Il Vice Questore Claudia Mares arriva su DM.
Intervista a Simona Cavallari, questa sera, prima della penultima puntata di Squadra Antimafia Palermo Oggi 3, su DavideMaggio.it.
Per leggere l’intervista, clicca qui.
Le più importanti interviste ai personaggi della televisione italiana.
Il Vice Questore Claudia Mares arriva su DM.
Intervista a Simona Cavallari, questa sera, prima della penultima puntata di Squadra Antimafia Palermo Oggi 3, su DavideMaggio.it.
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La voce squillante, i modi zuccherosi, il sorriso splendente, un po’ ingenua, un po’ surreale: Francesca Macrì è una delle giovani più interessanti nel panorama della comicità nostrana. Archiviato, almeno per il momento, il ruolo da stagista di Quelli che il Calcio e di inviata del satirico Tg Stadio Aperto 1, ne ha fatta un’altra delle sue. Francesca ha inciso, con il suo consueto stile, un album dal titolo “Il Fantastiloso Mondo di Francesca” da lunedì 23 maggio scaricabile da iTunes e da tanti altri portali di musica. Proprio il recente “debutto discografico” è stato il pretesto per la nostra intervista, in cui Francesca fa il punto sulla sua carriera presente e futura senza risparmiarci qualche giudizio su Simona Ventura e Caterina Balivo. Prima di procedere, però, una domanda è stata d’obbligo…
Francesca, quanto ci sei e quanto ci fai?
Tutti me lo chiedono perché sembro una scheggia impazzita, un po’ surreale e un po’ ingenua. Ma io non lo dirò mai, sta a voi scoprirlo.
Perché hai fatto un album di canzoni?
L’idea del “Fantastiloso Mondo di Francesca” è nata a Quelli che il Calcio dove ho avuto modo di esprimermi con delle canzoni ironiche. Pur non essendo una cantante credo sia giusto confrontarsi in vari ambiti.
Vuoi diventare la nuova Cortellesi?
Mi piacerebbe tantissimo, ho avuto modo di conoscerla all’interno di Stadio Aperto, è una persona molto semplice ed è veramente un’artista con la A maiuscola. Se c’è da cantare sa cantare, se c’è da ballare sa ballare, se c’è da recitare sa recitare perciò seguire le sue orme mi piacerebbe. Sto studiando per arrivare a fare tutto ed essere completa per ogni occorrenza. A me piacerebbe fare l’attrice comica, farei la conduttrice ma solo se si trattasse di qualcosa nelle mie corde perché non si può fare tutto. Per il resto devo dire che partecipando ad un programma così lungo non mi sono mai guardata intorno per cercare altro.
Sei tu a scrivere i tuoi testi?
Io ho un autore bravissimo che mi segue dai tempi in cui lavoravo ad All Music. Si chiama Dario Tajetta, autore storico anche di Quelli che il Calcio, e abbiamo instaurato un bel rapporto. Devo dire che per il cd mi sono messa anche a scrivere: perché limitarsi solo a cantare? Era da tempo che volevo metterci del mio anche se in passato mi era capitato di dare dei suggerimenti.
Il contropiede berlusconiano è scattato nel tardo pomeriggio di ieri con l’apparizione a Studio Aperto. “Non consegneremo Milano agli estremisti” ha promesso il Cav, confidando sull’appoggio di quei cittadini “rimasti turbati dalle bandiere rosse con la falce e martello” sventolate all’ombra della Madunina per Giuliano Pisapia. I toni scelti dal premier sono rassicuranti, propagandistici ma lontani dalle accuse aggressive che avevano caratterizzato la prima tornata, penalizzandolo.
Da un tg all’altro: avanti il prossimo. Berlusconi sta fisso, seduto alla scrivania presidenziale, mentre davanti a lui si succedono giornalisti e telecamere. Così si passa al Tg4, dove il premier elenca le sciagure che potrebbero colpire Milano in caso di vittoria del centrosinistra: “Più tasse per tutti con la revisione del catasto, poi estensione dell’Ecopass che il sindaco Moratti ha deciso di abolire per i residenti, la costruzione di un grande centro islamico e il voto agli immigrati“. Roba che neanche le dieci piaghe d’Egitto, stando al racconto del Cavaliere. E il copione si ripete poi al Tg1, al Tg2 e alTg5 che assieme coprono il 60% degli ascolti.
