Serie TV


22
aprile

LA VITA SEGRETA DI UNA TEENAGER AMERICANA: LA STORIA DI AMY 15 ANNI E INCINTA, DA STASERA SU MTV

La Vita Segreta Di Una Teenager Americana Mtv @ Davide Maggio .it

Una tipica realtà americana di provincia, uno scandaloso e inconfessabile segreto, un’ adolescente come tante: sono questi gli ingredienti su cui si dipana La Vita Segreta di una Teenager Americana, nuova seria in onda da stasera su Mtv in prime time. Nata sulla scia del successo del film Juno e ideata da Brenda Hampton, già creatrice di “Settimo Cielo”, “La Vita Segreta” volge, con chiarezza narrativa e un pizzico di buonismo, lo sguardo verso tematiche di stretta attualità sociale come una gravidanza prematura, i contrasti tra genitori e figli, le amicizie e gli amori adolescenziali, le paure e le insicurezze legate al sesso.

Tale mix di argomenti ha consentito al telefilm di conquistare l’affetto del pubblico statunitense, la serie in onda sulla cable Abc Family ha infatti fatto segnare una media nella prima stagione pari a 3,5 milioni di telespettatori (con picchi di 4,5 milioni nell’episodio che conclude la stagione), ottimi risultati confermatasi nella seconda stagione che ha altresì raggiunto il vertice del ranking dei programmi più seguiti dal pubblico teen femminile. Inoltre, nonostante il low budget e la collocazione su una rete satellitare, “La Vita Segreta” ha sempre battuto, in termini di ascolti, serie come 90210Gossip Girl. A tal proposito verrebbe da chiedersi il perchè Italia uno o Raidue “si siano lasciati scappare” un telefilm che sulla carta ha tutti gli elementi per conquistare il pubblico italiano.

The secret life of an American Teen Ager, questo il titolo originale dello show, offre un ritratto dell’America ben diverso da quello dipinto da altri teen serial come Gossip Girl. Al bando ogni parvenza di glamour, infatti,  siamo in presenza di un’America puritana dove la provincia diviene pretesto per descrivere le contraddizioni etiche e morali intessute nella realtà sociale statunitense.




22
aprile

AL DI LA’ DEL LAGO: KASPAR CAPPARONI ALLA RICERCA DELLE PROPRIE RADICI TRA AMORE, AMICIZIA E VERITA’

Kaspar Capparoni e Goia Spaziani @ Davidemaggio.it

Un uomo di successo, in America da anni, torna in Italia per la forza di un richiamo cui è impossibile sottrarsi. Un amico da vendicare, una natura da proteggere, un amore da ritrovare: sono questi i punti chiave del film tv Al di là del lago, in onda mercoledì 22 aprile in prima serata su Canale5.

Un film sull’amore, sull’amicizia, sulla ricerca delle proprie radici che vede protagonista Kaspar Capparoni, il quale, svestiti i panni di commissario in Rex, interpreta un veterinario di successo trapiantato in America, con una brillante carriera e una vita agiata. Ma una notizia giunta dal passato lo riporta in Italia, in quel paese vicino al lago dove è nato.

Al di là del lago riporta la fiction Mediaset al filone dei buoni sentimenti,  con storie d’amore e d’amicizia in primo piano, dopo aver puntato sulla famiglia allargata de I Cesaroni (il grande successo del venerdì sera) e sulle storie di mafia attraverso gli occhi delle donne con Squadra Antimafia. Se i telespettatori dovessero premiare il film, Al di là del lago potrebbe diventare presto una serie in sei puntate. Le riprese del film sono durate cinque settimane nei territori della campagna laziale. Completano il cast Gioia Spaziani, Anna Safroncik, Roberto Farnesi, Giovanna Ralli e il piccolo Brando Pacitto. La regia è di Stefano Reali, che ha curato anche le musiche.

Per scoprire la sinossi del film,


19
aprile

DESPERATE HOUSEWIVES, COLPO DI SCENA: LA CRISI ECONOMICA UCCIDE UNA CASALINGA

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ATTENZIONE PERICOLO SPOILER.

Mangiatrice di uomini, sgualdrina, poco di buono, ninfomane, madre senza scrupoli, “di plastica”, in una parola Edie Britt, celebre personaggio o per meglio dire ex personaggio di Desperate Housewives. Purtroppo la notizia è di quelle da far sobbalzare dalla sedia i numerosi fan della serie: dopo cinque anni di inganni e tradimenti, dopo esser stata a letto con tutti gli uomini del quartiere, il personaggio interpretato da Nicolette Sheridan lascia Wisteria Lane e lo fa nel peggiore dei modi. Nella puntata in onda stasera in America, tra qualche settimana su Fox Life in Italia, scopriremo che l’incidente stradale di Edie, con cui si era conclusa la scorsa puntata, lasciando col fiato sospeso i telespettatori, avrà conseguenze mortali per la bionda casalinga.  

Sembra che dietrola decisione di Marc Cherry, creatore del telefilm, di estromettere la Sheridan dal cast ci sia l’attuale crisi economica che non risparmia nemmeno i più importanti network, imponendo un taglio nei costi (la Sheridan percepiva ben 200 mila dollari ad episodio, ndr). “Mi hanno messo un’enorme pressione per diminuire i costi di produzione“,  questo, per l’appunto, quanto dichiarato da Cherry al settimanale a stelle e strisce ”Tv Guide”. La decisione, poi, di decretare la morte di Edie anzichè quella di un altro protagonista è stata invece così motivata: “Edie è andata a letto con quasi ogni uomo nel quartiere e ha causato ogni problema immaginabile”.

Ma a giudicare dalle parole di un’amareggiata Sheridan sembra che qualcos’altro si celi dietro il clamoroso coup de theatre: “Credo che Edie abbia rappresentato qualcuno nella vita di Marc (Cherry) che a lui non è mai piaciuto (…)”. Se a ciò s’aggiunge che la Sheridan (lamentatasi spesso del trattamento ricevuto, ben differente rispetto alle altre protagoniste del famoso drama) ha dichiarato che da circa due anni (cioè da quando il suo cachet è cominciato a lievitare, dunque ben prima della crisi economica) era al vaglio degli autori un’eventuale morte di Edie, il gioco è presto fatto. La bella quarantacinquenne ritiene, poi, che a differenza di quanto affermato da Cherry il potenziale del suo personaggio non sia stato del tutto espresso e che la sua scomparsa potrebbe avere ripercussioni negative sul proseguimento della serie. Ecco quanto dichiarato a proposito a Tv Guide: “La svolta drammaturgica con l’incidente mortale di Edie è un grosso rischio che potrebbe avere conseguenze disastrose per l’intera serie“. Ma a quanto pare, non c’è più nulla da fare.





16
aprile

LEVERAGE, PRONTI ALLA VENDETTA: LE AVVENTURE DI UN GRUPPO DI CRIMINALI BUONI DAL 17 APRILE SU JOY

Leverage

Provate a mettere insieme un padre amareggiato, una fascinosa attrice di teatro, un’agile giovane, un pirata informatico e un esperto nei combattimenti corpo a corpo e avrete dei… Ladri. Ladri le cui vicende sono al centro di Leverage, nuova serie made in Usa in onda, in anteprima esclusiva, dal 17 aprile in prima serata su Joy. A muovere i nostri furfanti, però, non c’è nè il denaro nè il potere ma un desiderio di rivalsa contro le persone corrotte e avide; al grido di pronti alla vendetta essi agiscono come novelli Robin Hood rubando ai ricchi per dare ai poveri. Sollevare il peso del dolore delle vittime (da qui il titolo Leverage), mettendosi contro chi (le multinazionali) le ha danneggiate è, in altre parole, il loro obiettivo.

Un fervido mix di commedia brillante e action allo stato puro ha permesso alla serie di cui parliamo di conquistare il pubblico americano: ben 5 milioni di telespettatori la media registrata dalla serie in onda sulla tv via cavo TNT. Non stupisce, dunque, che già sia in cantiere una seconda stagione che, con buone probabilità, vedrà un cambio di location da Los Angeles, città in cui è stato girato il telefilm (eccetto il pilot ambientato a Chicago), a una non ancora precisata città statunitense. La serie creata da Dean Devlin, già produttore del film Indipendent Day, si rifà a illustri modelli quali Ocean’s Eleven e la serie A-Team.

Nei panni del protagonista Timothy Hutton, figlio di Jim, celebre Ellery Queen dell’omonima serie tv degli anni 70 e vincitore di un Oscar come miglior attore non protagonista. Lo straordinario attore dà il volto a Nate Ford investigatore per una grande compagnia di assicurazioni che vede la sua vita cambiare repentinamente alla morte di suo figlio di soli 8 anni gravemente malato. Scosso e disgustato dal comportamento della sua società che gli aveva negato il pagamento delle cure mediche che avrebbero, probabilmente, salvato suo figlio, entra in contatto con un team di ladri esperti in frodi telematiche e molto abili nell’eludere i più sofisticati sistemi di sicurezza. Insieme fondano la Leverage Consulting, “società” guidata dallo stesso Nate. Quest’ultimo può così dedicarsi esclusivamente alla sua vendetta nei confronti degli avidi e dei potenti che abusano del loro potere.


14
aprile

LIFE: RIUSCIRA’ CHARLIE A RITORNARE ALLA VITA? LO SCOPRIREMO SU JOY

Life - Cast

“Un moderno Conte di Monte Cristo alla ricerca del riscatto”. Questa la suggestiva e calzante definizione che il settimanale americano Variety ha dato di Charlie Crews, protagonista di Life. Il personaggio interpretato da Damian Lewis, infatti, condivide una missione ed un passato molto simile a quelli dell’eroe di Dumas; il suo scopo è pertanto scoprire e consegnare alla giustizia i responsabili della cospirazione che lo hanno privato di 12 anni di vita che egli ha trascorso in carcere. Perchè solo verità e giustizia potranno finalmente far ritornare Charlie alla Vita (Life).





14
aprile

MAL’ARIA: UN TRIANGOLO AMOROSO TRA MALATTIA, SUPERSTIZIONI E PASSIONI. STASERA E DOMANI SU RAIUNO

Mal’Aria, Locandina (Ettore Bassi)La Tv di Stato cala l’asso della fiction per contrastare serial e reality made in Mediaset: riuscirà “Mal’aria” a fronteggiare gli appuntamenti decisivi di “Squadra antimafia – Palermo oggi” e “La Fattoria 4“? Stando al cast, ma anche ad una sceneggiatura che almeno sulla carta promette scintille, gli ingredienti ci sono tutti per una sfida all’ultimo share.

La nuova produzione di Rai Fiction, realizzata da Massimiliano La Pegna e Pietro Lama per la FeelMax Srl vanta la regia di Paolo Bianchini e una triade di attori di tutto rispetto come protagonisti: Ettore Bassi nel ruolo di Carlo Rambelli, Sara Felberbaum e Stefano Dionisi in quelli di Elisa Corzani e Oreste Bellenghi. La storia è ambientata negli anni venti, nella campagna romagnola, fra superstizioni e segreti, nella quale il dott. Carlo Rambelli cerca di fronteggiare epidemie di malaria e morti misteriose.

Queste le sintesi dei due episodi:

1^ puntata – Nel 1925, mentre il Fascismo si avvia a diventare regime dittatoriale, Mussolini si preoccupa con la “Guerra del Grano” di rilanciare invece il volto progressista e patriottico del suo programma politico di cui è fiore all’occhiello il progetto di bonifica dei terreni paludosi. Ma proprio da Ravenna, dai suoi acquitrini, giunge un indesiderato allarme: è in vista un’epidemia di malaria. Da Roma il Ministero invia come ispettore un giovane e timido medico, Carlo Rambelli. Il giovane, più topo di biblioteca che uomo d’azione, intelligente ma frenato da una strana fobia dell’acqua, si trova a dover fronteggiare prima ancora della malaria, una sequela di morti violente che avvengono in un piccolo paese del ravennate: Spinaro. Le vittime sono medici: medici che hanno lanciato l’allarme e medici che invece hanno interessi personali nella bonifica stessa. La gente del posto sussurra che le morti siano opera di una strega, una strega che azzanna come una bestia e strangola come un essere umano, una strega chiamata la Borda che si oppone alla bonifica. Rambelli è uomo di scienza e non può credere alle streghe. Eppure la sua inchiesta non fa che imbattersi in stranezze e segreti inquietanti, e il suo buon senso viene attaccato di giorno e di notte da incubi che non riesce a spiegarsi, finché, smarritosi nella palude, non tocca anche a lui udire la voce della strega, una voce che gli porta un messaggio angosciante: io ti conosco, tu dovresti essere già morto. Rambelli combatte per restare lucido e per portare a termine il suo dovere: evitare l’annunciata epidemia di malaria. Accanto a lui, dalla sua parte, sembra schierarsi il parroco che organizza una grande processione per combattere la stregoneria e vincere la superstizione. Ma anche il parroco viene trovato assassinato, con la gola sventrata dai morsi di una misteriosa belva.


10
aprile

THE DEAD ZONE, L’ULTIMA STAGIONE: IL PARANORMALE NELLA SERATA DI RAIDUE

The Dead Zone

“… Dovreste vedere quello che vedo io!”. A parlare è Johnny Smith (Anthony Michael Hall), lui che aveva una vita perfetta, un lavoro che amava, una fidanzata promessa sposa e una madre amorevole, sin quando, dopo un incidente, non è entrato in coma. Al suo risveglio, avvenuto sei anni dopo, infatti, tutto è cambiato: sua madre è morta e la sua donna Sarah ha sposato un altro uomo. Come se non bastasse, Johnny scopre di aver sviluppato un potere paranormale, vera e propria croce e delizia per il resto della sua vita: toccando semplicente una persona o una cosa riesce a vedere eventi del passato e prevedere ciò che ancora deve accadere. “Una seconda vista” che gli permette di vedere, oltre al futuro e al passato, cose che possono cambiare il destino dell’umanità. Le visioni sono spesso “parziali” poichè mancanti di alcuni particolari della vita degli individui con cui entra in contatto, quelli che egli chiama la sua Zona Morta

Questo l’incipit della serie The Dead Zone basata sull’omonimo romanzo scritto dal maestro del brivido Stephen King, da cui, nel 1983, è stato tratto l’omonimo film di David Croneberg. L’ultima stagione della serie che riesce abilmente a coniugare il genere paranormale e quello suspence, è in onda ogni venerdì su Raidue alle 22 e 30 subito dopo ER-medici in prima linea. The Dead Zone è andata in onda negli Usa sulla tv via cavo “USA Network” dal 16 giugno 2002 al 16 settembre 2007 per un totale di 80 episodi e 6 stagioni.

Una stagione, quella attualmente in onda, molto diversa dalle precedenti; siamo infatti alla resa dei conti e nuovi e sconvolgenti segreti sulla vita di Johnny si riveleranno. Ma quale sarà la sorte del protagonista lo scopriremo solo tra dieci settimane, nella final season dal titolo emblematico Soluzione finale. Chissà che non ricalchi quella del romanzo.

Di seguto la trama dell’episodio, il terzo della sesta stagione, in onda stasera, dal titolo Rientro:


5
aprile

DALLA SCHIAVITU’ ALLA SANTITA’: LA STRAORDINARIA PARABOLA DI VITA DI BAKHITA

Bakhita

Bakhita, mini-serie tv in onda questa sera, domenica 5, e domani, lunedì 6 aprile, in prime time su Raiuno, rappresenta, secondo i vertici di Raifiction, una nuova preziosa pietra che va a incastonarsi in un mosaico luminoso fatto di storie di personaggi straordinari, spesso sconosciuti ai più, e che, proprio grazie alla trasposizione televisiva, divengono patrimonio comune di tutti gli italiani. Una feconda mescolanza tra servizio pubblico e raffinate opere d’intrattenimento che tante soddisfazioni, in termini d’ascolto e non solo, sta regalando a mamma Rai.

Bakhita narra la vita esemplare di una giovane schiava sudanese, di una donna coraggiosa che ha condotto un’esistenza rivoluzionaria, sfidando e sconfiggendo i pregiudizi, l’ignoranza e gli arcaici rapporti sociali che dominavano l’Italia di fine ‘800. Una donna che, attraverso l’incontro con nostro Signore, scopre che tutti gli uomini dovrebbero essere liberi ed eguali, in quanto dotati di una dignità che nessuno può arrogarsi il diritto di mortificare. Una “selvaggia”, dunque, che riconduce alla civiltà e all’umanità la società contadina veneta, riconciliandola con valori quali la solidarietà, la pietas e l’amore per il prossimo. Straordinariamente toccante il momento rivelatorio in cui la giovane rivede nella rappresentazione della crocifissione di Gesù quella di uno schiavo alla quale, bambina, aveva avuto la disgrazia di assistere. Un percorso di fede, quello della serva di Dio Bakhita, che porterà nel 2000 alla sua santificazione.

Il regista, Giacomo Campiotti, ha sottolineato, in conferenza stampa, la forza e la stringente attualità del messaggio d’amore professato da suor Bakhita. Particolarmente complesse, ha proseguito Campiotti, sono state le riprese effettuate in Burkina Faso, una terra aspra e rude, proprio come il Veneto di fine ‘800, i cui abitanti ignorano cosa sia il cinema o la televisione. La protagonista, Fatou Kine Boye, alla sua prima esperienza d’attrice, non ha negato le difficoltà incontrate nella recitazione e ha ringraziato l’intero cast per il supporto accordatole. Con una disarmante sincerità la Boye ha raccontato di aver, entusiasticamente, vissuto un’esperienza che mai pensava la vita le avrebbe regalato e di essere tornata, subito dopo, al suo vecchio lavoro di commessa. L’intero cast ha esaltato la freschezza e la genuinità della giovane attrice, rivelando che, accantonati vetusti e preconfezionati schemi interpretativi, tutti si sono adeguati e hanno emulato la sua recitazione improntata a “cuore e verità”.