Politica in TV


22
luglio

MICHELE SANTORO TORNERA’ IN ONDA DAL 23 SETTEMBRE. CON ANNOZERO?

Michele Santoro tornerà in onda dal 23 settembre (con Anno Zero?)

Santo(ro) subito! La canonizzazione è avvenuta: campane a festa in Viale Mazzini. Il Consiglio d’Amministrazione della tv pubblica ha infatti deliberato che Michele Santoro tornerà in onda regolarmente in autunno, a partire da giovedì 23 settembre in prima serata. Alleluja. Per ora la versione finale dei palinsesti presentata dal Direttore Generale Mauro Masi riporta l’indicazione generica “spazio Santoro”, quindi al momento non è dato sapere se il programma giornalistico si chiamerà ancora Annozero. Ma chissenefrega. Ciò che conta, dopo mesi di can-can mediatico, è che il paladino della libera informazione tornerà al timone di un talk politico tutto suo senza particolari restrizioni o bavagli.

Appena appresa la notizia del via libera del Cda alla sua trasmissione, l’arcangelo Michele era già al settimo cielo dalla gioia. Raggiunto telefonicamente dai cronisti per una commento ha dichiarato: “Noi dal 23 settembre andremo regolarmente in onda, come il pubblico si aspetta da noi. Questa e’ l’unica cosa che conta. Non ho da aggiungere altro, se non che sono molto felice di questo”. Uno sprovveduto giornalista gli ha pure chiesto se l’indicazione generica del suo spazio lo preoccupasse, ma Michele, si sa, in questo periodo pensa ad altro. Il conduttore ha preferito non replicare ed ha aggiunto (testuale) “sto per partire per le vacanze!”.  Aridaje.

Il profumo di santità che ora, con la benedizione del Cda, riveste l’anchorman era stato fiutato addirittura da un fedelissimo di Berlusconi di nome e di fatto, Fedele Confalonieri. Proprio mentre  in Viale Mazzini si decideva il futuro di Annozero, dai microfoni di Radio2 il Presidente di Mediaset ammetteva: ”Santoro io lo riprenderei a Mediaset. E’ un signor giornalista. Uno che ti fa il 20% ci pensi su tremila volte, poi lo prendi’‘. Incalzato dai conduttori del programma “Un giorno da pecora” aggiungeva anche “ha delle pessime frequentazioni ma se venisse da noi almeno non farebbe più il martire”. Ieri a tendere la mano al conduttore era stato nientemeno che che Niccolò Ghedini, avvocato del premier, che aveva detto: “deve andare in onda l’anno prossimo. Non va assolutamente chiuso”. Preghiere esaudite: Sant’oro ha fatto ‘o miracolo.

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13
luglio

‘IN ONDA’ UN TRAVAGLIO SHOW SU LA7: VESPA? PIU’ CHE UN GIORNALISTA E’ UN MEZZANO

Marco Travaglio nella puntata di In Onda del 12 Luglio 2010

La cenetta al lume di candela era tra il premier Berlusconi, Gianni Letta, il cardinale Tarciso Bertone, Pierferdinando Casini, Mario Draghi e Cesare Geronzi. Ma a non digerire il conviviale banchetto a casa di Bruno Vespa è stato lui, Marco Travaglio. Così, col peso sullo stomaco, il giornalista non si è sottratto dal commentare con parole taglienti il simposio dei maginifici sette durante la registrazione di “In onda”, il programma di approfondimento di LA7 condotto da Luisella Costamagna e Luca Telese trasmesso ieri sera, 13 luglio. La stilettata più precisa, il brizzolato Marcolino l’ha diretta proprio al Bruno Vespa organizzatore di cene tra potenti:” Vespa un giornalista?  Si fa per dire. Credo che questo sia un compito da mezzani più che da giornalisti”.

A Travaglio non è andata giù l’idea che il conduttore di Porta a porta, invece di fare l’integerrimo cane da guardia del potere, abbia invitato a tavola i pezzi da novanta del Paese e, tra una minestrina e un bicchiere di lambrusco, abbia fatto da levatrice all’eventuale nascita di nuovi accordi politici e strategie di governo. “Non credo che a un giornalista possa mai venire in mente di invitare il Segretario di Stato Vaticano, il Presidente del Consiglio, il Governatore della Banca d’Italia, il più importante assicuratore ed ex banchiere come Cesare Geronzi e due politici che un tempo si amavano (Silvio Berlusconi e Pierferdinando Casini, ndDM), per far riscoccare la scintilla” ha detto Travaglio, il quale ha poi aggiunto:” l’idea che un giornalista debba propiziare un cambio di maggioranza, puntellare un Governo che sta traballando è abbastanza patetica”.