E’ la mediatrice immobiliare più famosa e stimata d’Italia. Merito di competenza ed eleganza che ha saputo imporre sul piccolo schermo in ben due dei programmi più riusciti dell’emittente rivelazione Real Time (digitale terrestre free canale 31, Sky canali 126 e 127, TivùSat canale 31). E’ Paola Marella, agente immobiliare indipendente specializzata in frazionamenti immobiliari in quel di Milano, protagonista di Cerco Casa Disperatamente e Vendo Casa Disperatamente (la nuova stagione in onda dal 16 giugno alle 22:10). DM l’ha intervistata per capire qualcosa in più sul suo exploit televisivo e su quello della rete che la ospita.
Allora Paola come si sente nelle vesti di personaggio del piccolo schermo?
Io resto comunque una mediatrice immobiliare, mi diverto a fare quello che faccio in tv ma devo dire che non mi sento un personaggio. Anzi, adesso che con il digitale sono molto più riconoscibile, mi sento un po’ spaesata.
Quale attività le rende di più dal punto di vista economico?
Quella di agente immobiliare. La visibilità ha portato sicuramente un incremento di richieste ma purtroppo poco localizzato nella città in cui vivo e lavoro che è Milano. Mi contattano da Rieti, Caserta, Napoli ma purtroppo io non ho una struttura che mi permette di poter seguire una transazione immobiliare in tutta Italia.
Potrebbe ingrandirsi…
In questo momento sono già molto occupata a Milano e l’impegno televisivo è maggioritario in termini di tempi. Se dovessi dividere la settimana in cinque giornate, direi che tre sono per la tv e due per il mio lavoro.
Qual è il segreto del successo di un canale come Real Time?
Secondo me è dovuto al fatto che si affida a persone reali: ognuno di noi fa realmente il lavoro che si vede in televisione, siamo credibili perché siamo dei veri professionisti. E poi Real Time è riuscita a fare dei programmi non volgari. Abbiamo, ad esempio, il nostro vocabolario dove non ci sono parolacce o cose urlate. In definitiva Real Time è un successo perché propone immagini di vita reale.
Qual è il collega preferito?
Ho un rapporto meraviglioso con tutti e non riuscirei a fare un nome. Ci siamo trovati molto bene quando abbiamo lavorato insieme e devo dire che mi sono tutti molto simpatici.
Qual è, secondo lei, un programma volgare?
Purtroppo devo dirle che programmi come il Grande Fratello o La Pupa e il secchione, dove viene fuori di tutto e di più, a me non piacciono. È vero che la televisione deve essere realistica in tutto e per tutto, ma io, sarà per l’età, per la mia educazione o per altri motivi, non proporrei quelle cose. Intendiamoci, è un mio gusto personale perchè di televisione non ne capisco nulla. Quello che posso dire è che trovo che chiunque sia in tv debba cercare di avere un modo di essere non volgare perché c’è il rischio che qualcuno da casa lo ripeta come succede con i bambini.
Questo è uno dei motivi per cui la vediamo poco sulla tv generalista?
Non credo che la mediazione immobiliare, a differenza della moda o dei matrimoni, sia facilmente trasportabile sulla televisione generalista. Sono stata chiamata qualche volta e ho partecipato con grande gioia ma sempre in trasmissioni incentrate sulle case.
Prosegue quest’oggi la nostra intervista a Pino Insegno. Qualora aveste perso la prima parte, cliccate qui per leggerla.
La tua compagna in cosa ti ha cambiato?
In tutto. Con lei ho pure il piacere di andare a comprare le scarpe. E ho scoperto il gusto di viaggiare. Prima uscivo da Monteverde Vecchio e mi veniva l’ansia. A me disturba perfino vedere Quark. Solo a guardare il costume da bagno e a pensare che devo partire mi viene la tachicardia. Invece lei – che ora è attrice ma ha studiato da antropologa – ama viaggiare e ha vissuto un anno in Messico.
Curioso, un’attrice antropologa…
Le piace recitare da sempre ma aveva questo amore per l’antropologia… Credo che sia stata pure fidanzata con un Maori…
Va bè ma sarà successo diverso tempo fa.
Eh, ma quando li superi i Maori! Pure il ricordo è difficile da superare!
