Politica in TV


20
maggio

CUORE A SINISTRA, PORTAFOGLI A DESTRA: TUTTI CONTRO SANTORO.

Che Michele Santoro - nonostante il cognome - non fosse un santo lo sapevamo tutti, ma che dimostrasse l’interesse “pubblico” con una buonuscita “personale” da mamma Rai di svariati milioni di euro, questo ci era del tutto oscuro.

Vi avevamo lasciato ieri con alcune anticipazioni circa il futuro di Santoro che, uscirà dalla porta principale della Rai, per rientrare dalla porta di servizio, idealmente rappresentata dalla terza rete nazionale. I partiti politici, anche quelli filo-santoriani, ma soprattutto il web, si sono scagliati prepotentemente contro il giornalista. E sulla carta stampata non solo i quotidiani berlusconiani. La Velina Rossa ad esempio, agenzia d’informazione vicina al PD, lo ha attaccato così: “Cosa racconteranno i vari Santoro nelle ultime puntate della trasmissione a un pubblico che credeva in loro e che forse li aveva presi per gli ultimi idealisti della politica? E la Rai spende per fare un favore al premier?”. L’UDC ha parlato di “violazione del portafoglio dei contribuenti” e Santoro si è difeso esclamando: Ho agito come sempre nell’interesse del pubblico. Nonostante la stima reciproca mai nascosta tra l’ex pm di Mani Pulite e l’ex euro-parlamentare, anche L’Italia dei valori ha espresso la propria delusione nei confronti di un comportamento irriguardoso.

Il suo braccio destro, Marco Travaglio invece, come un fedele Sancio Panza, non ha abbandonato il Don Chisciotte della politica italiana, dichiarando: “Non sono arrabiato con Michele. Non sono sua moglie, non devo sapere tutto sulla sua vita”. Della serie “ognuno è artefice del proprio destino ed è libero di fare le scelte che reputa più idonee per sé e per la sua vita”. I fan su Facebook sono amareggiati: “Ha tradito”, “Non ha fatto bene”. Ma avrà fatto bene a mettere in discussione la sua reputazione in cambio di denaro pubblico e per lo sfizio di produrre documentari? E intanto sempre oggi si discuterà circa il futuro di Paolo Ruffini, spostato momentaneamente a Rai Educational e in procinto di essere reintegrato a capo della sua Raitre. Chissà se il “nuovo” direttore sarà felice di trovare nella sua squadra l’irrequieto Michele Santoro. Staremo a vedere.

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19
maggio

MICHELE SANTORO LASCIA LA RAI.

L’ordigno “giornalistico” più fazioso degli ultimi 150 anni è esploso? La notizia è di quelle che lasciano a bocca aperta: Michele Santoro, l’acerrimo nemico del Premier, alza bandiera bianca e abbandona il campo. Dopo mille battaglie, inchieste, accuse, critiche e provocazioni, il conduttore di Annozero, il talk show più acceso (e seguito) della tv italiana, dice addio alla Rai. Ieri sera Giovanni Floris a Ballarò ha voluto salutarlo per “l’ultima volta”, a suo modo, mentre l’amico e “compagno” Marco Travaglio, ha commentato sul Corriere della Sera: “Non ne so niente, Per me è un fulmine a ciel sereno”. Sandro Ruotolo invece, braccio destro dell’ex euro-parlamentare ha risposto con un “No comment”.

Altro che fulmine a ciel sereno, era tutto previsto. Pare infatti che il Consiglio di Amministrazione di Viale Mazzini abbia approvato, su proposta del Direttore Generale Mauro Masi, un accordo quadro per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente con il giornalista. Per la serie “il cuore a sinistra, il portafogli a destra”, si parla di svariati milioni di euro di buonuscita (le tre annualità previste da contratto), frutto di una trattativa trattativa tra la Direzione Generale della Rai e il manager Lucio Presta.

In realtà il futuro del presentatore non è così incerto e poi così lontano dalla statua del “cavallo morente”. Si cimenterà, secondo indiscrezioni, nella realizzazione di docu-fiction (probabilente per la terza rete pubblica) lavorando come collaboratore esterno. Il rapporto con la Rai  -quindi- non si estinguerà totalmente ma si evolverà per dar luce a nuovi progetti. E chissà che Michele Santoro non abbia accumulato in questi anni talmente tanto materiale scottante da far tremare i muri di Montecitorio. Staremo a vedere.


17
maggio

DOMENICA CINQUE, MARCO PANNELLA ALLA D’URSO: “TI VUOI ISCRIVERE AL PARTITO RADICALE?”

