Ha lasciato La7 nel periodo in cui la rete, non ancora sotto l’effetto Mentana, cominciava a muovere i primi passi, a fare sul serio. Piero Chiambretti diede un volto alla seconda serata del settimo canale generalista con Markette, programma che l’ha (ri)lanciato nella tv che conta. Un matrimonio, quello con la rete del terzo polo, terminato in maniera tutt’altro che consensuale:
“Mi hanno cacciato, ancora non ho capito perchè – dichiara all’Ansa durante la presentazione a Torino del suo locale Sfashion Cafè – L’ad Stella mi disse che il mio programma era troppo caro, che era per fighetti, un programma insostenibile. Io dissi umilmente ‘ok’. Ma poi di tutti quelli che costavano molto, sono andato via solo io, non Lerner nè Crozza o Bignardi. Tutti tranne me furono pagati e difesi“.
Da lì il passaggio a Italia 1 alla guida di Chiambretti Night – Solo per numeri uno, il cui successo gli consentì nella stagione 2010/2011 lo sbarco sull’ammiraglia. A Canale 5, però, la ciambella non riuscì col buco (il programma registrò numeri talvolta inferiori all’edizione in onda su Italia 1), ma l’esperienza a Mediaset la considera comunque positiva, salvo ammettere un certo debole per mamma Rai: