Serie TV


11
giugno

DOTTOR HOUSE: IN ATTESA DEL FINALE SHOCK (SPOILER), STASERA IN ONDA SU JOI IL CENTESIMO EPISODIO

Dr. House - 100 puntate 

“House è profondamente ammalato. Ha tutti i mali dell’uomo contemporaneo: prima di tutto la paura di soffrire. House, però, cerca di curarsi: con gli antidolorifici, ma ancora di più sfruttando il proprio dolore come fonte di creatività, esattamente come fanno gli artisti. E poi immettendo la propria storia nelle storie dei pazienti: il che rende il rapporto medico-paziente poco professionale, ma anche più intenso e convincente: al punto che molti pazienti “si lasciano salvare” da House, cedendo al suo cocciuto, inesauribile bisogno di vita”.

Queste le parole di Vittorio Andreoli, psichiatra, che ha psicanalizzato il famoso medico per conto di Mediaset Premium che ha scelto, altresì, questo singolare modo per festeggiare il centesimo episodio di Dottor House M.D. , in onda stasera in prima serata su Joi. Negli Usa, invece, i festeggiamenti si sono svolti ai primi di febbraio con il taglio della torta sul set e una serata esclusiva per la proiezione in anteprima della puntata: il cast si è presentato indossando una maglietta con la scritta “la normalità è sopravvalutata (Normal’s Overrated)”. La t-shirt è stata commercializzata e i proventi delle vendite sono stati devoluti all’associazione NAMI (National Alliance on Mental Illness).

Lo storico episodio, dal titolo “Il bene più grande” (The Greater Good), pur non essendo ricco di colpi di scena è tale da spianare la strada affinché questi avvengano. La puntata in questione scioglie, infatti, alcuni “nodi” rilevanti per la serie: vedremo Wilson cominciare a elaborare e superare il lutto per la morte della sua amata Amber; Foreman che, per amore di Tredici, mette a repentaglio la sua carriera sottoponendola a sua insaputa ad una terapia sperimentale e molto pericolosa. Infine, la Cuddy che riesce a trovare un equilibrio tra la carriera e la nuova avventura della maternità.




10
giugno

THE UNIT: LA VITA SEGRETA DELL’ESERCITO AMERICANO, DA STASERA SU RETE 4

The Unit

Un’intensa e coinvolgente miscela tra la vita militare e quella familiare dei soldati, vista dal punto di vista delle loro mogli. Questa, volendo usare poche parole, la descrizione che calza maggiormente per The Unit, telefilm in onda da stasera su Rete 4, in seconda serata. La serie ritorna, così, dopo due anni di assenza sui nostri teleschermi e a poche settimane dalla cancellazione, avvenuta con la fine della quarta stagione, negli States.

The Unit narra le vicende di una squadra speciale militare che conduce operazioni clandestine, in tutto il mondo, per conto del Governo degli Stati Uniti. Il loro obiettivo è quello di combattere e sconfiggere il terrorismo. L’organizzazione è sconosciuta dall’esercito americano e non solo tutte le missioni dei militari sono segrete ma anche tutta la loro vita è segreta. Essi nascondono la loro identità per proteggere le loro famiglie dalle rappresaglie di cui sarebbero oggetto se la verità fosse scoperta.

Le stesse mogli degli agenti dell’unità sono ignare della gran parte delle attività dei loro mariti. A loro non è consentito conoscere informazioni specifiche, come la destinazione dei loro consorti, in cosa consistono le loro procedure di addestramento, la durata e il rischio di ciascuna missione. In più, se ritenute capaci di rivelare l’esistenza dell’unità, possono essere causa d’espulsione per i loro mariti. A riprova della segretezza dell’unità, i membri sono vestiti con un’uniforme da “soldato qualunque” e non ci sono nè nastrini, nè stelle che permettano di individuare i gradi all’interno dell’unità.


10
giugno

90210: IL RITORNO A BEVERLY HILLS E’ UN FLOP, PERCHE’?

90210

17 anni dopo l’approdo sui teleschermi nostrani di Beverly Hills 90210, telefilm cult degli anni ‘90, ecco spuntare, su Raidue, 90210, spin off ed ideale “erede” della celebre serie ambientata in California. Stesso codice postale, stessi luoghi e stessi personaggi (o quasi), ma decisamente diverso il verdetto dell’audience: solo 1 milione e 489 mila telespettatori (6,90% di share) hanno guardato il debutto della nuova serie. Pochi, troppo pochi telespettatori, per un telefilm le cui ambizioni erano ben altre.





9
giugno

ELI STONE: AVVOCATO O PROFETA? DA STASERA SU ITALIA1

Eli Stone

Armani, Accessori e Ambizione, sono queste le “3 A” cui Eli Stone (Jonny Lee Miller) è devoto fin quando, lui che non è propriamente uno stinco di santo, un giorno decide di cambiare. Eli Stone ha come protagonista un giovane ed affermato avvocato di uno studio legale senza scrupoli che dopo aver avuto un’allucinazione (aver visto George Michael cantare nel salotto di casa sua) decide di rivolgersi, dapprima, a un agopunturista cinese e poi a suo fratello, neurologo, per capirne le cause.

Scopre, così, che la causa delle sue bizzare allucinazioni è un aneurisma cerebrale, anche se, per il Dottor Chen, le allucinazioni non sono altro che visioni, segno, forse, di una chiamata divina. Eli è forse un profeta (Eli = Elia, ndDM)? Di fatto, però, la vita di Eli cambia: egli inizia ad accettare cause “buone”, ovviamente poco redditizie, incontrando l’opposizione della sua fidanzata e del suo capo, nonché futuro suocero. Un telefilm dalla trama, dunque, forse prevedibile e che per l’ambientazione legale e il mix di commedia, dramma e fantasy è facilmente accostabile, con le dovute differenze (purtroppo), a Ally Mc Beal.

La serie, malgrado un buon cast supportato da un nutrito numero di guest stars (tra cui George Michael, Seal, Katie Holmes, Sigourney Weaver, Kerr Smith, Melinda Clarke) e una bella colonna sonora, non è riuscita ad ottenere, negli States, gli ascolti sperati (intorno a 7 milioni la media della prima stagione), tant’è che la Abc, rete di messa in onda, ne ha decretato la chiusura al termine della seconda stagione. A tal proposito, appare poco comprensibile la scelta di Italia1 di puntare su questa serie per il prime time.


8
giugno

FRATELLI DETECTIVE, PROSSIMAMENTE IN ONDA MA “GIA’ VISTO”

Fratelli Detective (Enrico Brignano)

Single impenitente e  appassionato ispettore di polizia, Francesco Forti (Enrico Brignano) cambia improvvisamente quando, alla morte del padre (che l’ha abbandonato anni prima per farsi un’altra famiglia), si ritrova in “eredità” un fratellastro, Lorenzo (Marco Todisco), di cui ignorava l’esistenza. Quest’ultimo, però, non è un bambino qualunque, ma un piccolo genio che a soli 13 anni è già in procinto di iscriversi all’università e che è in grado di aiutarlo nella risoluzione dei più intricati casi di polizia. Questo, in sintesi, l’intreccio su cui si innescano le vicende di Fratelli Detective, puntata pilota per l’eventuale realizzazione di un progetto a lunga serialità, in onda questa sera, lunedi 8 giugno, su Canale 5. La serie è tratta dal format argentino Hermanos y Detectives e ha avuto altresì una versione spagnola, con lo stesso protagonista, in onda per sole 2 stagioni su Telecinco.

Fratelli Detective è prodotto, caso curioso che la dice lunga sul settore, da Eyeworks Cuatrocabezas Italia Srl società creata ad hoc nel febbraio del 2008 proprio per il beneplacito, avvenuto tre mesi prima, da parte di Mediaset alla produzione della fiction. Chiaramente, le produzioni dell’impresa non si fermeranno alla fiction in questione ma spazieranno dalle fiction ai programmi di intrattenimento e ai documentari, attingendo dal corposo catalogo Eyeworks Cuatro Cabezas, la multinazionale a cui l’azienda fa capo e che era già presente in Italia indirettamente grazie ad alcuni suoi format, come “Le Iene”, e “Test the nation” (Fratelli di test).

Commistione di generi unita a eccellenti perfomance attoriali, in particolare quelle dei protagonisti, sono a detta di Giulio Manfredonia, il regista di Fratelli Detective, gli elementi caratterizzanti di suddetto tv movie. Infatti, sempre secondo il regista, la fiction mescola il giallo classico, quasi enigmistico, alla commedia, lieve e sottile, mai volgare, capace di raccontare storie e sentimenti comuni. Sui protagonisti, invece, Brignano, qui presentato in una veste inedita, è capace di far ridere e commuovere, alternare momenti di tenerezza a momenti di ruvidità, rimanedo sempre credibilissimo. Anche Marco Todisco nonostante la giovane età riesce a calarsi perfettamente nella parte.





8
giugno

AL VIA OGGI LA RAIDUE ALL-SERIES: ALIAS, CASALINGHE & CO. RIUSCIRANNO NELLA MISSIONE “IDENTITARIA”?

Due Uomini e Mezzo

Una sexy agente Cia, un gruppo di casalinghe non propriamente perfette e un single impenitente sono i protagonisti più attesi del nuovo daytime estivo di Raidue. La rete “house of series” così facendo compie un altro importante passo verso un’identità di rete che strizzi l’occhio ad un pubblico più giovane e metropolitano. Un obiettivo, questo, difficilmente raggiungibile nel breve periodo poichè, malgrado la molteplicità e la qualità dei telefilm offerti, la rete potrebbe risentire di passate scelte non propriamente coerenti in termini di target.

Plauso, anche se gli ascolti non dovessero brillare, ad un palinsesto di alta qualità che può vantare due fra i titoli di maggiore successo negli Stati Uniti come Desperate Housewives e Due Uomini  e mezzo. Le uniche perplessità ineriscono al fatto che la fascia dedicata ai teen drama sia quella 14-16. Non solo, infatti, il pubblico teen, nello slot di cui si parla, si ”affida”, da sempre, a Italia1, ma il telefilm in onda alle 15 (Beyond the break) è l’anello debole di tutta la programmazione e dovrà vedersela, per giunta, con un pezzo da novanta come Dawson’s Creek che all’ennesima replica, tocca ascolti record. Ma andiamo a vedere nel dettaglio i telefilm che ci terrano compagnia, a partire da oggi, che per convenzione abbiamo suddiviso in “classici” e “novità”.

A scendere in campo per la squadra dei “classici”:

  • Desperate Housewives (ore 12.05): Le avventure delle casalinghe più famose della televisione ripartono dalla prima stagione, che si apre con il suicidio di Mary Alice. La serie, creata da Marc Cherry, che mescola soap opera e commedia, andrà in onda in una versione riveduta e corretta per l’inusuale orario di messa in onda.


7
giugno

LIFE ON MARS: TRA CRIME E FANTASCIENZA, IL NUOVO SERIAL CULT TARGATO RAIDUE

Life On Mars

“Il mio nome è Sam Tyler, ho avuto un incidente e mi sono risvegliato nel 1973. Sono matto, in coma, indietro nel tempo. Qualunque cosa sia accaduta è come se fossi atterrato su un altro pianeta. Forse se riesco a capirne la ragione, riuscirò a tornare a casa”. Queste le parole, con cui comincia ogni episodio di Life on Mars, nuova serie televisiva britannica, da stasera in onda su Raidue alle 22.35. Parole che sintetizzano, altresì, l’essenza di un telefilm che riesce perfettamente a combinare la fantascienza al genere polizesco.

Infatti, la serie, pluriosannata dalla critica d’Oltre Manica, narra la storia di Sam Tyler (John Simm), ispettore capo, della Polizia di Manchester improvvisamente investito da un’auto in corsa mentre investigava sul rapimento della sua fidanzata e collega. Caduto sull’asfalto, quando si risveglia si accorge di non essere più nel 2006, ma nel 1973. Il suo lavoro non è però cambiato, l’uomo continua a lavorare per il dipartimento di Polizia sotto la supervisione dell’ispettore Gene Hunt (Philip Glenister). L’ennesima singolarità viene dal fatto che Tyler si troverà a investigare su un caso che ha molti legami con un altro del 2006. Il ritorno al passato è fonte di non pochi problemi per il nostro ispettore che sul lavoro si troverà più volte in difficoltà per via delle differenti tecniche di indagine tra la polizia moderna e quella degli anni settanta.

Life on Mars, il cui titolo si rifà all’omonima canzone di David Bowie che fa da colonna sonora al telefilm, è stata oggetto di remake: ha, infatti, una sua versione americana, dallo stesso titolo, in onda con scarso successo, per una sola stagione, sulla Abc (è tuttora in onda, in Italia, su Fox Crime). Ma, Life on Mars, potrebbe, altresì, avere una versione italiana prodotta da Paypermoon e intitolata 29 settembre, titolo “preso a prestito” dalla canzone portata al successo da Lucio Battisti. La fine della serie di cui parliamo, inoltre, arrivata dopo sole due stagioni per la volontà dell’attore protagonista di uscire dal cast, ha dato vita a uno spin off di successo dal titolo Ashes to Ashes, con protagonista Gene Hunt catapultato dagli anni ‘70 agli anni ‘80, da Manchester a Londra.


4
giugno

NON SMETTERE DI SOGNARE, FICTION DA DIMENTICARE MA CHAPEAU A MEDIASET

Non Smettere di Sognare - LocandinaQuesta volta abbiamo deciso di evitare i panegirici e affermare senza riserve che Non smettere di sognare è una fiction tremenda. Nata sulla scia del successo dei vecchi film alla Flashdance, ma anche dei talent show moderni e soprattutto della miniserie Per una notte d’Amore (Raiuno), la fiction è la fiera dei luoghi comuni, il trionfo delle banalità, una favoletta sentimentalista. Se, poi, aggiungiamo che Emanuela Tittocchia vi “recita” nei panni di una conduttrice, comprendiamo come al peggio non ci sia mai fine. Eppure, se dovessimo dire che ci ha stupito il 31% di share registrato dalla fiction, non potremmo farlo.

I quasi sette milioni di spettatori erano scontati quasi come la fiction, che proprio sulla scontatezza ha costruito il successo. Nulla di più rassicurante, e che cogliesse in pieno i gusti nazionalpopolari dell’italico telespettatore, della ragazzetta dei Cesaroni che interpreta una Cenerentola, nell’ordine, orfana di madre, povera con padre alcolizzato e costretta a fare un doppio lavoro. Come se non bastasse, la protagonista ha un unico grande sogno, quello di danzare, motivo per il quale rifiuta “addirittura” la televisione (perchè la tv è peccato) e finisce per innamorarsi del tenebroso bellimbusto di turno. A molti, l’operazione sarà sembrata ”paracula”, noi, invece, la definiamo, dal punto di vista del marketing, semplicemente perfetta.

Certo, la tv dovrebbe sperimentare, andare oltre, essere proattiva  ma ogni tanto si potrebbe pensare solamente ai desideri, seppur spiccioli, del pubblico, soprattutto quando a esser realizzati sono prodotti innocui come la fiction in questione, che al massimo può spingere qualche bambina a non mollare o ad iscriversi ad una scuola di danza. Ad onor del vero, Non smettere di Sognare è l’ultimo di una serie di tv movie, in alcuni casi molto sperimentali (vedi Quattro Padri Single), proposti da Mediaset che, però, solo in questo caso è riuscita a essere pienamente in linea col pubblico, proprio a riprova di quanto detto sopra.