Sky



6
novembre

DAL “CIELO” ALLA TERRA: DAL PRIMO DICEMBRE SUL DTT UN NUOVO CANALE IN CHIARO MADE IN NEWS CORP

Cielo dal 1 dicembre sul Digitale Terrestre - Sky Italia, News Corporation

Dopo i rumors circolati qualche settimana fa, oggi l’annuncio ufficiale: il primo dicembre nascerà Cielo, la faccia terrestre di News Corporation Europe. Il canale sarà visibile gratuitamente sul digitale terrestre e avrà come General Manager Gary Davey, Chief Operating Officer di News Corp Europe.

Cielo arricchirà l’offerta disponibile sul digitale terrestre in Italia, portando più concorrenza in un settore attualmente dominato da Mediaset e Rai - ha commentato Davey che aggiunge - In considerazione del fatto che Cielo arriva nelle case degli italiani mentre il passaggio verso il DTT sta progredendo rapidamente, e che il canale realizzerà sinergie con gli investimenti già effettuati da Sky Italia, siamo convinti che Cielo si dimostrerà presto un altro investimento di successo per News Corporation in Italia, basato su un business plan realistico e vantaggioso in termini di costi.

La programmazione di Cielo sarà un mix di diversi generi televisivi: si spazierà dalle serie tv, ai film, dai quiz ai reality show e alle immancabili news. Sarà, in pratica, un vero canale generalista che tra l’altro, offrirà per quasi l’80% della programmazione prodotti inediti per la Tv in chiaro. Chissà che tra questi rientri anche la new entry Lucio Dalla.

Il canale avrà sede a Milano e beneficerà delle infrastrutture di SKY Italia che fornirà anche alcuni programmi e produzioni disponibili fino ad ora in esclusiva per gli abbonati alla piattaforma satellitare. Sul fronte tecnico, invece, Cielo utilizzerà capacità trasmissiva di terzi, probabilmente del Gruppo L’Espresso, come si era vociferato, e raggiungerà sin da subito circa 12 milioni di famiglie.




6
novembre

NUVOLE IN VISTA NEL CIELO DI SKY: BLOCCATI I DIRITTI DI SERIE A 2010/2012

Conto TVContoTV, paytv di Marco Crispino conosciuta soprattutto per il palinsesto a sfondo pornografico, rappresenta a tutti gli effetti una spina nel fianco per Rupert Murdoch e la sua Sky. Non tanto per la concorrenza notturna, quanto invece  per quella calcistica. Nel 2006, infatti, l’ex Superpippa Channel ha iniziato a trasmettere eventi sportivi (alcune partite di Serie B e C1 e i preliminari di Champions League ed Europa League, tra i tanti) che hanno portato successo e notorietà tra il pubblico maschile. La paytv di Murdoch, ovviamente, non è rimasta a guardare e ha tentato di abbattare il concorrente con accordi di trasmissione in simulscrypt dai costi elevati e certamente non accessibili a tutti i telespettatori.

Una battaglia senza fine che, in queste ultime settimane, si è spostata sui diritti televisivi 2010-2012 di Serie A. Mentre per la piattaforma DTT la Lega Calcio ha predisposto tre differenti pacchetti (Gold Live, Silver Live e Platinum Hilites rispettivamente assegnati a Mediaset Premium, Dahlia TV e Rai), per quella satellitare ne è stato predisposto esclusivamente uno (Platinum Live), su misura per Sky. ContoTV, non potendo far fronte alle condizioni economiche richieste e notando un’inquietante disparità tra le offerte, ha portato il caso in tribunale chiedendo la riformulazione del bando e il risarcimento danni. E la Corte di Appello di Milano ha accolto parzialmente le richieste di Crispino bloccando l’assegnazione dei diritti televisivi satellitari e “vietando alla Lega Calcio di procedere nell’esecuzione del contratto a favore dell’emittente di Rupert Murdoch”.

