Passano le stagioni (televisive), finiscono gli amori (politici) e spuntano nuove proprietà (immobiliari, a Montecarlo) ma lui è sempre lì. Ogni anno riapre puntualissimo i battenti della sua “terza Camera“, istituzione televisiva in cui onorevoli, soubrette e luminari siedono gli uni accanto agli altri scambiandosi talvolta i ruoli. Oggi Bruno Vespa torna in seconda serata con Porta a Porta, il “salotto” più autorevole del piccolo schermo, giunto ormai alla sua sedicesima edizione.
Anche stavolta il protocollo verrà rispettato con ossequio: si aprirà con l’attualità politica ma poi, durante l’anno, il programma approfodirà di volta in volta argomenti che vanno dalla cultura, alla religione, allo sport. Passando per il gossip, che tira sempre. Niente ritocchi allo studio o al format, come da volontà popolare. Secondo una ricerca dell’Ispo, infatti, il 73% degli spettatori del talk non ritiene opportuno introdurre dei cambiamenti alla trasmissione. Quando si dice che la tv è più avanti della politica: alla “terza Camera” di Vespa la maggioranza ottiene sempre la fiducia.
Stasera Porta a Porta parlerà del centrodestra dopo la scissione tra Berlusconi e Fini, tra i cauti tentativi di riavvicinamento, i fantasmi dell’ingovernabilità e quelli delle elezioni anticipate. Come andrà a finire? Sulle poltroncine bianche di Vespa siederanno, tra gli ospiti, Fabrizio Cicchitto (Pdl) Roberto Cota (Lega) e Italo Bocchino (Fli). Nei giorni scorsi si era parlato anche della possibile presenza di Silvio Berlusconi, che da anni ha la tradizione di inaugurare la premiere del programma. Il conduttore ha confermato di aver invitato il Presidente del Consiglio, ma ha anche lasciato intendere che stavolta il Cav potrebbe anche non esserci. In ogni caso, accanto agli onorevoli, stasera troveremo -ecco una novità- diversi sondaggisti che metteranno a confronto i dati delle loro ricerche.