dai telefoni fissi e 100.582 dai cellulari, per un totale di 213.866, pari al 33,53%. Marco Mengoni – classificatosi terzo – ne riceve 34.866 dai telefoni fissi e 153.047 dai cellulari, per un totale di 187.913, pari al 29,46% dei voti.

Dopo la matematica una certezza: le polemiche post-elezione del vincitore del Festival di Sanremo sono una tradizione equiparabile al toto-conduttore o alle polemiche che precedono la manifestazione. Il Codacons e la Fimi (Federazione industria musicale italiana) si godono lo spettacolo in poltrona, pronti a scattare in piedi quando il sipario si chiude sullo show sanremese e a riaprirlo a suon di illazioni e accuse.

Ci sono poi le variabili, che animano il dibattito e lo rendono attinente al contesto in cui si inserisce. Negli ultimi due anni è stato il fattore talent-show a rimpinguare le polemiche: la presenza di prodotti sfornati dalle accademie televisive X Factor (Raidue) e Amici (Canale 5) e la preferenza espressa dal pubblico per questa tipologia di concorrenti ha fatto gridare allo scandalo. E al lancio di spartiti.





23
febbraio

MARIA DE FILIPPI: SANREMO 2011? MAI DIRE MAI.

Si dice pazza di gioia. Finalmente ha capito cosa significa esultare per un goal in una partita di calcio. E dire che è già la seconda volta che un suo “amico” riesce a sbancare Sanremo. Ma questa volta è stato diverso.

In un’intervista al Corriere della sera Maria De Filippi, matrona della televisione, dice la sua sul Festival di Sanremo appena concluso. A cominciare dal suo coinvolgimento emotivo, durante la finalissima, dovuto alla presenza di Scanu e di Maurizio Costanzo sul palco dell’Ariston: “Quest’anno è stato più emozionante dell’anno scorso quando ho partecipato in prima persona e vinse Marco. Intanto c’era il ritorno in Rai di Maurizio e poi con Valerio ero più coinvolta, mi sentivo più responsabile: per il pezzo di Marco Carta non avevo lavorato sulla canzone (…) in questo caso Emi ha lavorato a stretto contatto con Amici”. Inevitabile toccare, poi, la discussa questione del televoto. Sul voto popolare, che ha regalato la vittoria a Scanu, da lei televotato 10 volte: la De Filippi si dice favorevole e il motivo risiede nel fatto che trova riscontri nelle vendite discografiche, diversamente da quanto accade con le giuria di qualità (cita l’esempio dei Jalisse).

Non può allora mancare una stoccata alla Sugar che ha espresso perplessità sul meccanismo del televoto della kermesse canora. La conduttrice si chiede, infatti, se la casa discografica di Caterina Caselli  non iscriverà i suoi artisti provenienti da Amici a Sanremo nel caso in cui ci fosse ancora il televoto per la sessantunesima edizione. 


22
febbraio

IL FESTIVAL DEL TELEVOTO PILOTATO: STRISCIA LA NOTIZIA INSINUA IL DUBBIO E ATTAPIRA PUPO ED EMANUELE FILIBERTO

 

Questa sera Striscia la Notizia consegna il Tapiro d’oro a Pupo e a Emanuele Filiberto di Savoia per la travagliata esperienza vissuta al “60° Festival della Canzone Italiana”. In merito all’eliminazione, al ripescaggio, ai fischi raccolti sul palcoscenico e alla rivolta dell’orchestra del Teatro Ariston, Pupo dichiara ai microfoni di Valerio Staffelli: Siamo diventati rifugium peccatorum. Poi scherzosamente aggiunge: Quando ci hanno fatto fuori, nell’attesa del ripescaggio ho provato una serie di emozioni che non provavo dal 1984, quando persi 130 milioni in un solo colpo al casinò”.

Incalza il tapiroforo (“Ma lei paga tutto”), che ricorda al cantante i 25 milioni di lire spesi nel 1984 per assicurarsi il quarto posto al “Festival di Sanremo”, manipolando i voti allora espressi attraverso le schedine del Totip. Dal 1984 a oggi le cose non sembrano essere cambiate. Un’inchiesta condotta da Striscia la Notizia in merito ai televoti pilotati aveva dimostrato come cantanti e personaggi dello spettacolo, acquistando call center e schede telefoniche, riuscissero ad alterare i risultati delle votazioni, scalando le classifiche.

