Pay TV



13
novembre

Pay tv pirata, maxi sequestro. Anche gli ‘abbonati pezzotti’ rischiano multe e galera

Pay tv

Il contrasto alle pay tv piratate non si ferma. Anzi, si estende: ora, infatti, a rischiare grosso non sono solo i gestori delle suddette piattaforme illegali ma anche gli utenti che ne hanno fatto uso. Furbetti avvisati. Il dettaglio emerge da una recentissima operazione congiunta di Guardia di Finanza e la Polizia, che ha portato allo spegnimento di più di 5.500 siti di live, server, piattaforme informatiche e canali Telegram che offrivano illecitamente partite di calcio, film e altri contenuti. L’inchiesta, denominata “Perfect Storm“, ha coinvolto 19 Paesi a partire dal 6 novembre.




21
maggio

Pay tv pirata: oscurati altri 10 siti dopo la denuncia della Serie A

Pay tv pirata

Il contrasto alle pay tv pirata segna un altro punto a proprio favore. Per arginare il dilagante fenomeno, infatti, alle autorità non resta che stanare le singole violazioni e chi le mette in atto. E’ notizia di oggi che il Tribunale di Roma – Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari – ha disposto il sequestro preventivo, mediante oscuramento, di altri 10 siti web che consentivano l’accesso abusivo a contenuti audiovisivi non autorizzati, in particolare eventi sportivi, a un numero indeterminato di utenti finali.

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20
settembre

10 Serie Cult che non troverai in Streaming

Beverly Hills 90210

Beverly Hills 90210

C’è tutto, ma non proprio tutto. Si pensa che l’avvento dello streaming abbia abbattuto qualunque confine, rendendo immediatamente disponibile per il pubblico qualsivoglia contenuto. Ma, se è vero che le più importanti piattaforme vantano ormai cataloghi invidiabili, nei quali trovare tutte le novità e anche molte chicche del passato, è altrettanto vero che ci sono alcuni titoli cult, carissimi ai telespettatori, che ancora oggi non risultano fruibili tutti in una volta. Sebbene datate, viste più volte in replica sul piccolo schermo e in alcuni casi disponibili in DVD, queste serie al momento restano un miraggio streaming per agli appassionati del genere, e ne abbiamo selezionate per voi dieci.

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2
aprile

Pay Tv: 2 milioni di abbonamenti illegali. Campania e Puglia in testa alla classifica dei pirati

Calcio, partite in streaming

Gli italiani che guardano gli eventi sportivi illegalmente sono 4,6 milioni. La camorra ringrazia. E incassa. Secondo quanto emerge da un’indagine della Fapav (Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali), il giro d’affari legato alla pay tv pirata ammonta infatti a circa 200 milioni di euro l’anno. Soldi che finiscono nelle casse delle organizzazioni criminali, ormai specializzate nella gestione di questo business illecito.


11
ottobre

Sky, carcere e multa per chi evade il canone col «card sharing». Come funziona la truffa

Sky

Colpirne uno per educarne cento. Stavolta i giudici sono stati chiari: d’ora in poi, chi evade il canone delle tv a pagamento con mezzucci e taroccamenti, rischia grosso. Anche il carcere. La Cassazione ha infatti condannato a quattro mesi di reclusione e 2mila euro di multa un palermitano di 52 anni che vedeva Sky nella sua abitazione usando il sistema illegale del “card sharing“, ossia la condivisione tra più utenti-pirata dei codici per la visione della pay tv senza la relativa smart card. 

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7
luglio

MEDIASET PREMIUM: TELEFONICA NUOVO PARTNER. E IN SPAGNA IL BISCIONE ESCE DAL MERCATO PAY

Telefonica nuovo partner Mediaset Premium

Telefonica nuovo partner Mediaset Premium

Ora è ufficiale: Mediaset Premium diventa una pay tv internazionale. O meglio, rimarrà ben salda – almeno per il momento – nelle mani di Mediaset ma vedrà l’ingresso di soci esteri, pronti ad investire nella piattaforma di Cologno complice forse l’acquisizione dei diritti televisivi della Serie A recentemente vinti dal Biscione all’asta, che si è assicurato le 8 squadre “top” in esclusiva, rivendendo invece le restanti 12 (escludendo la Roma che sarà un jolly condiviso) a Sky. Ad entrare in Premium, per ora, è solo la spagnola Telefonica, già primo azionista di Telecom, che investirà 100 milioni di euro acquistando l’11% della nuova società.

Telefonica nuovo socio di Mediaset Premium

Così ha anticipato Pier Silvio Berlusconi in un’intervista al Corriere della Sera, dove ha anche precisato che, comunque, Telefonica non sarà l’unico investitore estero. Mediaset sta infatti discutendo anche con altri partner – Al Jazeera e Vivendi in primis, ma non sono escluse delle sorprese – interessati alle attività pay del gruppo, come peraltro vociferato da diversi mesi, che varrebbero la bellezza di 900 milioni di euro.

