Quando si pensa a Sky, le prime cose che balzano alla mente sono, solitamente, i numerosi film in prima visione assoluta, eventi sportivi in esclusiva e, più in generale, una pregiata tv che guarda quasi snobisticamente alla più “volgare” generalista. Senza dimenticare, ovviamente, i numerosi personaggi che da quest’ultima hanno fatto il grande salto verso il satellite, orgogliosi di “elevarsi” a quel piccolo concentrato di qualità che è il murdocchiano bouquet. Fiorello, Lorella Cuccarini e il compianto Mike Bongiorno sono solo alcuni esempi in tal senso.
Ma spesso e volentieri, l’abbonato Sky ignora completamente che, nei molteplici canali a disposizione, possano trovarsi programmi (im)perdibili, vere e proprio chicche televisive pronte a diventare pane quotidiano per chi si nutre quotidianamente di trash. Scordatevi quindi lungometraggi freschi freschi di passaggio nelle sale cinematografiche e non azzardevi nemmeno a pensare a qualche succoso anticipo di Serie A: i programmi di cui stiamo per parlare sono talmenti estremi nel loro genere che le televisioni generaliste non li trasmetterebbero nemmeno per sbaglio.
In questa prima parte, abbiamo pensato di passare al setaccio il famoso canale GXT. Tra i tanti programmi che trasmette, ce n’è uno in particolare che spicca sugli altri per stupidità e idiozia: risponde al nome di “Sfiga World Record“. In tale opera catodica, non è difficile, infatti, imbattersi in stravaganti competizioni “agonistiche” come cospargersi il fondoschiena di nutella per darlo in pasto ai cani, slacciarsi il reggiseno nel minor tempo possibile, correre con un rotolo di carta igienica attaccato agli slip o lanciare chicchi d’uva nei pantaloni di un idraulico.
Discipline, per intenderci, da sottoporre al vaglio della Commissione Olimpica Internazionale per essere inseriti nelle prossime Olimpiadi. Se dovessimo irrazionalmente chiedere un parere al ministro Brunetta, la sua risposta sarebbe più che laconica: “A LAVORARE!!!”.
Dalla follia di “S.W.R.” passiamo alla completa inutilità di “Aquarius“: 150 ragazze che ballano riprese da 20 telecamere. Scommettiamo che il brivido della novità ha pervaso tutti i vostri corpi e, non a caso, il claim ufficiale della trasmissione recità così: “La trasmissione dei tuoi sogni è arrivata”. Meglio non dire ai creatori del programma che, in realtà, lo stesso programma era arrivato ben 15 anni prima e si chiamava “Non è la Rai“. E chiamatela fatalità, l’ideatore del suddetto programma è proprio Giovanni Benincasa, fido collaboratore del buon Boncompagni.
A dirla tutta, c’è una peculiarità che distingue “Aquarius” dallo storico programma capitanato da Ambra: l’interattività, che dà la possibilità al nerd di turno di aumentare a dismisura le proprie occhiaie e l’eccezionale possibilità di poter ballare dal vivo con la propria ragazza preferita. Insomma, il modo migliore per beccarsi un due di picche in diretta nazionale.
Dal superfluo “Aquarius” concludiamo con il mostruoso “Dog The Bounty Hunter“, un reality show che narra le avventura di Duane Chapman, il più temuto e spietato cacciatore di taglie negli Stati Uniti. La stazza del protagonista è veramente notevole ma se dovessimo guardare bene in faccia questo signore di mezz’età, che a prima vista ricorda un fanatico del rimpianto MacGyver con tanto di mullet celebrativo in testa, noi non gli affideremmo nemmeno il ritrovamento di un chihuahua smarrito al supermercato.
E appena ci rendiamo conto che, inoltre, la sua fida compagna d’avventure, nonchè di vita, è una cotonatissima signora alta un metro e un pacchetto di Big Babol, con un seno talmente enorme da far cadere Cristina Del Basso nella più cupa depressione, c’è da affermare che se gli Stati Uniti facciano affidamento a due tipi così, c’è sicuramente qualcosina che non va in materia di lotta alla criminalità.
A rendere il quadro più grottesco viene in soccorso l’assurdo adattamento italiano. La serie infatti è stata ridoppiata da un parterre prestigioso di doppiatori: Maurizio Mattioli, Monica Scattini e Roberto Brunetti, meglio conosciuto come “Er Patata”. E fidatevi, non c’è niente di più realistico che assistere all’audace Dog districarsi tra le innumerevoli strade del Colorado, noncurante del pericolo, mentre urla a squarciagola: “Ahò, ma che stai a fà?”.
Assolutamente verosimile.
1. Astrix ha scritto:
18 ottobre 2009 alle 11:55