La firma de Il Fatto quotidiano è tornato “In onda” per cantarle a Bruno Vespa, da tempo uno dei suoi bersagli preferiti. Travaglio, anche dal pulpito di Annozero, aveva più volte accusato il conduttore di Porta a porta di nascondere i fatti e di fare un giornalismo asservito al potere. Stavolta l’occasione per fare la predica e rimbrottare Vespa arriva invece dall’incontro organizzato dal giornalista giovedì scorso nella sua casa romana di Trinità dei Monti. “Penso che in altri paesi del mondo un giornalista non si inventerebbe una cena di quel genere” ha concluso Travaglio commentando la notizia.


9
luglio

DDL INTERCETTAZIONI: L’INFORMAZIONE SCIOPERA, ANCHE I TG CADONO NELLA CONTRADDIZIONE DELL’AUTO-BAVAGLIO

Contro il bavaglio, un altro bavaglio: ragazzi che trovata! Eureka, questo sì che è un colpo di genio. Oggi tutti zitti, il mondo dell’informazione tace per protestare contro le norme restrittive previste dal disegno di legge sulle intercettazioni con uno sciopero organizzato dalla Federazione Nazionale della Stampa. Quando il sindacato chiama, lo scioperante risponde di scatto: obbedisco! Anche la tv sarà coinvolta nella protesta e andranno in onda solo notiziari in versione ridotta. Rai e Sky, quindi, non trasmetteranno rubriche di approfondimento giornalistico, nemmeno in forma registrata. Black out totale dell’informazione. Le ragioni della protesta sono condivisibili, ma i modi lasciano perplessi perché mostrano un’evidente contraddizione.

Che senso ha che la stampa protesti contro chi la vuole mettere a tacere auto-imbavagliandosi? In questo modo si fa il gioco della “cricca” e si assecondano quanti, a destra e a sinistra indistintamente, traggono vantaggi dal silenzio. Si grida alla censura, alla dittatura, si avverte un reale pericolo ma alla fine, quando arriva il momento di usare i media per denunciare le imperfezioni di questo ddl, che si fa? Tutti in silenzio, zitti e mosca. E’ il cane che si morde la coda, la sindrome di Tafazzi. L’informazione televisiva, di cui ci occupiamo, è la prima che dovrebbe farsi un esamino di coscienza. Se è vero che l’italiano medio si informa principalmente dai notiziari del piccolo schermo, è una grave mancanza che questi gli impediscano intenzionalmente di sapere cosa accade nel Paese. Poi nessuno venga a lamentarsi di Minzolini, a dirci che in Italia non c’è abbastanza libertà di parola.

Allo sciopero silenzioso e fine a se stesso, ai tg dimezzati e in forma ridotta, preferiremmo altra forme di denuncia più utili e ‘democratiche’. DM, ad esempio, vi ha raccontato l’urlo della Gabanelli in diretta tv. La conduttrice di Report, a chiusura di una puntata, aveva lanciato un personale allarme contro le norme della ‘legge bavaglio’ che avrebbero danneggiato la tv-realtà con le sue inchieste. Sempre meglio che stare zitti, imbavagliati dal sindacato. Skytg24 aveva listato a lutto lo schermo in segno di protesta, e anche Federica Sciarelli di Chi l’ha visto aveva detto la sua sull’argomento.





8
luglio

MAGIC ITALY: SILVIO ‘THE VOICE’, BERLUSCONI FA LO SPEAKER IN TV PER PROMUOVERE IL TURISMO IN ITALIA (VIDEO)

Quando si dice “Italia amore mio”… Se il presidente operaio vi lasciava perplessi e quello chansonnier vi strappava un sorriso, eccovi ora il presidente tour operator. Non c’è storia: Silvio fa tutto, ti consiglia pure come trascorrere le vacanze. Per lui il “ghe pensi mi” è una filosofia di vita, ce l’ha nel sangue, che ci volete fare?! Serviva un testimonial noto, una voce convincente che promuovesse le bellezze artistiche e paesaggistiche del Belpaese, che dicesse agli italiani quanto è magica la loro penisola. Berlusconi non ha esitato un secondo (è più forte di lui): ha scritto un breve testo e lo ha pure inciso, mettendoci la voce. Il risultato è uno spot pubblicitario istituzionale, che da settimana prossima andrà in onda in tv sulle reti Rai, e anche all’estero su Rai International.

Questa che vedi è la tua Italia, un Paese unico fatto di cielo, di sole, di mare… un Paese straordinario che devi ancora scoprire”. In sottofondo c’è la voce di Berlusconi, quella suadente e impostata da teleimbonitore, e sullo schermo scorrono le immagini di alcuni tra i luoghi più incantevoli d’Italia. Il Duomo di Milano, le calli di Venezia, i faraglioni di Capri e la fontana di Trevi… La colonna sonora è “Un amore così grande” di Claudio Villa, e a giudicare dall’indole canterina sembra che il premier abbia scelto pure quella. Poi, come nei migliori spot tv, c’è il gran finale, quello che cattura il telespettatore: “Impiega le tue vacanze per conoscere meglio l’Italia, la tua magica Italia” dice Berlusconi.

Il promo è stato realizzato per il Ministero del Turismo e presentato ieri da una a dir poco entusiasta Michela Vittoria Brambilla. Dal punto di vista televisivo niente da dire: lo spot cattura e, in pochi secondi, mostra scorci di Italia che lasciano a bocca aperta. Il messaggio è chiaro e condivisibile: caro turista, invece di fare il pecorone e chiuderti in un villaggio vacanze all’estero perché non visiti il tuo Paese e ne scopri le bellezze più nascoste? Resta però da capire perché debba essere un politico a promuovere il turismo, proprio di questi tempi in cui i governanti, Presidente del consiglio in primis, dovrebbero occuparsi di ben altro. In fondo ci sono enti preposti e ben finanziati per assolvere a questo compito.  

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6
luglio

PATRIZIA D’ADDARIO A DM TV: “IO E LA MIA FAMIGLIA STIAMO PAGANDO PER QUESTA MIA VERITA’. NON ESCLUDO UN IMPEGNO IN POLITICA”

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7
giugno

SANTORO CONTRO TUTTI: “IN RAI MOBBING E VIOLENZA CONTRO DI ME”. E GARIBERTI SUL FUTURO DEL PROGRAMMA:”ANNOZERO PUO’ COMINCIARE”

Michele Santoro

Peggio di una vipera, col dente avvelenato pronto ad infilarsi nelle carni degli alti dirigenti Rai. Un Michele Santoro senza peli sulla lingua quello apparso stamattina in Viale Mazzini nell’attesa conferenza stampa di chiusura del suo Annozero. Un Santoro che, come si poteva prevedere, non le ha mandate a dire, inoltrando critiche all’azienda, ai politici di destra e sinistra, e persino a Bruno Vespa. Tanto polverone, anche se in concreto il futuro del conduttore è ancora tutto da decidere: solo Garimberti e il Cda  possono sbloccare la situazione. Le alternative, per il giornalista, sono sostanzialmente due: continuare con Annozero ancora per un anno oppure firmare l’accordo con l’azienda. Di sicuro Michele non vuole rimanere chiuso in una stanza per due anni senza far nulla. Piuttosto fa le valigie e va dove lo porta il cuore.

Tra applausi, brusii e fischi, in una sala conferenza che a tratti sembrava quasi una curva ultrà, stamane Santoro ha denunciato il pesante clima che lo ha visto coinvolto in quest’ultimo anno in Rai. Un periodo caratterizzato da minacce, diffide, avvertimenti dai piani alti, che hanno reso il suo lavoro ”difficile se non impossibile”. Michele, a proposito, ha rinfacciato di aver comunque proseguito, contribuendo a promuovere Rai2 come terza rete nazionale e superando il diretto competitor (Italia1) di uno 0.38% di share (di cui lo 0.30% è attribuibile al suo talk del giovedì sera).