Va d’altro canto segnalato che la pay tv di Cologno non sta vivendo un periodo roseo, tanto che il pareggio di bilancio è stato rimandato “di anno in anno”, nonostante Berlusconi Jr si dichiari assolutamente ottimista in tal senso e, anzi, in riferimento ai presunti 400 milioni di perdite, ha voluto sottolineare che si tratta perlopiù di “investimenti”.

“Altro falso mito. I 400 milioni di perdite dei quali ogni tanto si legge sono in realtà gli investimenti. Lo stesso calcolo cumulato fatto sui conti di Murdoch in Italia, come sa chi conosce bene i bilanci, porterebbe a una cifra quasi doppia.”

Mediaset esce dalla pay tv spagnola, venduta a Telefonica

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12
ottobre

SERIE B TV: DA DOMANI IL CAMPIONATO CADETTO IN ONDA SULLA MAI DECOLLATA EUROPA 7 HD

La Serie B su Europa 7 HD

La Serie B su Europa 7 HD

Sì, anche se nessuno se ne era accorto, Europa 7 esiste ancora. La televisione dell’imprenditore Francesco Di Stefano è ancora on air, anche se il progetto originario di dar vita ad un nuovo polo televisivo in diretta concorrenza con i big del settore non è mai decollato. C’è  qualcuno però che, in mancanza di spazi su cui appoggiarsi, ha bussato alla porta di Di Stefano: è la Lega Serie B che da domani 13 ottobre (in occasione della nona giornata di Campionato) vestirà i panni dell’editore televisivo e offrirà un proprio bouquet di canali nel multiplex in DVB-T2 di Europa 7 (la cui copertura è pure piuttosto scarsa), in diretta concorrenza con Sky e Mediaset Premium (che però offre solo anticipi e posticipi).

Serie B TV – diretta da Massimo Caputi – offrirà nel fine settimana tutte le partite (esclusi anticipi e posticipi) delle squadre del campionato cadetto in “alta qualità” (quindi, non in HD), mentre il restante palinsesto sarà occupato dagli highlights di anticipi e posticipi, ma anche repliche, informazione e reportage. Ma veniamo ai prezzi della nuova pay tv calcistica, facendo un confronto con le proposte di Premium e Sky.

L’abbonamento a Serie B TV costa 99 euro l’anno, a cui bisogna aggiungere 39 euro di attivazione e l’acquisto del decoder DVB-T2, che costa 129 euro, per un totale di 270 euro circa. Premium offre tutto il Calcio (ma la B solo con anticipi e posticipi) assieme a Serie Tv, Documentari e Premium Play a 24 euro al mese, a cui bisogna aggiungere 59 euro di attivazione, per un totale di 347 euro l’anno. Sky invece offre la Serie B a 99 euro l’anno, ma bisogna essere abbonati almeno al pacchetto base della pay tv (Sky TV), che costa 19 euro al mese, a cui bisogna aggiungere i costi di installazione, pari a 49 euro, per un totale di 376 euro.

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24
aprile

DM LIVE24: 24 APRILE 2012. ANNALISA SPIEZIE NUOVO DIRETTORE DI STUDIO APERTO?, IN POLONIA IN PIAZZA PER LA TV CATTOLICA, CLONAVANO PAY TV… DENUNCIATI

Diario della Televisione Italiana del 24 aprile 2012

>>> Dal Diario di ieri…

  • In Polonia in piazza per la tv cattolica

Giuseppe ha scritto alle 05:13

Polonia: conservatori in piazza in difesa tv cattolica. Il rifiuto della autorità polacca delle telecomunicazioni di concedere una frequenza gratuita alla televisione cattolica TRWAM scatena la protesta dell’opposizione conservatrice. 20mila persone, guidate del leader della destra Jaroslaw Kaczynski, hanno manifestato a Varsavia contro il governo liberale di Donald Tusk. (fonte EuroNews.com)

  • A Palermo clonavano pay tv

Giuseppe ha scritto alle 07:41

Palermo: clonavano pay tv, 57 denunciati. Scoperta della Guardia di finanza di Bagheria (Palermo) che ha denunciato alle Procura 57 persone che riuscivano a guardare i principali canali satellitari a pagamento con una spesa di soli 15 o 20 euro senza abbonamenti regolari con il sistema del “card sharing”. Uno degli indagati riusciva a decodificare il segnale delle pay per view e a dirottarlo verso altri utenti, tramite internet, da un magazzino di Bagheria adibito a ricovero di automezzi agricoli dove era installato un laboratorio tecnico con pc, server e decoders. (fonte Televideo)

  • La Spiezie nuovo direttore di Studio Aperto?

Il criticone TV ha scritto alle 11:35