la minaccia



18
settembre

LA MINACCIA ARRIVA SU CURRENT: CONTINUA L’IMPEGNO DI PORTARE IN TV QUELLO CHE GLI ALTRI NON VI FANNO VEDERE.

CURRENT SKY LA MINACCIA

E’ cosa ormai nota che Current Tv si contraddistingua fin dalla sua nascita come un canale originale, dove è garantito l’approdo di prodotti snobbati, o peggio ancora temuti, da altri network. E Current, con ogni probabilità, punta proprio sul quel sensazionalismo generato dall’oscurazione di ciò che trasmettono, prescindendo, forse, da valutazioni che ineriscono il contenuto del prodotto che si sceglie di mandare in onda.

Dopo il successo ottenuto con Citizen Berlusconi, che ha dato una spinta fondamentale alla popolarità e agli ascolti del canale 130 di Sky (con superamento complessivo nel prime time di canali come Sky Uno e Fox Crime), l’impegno a portare in tv materiale inedito continua, col favore soprattutto degli spettatori più attenti e in cerca di informazione. E fra tutte le polemiche, più o meno recenti, che investono il mondo dell’informazione in Italia, Current appare sempre di più come un’oasi felice, in cui il cross-over fra media diversi, e l’apporto degli utenti più attivi, diventano l’emblema di un nuovo modo di fare tv. E così lunedì 21 settembre alle 22.30 arriva su Current La Minaccia, controverso documentario di Silvia Luzi e Luca Bellino sulla figura di Hugo Chavez, in anteprima assoluta per la tv italiana.

La Minaccia, girato con un budget di 5000 euro e arrivato nel 2008 fra i film finalisti al David Di Donatello, è un pluripremiato film che parte dalla figura di Hugo Chávez per raccontare in modo lucido e distaccato la realtà del socialismo bolivariano, regalando allo spettatore, come raccontano gli stessi autori “una lettura che certo non coincide con gli enormi interessi economici e politici che l’Italia ha in Venezuela“. Ma perchè un film così apprezzato dalla critica ha faticato ad arrivare al pubblico televisivo? “In Italia i diritti tv sono stati acquisiti da Raiuno che li ha fatti scadere senza mai trasmetterlo” – ha spiegato Silvia Luzi – “L’unica emittente che ci ha dato la possibilità di raccontare quello che abbiamo visto e vissuto, paradossalmente non è il servizio pubblico, ma un network internazionale come Current. Il servizio pubblico ci ha oscurato, bloccando il documentario ed impedendoci di utilizzare il nostro lavoro per un anno intero. E non ci ha mai dato spiegazioni“.