La politica, si sa, è il sale dei talk show. Ecco perchè tanti sono i programmi “giornalistici” che cercano di accaparrarsi i politici dell’ultim’ora, quelli che balzano all’occhio dei mass media più per quello che dicono che per quello che fanno. Uno degli ultimi tornati alla riscossa è Marco Pannella, eminente rappresentante dei radicali da più di quarant’anni, che in questi ultimi giorni è stato assediato da giornali e tv per le clamorose rivelazioni rilasciate in un’intervista esclusiva di Clemente Mimun su Chi: dichiarazioni nelle quali asseriva non solo di avere amato diversi uomini, ma di averlo fatto in costanza di unione con la propria compagna di sempre Mirella.

Dopo l’intervista di Matrix di venerdì scorso, non poteva certo mancare il faccia a faccia a Domenica Cinque, nel consueto spazio dove la Bislacca di Cologno intervista i noti personaggi della politica strizzando più l’occhio alla loro vita privata che al consueto dibattito politico; ebbene, dopo essere andati lisci con Brunetta, Gasparri, Rutelli e Veltroni, arriva il colpo di scena proprio all’ultima puntata.

All’ingresso in studio, Pannella esordisce con un autoritario Comincio io, in seguito al quale blocca le domande della D’Urso e comincia a discutere del suo amato Partito Radicale. Come ben sa Pannella, la domenica pomeriggio, tradizionalmente ad appannaggio delle famiglie, è un occasione ghiotta per parlare, soprattutto quando i giornalisti ti danno lo spazio necessario solo in concomitanza del gossip o del chiacchiericcio. Pannella racconta le battaglie dei radicali, l’aborto, il divorzio, passando per una “dichiarazione d’amore” verso Mediaset, la “tv di Silvio”, l’unica a dargli il meritato spazio di visibilità pur senza fare servizio pubblico. Ed ecco che allora lancia un’affermazione alquanto sconcertante sulla tv di Stato:

“Per me la Rai è un’associazione per delinquere”





7
maggio

‘TELE-SANTORO’, IL CONDUTTORE DI ANNOZERO GUARDA A REDTV E TORNA A PENSARE IN GRANDE

Che ne direste di “Tele-Santoro”? Un canale televisivo fatto a immagine e somiglianza del deus ex machina della libera informazione (la sua). Un pulpito dal quale il conduttore di Annozero potrebbe sparare i suoi predicozzi 24 ore su 24. Che figata. Possiamo già immaginare i programmi che okkuperanno il palinsesto della rete, divenendone il fiore all’occhiello: il tg “Travaglio non stop news”, la fiction a puntate “Squadra Anti-Silvio”, la rubrica religiosa “Il Sant’oro del giorno”, l’emozionante spettacolo “Io Canto (in tribunale)” con Antonio Di Pietro, e l’irriverente show notturno “Luttazzi night”. Tv d’avanguardia, roba da stare incollati allo schermo. E se è vero che le vie di Michele sono infinite, tenetevi forte: presto tutto questo potrebbe essere realtà.

Secondo indiscrezioni, il conduttore di Annozero sarebbe seriamente intenzionato a mettere le mani su Redtv, l’emittente satellitare della sinistra vicina a Massimo D’Alema. La tivù di Baffino, dopo essere stata utilizzata per lanciare Pierluigi Bersani verso la leadership del Pd, ha subìto una battuta d’arresto. I redattori assunti dalla rete sono in cassa integrazione a seguito del taglio ai contributi pubblici alle testate di partito imposto dalla Finanziaria. Da tre mesi Redtv è praticamente abbandonata alla deriva, il suo futuro è più incerto di quello dello stesso Pd, e le possibilità che venga ceduta non sono affatto remote. Come riporta anche Il Giornale, i primi ‘soci’ interessanti all’acquisto dell’usato sarebbero proprio il giornalista Michele Santoro e l’editore dell’Unità Renato Soru, già fondatore di Tiscali e governatore della Sardegna.

Telesogno 2, la vendetta. Ad ingolosire giornalista brizzolato sarebbe la possibilità di creare una tv alternativa, un club di “ribelli” che finalmente abbiano uno spazio per dire la loro, senza censure. Un’idea simile a quella di “Telesogno”, progetto (mai realizzato) che negli anni ’90 vide protagonisti Santoro e Costanzo. Le fantasie di Michele sarebbero state incoraggiate dal grande successo di Raiperunanotte, il one-nigh-show che Santoro organizzò a Bologna alla vigilia delle elezioni. Una serata che riunì sotto lo stesso tendone Marco Travaglio e Daniele Luttazzi, come ai vecchi tempi, e riscosse l’interesse di un vasto pubblico. Nostalgia canaglia, Michelino ci riprova.