Staffelli riporta inoltre le numerose voci che si sono susseguite dalla finale del “Festival di Sanremo”, secondo cui la canzone “Italia amore mio” si sarebbe aggiudicata il primo posto, ma sarebbe stata riposizionata al secondo per le troppe polemiche con cui era stata accolta sin dall’inizio. “Credo che dovreste fare un’inchiesta”, suggerisce Emanuele Filiberto all’inviato del Tg satirico. “Facci sapere se qualcuno ha tramato contro di noi”.





21
febbraio

PIPPO BAUDO E LA SCIAGURA DI DOVER CELEBRARE I SUCCESSI ALTRUI

Pippo Baudo o la disgrazie del tradito e mazziato.  E’ l’escluso di lusso degli ultimi due Festival ma deve anche ingerire pentoloni di bicarbonato la domenica mattina, per il secondo anno di seguito, per mostrarsi tranquillo e smagliante nella celebrazione del successo altrui. Bonolis prima e Clerici dopo. Due edizioni di grande successo, è il caso di dirlo, anche per il rinnovamento rispetto alla classica ricetta Baudo, tutta fatta di vallette mora-bionda e artisti della tv di Carosello.

Che a lui non andassero giù i talent lo si era capito bene, ma adesso è proprio la kermesse canora, che lo ha incoronato per anni come presentatore di garanzia, a non potergli andare più giù. La rivoluzione si è consumata e al povero Pippo non resta che poter lanciare qualche frecciatina neoclassica del day after. Fa quasi tenerezza racchiuso sui gradini a pontificare sull’incomparabilità delle edizioni, sfruttando a proprio favore un’argomentazione bonolisiana, ma non centrando proprio il contesto.

Prova persino a farci rimpiangere i suoi tempi, quasi ormai fosse puro amarcord il suo passaggio all’Ariston sottolineando come un merito assoluto il fatto di sottotitolare Nino D’Angelo quando il direttore artistico era lui. Si stava meglio quando si stava peggio, sembra questo il suo disperato messaggio. Baudo tollera davvero poco il suo ‘esilio’ da Sanremo e risulta più di una volta stralunato in questo dies horribilis: fa persino la gaffe di scambiare Daniele Soragni per un naufrago della Ventura, e poi non contento ignora che il reality cui avrebbe dovuto prendere parte il giornalista , La Tribù, doveva svolgersi a settembre e non si è più fatto.


21
febbraio

IL FESTIVAL DELLA CELEBRAZIONE DELLA MOLE ANTONELLIANA E DEL TALENT SHOW

Mi stupisco di me stesso. Non solo, difatti, canticchio qualche motivetto sanremese, ma ho persino acquistato qualche brano della sessantesima kermesse canora. Roba impensabile, se mi fossi dovuto fermare al primo ascolto di martedi 16. Ma tutt’altro genere di ascolto – quello pubblicato mercoledi mattina da Auditel – mi ha spinto a fare qualche riflessione in più e a capire le ragioni di un Festival di Sanremo che è riuscito nell’inimmaginabile impresa di bissare – e superare – i successi dell’edizione 2009 targata Bonolis.

Certo, il Festival numero 60 è stato lontano anni luce dall’evento che - chi vi scrive - si augurerebbe di veder realizzato nella città dei fiori, ma sono due gli aspetti che hanno contraddistinto positivamente quest’edizione da record: il primo risiede certamente nella voglia di serenità dell’italica penisola, soddisfatta appieno da una conduzione semplice, senza sovrastrutture. Ma al riguardo sono già stati spesi fiumi di parole, tanto per rimanere in tema. Sul secondo, invece, occorre soffermarsi maggiormente visto che, pur essendo stato sottolineato più volte dallo staff festivaliero (Costanzo, Mazzi e Clerici in primis), non è stato dato spazio adeguato lì dove sarebbe stato opportuno.

Gli artisti e la musica di questa edizione del Festival di Sanremo, infatti, sono espressione di quel nuovo modo di vedere lo showbiz che – piaccia o no - è prepotentemente entrato nelle case degli italiani con la prima edizione del Grande Fratello e che vede nella partecipazione attiva del pubblico la sua massima espressione. Un’interferenza autorizzata e un’ingerenza popolare destinata a modificare i meccanismi dello showbiz.

E a poco valgono le spietatissime pagelle dei giornalisti più in voga al Festival di Sanremo, quelli che per intenderci guardano quasi con disgusto alla conquista del palco dell’Ariston da parte dei “reduci da talent”.  I palati raffinati sono destinati giocoforza a cozzare con l’imperante volere popolare che – ora come non mai – decreta vincitori e vinti di qualsivoglia espressione dell’artisticità nostrana non limitandosi più a decretare, quasi in sordina, il successo o meno di un programma, telecomando alla mano. E probabilmente anche un aggiornamento degli organi di informazione sarebbe opportuno. Mi ha stupito ciò che scriveva solo due giorni fa Marinella Venegoni per La Stampa quando, parlando di un Festival anormale, era pronta a sentenziare:

Bei tempi, quando un mese prima ascoltavi le canzoni del Sanremone e riuscivi subito a capire almeno la terna dei favoriti, e spesso indovinavi pure il vincitore. Ora non può più essere così.


21
febbraio

ASCOLTI TV SABATO 20 FEBBRAIO 2010: IN 12 MILIONI 462 MILA (53.21%) PER IL GRAN FINALE DEL FESTIVAL DI SANREMO

PRIME TIME – Ennesimo trionfo per il Festival di Sanremo targato Antonella Clerici. La serata finale, che ha visto trionfare Valerio Scanu,  ha raccolto davanti al video ben 12 milioni 462 mila spettatori, con uno share del 53.21%. Scomponendo l’ascolto in target vediamo che nei 15-64 anni lo share è del 51.63%, nei 15-34 del 50.34%, negli over 55 del 58.13%. Il picco di ascolto si è avuto alle 22.13 con 15 milioni 195 mila spettatori, mentre il picco di share è stato alle 24.48 (77.34%). La serata finale dello scorso anno era stata seguita da 12 milioni 309 mila spettatori (54.25% di share). Lo share monstre del Festival lascia briciole per le altre reti. La serie di Raidue Cold Case è stata seguita da 1.430.000 spettatori (5.21%) nel primo episodio e 1.463.000 nel secondo (5.31%). Su Raitre C’era una volta in America è stato visto da 1.057.000 spettatori pari ad uno share del 4.43%. Il film di Canale 5 Eyes Wide Shut si ferma a 1 milione 805 mila (7.39%). Su Italia1 The Reef Amici per le pinne ha avuto un ascolto pari a 1 milione 670 mila spettatori (6.07%). Non risente di Sanremo Bones che su Rete4 si attesta su valori simili a quelli delle scorse settimane (1.343.000 primo episodio con share del 5.20% , 1.397.000 secondo episodio con share del 6.34%).

IN EVIDENZA – Il programma più visto di Canale5 è Striscia la notizia con soli 3 milioni 799 mila spettatori (14.52%).  Ben 3.586.000 (20.57%) gli spettatori che hanno seguito il Sanremo?Parliamone di Maurizio Costanzo. Record per Le Amiche del Sabato che, dedicando grande spazio alla kermesse musicale, ha toccato i 2.751.000 spettatori (21.66%). Su Canale 5 Amici ottiene 3 milioni 605 mila spettatori (22.54%), a seguire lo Speciale Bianchi e Blu ottiene 2.649.000 (20.04%). Per Verissimo 2.643.000 ascoltatori, pari al 22.43%, nella prima parte e 3.252.000 spettatori (23.90%) nella seconda.

ASCOLTI DTT – Nelle 24 ore Boing ottiene lo 0.82% di share medio, Iris lo 0.44%, Premium Calcio l’1.21% (3.61 prime time). Sul fronte Rai, Rai4 ha avuto uno share medio giornaliero dello 0.72%.

Dopo il salto gli Ascolti Sky: