Beh, bisogna essere onesti. Le dimissioni di Enrico Mentana risultano eccessive e, obiettivamente, fuori luogo. Ancor più fuori luogo se si considerano le opinioni personali di chi vi scrive sul caso Englaro che avrebbe dovuto essere un fatto privato, al contrario del dibattito politico, seguìto alla vicenda, che, invece, avrebbe dovuto essere affrontato senza quella fretta - ingiustificata - dettata dall’urgenza di bloccare una morte imminente e soprattutto prima che l’esposizione mediatica dei fatti potesse abbagliare, offuscare e confondere i più.
Ma tant’e', Chicco Mentana la pensa diversamente e nonostante avesse dichiarato, nella puntata di venerdi scorso, come “fosse necessario preservare la vicenda il più a lungo possibile dai clamori dell’opinione pubblica e del tritacarne televisivo” ha pensato bene di dimettersi per non aver avuto la possibilità di andare in onda, ieri sera, al posto del Grande Fratello per poter parlare della morte di Eluana.
Ma la sensazione, quanto meno quella del sottoscritto, è che le dimissioni del fondatore del Tg5 abbiano rappresentato un’opportunità più che una scelta. Un’opportunità per il giornalista di lasciare il ruolo che ricopriva e per l’editore di potersi “liberare” del conduttore. D’altro canto le dichiarazioni rese all’ANSA dal gruppo di Cologno sono emblematiche “Mediaset accetta le dimissioni presentate dal Direttore Enrico Mentana e respinge tutte le sue motivazioni, nella convinzione di avere svolto come sempre il proprio ruolo di Editore in modo tempestivo e completo“.