Se Sky ne prende le distanze affermando che “la vicenda riguarda la Lega e non Sky. Anche se stiamo seguendo la questione con grande attenzione” e ContoTV stappa la bottiglia di champagne per la vittoria del primo round, la Lega Calcio ha già annunciato ricorso dichiarando in una nota:


3
novembre

LUCIO DALLA VERSO I CIELI DI SKY: “LI’ AVRO’ IL TEMPO E LO SPAZIO CHE VOGLIO”

lucio dalla approda a Sky

Il Tv-mercato, si sa, non si gioca più su due campi (Rai e Mediaset), ma su tre ed il terzo campo è un autentico “network dei balocchi” in cui tutti gli artisti annoiati (oppure boicottati) dallo share generalista possono trovare spazio e conferme, pur non raggiungendo i milioni di spettatori a cui sono di solito abituati: il “terzo campo” in questione, risponde ovviamente al nome di Sky.

Gli “ascolti di nicchia” non sono infatti più un problema per i volti noti, visto che la “merce” che Sky dà loro in cambio, oltre ad un lauto stipendio, è la piena libertà di espressione. “Il colpo dei colpi” del network murdochiano è stato ovviamente Fiorello, ma non vanno dimenticati: il compianto Mike Bongiorno, Lorella Cuccarini, Giorgio Panariello e Adriano Celentano, anche se, per ora, solo in formato cartoon.

La galleria di vip è destinata a continuare anche per l’annata 2010 e, per una Bignardi che tentenna, ecco che arriva un nuovo “giocatore” dal nobile pedigree artistico: Lucio Dalla. La notizia trapela dall’ultimo numero di Sorrisi e sembra proprio che a gennaio partirà su Skyunoun nuovo spettacolo interamente creato “intorno alla musica” dello stesso Dalla.

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31
ottobre

L’ALTRA META’ DI SKY: LA PROGRAMMAZIONE TRASH-EROTICA

Porno, un affare di Famiglia (Comedy Central)

Come abbiamo recentemente documentato, viaggiare nei meandri di Sky può riservare grandissime sorprese, a volte spettacolari, altre volte sconcertanti. La prima “vittima” del nostro “reportage” è stato il famoso canale GXT ed i suoi deliranti programmi. Prossimi martiri catodici sono quei programmi che costituiscono il fulcro della sexy programmazione di Sky. No, non parliamo di Hot Club, ma di quelle trasmissioni ad alto contenuto erotico che non richiedono alcun abbonamento addizionale e sono guardabili da qualunque uomo senza temere che la garanzia di anonimato possa venir violata.

La prima trasmissione in questione ha un titolo che è tutto un programma: “Porno: un affare di famiglia”, in onda su Comedy Central. Nonostante la ”famiglia” presente nel titolo, scordatevi assolutamente trasmissioni alla “Jefferson” o “Otto sotto un tetto”. Qui si parla di tutt’altro: un docu-reality che si pone l’ambizioso obiettivo di raccontare le gesta ero(t)iche di Adam Glasser, meglio conosciuto come Seymore Butts, uno dei magnati più influenti del porno statunitense. Ad accompagnare Adam nelle sue esilaranti avventure, troviamo la madre Lila (che paragona il talentuoso figliolo nientemeno che a Tom Cruise), il figlioletto Brady, che se solo venisse a conoscenza di ciò che succede in salotto mentre gioca nella sua cameretta rinnegherebbe il padre all’istante e, last but not least, il cugino Stevie, un arzillo sessantenne, factotum della piccola impresa di famiglia, tutto dedito alla ricerca di nuovi talenti. In realtà si tratta di un singolare personaggio che non ha timore di chiedere ad una sconosciuta qualsiasi, se abbia voglia di essere ripresa durante le più bizzarre discipline amatorie. Laggiù si chiama casting, da noi si chiamerebbe stalking.

Tra un casting e una breve scampagnata col piccino Brady, lo spettatore può assistere tranquillamente a riprese pornografiche di tutti i generi, opportunamente censurate, ma assolutamente comprensibili sempre che non si soffra di cataratta congenita.


27
ottobre

IL TRIBUNALE DI MILANO RESPINGE IL RICORSO DI SKY PER I “MANCATI SPOT” SULLE RETI MEDIASET

IL TRIBUNALE DI MILANO RESPINGE IL RICORSO DI SKY SUI "MANCATI SPOT" DA PARTE DELLE RETI MEDIASET

Lo scorso settembre, com’è noto, Sky intraprese un’azione legale nei confronti di alcune società del gruppo Mediaset adducendo motivazioni interenti la (presunta) violazione delle regole Antitrust in base all’articolo 82 del Trattato Europeo, oltre che per concorrenza sleale.

L’accusa che Murdoch muoveva nei confronti del Biscione risiedeva nell’impossibilità per  Sky di acquistare pubblicità sulle principali emittenti commerciali italiane (Canale 5, Italia 1 e Rete 4), violando così le norme della concorrenza europea, così come le regole sulle comunicazioni in Italia.

E’ giunto ieri il verdetto da parte dello stesso tribunale: un provvedimento che - secondo una nota diramata dal Biscione - non modifica la condotta seguita sino a oggi dalle societa’ del gruppo”, e che non dà pertanto seguito alle accuse mosse da parte di Sky. In una nota del gruppo di Berlusconi  si legge che e’ stata “respinta la richiesta di ordinare a Mediaset di riprendere immediatamente la fornitura di spazi pubblicitari a Sky Italia”; è stata altresì respinta “la richiesta di vietare a Mediaset la trasmissione di messaggi promozionali di Mediaset Premium sulle proprie reti e quella di un pagamento di 100.000 euro per ogni giorno di ritardo dell’esecuzione. […] Il provvedimento del Tribunale dispone solo che Publitalia non opponga rifiuti pregiudiziali a campagne pubblicitarie di Sky Italia per avvantaggiare l’offerta Mediaset Premium“.

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23
ottobre

OH, CIELO! SKY POTREBBE APPRODARE SUL DIGITALE TERRESTRE

Cielo - Sky sul digitale terrestre

Il nome – forse – non vi dirà molto ma traducendolo in inglese tutto vi sarà più chiaro. Dovrebbe chiamarsi, infatti, Cielo la versione terrestre della pay tv satellitare dello squalo Murdoch. Come anticipato da Dagospia, infatti, Sky (non è noto sapere se “Cielo” sia un unico canale o un bouquet di canali) potrebbe sbarcare sul digitale terrestre a fine 2009-inizio 2010, ospitato dal multiplex digitale del Gruppo L’Espresso.

Il lancio dell’offerta rappresenterebbe per Sky un’ulteriore passo nello scacco al digitale terrestre dopo la questione “chiavetta” che le dovrebbe permettere, quando i paletti antitrust saranno definitivamente caduti, di operare attivamente accanto a Mediaset Premium e Dahlia sulla “tv del futuro” che raggiungerà presto tutto il territorio italiano.

Proprio in questi giorni, intanto,  il canale principe del gruppo L’Espresso, All Music, ha dismesso lo storico marchio per lasciar spazio a Deejay Tv che partirà, come recitano il countdown e gli spot sul sito web della radio, il prossimo 9 novembre.

E voi cosa vorreste vedere su “Cielo”?


21
ottobre

SKY E LA DIGITAL KEY DELLA DISCORDIA

SKY Digital Key

Abbiamo sbagliato questi mesi ad accorrere in massa, fiato in gola e bande nere agli occhi, all’acquisto di un decoder digitale terrestre. Rupert Murdoch, numero uno di NewsCorp, infatti, ha deciso di travestirsi da Babbo Natale e, per le strenne prossime venture, ha pensato ad un cadeau tanto piccolo quanto prezioso: la Digital Key, una sorta di pen drive definita anche dongle, che fungerà, appunto, da decoder in miniatura e renderà, dunque, il decoder d Sky “universale”.