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5
maggio

“VADA A FARSI FOTTERE”, A BALLARO’ D’ALEMA SI INFURIA CON SALLUSTI. TORNA LA TELERISSA POLITICA (VIDEO)

Anche Baffino perde le staffe. Se gli ricordi di aver abitato la casa di un ente previdenziale, pagando affitti stracciati, lui dà in escandescenza, si mette a strillare peggio di Francesca Cipriani a Domenica 5. E se gli gira, ti insulta pure. Ieri sera acceso diverbio tra Massimo D’Alema e Alessandro Sallusti nel corso di del talk show politico Ballarò, dove si parlava della vicenda del ministro dimissionario Claudio Scajola. Durante il dibattito, il vicedirettore de Il Giornale ha accusato di “moralismo” D’Alema, definendolo “uno dei protagonisti di Affittopoli”,  scandalo degli anni ’90 in cui finirono alcuni politici (tra cui lo stesso esponente della sinistra) che abitavano in affitto case di enti previdenziali pagando l’equo canone. L’accostamento ha scatenato il putiferio, sotto gli occhi di un Giovanni Floris quasi impietrito.

Vada a farsi fottere, bugiardo e mascalzone!”. In un momento di acceso dibattito, Baffino è andato giù pesante, manco fosse uno sprovveduto tronista di Uomini e donne. Le parole di Sallusti, che ha solo ripescato vicende degli anni Novanta del tutto accertate, non sono proprio piaciute a D’Alema, che ha esclamato:“L’accostamento è del tutto improprio. Io come migliaia di persone pagavo ciò che era previsto dalla legge, e non troppo poco”. A quel punto il vicedirettore de Il Giornale ha ricordato che D’Alema lasciò la casa dell’ente che aveva in affitto, e sono partiti gli insulti da osteria. “Vada a farsi fottere, bugiardo”. Con voce alterata l’esponente di sinistra si prodigava dunque nel respingere le accuse, riservando nuove ‘cortesie’ da inoltrare di lì a poco all’interlocutore.

Mentre il conduttore di Ballarò Giovanni Floris tentava di abbassare i toni della conversazione, Sallusti ha azzardato un paragone tra il ministro dimissionario Scajola e D’Alema. Non l’avesse mai fatto. Baffino, infuriato, ha rincarato la dose, tuonando: “Lei si guadagna lo stipendio dicendo mascalzonate, la pagheranno mandandogli signorine”. Con tempi di reazione quasi da record è arrivata la replica del giornalista:” Le signorine le usavano i suoi uomini in Puglia”. Tra accuse reciproche e insulti mancava poco che venissero alle mani.

VIDEO dopo il “Continua a leggere”:





28
aprile

RAI, ASSALTO FINIANO AI PALINSESTI DELLA PROSSIMA STAGIONE AUTUNNALE

Altro che ruggito del coniglio. Questi più che lasciare, raddoppiano. Dopo l’acceso scontro politico interno al centrodestra che da giorni li oppone ai Berluscones, i finiani doc passano al contrattacco. Non prestate ascolto a chi prospetta un imminente ribaltone in Parlamento, con liste di epurazione ad effetto boomerang o trame oscure in vista di una spallata. Cretinate da fantapolitica. Stavolta la partita si giocherà in Rai e riguarderà le tattiche di spartizione dei nuovi programmi. Pare siano in atto mosse ben precise per premiare con incarichi e conduzioni in video i fedelissimi di Gianfranco Fini. Sveliamone alcune, in attesa di scoprire se e quando avverrà il sorpasso a destra. 

“Amici” di Mauro, fibrillazioni in Viale Mazzini. La cautela in questi casi è d’obbligo, soprattutto dopo le smentite del direttore di Raiuno Mauro Mazza al Corriere della Sera in merito a una possibilie “finizzazione” della prima rete. Ma è altrettanto vero che certe indiscrezioni si fanno così insistenti da non poter essere ignorate. Come riporta  Il Giornale, tra i personaggi che troveranno presto una sistemazione in video c’è Pino Insegno (amico di Gianfranco Fini e Mauro Mazza). Il conduttore, dopo l’insuccesso di Insegnami a sognare, tornerà con il game estivo dal titolo Reazione a catena. Il programma sostituirà, come tradizione, l’Eredità di Carlo Conti nello spazio che precede il Tg1 delle 20. Anche Luca Barbareschi, parlamentare Pdl di area finiana, rientrerà in Rai dopo l’esperienza su La7 con la trasmissione Barbareschi Sciock. A partire da settembre lo vedremo nella Domenica In condotta da Lorella Cuccarini

Al centro dei rumors c’è anche una società di produzione. Si tratta della Goodtime di Gabriella Buontempo, moglie di Italo Bocchino, superfiniano che in questi giorni ha difeso a spada tratta le posizioni del Presidente della Camera. La società, nota in Rai per aver prodotto alcune fiction, stavolta potrebbe occuparsi del programma autunnale condotto da Pippo Baudo (che si schioderà dal trono di Domenica in per cederlo alla Cuccarini). Lo show di intrattenimento probabilmente andrà in onda al martedì in prima serata, al posto degli amarcord de I migliori anni. Questo perché in autunno – come ha spiegato il direttore Mazza – la Rai giocherà il jolly del programma musicale Canzonissima, condotto da Gianni Morandi. Un walzer di trasmissioni mica da ridere. E non è finita.  


22
aprile

“SEPARATI IN CASA”, AD ANNOZERO MICHELE SANTORO PARLA DELLE GRANE DEL CENTRODESTRA

Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi

Prova solo a immaginare: ti chiami Michele Santoro e nel centrodestra, da settimane, si stanno prendendo a mazzate sul serio. Fini minaccia Berlusconi, Lupi insulta Bocchino in diretta tv, ormai siamo al tutti contro tutti senza esclusione di colpi. Tu, giornalista leggermente – ma solo leggermente - di sinistra, cosa fai? Semplice: gongoli come come un matto e ci organizzi sopra un bel puntatone del tuo programma. “Separati in casa” è il titolo della puntata di Annozero che andrà in onda stasera alle 21:05, su Raidue. Michele Santoro partirà dalle fratture interne al Pdl, tra correnti e contro-correnti, dibattendo con gli ospiti in studio e aiutandosi con contributi video.

Resa dei conti e rottura totale, il giorno della verità. Stamane a Roma si è riunita la direzione nazionale del Pdl e sono state scintille davanti alle telecamere (QUI IL VIDEO). Gianfranco Fini, che lamentava la mancanza di un dibattito interno al partito, ha praticamente ricevuto lo sfratto da Silvio Berlusconi, che in uno dei momenti di massima tensione tra i due gli ha intimato: “Se vuoi fare politica lascia quel ruolo super partes e torna nel partito”. La dichiarazione, potete capire, ha subito fatto il giro dei telegiornali. Immaginatevi quelli di Annozero, si saranno sfregati le mani, con tutta quella carne al fuoco che ci sarà nella puntata di stasera.   

Gli ospiti di Michele Santoro saranno, per il Pdl, il Ministro Mara Carfagna e il finiano Benedetto Della Vedova. Per il Pd, il conduttore ha invitato il sindaco di Firenze Matteo Renzi, l’europarlamentare Debora Serracchiani e il consigliere regionale lombardo Giuseppe Civati, giovani volti del centrosinistra. Ovviamente, per rispettare un copione che anche quest’anno ha garantito ad Annozero altissimi ascolti, in studio non mancheranno gli interventi a gamba tesa del giornalista Marco Travaglio e le vignette di Vauro. Anche stavolta, basterà davvero poco perchè il confronto si accenda come benzina sul fuoco.


2
aprile

L’EMILIO FURIOSO ABBANDONA ANNOZERO: GRILLO E’ LA VERGOGNA DELLE VERGOGNE

Chi poteva inaugurare il nuovo ciclo di Annozero, dopo l’esilio elettorale, se non il vero ed unico alterego di Michele Santoro? Emilio Fede, naturalmente. L’inimitabile patron del tg più super-partes della tv commerciale, si è concesso ai microfoni del talk show più alter-partes della tv di Stato, andando (come prevedibile) su tutte le furie.

Dopo la messa in onda del comizio politico del comico Beppe Grillo, tenutosi qualche settimana fa in occasione  delle ultime elezioni regionali, il direttore del Tg4 ha cominciato a mostrare alcuni chiari segni di indifferenza accompagnati da smorfie di noia. E non appena il conduttore lo ha coinvolto nella discussione, Fede, che non aspettava altro, si è fortemente scagliato contro Grillo e i suoi grillini:

“Sono veramente esterrefatto, la mia educazione e il rispetto per l’informazione hanno fatto si che sono rimasto qua… Grillo è un imbecille, metaforicamente parlando [...] E’ la vergogna delle vergogne”.

Il Fede-pensiero si conclude con un’affermazione che in molti avrebbero voluto proferire: “Saprei bene dove buttare Grillo con il suo canotto, nel fiume Lambro”. Ed infatti, l’Emilio nazionale pare proprio un ‘Lambro’ in piena, che straripa completamente dopo le parole di Andrea Scanzi, giornalista de La Stampa ed autore del libro Ve lo do io Beppe Grillo, che, intervistato dalla neo-annozerina Giulia Innocenzi riguardo il successo elettorale dei grillini, sentenzia: