Sky



18
ottobre

DISCOVERY REAL TIME: L’INTRATTENIMENTO CORTESE CHE ENTRA NELLE CASE SENZA URLARE

DISCOVERY REAL TIME CORTESIE PER GLI OSPITI

Tele educati di tutta Italia, se siete stanchi di risse, urla, volgarità e polemiche di cui è ormai satura la tv generalista, sappiate che fuggire il lato più becero del piccolo schermo non è poi così difficile.

Se, infatti, non siete fra i cultori del trash, e soffrite di una grave forma di intolleranza alle telerisse, sarete felici di sapere che una tv non urlata esiste, e non vi stiamo indirizzando verso i documentari del National Geographic. L’intrattenimento pacato, di quelli che anche il Moige approverebbe ad occhi chiusi (e a schermo spento), ha il nome di Discovery Real Time, canale 118 di Sky, che propone ai telespettatori più attenti una programmazione godibile e mai sensazionalistica, capace comunque di fidelizzare il pubblico,  e di accontentare una sempre più vasta fascia di utenti. Pur avendo, ormai da qualche mese, effettuato un vero e proprio restyling che ha riguardato il taglio grafico del canale, logo compreso, i contenuti sono rimasti fedeli agli intenti dichiarati fin dalla sua nascita.

Real Time, ultima creazione di Discovery Networks Europe in Italia, è completamente dedicato a quei programmi che riguardano l’ampissimo concetto di lifestyle. Cucina, design, modi e mode, trovano spazio in un palinsesto che tende ad accontentare una sempre più larga forbice di pubblico, dedicandosi agli hobby e alle passioni tipiche di un telespettatore colto, interessato, attento a tutto ciò che riguarda la vita quotidiana. Sono dedicate ad una fascia di utenza più adulta quelle produzioni come Chirurgia XXL, Malattie Misteriose e Little Miss America, programmi a metà fra il docu-reality e l’approfondimento; piacciono ai giovani LA Ink, Paint Your Life e Ma come Ti vesti, in cui lo sforzo produttivo si sposa con una massiccia dose di originalità, proponendo ciò che difficilmente è possibile rintracciare nella tv che resta fuori dai cieli di Sky.




17
ottobre

L’ALTRA META’ DI SKY: ECCO I PROGRAMMI CHE NON TI ASPETTI (PRIMA PARTE: GXT).

Dog the Bounty Hunter (GXT)

Quando si pensa a Sky, le prime cose che balzano alla mente sono, solitamente, i numerosi film in prima visione assoluta, eventi sportivi in esclusiva e, più in generale, una pregiata tv che guarda quasi snobisticamente alla più “volgare” generalista. Senza dimenticare, ovviamente, i numerosi personaggi che da quest’ultima hanno fatto il grande salto verso il satellite, orgogliosi di “elevarsi” a quel piccolo concentrato di qualità che è il murdocchiano bouquet. Fiorello, Lorella Cuccarini e il compianto Mike Bongiorno sono solo alcuni esempi in tal senso.

Ma spesso e volentieri, l’abbonato Sky ignora completamente che, nei molteplici canali a disposizione, possano trovarsi programmi (im)perdibili, vere e proprio chicche televisive pronte a diventare pane quotidiano per chi si nutre quotidianamente di trash. Scordatevi quindi lungometraggi freschi freschi di passaggio nelle sale cinematografiche e non azzardevi nemmeno a pensare a qualche succoso anticipo di Serie A: i programmi di cui stiamo per parlare sono talmenti estremi nel loro genere che le televisioni generaliste non li trasmetterebbero nemmeno per sbaglio.

In questa prima parte, abbiamo pensato di passare al setaccio il famoso canale GXT. Tra i tanti programmi che trasmette, ce n’è uno in particolare che spicca sugli altri per stupidità e idiozia: risponde al nome di Sfiga World Record“. In tale opera catodica, non è difficile, infatti, imbattersi in stravaganti competizioni “agonistiche” come cospargersi il fondoschiena di nutella per darlo in pasto ai cani, slacciarsi il reggiseno nel minor tempo possibile, correre con un rotolo di carta igienica attaccato agli slip o lanciare chicchi d’uva nei pantaloni di un idraulico.


17
ottobre

GAMBERO ROSSO CONFERMA TUTTI I SUOI SHOW E RESTA SU SKY. FRA LE NOVITA’ IN ARRIVO ANCHE UN REALITY.

GAMBERO ROSSO SKY NOVITA'

Noi di DM abbiamo ampiamente seguito la rottura fra Raisat e Sky, e l’  arrivo del boquet satellitare della tv di stato sul digitale terrestre. Quello che ci resta da osservare sono le conseguenze di questo piccolo terremoto mediatico.

Insieme agli altri sul DTT non è approdato il canale dedicato alla cucina e alla gastronomia internazione; Gambero Rosso, infatti, perduta l’etichetta “Raisat“, ed investito di un nuovo logo e di un nuovo slogan, “c’è più gusto in tv“, è rimasto nei cieli di Sky per continuare ad informare sui sapori e sugli esperimenti gastronomici dalle cucine di tutto il mondo, con qualche novità ma forte anche di tantissime conferme. Come si legge dal nuovo sito ufficiale, infatti, “l’apprezzamento per i risultati ottenuti nei 10 anni di programmazione è stato alla base della decisione di Sky e di Gambero Rosso di mantenere l’offerta di programmi di cucina e lifestyle, confermando anche la presenza di tutti i conduttori più noti“.

L’obiettivo principale è quello di accontentare gli affezionati al canale e di conquistare una nuova fetta di pubblico, “migliorando i format tradizionali e proponendone di innovativi” – ha spiegato Carlo Ottaviano, direttore esecutivo di Gambero Rosso Channel – “sempre con l’obiettivo di coniugare le tradizioni e le realtà enogastronomiche, sia di matrice italiana che estera, individuando e contribuendo a creare i trend del settore, pensando ad una distribuzione internazionale dei nuovi programmi.”





16
ottobre

ANCHE CELENTANO SBARCA SU SKY, E DIVENTA UN CARTONE ANIMATO.

Adriano Celentano cartoon (Sky)

Che Celentano fosse un tipo imprevedibile lo avevano capito tutti. Ma che potesse arrivare a trasformare e modellare la propria immagine fino a farla diventare un cartone animato, ancora nessuno l’aveva immaginato. Ebbene, Adriano c’è riuscito, firmando un contratto con Sky e potendo contare su prestigiose collaborazioni: Milo Manara, famoso fumettista, Vincenzo Cerami per la sceneggiatura, Enzo D’Alò, regista celebre grazie a film come La gabbianella e il gatto e La freccia azzurra.

La tv satellitare del magnate Rupert Murdoch, ormai ‘isola felice’ del panorama televisivo italiano, non poteva lasciarsi sfuggire un’occasione del genere. Non è dato sapere se questo preannuci un nuovo rapporto in esclusiva col satellite oppure no, ma non è escluso che anche il ragazzo della via Gluck possa proporre un suo show sulla prima generalista di Sky.

Nel frattempo si comincia con la serie animata che si intitola proprio “Il ragazzo della via Gluck”: 26 puntate in onda su Sky Uno all’inizio del 2011, per una durata di 26 minuti ciascuna, tutto realizzato con la tecnica 3D-Hd. «Non sarà la ricostruzione sto­rica della carriera di Celentano», anticipa al Corriere Vincenzo Ce­rami, anche premio Oscar per La vita è bella. «Quella canzone ha introdotto in tempi non sospetti i temi dell’ecologia che oggi sono di attualità. Fare­mo eco-art, ecologia e arte, sen­za fare moralismi. E raccontere­mo dei viaggi avventurosi sul pianeta in chiave iperrealista, fantastica e futuristica. Mettere­mo in evidenza l’animo genero­so di Celentano e i suoi segreti». Ecco perchè non mancheranno anche i temi centrali per cui Celentano si è sempre battuto nella sua carriera.


9
ottobre

DARIA BIGNARDI E L’ERA GLACIALE A SKY? DAGOSPIA LANCIA, ENDEMOL SMENTISCE

bignardi_sky

Siamo tutti d’accordo nel ritenere che il periodo televisivo non sia dei più facili da capire e gestire; possiamo allo stesso tempo ammettere che un avvicendamento di volti e idee per rinverdire i palinsesti sia più che legittimo. Ma la strategia del direttore di Raidue Massimo Liofredi, in questi primi “mesi di reggenza”, ci lascia un po’ perplessi. Antonio Marano (ora potentissimo  vicedirettore generale a Viale Mazzini) gli aveva lasciato in eredità una rete che voleva agganciare il target giovane, ma a quanto pare il successore non ha particolarmente gradito quanto seminato dal precedente Direttore di rete. E ha pensato bene di assestare una serie di colpi che si stanno rivelando un vero e proprio boomerang.

Escludendo la decisione di salvaguardare “l’isola di Guardì” ( I fatti vostri e i programmi del week end “…In famiglia”), Liofredi è riuscito a: “mettere in panchina” la Senette (già contrattualizzata e promossa dal pubblico), reciclare due illustri esponenti della “Domenica in rosa” flop dello scorso anno (Lorena Bianchetti e Monica Setta), approvare un nuovo talent show (Scalo 76 Talent). I risultati? Imbarazzanti! I programmi del daytime della rete raramente superano, dalle 14 alle 18, il 6% di share.

Ecco che giunge ora (fonte: dagospia) un nuovo “to do” sulla lista di Liofredi: “Liberarsi di Daria Bignardi“. La giornalista fortemente voluta da Marano (voci di corridoio parlarono di un cachet di oltre 1 milione di € a stagione, anche se la diretta interessata smentisce), sembra proprio essere prossima alla partenza e con lei il suo format “L’era Glaciale” (in onda stasera in seconda serata, tra gli ospiti Ciro Ferrara).





5
ottobre

FIORELLO? SEMPRE UGUALE A SE STESSO. COSI PARLO’ PAOLO BONOLIS

Paolo Bonolis (Fiorello)Nel giorno delle grandi manovre per salvare (già!) il Festival di Sanremo portando Fiorello all’Ariston (leggi qui per i dettagli), caso vuole che durante la presentazione alla stampa di Chi ha incastrato Peter Pan?, in partenza anticipata, Paolo Bonolis non si neghi alle riflessioni a tutto campo, che alla fine non si sforzano nemmeno di celare una bella frecciatina proprio al comico siciliano chiamato a non far rimpiangere l’ultima brillante edizione della kermesse sanremese, targata proprio Bonolis.

Con la sua solita loquela e il suo consueto record di parole pronunciate al secondo il ‘buon Paolo’ ci tiene a precisare i contorni del suo ritorno in Mediaset, un progetto a lungo termine che, come spiega dettagliatamente, vedrà un lavoro costante per ridare respiro e innovazione dal prossimo anno ai palinsesti, che da anni si segnalano per la poca audacia o perché pianificano male le novità, autocandidandosi al flop. Intanto per quest’anno solo la conferma dei suoi programmi, come vi avevamo abbondantemente anticipato. (leggi qui)

Ed è Proprio parlando di fantomatiche rivoluzioni per evitare il ripiegamento asfittico (sic) su se stessa della tv che Bonolis coglie la palla al balzo per mettere i puntini sulle i, o meglio sulla i di Fiorello. Ci tine infatti a ridimensionare l’immagine di vate del nuovo che avanza e che stupisce, ormai indissolubilmente accoppiato al mattatore di Radiodue, fuoriuscito dall’etere per approdare alla libertà creativa garantitagli da Sky.


18
settembre

LA MINACCIA ARRIVA SU CURRENT: CONTINUA L’IMPEGNO DI PORTARE IN TV QUELLO CHE GLI ALTRI NON VI FANNO VEDERE.