Ti chiede consigli?
Alle volte, ma fa anche di testa sua.
Tu nasci come doppiatore e tutt’ora è una tua passione. Come hai cominciato?
Erano i primi anni ’80. Ho cominciato doppiando film porno…
Ehm…
Mica era facile allora, che credi? Ai quei tempi c’era la Sefit (grande società di doppiaggio, ndDM) che aveva i suoi soci ed era impossibile entrare. Ma a me piaceva tanto, quindi ho cominciato con quei porno che erano accessibili per me. Mi davano 300 mila lire al giorno in nero… per quei tempi un sacco di soldi. Era veramente imbarazzante perché cominciavi la mattina alle nove – con gente che non conoscevi – davanti al microfono a godere come un pazzo e poi a fine giornata ti davi del lei: “Signora arrivederci, è stato un piacere”. Il primo film che ho doppiato si chiamava Eiaculazione da Tiffany.
Poi che è successo?
Poi la fortuna ha voluto, dopo anni di Apocalypse Now, che da oltreoceano arrivassero le prime soap opera: Quando si ama, Febbre d’amore, La valle dei pini. Che se non la doppiavo io La valle dei pini, non so chi la poteva doppiare! Da lì molti di noi cominciarono a spostarsi sulle soap che ci hanno insegnato il mestiere. Uscivo la mattina ed ero uno di General Hospital, poi andavo a fare La valle dei pini, Sentieri, quindi Falcon Crest. Non ci capivo più niente e quando tornavo a casa a mia madre manco gli rispondevo, non sapevo più come mi chiamavo! Però è stata una palestra che ci ha insegnato tutto.
Poi è arrivata la Premiata Ditta. Che rapporti avete oggi?
Incontro Pino Insegno nel suo camerino del Teatro delle Vittorie, prima dell’inizio delle prove di Me lo dicono tutti, programma di Raiuno in onda il sabato sera contro Italia’s got talent. Una sfida dai risultati inaspettati: 18,57% di share contro il 19,89% del programma della De Filippi e Gerry Scotti. Un punto di differenza e il pubblico spaccato praticamente a metà. Un risultato non facile vista la collocazione del sabato sera, la concorrenza della De Filippi e un format collaudato in Inghilterra e in America.
Infatti avevo molta paura. Anche se penso che la televisione non può diventare un campionato di calcio.
In prima serata il sabato sera un po’ lo diventa, è invitabile.
D’accordo, ma se te hai fatto 4 milioni e gli altri 5 non è che hai perso. Se ci sono dei punti in palio non lo so, l’importante è che per la rete sia il giusto risultato. Per me era la prima volta ed era il mio sogno fin da piccolo: io sognavo il Delle Vittorie, Rai Uno e il sabato sera… magari con un varietà perché mi somiglia di più. Ma ho accettato perché essere una sorta di padrone di casa al Delle Vittorie già è parte del mio sogno realizzato.
Qual è la critica che sentiresti di fare a Italia’s got talent?
Somiglia un po’ troppo alla Corrida.
Non è che voi abbiate inventato qualcosa…
E’ vero, non ci siamo inventati niente facendo Scherzi a parte al contrario, ma a differenza del programma di Ricci (in realtà è di Fatma Ruffini, ndDM) non abbiamo voluto fare giochi rocamboleschi. Abbiamo puntato sulla semplicità e ha pagato.
E’ pure vero che chi si inventa più niente in televisione oggi?!?
Infatti non è tanto quello che ti inventi quanto come lo trasformi. Sabato, in puntata, avrò Emanuele Filiberto. Non ci metterei niente a metterlo in mezzo ma non lo farò, perché non è quello lo scopo del programma. Lui ha fatto una cosa, l’ha fatta bene ed io devo valorizzarlo.
Anche se è solo un punto in meno di Italia’s got talent si può dire che sia stato un successo…
Pensavamo di aver fatto un buon lavoro ma non avevamo previsto che la semplicità del programma sarebbe stata la sua bellezza…
Sei diverso dal solito in questo programma, hai lavorato a togliere…
E’ vero, i miei silenzi hanno fatto molto più di tante chiacchiere. E’ un nuovo modo di fare televisione. Non urlata, non becera.
Anche la De Filippi non fa una televisione urlata, ha fatto della non-conduzione la sua forza.