Questa è solo l’ultima, sorprendente contromossa che Sky sembra essersi inventata nella guerra fredda e catodica ingaggiata contro i colossi Rai e Mediaset, mai vicini e fraterni quanto in questa vicenda. Ma, d’altronde, il “nemico del mio nemico è mio amico” e, pertanto, ecco spiegata la ragione del coalizzarsi di queste ultime due. La penultima mossa a noi nota era stata quella della creazione di una nuova piattaforma satellitare gratuita, TivùSat, in cui far migrare da parte di Rai-Set alcuni canali “scippati” alla temibile concorrente Sky, insieme ad altri 70 canali. Idea che, per ora, sembra non aver riscosso il successo sperato (leggi qui).

E in casa Rai stanno a guardare? Quasi. La questione della chiavetta della discordia è arrivata ieri all’attenzione di Sergio Zavoli, presidente della commissione di vigilanza vigila sulla Rai. Per discutere, in sostanza, della scorciatoia che Murdoch ha, così, imboccato, dopo che la Rai questa estate aveva deciso di uscire dalla piattaforma Sky e rendere, così, non accessibili i suoi canali agli abbonati della piattaforma. Scorciatoia che, di fatto, ha permesso a Sky di raggiungere il medesimo risultato, senza sborsare 55 milioni l’anno, ma, anzi, guadagnandoci pure con la vendita della suddetta chiavetta!

Roba, in sostanza, da far tremare i vetri di tutti i palazzi di Viale Mazzini. E, invece, sembra che foglia non si muova. Seppur si sia già in un autunno e seppur questo inverno si prospetti più gelido di quanto la Rai quest’estate poteva aspettarsi. Giancarlo Leone, vicedirettore generale della tv di Stato, salomonicamente afferma: “E’ vero, Sky ci offriva dei soldi. In cambio voleva i canali di RaiSat, ma anche tutti i nuovi canali digitali che avessimo creato: le clausole del contratto erano soffocanti. Noi abbiamo preferito creare un bouquet di canali in digitale terrestre, gratuiti, che ci portano già maggiori ascolti pari al 4,1%. Presto avremo importanti ricavi pubblicitari. La “chiavetta” Sky? Funziona sui decoder Hd, una minoranza“. Una minoranza. Sì, per ora.

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20
ottobre

CICCIOLINA CONTRO SKY PER LA SERIE “MOANA”: IL SUO PERSONAGGIO E’ STATO UTILIZZATO SENZA AUTORIZZAZIONE

Cicciolina e Moana Pozzi

Cicciolina non è soltanto il nome di una delle pornostar più conosciute al mondo, nè si può ridurre il soprannome di Ilona Staller al facile collegamento con il suo personalissimo record, quello di prima porno attrice ad aver avuto una poltrona in un parlamento.

Cicciolina è anche, e soprattutto, un marchio, che in passato ha fruttato guadagni alla diva del film per adulti legati ai suoi film, alle sue apparizioni e ai suoi scandali, studiati e, c’è da scommetterci, costruiti ad arte per attirare l’attenzione dei media, strumento che la Staller ha saputo sempre usare con enorme maestria. E se attualmente questo marchio è più un cult, una sorta di paradigma del porno declinato in chiave nostalgica, non si può dire che la Staller ci abbia messo, su quelle possibilità di guadagno, una pietra sopra. Fa notizia, dunque, la richiesta di risarcimento avanzata a Sky, rea secondo la procace Ilona, di aver usato senza autorizzazione la sua immagine per la fiction Moana, in onda il prossimo dicembre.

La serie, incentrata sulla figura di Moana Pozzi, tocca da vicino, infatti, anche la figura di Cicciolina, che alla vigilia della messa in onda parla di utilizzo illeggittimo del suo personaggio, interpretato nella finzione televisiva dall’affascinante Giorgia Wurth. “Abbiamo intrapreso un procedimento legale presso il tribunale di Roma” – ha spiegato Luca Di Carlo, il rappresentante legale di Ilona Staller – “Facciamo causa perchè c’è stato un utilizzo illegittimo del personaggio di Cicciolina, del nome e dell’immagine di Ilona Staller in relazione alla miniserie Moana. Tutto questo in assenza di autorizzazione e liberatorie da parte della Staller che ha il diritto esclusivo sul personaggio da lei inventato e registrato presso l’Ufficio Italiano Brevetti“.