CURRENT SKY LA MINACCIA

E’ cosa ormai nota che Current Tv si contraddistingua fin dalla sua nascita come un canale originale, dove è garantito l’approdo di prodotti snobbati, o peggio ancora temuti, da altri network. E Current, con ogni probabilità, punta proprio sul quel sensazionalismo generato dall’oscurazione di ciò che trasmettono, prescindendo, forse, da valutazioni che ineriscono il contenuto del prodotto che si sceglie di mandare in onda.

Dopo il successo ottenuto con Citizen Berlusconi, che ha dato una spinta fondamentale alla popolarità e agli ascolti del canale 130 di Sky (con superamento complessivo nel prime time di canali come Sky Uno e Fox Crime), l’impegno a portare in tv materiale inedito continua, col favore soprattutto degli spettatori più attenti e in cerca di informazione. E fra tutte le polemiche, più o meno recenti, che investono il mondo dell’informazione in Italia, Current appare sempre di più come un’oasi felice, in cui il cross-over fra media diversi, e l’apporto degli utenti più attivi, diventano l’emblema di un nuovo modo di fare tv. E così lunedì 21 settembre alle 22.30 arriva su Current La Minaccia, controverso documentario di Silvia Luzi e Luca Bellino sulla figura di Hugo Chavez, in anteprima assoluta per la tv italiana.

La Minaccia, girato con un budget di 5000 euro e arrivato nel 2008 fra i film finalisti al David Di Donatello, è un pluripremiato film che parte dalla figura di Hugo Chávez per raccontare in modo lucido e distaccato la realtà del socialismo bolivariano, regalando allo spettatore, come raccontano gli stessi autori “una lettura che certo non coincide con gli enormi interessi economici e politici che l’Italia ha in Venezuela“. Ma perchè un film così apprezzato dalla critica ha faticato ad arrivare al pubblico televisivo? “In Italia i diritti tv sono stati acquisiti da Raiuno che li ha fatti scadere senza mai trasmetterlo” – ha spiegato Silvia Luzi – “L’unica emittente che ci ha dato la possibilità di raccontare quello che abbiamo visto e vissuto, paradossalmente non è il servizio pubblico, ma un network internazionale come Current. Il servizio pubblico ci ha oscurato, bloccando il documentario ed impedendoci di utilizzare il nostro lavoro per un anno intero. E non ci ha mai dato spiegazioni“.


18
settembre

SKY VS MEDIASET: LA BATTAGLIA MEDIATICA APPRODA IN TRIBUNALE

Sky denuncia Mediaset

Abuso di posizione dominante, è questa l’accusa con cui News Corp vuole demandare ad organi terzi la valutazione del comportamento di Rti e Publitalia, diatriba che infuoca ancora di più il clima già rovente che si respirava negli ultimi tempi tra Sky e Mediaset e tra i magnati che in qualche modo sono alle loro spalle.

Facendo riferimento all’articolo 82 del Trattato Europeo che disciplina la concorrenza a tutela dei consumatori, la News Corporation di Murdoch accusa Mediaset di avere impedito l’accesso alla pubblicità nelle sue reti sfruttando abusando, per certi aspetti, di posizione dominante. La normativa fa infatti esplicito riferimento al divieto per le società integrate verticalmente, che quindi detengono contemporaneamente i circuiti di produzione e distribuzione,  di creare barriere di accesso ai competitor di mercato.

Rti e Publitalia avrebbero dunque, secondo la società murdochiana, messo in atto una politica di concorrenza sleale favorendo di fatto Mediaset Premium e andando contro ogni tutela al pluralismo del mercato stabilito dalle normative antritrust. La querelle in questione però è solo l’ultimo episodio di una serie di battaglie e accuse reciproche scatenatesi dopo la decisione del governo di ritoccare le aliquote Iva, andando così a influire di riflesso sulla politica di mercato di Sky.