Risultati e cifre a parte, Santoro ha poi indossato i comodi abiti della vittima, ritornando sul tema della libertà di informazione. “Una cosa è lo scontro politico ed editoriale altra cosa è lavorare in un’azienda che trama per metterti fuori gioco” ha dichiarato. Poi ha messo alle strette Rai, accusandola di essere un’azienda sempre più divisa tra criteri industriali e politici. Un esempio su tutti il caso Dandini. La conduttrice di “Parla con me” con ogni probabilità sarebbe stata ridimensionata per far spazio a un programma sui 150 anni dell’Unità d’Italia. Una scelta sbagliata secondo Santoro, che  dirotterebbe le celebrazioni patriottiche su un canale del digitale terrestre per ’salvare’ la collega, le sue interviste, la sua satira scomoda soprattutto alla maggioranza di governo.


7
giugno

FUTURO INCERTO PER MICHELE SANTORO: “GARIMBERTI DEVE DIRE SE VUOLE ANNOZERO”. FORSE DECISIVO IL CDA DI DOMANI

Michele Santoro

Annozero sì, Annozero no. Per chi si aspettava una risposta sul futuro di Michele Santoro e della sua trasmissione, la conferenza stampa appena conclusasi a Viale Mazzini non è stata risolutiva. Tra molti commenti e poche domande, Santoro è entrato subito nel vivo della questione, rivolgendosi direttamente al Presidente della Rai, Paolo Garimberti:

«Per me non sono sufficienti le parole di Garimberti. Deve dire chiaramente se, a titolo del Cda o a nome personale, Annozero deve andare in onda o no».

Il Cda previsto per domani potrebbe risolvere una volta per tutte il caso. E Santoro potrà quindi decidere se firmare l’accordo per lasciare l’azienda (ma continuare a collaborare con speciali e docu-fiction) o andare ancora in onda in autunno.

Uno dei momenti più caldi è stato quando ha preso la parola il direttore di Rai2 Massimo Liofredi (incalzato dal giornalista Luca Telese), il quale ha glissato sul fatto di volere  o meno Santoro in azienda: «Santoro è una risorsa ma il problema Santoro non sono io a doverlo affrontare». Liofredi, successivamente, ha mostrato comunque interesse affinchè Santoro rimanga comunque sul secondo canale. 

Dopo le molte riflessioni su palinsesti in via definizioni, strategie aziendali e mosse politiche, le repliche non dovrebbero farsi attendere molto.


4
giugno

IL SAVIANO DIMEZZATO: SCOPPIA UN ALTRO CASO SU RAI3. PER ORLANDO (IDV) IL DG DELLA RAI E’ LO STALLIERE DI ARCORE. E MASI QUERELA.

Roberto Saviano

In queste settimane le certezze per la prossima stagione tv sembrano un miraggio. Le indiscrezioni e le reazioni (spesso politiche) sono invece all’ordine del giorno. Dopo i casi Setta, Dandidi e Santoro, si apre quello su Saviano. «Vieni via con me», questo il titolo dello speciale in quattro puntate su Rai3 con Roberto Saviano e Fabio Fazio, sarebbe dovuto andare in onda a novembre, come anticipato dal capostruttura di rete, Loris Mazzetti, alla presentazione di Quelli di caterpillar. Ma secondo il quotidiano La Repubblica, con ogni probabilità il programma non s’ha da fare, o deve essere quanto meno dimezzato.

Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, le due puntate riguardanti la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo e i rifiuti di Napoli e dintorni potrebbero essere tagliate. Se ciò si verificasse, Saviano e la sua squadra sono decisi a non partire neppure con la nuova trasmissione dell’autunno del terzo canale. La prossima settimana sarà decisiva per la questione, ma nel frattempo le reazioni si sprecano. Tra le tante, non possiamo non segnalarvi le dichiarazioni al vetriolo di Leoluca Orlando (Italia dei Valori):

La Rai è diventata la stalla di Arcore e Masi è lo stalliere di Arcore. E’ incredibile che Berlusconi dica che Saviano offende l’Italia; semmai ad offendere l’Italia è proprio Berlusconi quando nega la realtà raccontata da Saviano“.

Frasi pesanti come un macigno che hanno fatto innervosire il direttore generale della Rai Masi che ha provveduto subito a querelare l’autore per “le dichiarazioni diffamatorie di inaudita gravità rilasciate ad agenzie di stampa“. La definizione dei palinsesti Rai pare non trovare pace e accontentare le varie parti è una questione sempre più delicata.